Gelosie e Compromessi d'Amore

Aug 30, 2009 21:55

Fandom:Harry Potter;
Pairing:James/Lucius;
Rating:NC17;
Genere:Erotico, Romantico;
Warning:Era dei Malandrini, PWP, Sesso descrittivo;
Summary: Lucius deve rientrare a casa per le vacanze di Natale e James non è per niente contento di vedere che, per l'ennesima volta, il suo compagno lo mette da parte per compiacere la propria famiglia. Che succederà?
(Per il compleanno di melancholia)

Salve miei cari! Anche questa fic è un regalo di compleanno che arriva in tremendo ritardo a causa di quei *censured* della Telecom ed è dedicata ad una persona assolutamente speciale, la mia mogliettina, nonché socia indiscussa, melancholia. La storia è creata su esplicita richiesta della festeggiata, che mi ha commissionato una James/Lucius con prompt "gelosia" ed io, seppur colpita dal nefasto Blocco dello Scrittore, ho cercato di fare del mio meglio. Ammetto sinceramente che il risultato finale non mi piace e non credo riuscirebbe a soddisfarmi nemmeno se ci lavorassi sopra per un intero altro mese, ma il mio tesoro vuole leggerla a tutti i costi e chi sono io per negarle il suo regalo?? (Amore, ricordati solo che io ti ho avvisata!) Spero avrete il coraggio di lasciarmi un commentino XD
Marty, lo sai, questa è tutta per te! Non credo ci siano parole per spiegarti quanto tu sia diventata importante per me e quanto il tuo affetto e la tua presenza costante mi rassicuri e mi illumini le giornate. Non ho mai conosciuto una persona come te, così splendida eppure così umile, che sembra davvero non accorgersi di quanto è fantastica, a volte vorrei poterti donare i miei occhi per mostrarti quanto meravigliosa sei. Ti voglio bene, tesoro, immensamente e non passa giorno che non ringrazi il Fato che, tramite Carla, ci ha fatte incontrare. Anche se in ritardo: Buon Compleanno e cento di questi giorni! Non dimenticare, il mio cuore è tuo.


Ringrazio come sempre quella santa donna di Narcissa63 che ha fatto un lavoraccio per rattoppare 'sta schifezza ed i salti mortali per riuscire a farmela avere! (No dico, non bastava il mio adsl a non funzionare, ci si è messo pure il suo e le mail di entrambe in sciopero! Ho pensato davvero che questa storia fosse segnata dal Destino! XD)
A tutti gli altri, Buona Lettura!

Gelosie e Compromessi d'Amore

Due caratteri diversi
Prendon fuoco facilmente
Ma divisi siamo persi
Ci sentiamo quasi niente
Siamo due legati dentro
Da un amore che ci da
La profonda convinzione
Che nessuno ci dividerà.*

L’intero parco di Hogwarts era coperto da una spessa coltre bianca, soffici fiocchi di neve fluttuavano nel cielo creando disegni astratti, l’aria aveva l’odore pungente del freddo ed il Lago Nero ghiacciato, luccicava sotto la pallida luce del sole. Il Natale era ormai alle porte.
Lucius Malfoy osservava il paesaggio con sguardo assorto. Aveva appena inviato una lettera in cui, seppur a malincuore, assicurava a suo padre che sarebbe tornato a casa per le vacanze, come tutti gli anni.
Il rumore del ghiaccio, scricchiolante sotto i passi di qualcuno che saliva le scale della Torre, lo riscosse e quando si voltò, vide stagliarsi sulla porta la figura sorridente e scarmigliata di James Potter.
-Trovato!- esclamò il nuovo arrivato con voce soddisfatta, accostandosi all’altro e prendendolo per i fianchi, attirandolo a sé, prima di posare un bacio sulle sue labbra.
Il biondo ancora non si spiegava come quel ragazzino impertinente sapesse sempre dove cercarlo: -Come hai fatto?- domandò perplesso, ricambiando il bacio.
-Segreto...- rispose questi con un sorrisetto malandrino, per poi lasciarsi rapire dalla bocca del compagno ed infilare le mani sotto il suo maglione. Tuttavia sussultò quando quest’ultimo fece lo stesso: -Hai le mani gelide…- ansimò rabbrividendo, mentre quel tocco freddo gli scorreva lungo la schiena.
-Sei tu che sei innaturalmente bollente, nonostante la stagione in cui ci troviamo- soffiò Malfoy, scendendo a baciare il suo collo e spostando le dita sul suo petto, stuzzicando i capezzoli sensibili e facendoli inturgidire.
Il moro mugolò, cominciando a desiderare di più: -La tua pelle è fresca persino quando facciamo l’amore- ribatté imperterrito.
-Allora, forse, sarà il caso che t’impegni a scaldarmi- lo provocò l’amante.
L’altro ghignò: -Non sia mai che io ti lasci morire assiderato- accettò la sfida, portando le mani sui suoi glutei e schiacciandolo di più contro il proprio bacino.
-Con te addosso non sento mai freddo- replicò Lucius, aggrappandoglisi alle spalle ed immergendo le dita tra i suoi capelli soffici ed arruffati.
James gli mordicchiò giocosamente il mento e risalì lungo la mascella, sino al lobo dell’orecchio: -A chi scrivevi?- chiese curioso -Devo ingelosirmi?- aggiunse, insinuandogli la lingua dentro l’orecchio.
-Ad un uomo potente, ricco, affascinante e carismatico…- strascicò lui, guadagnandosi un morso sulla giugulare per punizione -Mio padre- concluse, ricevendo allora delle brevi lappate sul collo in segno di scusa.
-Tutto bene a casa tua?- s’informò cortesemente il Grifondoro.
-Non proprio. Mia madre sta male ed i miei genitori pretendono che rientri a casa per le vacanze- sospirò il Serpeverde.
-Oh…- mormorò il Cercatore rosso-oro, palesemente deluso, interrompendo quella piacevole tortura.
-Rientro sempre per Natale- ci tenne a precisare il suo ragazzo.
-Lo so, ma questo è il tuo settimo anno, non abbiamo mai molte occasioni per stare insieme e quando ti sarai diplomato non ne avremo più, probabilmente. Avremmo potuto avere il Castello tutto per noi- insistette Potter.
-Veramente riusciamo sempre a vederci, in un modo od in un altro- ribatté il giovane Lord, ben sapendo che non fosse affatto abbastanza.
Infatti Ramoso si scostò un po’ da lui replicando: -Già, rubando brevi attimi al tempo tiranno-.
-Mi dispiace, James, ma si tratta della mia famiglia- ribadì Malfoy atono.
-Che viene sempre prima di me…o di noi, giusto? Ti auguro delle belle vacanze insieme a Narcissa…perché ci sarà anche lei, non è vero?- sibilò aspramente il moro e Lucius, stavolta, non trovò niente da obiettare -Fa nulla, mi divertirò comunque con Sirius- concluse, osservando compiaciuto un lampo di gelida furia attraversare gli occhi del suo compagno, prima di lasciare la Guferia.

