Titolo: Boku wa kimi no hero (I’ll always be your hero) HSJ - Hero
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggio: Takaki Yuya, Inoo Kei
Pairing: Takanoo
Rating: PG
Genere: AU!baby, fluff
Wordcount: 1.974
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la community
10disneyfic per il Set Mix con il prompt “Eroe” e per la
500themes_ita con il prompt ‘un momento di tenerezza’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Ulteriori disclaimer il Kei preso in prestito in questa storia è quello nato dalla mente di
simph8 del suo universo AU baby!
Tabella:
Set MixTabella:
500themes Yuya entrò nella classe, battendo le mani, chiedendo ai suoi piccoli studenti di tornare seduti composti al proprio posto, posando il registro sulla cattedra e iniziando a fare l’appello.
“Allora, bambini, fate silenzio per favore. Quando sentirete chiamare il vostro nome sollevate la mano per farvi riconoscere!” spiegò loro compilando il foglio con il verbale del giorno e alzandosi in piedi, iniziando a elencare i nomi dei bambini, passeggiando tra i banchi, toccando loro sulla testa quando questi sollevavano una mano per identificarsi, sorridendogli per far capire loro che li aveva visti.
“Dai-chan!” chiamò il primo bambino. “Yuri!” elencò, sfiorando la testa dell’alunno, scompigliandogli i capelli. “Kei-chan?” domandò, senza vedere nessun braccio sollevarsi e guardandosi intorno nella classe, segnando una X accanto al nome del bambino, proseguendo nell’appello.
“Yutorin!”
“Sono qui, Yuyan-sensei!” si fece riconoscere il bambino, seduto in fondo alla sala e Yuya gli sorrise.
“Keito-kun… Kocchan… Ryo-chan… Hikka…” elencò, vedendo sollevarsi una dopo l’altra tutte le altre mani, ringraziandoli per essere stati bravi, sentendo poi bussare alla porta e la stessa aprirsi.
“Takaki-sensei, scusi, questo bambino è arrivato adesso, la mamma si scusa per il ritardo” disse l’assistente, spingendo il piccolo Kei per le spalle, facendolo avanzare.
“Ma certo, Kei-chan entra, prendi posto! Grazie!” disse Yuya, rivolto alla collaboratrice la quale uscì dalla classe, chiudendo la porta scorrevole.
“Ok, direi che adesso ci siamo tutti” esordì l’insegnante, prendendo nuovamente il registro e assegnando la presenza a Kei.
“Avete fatto i compiti?” chiese poi, rivolto ai suoi studenti, i quali sollevarono in alto i quaderni, annuendo in un coro di entusiastici “si.”
“Bene, chi mi riassume cosa dovevate fare per oggi?”
Altrettante braccia si sollevarono e Yuya lasciò scorrere lo sguardo sull’intera classe, indicando un bambino.
“Yuri?”
Il piccolo si alzò e con le mani dietro la schiena, riassunse: “Dovevamo fare un tema, scrivere qualcosa che ci piacesse fare o descrivere una persona che ci piace. Dovevamo parlare di qualcosa di bello e che ci rende felici” spiegò, sedendosi poi di nuovo composto quando Yuya gli fece i complimenti.
“Bravissimo, Yuri. Adesso qualcuno vuole iniziare a leggere ad alta voce agli altri il suo tema?” domandò, non aspettandosi una reazione così entusiasta, dal momento che quasi tutti avevano alzato la mano, per venire scelti.
Yuya scoppiò poi a ridere: “Calmi, leggerete tutti i vostri temi che sono sicuro saranno bellissimi!” assicurò, indicando poi un banco della seconda fila.
“Ryo-chan, vuoi iniziare tu?”
Il piccolo Yamada si alzò, annuendo con la testa e prendendo in mano il foglio, stringendo le pagine e iniziando a leggere.
“Ieri sono andato a giocare a casa di Dai-chan! Mi piace tanto stare insieme a lui, mi fa sempre provare i suoi giochi nuovi e mi fa ridere. Ma soprattutto, mi piace andare a casa di Dai-chan perché la sua mamma ci prepara sempre delle buone merende. Mi piace mangiare, quando mangio sono felice. Il mio cibo preferito sono le fragole. Sono morbide e rosse e sono dolci. Le fragole sono buone con lo zucchero e con il cioccolato. Quindi, le cose che mi rendono felice sono le fragole e Dai-chan!” concluse, inchinandosi e guardando con un sorriso soddisfatto il maestro il quale sorrise tra sé, intenerito dal breve componimento, facendogli i complimenti e cedendo la parola a un altro bambino.
“Dai-chan, visto che Ryo-chan ha letto il suo tema, vuoi leggerci il tuo?” gli chiese e Daiki annuì, guardando Yamada e sorridendogli, prima di avvicinarsi al maestro, volgendosi a parlare alla classe.
