Titolo: Nella buona sorte e nelle avversità [Io ci sarò -883-]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Takaki Yuya, Chinen Yuri
Pairing: Takachii
Rating/Genere: nc-17/ romantico, erotico, fluff
Warning: slash
Wordcount 1.467
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la
think_fluff per la tabella Inverno con il prompt ‘Settimana bianca’ e per la
500themes_ita con il prompt ‘Tieni stretto ciò che non puoi mantenere’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella:
500themes_itaTabella:
Inverno Anche quella mattina Yuri si era svegliato presto, cosa insolita per lui quando era in vacanza, eppure in quei giorni non riusciva a stare a letto a dormire, nonostante l’atmosfera intorno suggerisse che fosse la cosa giusta da fare: fuori dalla finestra, nonostante vedesse il sole, c’era della neve, segno che la notte era trascorsa a fioccare e Yuya dormiva accanto a lui nel letto, sotto un caldo piumone.
Eppure non ci riusciva, quando provava a chiudere gli occhi il sonno non lo coglieva, come invece sarebbe successo in una normale situazione, ma quella circostanza era tutto fuorché normale: aveva finalmente del tempo da trascorrere con il fidanzato in assoluta pace e libertà, in un posto isolato dal mondo, dove non vi erano telecamere, manager, fan e gli altri ragazzi. Chinen amava il suo lavoro, non era questo, ma a volte quella stessa condizione lo privava della propria libertà e personalità ed era un lato quello che non gli piaceva. Non amava avere sempre gli occhi puntati su di sé o su Yuya, quello che condivideva con il più grande era solo suo, solo loro e voleva che restasse così per sempre.
Quando Yuya gli aveva proposto di passare una settimana in una località di montagna aveva stentato a crederci: poter trascorrere sette giorni loro due da soli gli sembrava un sogno. Dopo l’esperienza fatta in Francia, nonostante i problemi che avevano avuto, aveva scoperto che gli piaceva quel lato di Yuya che poco traspariva quando lavoravano e che raramente fuoriusciva con lui; Chinen non gliene faceva una colpa, in fondo, con la vita stressante che conducevano, i rari momenti che avevano avuto da passare insieme non era stati sufficienti a far scoprire a entrambi ogni lato nascosto dei loro caratteri.
Si voltò su un fianco, osservando il compagno riposare e si infilò sotto le coperte, posando la testa contro il suo petto, abbracciandolo, lasciando scivolare le mani sotto la maglietta, sulla schiena, sentendo il calore della pelle di Yuya.
Lo amava.
Yuri amava Yuya più di qualsiasi cosa al mondo e più di ogni altra cosa voleva tenere stretto ciò che sapeva non avrebbe potuto mantenere, perché per quanto sapesse che anche Yuya lo amasse, momenti come quelli avrebbero faticato a ritagliarseli di nuovo.
Yuri non vedeva un futuro in cui non ci fosse anche Yuya, però alle volte aveva paura che tutto quello che di bello riusciva a provare potesse venirgli strappato via da un momento all’altro.
Strinse Yuya più forte, infilando una gamba tra quelle del più grande, sentendo presto un braccio di Takaki circondargli pigramente la schiena.
“Yuri?” mormorò questi con voce assonnata, stendendosi supino, risalendo con la mano in una carezza sulla nuca, passandovi piano le dita. “Buongiorno, piccolo” gli disse, abbassando lo sguardo.
Yuri sollevò la testa per guardarlo e si sporse a baciargli lievemente la mascella.
“Ben svegliato” sussurrò a sua volta Chinen, guardandolo da sotto in su.
“Che programmi ci sono per oggi?” domandò il più grande.
“Oggi niente! Mi piacerebbe stare qui oggi, solo io e te!” spiegò Yuri, risollevandosi e guardandolo, sedendosi su di lui.
“Mi piace come cosa, molto meglio di qualsiasi attività organizzata!” assicurò Yuya con un sorriso, allungando un braccio per sfiorare il volto di Yuri, ma questi non glielo permise: si chinò invece su di lui, passandogli le mani e pettinandogli i capelli scompigliati, prima di risollevarsi e guardarlo intensamente.
Yuya si accorse di qualcosa che tormentava il più piccolo, ma non disse nulla ancora, aspettando che fosse il fidanzato a sentirsi libero di potersi aprire e confidarsi.
Chinen però non aveva molta voglia di parlare, preferiva sentirlo in quel momento e lasciarsi rassicurare dal calore del suo corpo, dai suoi baci e dalle sue carezze.
Si portò le braccia all’orlo della maglietta sfilandola e guardando Yuya, il quale gli sorrise, sistemandosi meglio sul letto e spogliandosi a sua volta.
Yuri si chinò in avanti, baciando le labbra del fidanzato, che ancora quella mattina non aveva sfiorato, schiudendo le proprie, permettendo a Yuya di sentire il suo sapore e accarezzare la sua lingua lentamente, mentre le mani del più grande si facevano strada oltre i pantaloni del pigiama e la biancheria, lasciandoli scivolare via dalle gambe.