*°*°*°*°*

La mattina del ventidue Dicembre, tre Biglietti Incantati a forma di gru s’involarono dal tavolo dei rosso-oro e raggiunsero quelli delle altre Case, aprendosi tra le mani dei Prefetti del settimo anno.
Lucius notò con disappunto che il messaggio non era volato da lui, come di consueto, bensì dalla sua compagna Caposcuola, Andromeda Black, che non mancò di passarglielo subito dopo.

Siamo lieti di annunciare che stasera, a partire dalle h. 21,00 si terrà una festa alla Torre di Grifondoro. 
Con il consenso del Preside e dei Capocasa, accoglieremo tutti gli studenti del 6° e 7°anno interessati a partecipare.
In attesa di fare baldoria, vi auguriamo una
Buona Giornata!

I Malandrini.

Il biondo trattenne a stento l’impulso di alzare gli occhi al cielo, avrebbe dovuto immaginare che quei quattro non avrebbero perso l’occasione di festeggiare degnamente l'inizio delle vacanze natalizie. Cercò James con lo sguardo per comunicargli, con un rapido cenno del capo, che anche loro ci sarebbero stati, ma questi non gli dedicò più di una fuggevole occhiata e tornò a sorridere al suo migliore amico, rapito da chissà quale discorso. Quasi senza rendersene conto Malfoy accartocciò in una mano l’invito, cosa che non passò inosservata agli acuti occhi di zaffiro di Callisto* Zabini, seduta di fronte a lui.
-Avete litigato di nuovo?- domandò ed il Caposcuola sbuffò. Lei era l’unica a sapere effettivamente cosa lo legasse all’erede dei Potter, merito della sua mente intuitiva, ma soprattutto di un dono di famiglia ancor più prezioso: la Vista.
-Non ha gradito che io rientri a casa per il Natale- rispose laconicamente.
La ragazza non commentò, ma dal modo in cui imburrò la propria fetta di pane tostato, il giovane Lord intuì che avesse parecchio da ridire in proposito.
-Callisto- la richiamò.
-Sì?- fece lei, con apparente disinteresse.
-Callisto…- ripeté il biondo, cominciando a spazientirsi -Hai qualcosa da dire?-
La Serpeverde si concentrò finalmente su di lui e rimase zitta per diversi, estenuanti secondi, come a soppesarlo: -Lo ami davvero?- domandò infine, quasi perplessa.
Solo il fatto che fosse una donna trattenne Lucius dall’affatturarla: -Se così non fosse, non saremmo qui a parlarne- rispose secco, fulminandola con un'occhiata gelida.
-Non si direbbe, da come lo tratti- replicò la moretta imperturbabile.
Malfoy esitò... mai sottovalutare le parole di uno Zabini, potrebbe essere l’ultima cosa che fate; se uno di loro vi dice: “Prendi il mantello più pesante che hai, prima di uscire” fatelo e senza discussioni, o potreste morire per un’imprevista bufera di neve. -Che scelta ho? Si tratta della mia famiglia, di mia madre…- sibilò poi, stizzito.
-E del tuo uomo- lo interruppe lei -C’è sempre una scelta, Lucius- concluse enigmaticamente.