“Ieri Ryo-chan è venuto a casa mia a giocare. Mi piace tanto la compagnia di Ryo-chan, è divertente e mi fa tanto ridere. Ryo-chan parla tanto, mi racconta sempre tante cose. Ryo-chan è un bambino davvero buffo ed è sempre felice. Mi piace stare con Ryo-chan. Ieri ho promesso a Ryo-chan che quando diventeremo grandi staremo sempre insieme. Vorrei che Ryo-chan stesse sempre insieme a me a scuola e a casa, così potremo sempre giocare e fare merenda insieme. Se io e Ryo-chan staremo insieme, saremo felici per sempre!”
“Molto bene, Dai-chan, è proprio un bel tema! Grazie per averlo letto a tutti in classe, puoi tornare a sederti!” gli disse Takaki, indicandogli il proprio banco e camminando tra le fila, inchinandosi accanto a Hikaru, guardandolo con un sorriso.
“Hikka-chan, vuoi dirci cosa ti piace o cosa ti fa felice?” gli chiese, sorridendo e vedendo il bambino alzarsi in piedi ed emozionato prendere in mano il quaderno.
“Kocchan è il mio migliore amico. Le nostre mamme sono molto amiche e io e Kocchan abitiamo vicini. Veniamo sempre a scuola insieme. Mi piace quando Kocchan mi prende per mano, la sua mano è calda e io mi sento felice. Un giorno mi piacerebbe andare nella scuola grande insieme a Kocchan e abitare insieme, come la mia mamma e il mio papà!” fece una breve pausa, arrossendo un poco, voltandosi a guardare il bambino più grande con la coda dell’occhio, distogliendolo quasi subito e concludendo velocemente la sua esposizione. “Quindi Kocchan è il bambino a cui voglio più bene e stare con lui mi rende felice!”
“Molto bene, Hikka, è proprio un bel tema!” gli sorrise, sfiorandogli i capelli con una mano, vedendo poi un braccio agitarsi verso di lui.
“Sì, Yutorin?”
“Posso leggere io adesso, Yuya-sensei?”
Takaki annuì e cedette la parola al bambino che si schiarì la gola.
“La cosa che mi rende felice è la mia batteria. La mia mamma e il mio papà mi hanno regalato la batteria per il compleanno, perché mi diverto sempre a suonare con i mestoli e le pentole mentre la mamma cucina. È piccola non come quella dei grandi, ma è tutta mia. La mamma ha detto che mi iscriverà a una scuola dove insegnano ai bambini a suonare la batteria. Quando diventerò bravo suonerò per tutti i miei amici e insieme ci divertiremo.”
“Molto bene Yutorin, non vedo l’ora di sentire i tuoi progressi!” si congratulò con lui Yuya, avanzando e passando al banco davanti a quello di Yuto.
“Keito-kun?”
Il bambino si imbarazzò un poco per essere stato interpellato, poi timidamente si alzò in piedi iniziando a leggere.
“Mi chiamo Okamoto Keito e vengo dall’Inghilterra. Quando siamo venuti a vivere qui non conoscevo nessuno e mi sentivo molto solo. Poi ho conosciuto tanti bambini con i quali ho fatto amicizia e mi sono trovato bene. I miei amici mi insegnano tante parole nuove e io sono contento. I miei amici mi rendono felice” riassunse in modo conciso, sedendosi velocemente, imbarazzato e Yuya gli sorrise, complimentandosi per le belle parole del tema e scompigliandogli i capelli.
“Allora, adesso mancano solo Kota-kun, Yuri-chan e Kei-chan, chi vuole leggere?” chiese a voce alta, guardando i tre bambini e Yuri si sbracciò per essere il prossimo.
Yuya annuì, avvicinandosi al banco del più piccolo, in prima fila.
Il bambino si mise di fianco a lui, così come aveva fatto prima Daiki e lesse il suo tema, iniziando a dondolare sul posto.
“Io parlerò di una persona per me molto importante!” esordì a voce alta, guardando la classe e Takaki, il quale si chinò, prendendolo per le spalle, per farlo stare fermo e incentivandolo a leggere.
“Ve benissimo, Yuri, sentiamo!”
“La persona per me più importante è Ohno Satoshi-kun! Ohno Satoshi-kun è un idol. Fa parte di un gruppo che si chiama Arashi. Ohno Satoshi-kun è bravo a cantare, a ballare. Io lo trovo molto bello. Recita anche nei drama che si guarda la mia mamma e conduce i giochi in quelli che vede la mia oneechan. Ohno Satoshi-kun va a pesca e io un giorno vorrei andare a pescare con lui. Quando vedo i programmi di Ohno Satoshi-kun io sono molto felice. Un giorno lo conoscerò e anche io farò parte degli Arashi insieme a Ohno Satoshi-kun” concluse, inchinandosi poi e ricevendo un applauso entusiasta dalla classe.