Perso in quel bacio, Yuri accarezzò con desiderio il corpo di Yuya, introducendo una mano oltre i boxer, tra le sue gambe, stringendo nel pugno il suo sesso, iniziando a massaggiarlo.
Yuya si allontanò dal bacio, guardando il più piccolo con desiderio, sollevando il bacino per sfilarsi la biancheria e tornando a concentrarsi su di lui, accarezzandogli le labbra con le dita, chiedendovi l’accesso, lasciando che Yuri le inumidisse con la propria saliva. Quando lo ritenne sufficiente, portò il braccio dietro di lui, scivolò verso il sedere, iniziando a stuzzicare la sua apertura con i polpastrelli cercando di forzarlo con l’indice e attardandosi prima di aggiungerne un secondo, sentendo i suoi ansimi diventare più profondi, quando infilò anche un terzo dito.
Con la mano libera Yuya continuava ad accarezzare il suo corpo, portandola a stringere la sua erezione, mentre il più piccolo si muoveva su di lui, facendo in modo che le dita si spingessero il più possibile dentro di lui e chinandosi poi in avanti, mugolando di puro piacere contro l’orecchio del fidanzato.
Yuya sfilò le dita da lui e gli spinse la testa verso di sé, catturandolo in un bacio urgente e passionale, mentre lo prendeva per i fianchi e lo faceva scendere su di sé. Yuri però non voleva aspettare, voleva sentirlo subito in lui e sospirò, emettendo un lungo gemito quando lo sentì completamente dentro di lui.
“Yuri…” lo chiamò Yuya, ansimando, stordito dall’eccitazione e dal piacere per quello stretto calore che l’aveva avvolto all’improvviso.
Takaki gli mise le mani in vita, fermandolo, volendo che si abituasse totalmente prima di iniziare a muoversi con lui insieme a lui, tornando a stringere il suo sesso nella mano, adeguando alle spinte che imprimeva dentro di lui, incentivato a muoversi più liberamente, attento ai gemiti e le espressioni del viso del più piccolo, che subito gli chiese di dargli di più.
Yuya si mosse, spingendo il bacino verso l’alto, sentendo Yuri stringergli le gambe attorno alle cosce e andargli incontro, chinarsi su di lui, spingendo indietro il sedere, sfilandosi poi completamente e abbassandosi ancora, gemendo a voce alta reclinando il capo all’indietro.
Yuri strinse il braccio del più grande, muovendosi senza più controllo su di lui e lasciandosi andare nella stretta del più grande, sentendo poi il fidanzato seguirlo, dopo poche altre spinte decise.
Il più piccolo si lasciò andare senza forze sul corpo del fidanzato, il quale lo strinse tra le braccia, sfilandosi poi da lui, rubandogli un piccolo gemito. Yuri socchiuse gli occhi, riprendendo fiato, sentendo la mano di Yuya tra i capelli, cullarlo.
Erano ancora avvolti in quel rassicurante silenzio, quando Yuya lo infranse, chiamando dolcemente il più piccolo.
“Tesoro, che hai?” gli domandò, tentando di guardarlo, passandogli una mano sulla guancia, incentivandolo a sollevare gli occhi su di lui.
Chinen lo fece e si morse un labbro, scuotendo il capo: “Nulla di importante, davvero, solo voglio stare con te oggi, senza stare tra la gente” spiegò, stringendosi nelle spalle.
Yuya sorrise e lo fece stendere accanto a sé, voltandosi verso di lui per parlargli e guardarlo bene negli occhi.
“E io non desidero nient’altro di meglio dalla vita, Yuri” affermò, annuendo con il capo.
Yuri sospirò: “È proprio questo che mi preoccupa, Yuya. Io vorrei che potessimo sempre stare insieme io e te, ma so che c’è talmente tanta strada da fare ancora, siamo giovani e la società non ci permette di costruirci una famiglia, mentre tu per me lo sei già e ho pensato a quanto sto bene in questi giorni, a che questo tempo concessoci stia per finire e non lo so, non volevo pensarci e avevo bisogno di rendermi conto che non sto sognando e che non mi sveglierò facendo in modo che tutto sparisca” ammise, guardandolo, portandogli a sua volta una mano sulla guancia. “Pensi che sia stupido?”
Yuya sorrise e scosse la testa, baciandogli le labbra piano.
“No, piccolo, non penso che sia stupido. Quello che mi dispiace è che a volte ti faccia sorprendere da simili pensieri. Lo so anche io che non sarà facile, ma io ti giuro che non me ne andrò e farò di tutto per riuscire a dare a entrambi la vita che meritiamo. Non devi lasciarti abbattere da simile pensieri, perché io sono qui e anche se sarò sempre al tuo fianco, piccolo, oggi è quello che conta, Yuri. Oggi siamo insieme e io voglio renderti felice oggi, dando il meglio di me per farti stare bene” confidò, stringendolo, baciandolo sulla bocca e vedendo il fidanzato sorridere e guardarlo con espressione serena.
E riflettendosi in quegli occhi ridenti, Yuya era felice.