*°*°*°*°*

Alle 21,00 in punto, una piccola folla di studenti Tassorosso, Corvonero e Serpeverde era riunita di fronte al quadro della Signora Grassa, che li squadrò con sospetto.
-Siamo qui per la festa- annunciò pacatamente il Prefetto Corvonero,Ted Tonks.
-Parola d’Ordine- chiese dispettosamente la guardiana.
-Abbiamo il permesso del Preside…- continuò il ragazzo.
-Parola d’Ordine- ripeté lei testardamente.
-Signora, non tiri troppo la corda- l’avvertì Lucius, mostrandole la spilla di Caposcuola, ma proprio in quel momento il quadro si aprì dall’interno ed i due Prefetti del sesto anno, Remus Lupin e Lily Evans, li accolsero insieme ai due organizzatori del party.
James Potter e Sirius Black, i due Malandrini per eccellenza, fecero la loro comparsa in tutto il loro splendore. Le gambe lunghe e toniche di Felpato erano fasciate da aderentissimi pantaloni di pelle neri, perfettamente abbinati ad una maglietta attillata, dello stesso colore, con scollo a “V” ed una scritta dorata sul petto che recitava, in caratteri gotici, “The Fire”.* Ai piedi calzava un paio di pesanti anfibi, anch'essi neri, che completavano l'inusuale insieme. Tuttavia lo sguardo di Lucius si soffermò solo brevemente su di lui scivolando poi sul corpo del compagno, vestito anch’egli di un identico paio di pantaloni di pelle, infilati però in stivali di morbido cuoio che salivano fin sopra il ginocchio, disseminati di fibbie d’argento. Il petto muscolo e glabro, invece, era a malapena coperto da una camicia che lasciava ben poco all’immaginazione: il tessuto color antracite era tanto leggero da risultare quasi trasparente, tranne che sul colletto appuntito ed i lunghi polsini, di una stoffa più spessa e finemente ricamati d’argento, e solo alcuni bottoni dell'indumento erano stati chiusi. Come tocco finale, gli occhiali di corno che solitamente nascondevano in parte il suo sguardo erano scomparsi, evidenziando così i suoi grandi occhi scuri da cerbiatto.
“Oh Merlino, l’ha fatto apposta, l’ha fatto apposta per farmi impazzire!” riuscì vagamente a pensare il biondo, rimasto ammutolito.
Il moro gli regalò un sorrisetto sfrontato, ma non si fermò a parlare con lui bensì con Callisto, che era ferma al suo fianco vestita di uno splendido abito di pizzo blu scuro come le sue iridi: -Avrai tutti gli uomini ai tuoi piedi, stanotte, Zabini- la vezzeggiò.
-Anche te, Potter?- ribatté lei, accettando il complimento.
Per tutta risposta Ramoso s’inchinò platealmente, posando un ginocchio a terra come un cavaliere di fronte alla propria regina e, prendendo la sua mano destra tra le proprie, replicò: -Io sono già ai tuoi piedi, mia signora- baciandola poi sul dorso.
La bella Serpeverde sorrise divertita, prima di dargli una leggera spinta con un piede, calzato in un'elegante scarpina di vernice. Jamie si lasciò cadere a terra, come se il colpo avesse avuto chissà quale forza e poi l’attiro a sé, facendo sì che la giovane gli cadesse addosso, ritrovandosi seduta a cavalcioni sul suo grembo.
-Cosa pensi di fare ora, Potter?- domandò lei, accarezzandolo con la punta di un indice dal collo sino all’addome, dove la camicia si chiudeva, e facendo fremere di rabbia Malfoy, costretto ad assistere in silenzio lì accanto.
-Estorcerti la promessa di un ballo, mia cara- esclamò il Malandrino con arroganza.
-Solo un ballo?- chiese maliziosamente Callisto.
-Non giocare con il fuoco, cherie- sussurrò lui suadente.
-Altrimenti?- lo provocò ancora la ragazza e James le posò un bacio sul palmo, rivolgendole uno sguardo tanto intenso e bruciante da farla sussultare.
-Avete finito?- li interruppe fortunatamente la Evans, impaziente di rientrare in Sala Comune insieme al resto degli invitati.
Fu in quel momento che il Cercatore Grifondoro colse lo sguardo ferito ed arrabbiato dell’amante. Si sentì un po’ in colpa, ma una parte di sé continuò a ripetergli che se lo meritava, perché era giusto che Lucius si rendesse conto di ciò che rischiava di perdere pur di compiacere la propria famiglia. Aveva accettato di vivere quella storia pur consapevole che avesse una scadenza, che non fosse concesso loro più di qualche anno, ma vedersi ogni volta messo da parte, come se non avesse importanza, come se fosse trascurabile, scontato…era davvero troppo doloroso. Tra lui e Narcissa Black c’era sempre stato un rapporto di fredda cortesia, ma da quando si era innamorato del futuro Lord Malfoy e questi gli aveva messo al dito la fedina d’argento, quel rapporto si era trasformato in un gelido rancore reciproco. Questo perché, apparentemente, poteva sembrare che James avesse segnato un punto nella battaglia per la conquista del bel Caposcuola mentre in realtà, purtroppo, non era affatto così. Infatti, per quanto lui possedesse il suo cuore, alla fine sarebbe stata Cissy a sposarlo ed a trascorrergli il resto della vita accanto. Era come aver acchiappato il boccino d’oro, ma non aver totalizzato abbastanza punti per conseguire la vittoria.