“Adesso vediamo un po’ a chi tocca!” esordì Yuya rivolto agli ultimi due bambini rimasti.
Quando vide Yuya sensei avvicinarsi a sé, Kei strinse gli occhi e il maestro se ne accorse, superandolo dirigendosi verso Yabu-kun.
“Mh, Kei-chan è arrivato in ritardo e leggerà il suo tema per ultimo. Kocchan, vuoi leggere il tuo?” gli chiese gentilmente, vedendo il bambino più grande alzarsi in piedi e iniziare a leggere.
“Quando sono felice gioco a calcio. Mi piace questo sport. Mi sono fatto un sacco di amici ai quali piace giocare a calcio come me. Siamo sempre due squadre e il ruolo che mi piace di più è quello di attaccante. Vorrei essere il capitano e avere la fascetta, ma il maestro mi ha detto che sono ancora troppo piccolo. Quando diventerò bravo a calcio potrò fare il capitano e vorrei vincere tutte le partite insieme ai miei amici! Il calcio è un bel gioco, tutti dovrebbero giocare a calcio! Ogni tanto, quando non ci sono gli allenamenti, Hikaru-kun viene a giocare con me. Lui fa il portiere, non è molto bravo, ma ci divertiamo sempre insieme. Spero che anche Hikaru-kun possa giocare sempre a calcio con me!” terminò, guardando Hikaru il quale sorrise in modo quasi esagerato e annuì all’indirizzo dell’altro.
“Bravissimo, Kota-kun!” fece anche a lui i complimenti Yuya, avvicinandosi a Kei e guardandolo curioso.
“Allora Kei-chan, sei pronto?” gli chiese, ma il bambino si incupì, mordendosi un labbro, scuotendo il capo.
“Che c’è? Non hai fatto i compiti?” chiese Yuya, preoccupato, era da quando aveva messo piede in classe che l’altro non era lo stesso di sempre.
Kei scosse il capo.
“Hai fatto il tema?” continuò.
“Sì!” assicurò Kei.
“Allora leggiamolo! I tuoi compagni sono curiosi e anche io!”
Inoo dondolò su se stesso mormorando qualcosa e Yuya dovette chinarsi verso di lui per capire cosa gli stesse dicendo.
“Non ti sento, Kei-chan!”
“È brutto!”
“Cosa? E perché mai dovrebbe?” gli domandò confuso.
“Gli altri sono più belli!”
“Sono sicuro che anche il tuo lo sia! Hai parlato di qualcosa che ti piace?”
Inoo annuì e Yuya sorrise, risollevandosi e accarezzandogli i capelli.
“Benissimo, allora anche il tuo tema sarà interessante, dai, leggiamolo. Voi volete sapere cosa piace e rende felice Kei-chan?” chiese Yuya, cercando l’appoggio degli altri bambini, per incentivare Kei e questi esclamarono in coro il loro assenso.
Kei si guardò intorno e, anche se poco convinto, iniziò a leggere.
“Yuya sensei è il mio maestro preferito” esordì, guardando Yuya da sotto in su, il quale non si aspettava di essere lui l’oggetto del tema di Kei e gli sorrise incoraggiante, iniziando a comprendere il disagio del suo scolaro. “Yuya sensei è sempre gentile con tutti i bambini, ci fa fare tante cose divertenti, ci fa colorare ma anche studiare. Yuya sensei è un bravo insegnante, Yuya sensei mi difende sempre quando gli altri bambini delle altre classi mi prendono in giro perché vedo le papaline e attorno a Yuya sensei ci sono tante papaline dai colori dell’arcobaleno perché Yuya sensei è un insegnante. Da grande anche io voglio diventare come Yuya sensei e avere tante papaline colorate che fanno felici gli altri bambini. Yuya sensei è il mio eroe” concluse, richiudendo il foglio e sedendosi, nascondendo le mani tra le gambe, imbarazzato.
L’intera classe rimase un attimo interdetta, poi Kota dal fondo dell’aula iniziò ad applaudire, complimentandosi per il bel tema, seguito dagli altri bambini.
“Hai ragione, Kei-chan, Yuya sensei è il maestro più bravo!” gli diede man forte Yuri, seduto nel banco accanto a lui, cercando di tirarlo su di morale.
“Sì! Ah, Kei-chan!” intervenne Ryo-chan, alzandosi e raggiungendo il banco del compagno. “Intorno a te ci sono tante papaline, sono tutte gialle!” gli disse entusiasta, sorridendogli.
Kei guardò prima i suoi amichetti, poi Yuya che annuì, accarezzandogli la testa.
“Hai visto che era bello anche il tuo tema, Kei-chan? È piaciuto a tutti!” lo rassicurò, prima di chinarsi verso di lui e sorridergli. “Grazie per avermi scritto questo tema, lo raccoglierò insieme agli altri e lo terrò come un tesoro!” gli assicurò, vedendo un sorriso entusiasta nascere sul viso del suo alunno.