Quando oltrepassarono il quadro si ritrovarono in una Sala trasformata in un night-club. Le poltroncine spaiate che solitamente pullulavano nella Comune, erano state sistemate su di un lato a formare una sorta di privè ed i grandi tavoli da studio erano stati spostati in fondo e trasfigurati in un angolo bar. Luci colorate e stroboscopiche illuminavano l’intera scena, coriandoli luccicanti piovevano dal soffitto e la musica pulsava ad un volume assordante. La sala era già assiepata dagli altri Grifondoro che danzavano a ritmi sfrenati, e gli ospiti si affrettarono a raggiungerli.
Syr prese Jam per un polso, trascinandolo con sé a ballare e Lucius si guardò attorno, tenendo sott’occhio il proprio ragazzo, si diresse verso il bancone del bar e vi si poggiò contro. Osservò i due Malandrini strusciarsi a tempo di musica e solo la fiducia che riponeva nel compagno gli impedì di raggiungerli e mozzare le mani a Black.
Felpato fece voltare ed appoggiare contro il proprio petto l'altro, accarezzandogli poi il torace e Malfoy assottigliò lo sguardo: se quel traditore del proprio sangue avesse osato toccare un'altra volta così il suo uomo, l’avrebbe affatturato! Storse il naso al pensiero di tutte le volte che James aveva descritto il loro come un rapporto fraterno. “Rapporto fraterno un paio di palle!” Forse Potter poteva considerare il suo migliore amico alla pari di un fratello, ma per il biondo era palese che la cosa non fosse affatto reciproca. Lo capiva dal modo in cui Black lo guardava, come se non ci fosse niente d’altrettanto importante sulla faccia della terra. Ramoso, però, non pareva rendersene conto. Era sempre così: per quanto Jam fosse egocentrico ed amasse stare al centro dell’attenzione, non si rendeva pienamente conto di quanto il suo fascino calamitasse l’interesse di chi lo attorniava... le persone erano attratte dal suo carisma come le api dal miele.
Solo la consapevolezza che quei due fossero degli attivi inguaribili e che Jamie non si sarebbe mai concesso ad altri che a lui, lo rincuorava e gli impediva di agire. Sapeva con certezza che l’amante non si sarebbe abbandonato per nessun motivo a delle braccia che non fossero le sue, perché per lui era lo stesso. E considerare la possibilità che Sirius facesse il passivo per chicchessia …inarcò un sopracciglio…era assolutamente impossibile.
Quando però vide il moretto lasciare l’amico per raggiungere la Zabini, un brivido gelido gli percorse la schiena. Infatti non era altrettanto certo che il suo ragazzo avrebbe saputo resistere alle tattiche seduttive di quella sciupamaschi di Callisto.
“Ma da che parte sta quella stronza?!” si chiese, vedendola cingergli il collo e premersi su di lui con tutto il corpo.
Non voleva e non poteva credere che James sarebbe stato capace di tradirlo. “Un Grifondoro è sempre un Grifondoro” cercò di consolarsi. No, non lo avrebbe fatto, anche perché in tal caso doveva sapere che lui non lo avrebbe mai perdonato.
“Cazzate, tutte cazzate!” gridò poi dentro di sé, osservando cupamente le mani del suo compagno posarsi sui fianchi della bella Serpe. La verità era che l’avrebbe riaccettato, pur con orgoglio e dignità distrutti lo avrebbe ripreso con sé, perché la vita senza di lui non aveva valore. Credeva di avere tutto, ma solo quando quel ragazzino impertinente aveva cominciato a far parte della sua esistenza aveva capito quando in precedenza fosse stata insignificante e vuota, niente più di un lungo cammino di preparazione al momento in cui l’aveva stretto per la prima volta. James Potter era il suo destino, senza di lui nulla aveva sapore, il cibo non lo sfamava, l’acqua non lo dissetava e qualunque occupazione non lo distraeva…solo tra le sue braccia si sentiva sereno.
Si rendeva conto di quanto quei sentimenti rasentassero l’ossessione, ma era incapace di frenarli.
Si mosse lentamente, facendosi strada fra i corpi assiepati, fino a raggiungere l’improbabile coppia che aveva scrutato per tutto il tempo ed aderire con il petto alla schiena del compagno.
Ramoso voltò appena il capo per vedere di chi si trattasse e sorrise soddisfatto incrociando le sue iridi d’argento. “Finalmente!” pensò. Si era accorto che l’amante non gli aveva tolto gli occhi di dosso per tutto il tempo e ne era assolutamente compiaciuto. Quella sera, poi, era più bello che mai, vestito di un elegantissimo completo grigio scuro abbinato ad una camicia di seta bordeaux che metteva splendidamente in risalto il suo incarnato diafano. La sensazione di essere schiacciato tra il corpo morbido e flessuoso della ragazza e quello solido e tonico del Caposcuola lo travolse, eccitandolo enormemente ed ai due Serpeverde la cosa non sfuggì affatto. Si strusciarono su di lui, facendolo ansimare e Callisto gli accarezzò il petto con le mani piccole e delicate. Quelle di Lucius le afferrarono prontamente i polsi sottili e con decisione, seppur senza prepotenza, le scostarono e le riportarono più in alto, permettendole di cingergli nuovamente il collo. La ragazza fece una smorfia indispettita e James sorrise languido, incredibilmente felice di tanta possessività, poggiandosi ulteriormente contro di lui. La Purosangue gli accarezzò dolcemente i capelli arruffati e soffiò delicatamente nel suo orecchio, facendolo rabbrividire e Malfoy gli afferrò saldamente i fianchi, aderendo a lui completamente. Varie immagini sulla possibilità di loro tre in una situazione ancora più calda e molto nuda sfrecciarono brevemente nella mente di Potter che però le accantonò subito, certo che il compagno non sarebbe stato mai disposto ad allargare il loro letto, nemmeno per una donna bellissima come Callisto Zabini e per lui andava benissimo così, era più che soddisfatto su quel piano. Inclinò il collo, poggiando la testa sulla spalla del biondo e questi gli posò un bacio delicato sulla tempia, un altro sullo zigomo ed infine scese a cercare le sue labbra carnose. Il moro mugolò e rispose con passione, intrecciando le dita tra i suoi capelli chiarissimi mentre l' attirava di più a sé, e l’altro lo abbracciò dolcemente, come a rimarcare il possesso di quel corpo. Ogni cosa attorno a loro parve scomparire, perdendo importanza, perdendo valore, mentre i loro sensi venivano riempiti dalle sensazioni uniche che solo reciprocamente  riuscivano a trasmettersi.
La bella Serpeverde sorrise e si scostò lentamente, ammirando quell’intimità così esclusiva, ed i due ragazzi non se ne accorsero nemmeno, persi com'erano l’uno nell’altro. Più che soddisfatta Callisto si dileguò, cercando un compagno con cui trascorrere quella notte di baldoria.
Quando dovettero separarsi per carenza d’ossigeno, Lucius ebbe l’impressione che qualcuno avesse improvvisamente girato la manopola del volume di una radio, riprendendo a far pulsare la musica in modo assordante: -Jam, andiamo via- lo pregò posando la bocca contro il suo orecchio e l’amante annuì, prendendolo per mano e guidandolo verso le scale che portavano ai Dormitori maschili. Arrivarono sino a quello del sesto anno e si chiusero la porta alle spalle, attutendo così la cacofonia di suoni che risaliva sino a lì.
Malfoy si fermò al centro della stanza, in cui era già stato in segreto un paio di volte, e Potter poggiò le spalle contro l'uscio. Si scrutarono in silenzio per quasi un minuto, indecisi sul da farsi, poi il Cercatore verde-argento non fu più capace di resistere: -Vieni qui- lo invitò aprendo le braccia e l’altro non se lo fece ripetere, lo raggiunse e lo abbracciò stretto, nascondendo il volto nella curva del suo collo. Godric benedetto, quanto gli era mancato!
Il biondo affondò il naso tra i suoi capelli ribelli ed inspirò avidamente il suo profumo, poi si scostò un po’ da lui, appena il tanto da potergli vedere nuovamente il viso, che incorniciò tra le proprie mani: -Avevi deciso di farmi morire stasera?- sussurrò e la voce gli uscì più roca di quanto avesse voluto, come se avesse grattato dolorosamente in gola.
Il moro abbassò lo sguardo e così facendo si accorse dei primi bottoni aperti della sua camicia, che mettevano ben in mostra la curva delle clavicole e la fede di Claddagh che giaceva poco più sotto, infilata nella sottile catenina d’oro. D’un tratto avvertì la gola secca... quell’anello, spuntando fra i lembi aperti di quella camicia del suo colore preferito, era finalmente davanti agli occhi di tutti, testimoniando così a chi appartenesse il ragazzo che l’indossava e Potter era certo che Lu avesse fatto questa scelta apposta per lui. -Ora capisci come mi sento io, tutte le volte che ti vedo con Narcissa…- mormorò rialzando il capo -Tutte le volte che devi scegliere tra me e la tua famiglia e vincono sempre loro- continuò con voce spezzata, conficcandogli le unghie nelle spalle scosso da un intenso tremore, e sentendosi tanto fragile che una sola parola sbagliata l’avrebbe mandato in pezzi. 
Ed all’improvviso Lucius si lasciò cadere in ginocchio ai suoi piedi ed affondò il viso nel suo ventre, stringendolo con tanta forza da far male: -James, James…- bisbigliò -Il mio tesoro, il mio padrone, il mio re…vado via solo per un po’, te lo prometto, solo per un po’…però non farlo più, per favore mai più…non hai…- ed il compagno si rese conto che tremava quanto lui -…Non hai alcun bisogno di mettermi alla prova, senza di te non esisto… basta che mi chiami e correrò da te, sempre. Cerca di capire, però…mia madre è sempre stata cagionevole di salute, che figlio sarei se non tornassi a casa, dopo che sono stato lontano per mesi, quando chiede esplicitamente di me? Che uomo sarei se trattassi così la donna che mi ha dato la vita?- concluse, alzando gli occhi e cercando i suoi.
Potter si morse dolorosamente un labbro e non rispose per lungo tempo, tenendolo stretto a sé: -Alzati tesoro, su avanti, alzati- lo incitò poi, accarezzandogli i capelli -Non lo farò mai più, te lo giuro- aggiunse sconfitto.
Il Caposcuola si rimise in piedi e lo baciò dolcemente sulle labbra: -Lo sai che sei ciò che da senso alla mia vita…Ci credi, vero?- soffiò su di esse, in cerca di conferma, posando la fronte sulla sua ed il suo ragazzo annuì -Tornerò qui il prima possibile- sorrise allora -Rientrerò appena posso, cuore mio, solo per te- gli assicurò.
Il moro sospirò e gli poggiò il capo sul petto, accarezzando con la punta delle dita l’anello d’oro appeso al suo collo, poi una canzone familiare li raggiunse dalla Sala Comune.
-Questa è…?- domandò il biondo ed il Malandrino annuì nuovamente, sfregando la guancia contro la seta dei suoi vestiti.
-L’ho inserita io nella scaletta di stasera- sorrise birichino.
-Dovrebbe diventare la nostra canzone*- ponderò il Serpeverde.
Il Grifondoro si disse subito d’accordo ed un lungo brivido caldo rotolò lungo la sua schiena, quando il compagno cominciò a cantarne sommessamente le parole al suo orecchio. -La ricordi bene- osservò stupito.
-Mi è rimasta molto impressa…- confermò l’altro -Vuoi ballare?- propose poi e l’amante alzò il viso, cingendogli in collo con le braccia in una muta risposta. Ondeggiarono a tempo con la musica, lentamente, stretti stretti, scambiandosi baci leggeri come carezze. Poi, senza preavviso, Lucius passò le braccia sotto il suo sedere e lo sollevò, ruotando su sé stesso e facendolo scoppiare a ridere.
James si aggrappò saldamente a lui con braccia e gambe, per agevolarlo, e cercò le sue labbra coinvolgendolo in un bacio decisamente più passionale, ma per la sorpresa il giovane Lord perse l’equilibrio e finirono entrambi a terra come due sacchi di patate, ridendo di gusto.
-Ti sei fatto male?- chiese Malfoy premurosamente, quando l’ilarità si fu un po’ smorzata.
-No, tu piuttosto? Sei caduto con me addosso…- replicò Potter.
-Va tutto bene- lo rassicurò il Caposcuola, prima di posare una mano sulla sua nuca e riprendere da dove si erano interrotti. -Cos’hai fatto agli occhi?- chiese curioso, quando furono costretti a riprendere fiato.
-E’ un Incantesimo di Correzione della Vista temporaneo, durerà fino a domattina, non lo uso spesso perché è molto complicato eseguirlo- spiegò -Volevo farti una sorpresa…come sto?- aggiunse.
-Sei bellissimo…mi è venuto quasi un infarto quando sei uscito dal quadro, stasera- rispose sincero, anche se a suo avviso James era splendido sempre e comunque e gli sarebbe piaciuto anche vestito di stracci. 
Questi ghignò soddisfatto, semidisteso sull'amante e, attraverso il tessuto leggerissimo della camicia, Lucius intravide il piccolo piercing attaccato al suo capezzolo sinistro. Fu più forte di lui, scostò il lembo di stoffa che lo copriva e lo chiuse tra le labbra, leccandolo maliziosamente, per poi morderlo con delicatezza tirando piano l’anello con i denti.
Il moro ansimò sorpreso ed intrecciò le dita tra i suoi capelli, incitandolo a continuare. Il biondo non se lo fece ripetere e riservò all’altro bottoncino di carne il medesimo trattamento, risalendo poi con la lingua sulle clavicole e sul collo reclinato indietro, succhiandolo avidamente.
-Hmmm…letto- mugugnò molto eloquentemente il Cercatore rosso-oro ed a fatica riuscirono ad alzarsi dal pavimento per raggiungere il suo talamo poco distante.
La Serpe spinse il compagno a sedersi sopra di esso e poi si accovacciò ai suoi piedi, sollevandogli una delle gambe e cominciando a slacciare le fibbie d’argento dello stivale, per poi sfilarlo e passare all’altro. Il Grifone portò le mani ai bottoni della propria camicia per aiutarlo, ma lui gli afferrò i polsi bloccandolo: -No…lascia fare a me- sussurrò posandogli le labbra sul palmo della sinistra, su cui brillava la sottile vera d’argento, e poi sul dorso della stessa, prima di riprendere a baciarlo sul petto, slacciando uno ad uno quegli odiosi bottoncini con lentezza estenuante. Strusciò il volto sull'inguine teso dell'altro, percependo il calore bruciante della virilità ancora nascosta all’interno di quei pantaloni, tanto attillati da rendere palese il fatto che Ramoso non portasse intimo al di sotto. Fissando Potter intensamente il giovane Lord gli aprì anche la cintura, quindi prese la linguetta della zip tra i denti, abbassandola lentamente e facendo ansimare l’amante per l’aspettativa, infine fece scivolare i pantaloni lungo le sue gambe toniche. Gli baciò una caviglia e risalì con la lingua lungo il polpaccio, mordendo il ginocchio e riprendendo a succhiare e leccare l’interno coscia, fino a raggiungere di nuovo il suo inguine. Il pene di James svettava duro ed arrossato fra i peli ricci del pube, Malfoy ne inspirò l’odore intenso e virile ed alzò lo sguardo, incontrando i suoi occhi dorati e brucianti di desiderio. Strinse l’erezione nel palmo ed attirò tra le labbra i testicoli, suggendoli piano, poi risalì lungo l’asta fino alla punta umida prendendola in bocca, lasciandola scivolare sino in gola e gustandone il sapore unico e speziato.
Potter buttò indietro il capo, gemendo senza remore. Oh Merlino, quant'era bravo il suo tesoro…Si accasciò in parte sul materasso, puntellandosi su un gomito e tenendo una mano posata sulla sua testa. Denti dispettosi graffiarono lievemente il suo sesso ed una lingua lasciva li seguì, stuzzicando tutti punti più sensibili. Fu grato alla musica che ancora impazzava in Sala Comune, altrimenti tutta la Torre di Grifondoro avrebbe potuto udire il suo apprezzamento, ma non gli bastava…voleva di più, molto di più, voleva il fisico snello del biondo stretto al suo, nel suo, voleva prenderlo, possederlo ed amarlo fino all’indomani mattina. Con uno sforzo di volontà non indifferente, lo fermò e lo prese per le spalle, facendolo stendere sul letto e baciandolo con passione, mentre cominciava a spogliarlo.
-Ci tieni molto a questa camicia?- domandò con un sorriso sfacciato.
-Non particolarmente...- rispose il Caposcuola, inarcando un sopracciglio.
-Bene- concluse Jam prima di afferrarne i lembi e separarli con forza, facendo saltare i bottoni sotto lo sguardo allibito dell’altro. Accarezzò con bramosia il suo petto e scese a liberarlo rapidamente anche dei pantaloni, facendoli volare chissà dove insieme ai boxer. Solo allora si ricordò di un particolare da non trascurare, richiamò la propria bacchetta e con due rapidi incantesimi sigillò ed insonorizzò il Dormitorio, poi la lasciò cadere con disinteresse e tornò a concentrarsi sul magnifico corpo del suo ragazzo.
Il Serpeverde s’inarcò sotto i baci dolci ed insistenti che gli piovevano sul torace, chiudendo gli occhi si abbandonò totalmente alle attenzioni del compagno e, concentrandosi su ogni suo gesto, sospirò il suo nome.
Il Malandrino si sentì infiammare da quell’insolita lascivia, non l’aveva mai visto lasciarsi andare così tanto…il che era tutto dire, visto che il compagno era sempre molto partecipe e passionale. Aveva l’impressione che quella notte gli avrebbe concesso ogni cosa, che gli stesse dicendo “Fai di me ciò che vuoi” e ben presto ne ricevette conferma.
-James…sbrigati- gli sussurrò Lucius all'orecchio, strusciando il bacino contro il suo e facendo sfregare le loro erezioni.
- Dimmi cosa vuoi, tesoro…- replicò il Grifone, stringendo una mano attorno ai loro membri e dando così ad entrambi un po’ di sollievo.
-Qualunque cosa…solo…adesso- ansò Malfoy.
Il moro si lasciò scivolare più in basso e gli fece aprire le gambe, alzandole e posandosele sulle spalle prima di dedicarsi con la bocca al suo sesso, ma non vi si soffermò a lungo. Scese più giù, stuzzicando il punto sensibile sotto i testicoli, e con le mani gli separò le natiche tracciandone poi il solco con la lingua, facendolo sussultare. Ripeté il gesto, stavolta soffermandosi di più sulla sua apertura fremente, la bagnò e vi soffiò sopra, quindi la baciò e la succhiò piano, ascoltando il respiro affannato dell'amante ed infine la penetrò con la lingua, strappandogli un grido acuto. Cercò di spingersi il più a fondo possibile, ancora ed ancora, sentendola tremare e rilassarsi dall’interno sotto il suo assalto. Era delizioso, assolutamente delizioso…così caldo, così stretto. Si ritirò appena per sussurrare un Incantesimo Lubrificante e vi infilò lentamente un dito, riprendendo a leccare e succhiare con dovizia quel tenero anfratto, e rapidamente ne aggiunse un secondo e poi un terzo, seguendo le suppliche e gli incoraggiamenti del biondo.
Il Caposcuola s’inarcò di nuovo, spingendosi contro quelle intrusioni con un gemito tanto denso da essere quasi sofferente. Si sentiva sull’orlo di un baratro, pronto ad impazzire, era tutto troppo intenso, troppo piacevole…eppure non era ancora abbastanza, voleva di più, voleva il suo James, voleva sentirsi preso, riempito, conquistato…e se non fosse accaduto entro trenta secondi sarebbe ammattito. Attirò il compagno a sé, cercando le sue labbra e baciandolo tanto appassionatamente da togliergli il fiato: -Prendimi…subito- ordinò senza mezzi termini, con la voce ridotta ad un mormorio. E finalmente avvertì quelle falangi uscire dal proprio umido canale, per venire sostituite da qualcosa di ben più consistente e duro -Ah…sì!- esclamò, sentendosi allargare e distendere, percependo il proprio essere adattarsi per unirsi a quello dell'amato.
Con due spinte fluide Potter fu dentro di lui, incastrato nel suo corpo fremente. Serrò le palpebre, travolto dalle sensazioni, e quando li riaprì ebbe il timore di venire lì, sul momento, davanti alla visione del viso del compagno stravolto ed accaldato che, ad occhi chiusi, cercava di abituarsi a quella nuova presenza. Scostò i capelli umidi, appiccicati alla sua fronte e vi posò un soffice bacio: -Tutto bene?- bisbigliò e l’altro annuì, andandogli incontro con i fianchi, incitandolo a muoversi. Jam prese un ritmo lento, ma deciso e costante ed il giovane Lord gettò indietro il capo, esponendo il collo niveo e sottile, su cui il Malandrino si dedicò a lasciare un vistoso segno rosso. Era splendido, assolutamente magnifico. Il moro continuò ad inoltrarsi in lui, aumentando gradatamente la velocità e la forza delle spinte, ammirando quel volto trasfigurato dal piacere, ruotando i fianchi alla ricerca del punto più sensibile dentro l'altro e colpendolo con precisione ad ogni affondo.
Lucius lo baciò nuovamente, come un naufrago che si aggrappa ad un tronco in mezzo alla tempesta. Si avvinghiò a lui, cingendolo con braccia e gambe ed accostò il  viso alla sua guancia, ansimandogli nell'orecchio, chiedendogli di più, accompagnando ed approfondendo i suoi movimenti. Il suo sesso sfregava contro il ventre del compagno e, ad ogni nuova spinta, intense scosse di piacere gli s'inerpicavano lungo ogni nervo: -E’ bellissimo…- ansimò. Tutto ciò che percepiva era l'amante sopra e dentro di sé, in un'unione totale, che lo circondava, lo possedeva, lo amava, lo stordiva.
James si seppellì in lui con un desiderio selvaggio ed accecante, anelando il piacere ed allo stesso tempo rifuggendolo, desiderando che non finisse mai, pregando che quell'istante si cristallizzasse, che il mondo si assopisse e precipitasse lasciandoli lì, liberi di amarsi per tutta la vita. Gli sembrava di sentirselo dentro in ogni muscolo, in ogni vena, al centro del petto e nella testa…Un solo corpo, una sola anima, un solo cuore.
Persero a tal punto la cognizione di tempo e spazio che se pure qualcuno, rompendo l'Incantesimo di privacy, fosse riuscito ad entrare e li avesse scoperti, non se ne sarebbero accorti o non gliene sarebbe importato. Potevano essere passati pochi secondi o interi anni, la cosa non avrebbe fatto alcuna differenza.
Il Grifondoro afferrò il sesso dell’altro, masturbandolo a tempo con le spinte ed il Serpeverde gli morse con forza una spalla, venendo nella sua mano e tra i loro corpi allacciati, seguito poco dopo dal partner che, soffocando un grido, si riversò nel suo antro palpitante.
Il moro si accasciò sul compagno, che lo abbracciò dolcemente accarezzandogli i capelli più arruffati che mai, mentre entrambi cercavano di riprendere coscienza di loro stessi, persi inesorabilmente l'uno dentro l’altro. Non appena i respiri ed i battiti cardiaci ripresero una parvenza di normalità, Ramoso si scostò, stendendosi accanto all'amante e recitando un Incantesimo di Pulizia, prima di stringerlo nuovamente a sé facendogli posare la testa sul proprio petto. -Mio…- sussurrò possessivamente, baciandolo tra le ciocche chiare. Il biondo si puntellò su un gomito e cercò nuovamente le sue labbra -Non dimenticare…- sillabò su di esse.
-Il mio cuore è tuo- concluse l’Animagus, approfondendo il bacio.
Si coccolarono per un po’, godendosi quel momento così intimo e quieto, poi il Caposcuola si riscosse ed annunciò: -Ho una cosa per te- con un "Accio!” richiamò la propria giacca e dalla tasca interna tirò fuori un piccolo oggetto e lo porse al suo ragazzo.
Era uno specchietto quadrato, dall’aria molto antica. Jamie l'osservò perplesso studiandolo attentamente, certo che, a dispetto dell’apparenza, dovesse avere qualcosa di speciale se il compagno aveva intenzione di donarglielo.
-E’ uno Specchio a Doppiosenso. Ne esistono tre ed appartenevano a mio nonno ed ai suoi fratelli. Adesso ne custodisce uno mio padre, uno io…e l’ultimo è per te- spiegò il giovane Lord -Basta che chiami il mio nome ed io apparirò nel tuo specchio, così come tu nel mio- concluse.
Potter sorrise deliziato: -E’ un oggetto molto prezioso…grazie, lo terrò con gran cura- gli garantì -E’ il mio regalo di Natale in anticipo?- chiese poi.
-No, questo è per darti gli auguri la mattina del venticinque Dicembre…- sussurrò, baciandolo sulle labbra -I regali vorrei che li aprissimo insieme, non appena tornerò per trascorrere il Capodanno con te-.
-Dici sul serio?- esclamò il Grifone.
-Ma certo. Natale con i tuoi e Capodanno con chi vuoi, no? Voglio iniziare il nuovo anno nel migliore dei modi, con te- gli assicurò e Jamie gli gettò le braccia al collo, soffocandolo di baci.
-Resti qui stanotte, vero?- domandò retoricamente il rosso-oro.
-Credi sia il caso?- fece dubbioso il Serpeverde.
-Assolutamente sì! Sigilliamo le tende, facciamo l’amore per tutta la notte e dormiamo abbracciati- replicò prontamente il Malandrino.
-Al tuo migliore amico verrà un colpo, se ci scopre- gli fece allora presente Lucius.
-E chi se ne frega!- rise allegramente James, schiacciandolo nuovamente sul letto e riprendendo a baciarlo con passione.

FINE.

*La frase d’introduzione è tratta da “L’Emozione non ha Voce” di Adriano Celentano.

La Callisto Zabini di cui si parla è, ovviamente, la madre di Blaise. La Rowling non ci ha rivelato alcun particolare su di lei, né tantomeno sul marito, perciò io mi sono fatta un’idea tutta mia e ho deciso che Blaise debba avere il cognome di sua madre. Della signora Zabini si sa solo che è una donna di grande bellezza e che ha avuto un sacco di mariti, morti in circostanze sospette, perciò sono stata io a decidere il suo nome, Callisto, che in greco vuol dire “la bellissima”.

La scritta “The Fire” sulla maglietta di Sirius fa riferimento al suo nome, che significa “bruciante”.

La canzone di James e Lucius, come penso ormai sappiano un po’ tutti i lettori che mi seguono, è “Trough the Barricades” degli Spandau Ballet.

Potete trovarla anche su:
EFP;
Nocturn Alley;

harry potter: james/lucius

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