Polisucco: Controindicazioni dell'Uso

Jul 09, 2009 16:19


Fandom:Harry Potter;
Pairing:Draco/Harry;
Rating:Pg13 (Pericolosamente sul fluff!!!);
Genere:Romantico;
Summary:  Harry e Ginny stanno insieme, ma lei è un pò strana. Draco Malfoy ignora Harry, perchè? Una sola parola in più sarebbe un imperdonabile spoiler ^__^ E, vi prego, abbiate pietà è una delle mie prime fic e non è stata betata (anche se, ovviamente, l'ho riletta ed eliminato gra parte degli orrori errori, prima di postare).
Potete trovarla anche su:
EFP;
Nocturn Alley;

SPOILER: Non tiene conto del 6° e del 7°libro, per il resto è ambientata in un tempo imprecisato.


 Polisucco: Controindicazioni dell’uso.

Ecco il segreto. E’ molto semplice:
non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile a gli occhi.*

Harry Potter era seduto all’ombra di un albero, sulle sponde del Lago Nero.
La schiena poggiata contro il tronco, un libro in grembo, una piuma in una mano e l’altra che correva a ravviare le ciocche more, quando la brezza leggera le agitava
Voltò il viso verso le finestre del castello, come sentendosi osservato e Draco si scostò dalla cornice della finestra il più velocemente possibile, sperando di non essere stato visto.
Guardò il bicchiere pieno di pozione dalla consistenza fangosa posato sul ripiano del lavandino, fece un respiro profondo, poi lo afferrò e ne trangugiò il contenuto.

Harry distolse lo sguardo dalle finestre del castello, gli era parso di vedere due occhi d’argento scrutarlo.
C’era una sola persona con occhi simili in tutta la scuola.
Ridicolo. Era dall’inizio dell’anno che Malfoy lo ignorava, perché avrebbe dovuto osservarlo ora?
Ebbe una piccola fitta al costato al pensiero di tutte le volte che il biondo distoglieva lo sguardo quando i loro occhi si incrociavano, di come lo ignorava apertamente in corridoio o a lezione.
Scosse il capo per allontanare quei pensieri molesti e tentò di riportare l’attenzione sul libro di Pozioni e sul tema da finire.

Pozione Polisucco: Essa trasfigura l’aspetto esteriore del mago, lasciandone tuttavia integra l’essenza. Pertanto eventuali ferite o fatture contratte durante l’uso delle P. perdureranno una volta che il mago riacquisterà le proprie sembianze.
200 ml. di P. (equivalenti ad un calice) bastano a sostenere la trasfigurazione per un’ora, quindi sulla base di ciò si deve svolgere la proporzione: P (peso) / T (tempo).
Gli ingredienti necessari sono…

E seguiva la lista degli ingredienti, che il moretto ben conosceva sin dal secondo anno.
Guardò la pergamena su cui campeggiava il titolo: Usi della Pozione Polisucco ed eventuali controindicazioni.
Piton si era dimostrato sadico come di consueto, ma stavolta lui giocava in casa.
-Ciao Harry- Lo interruppe una voce a pochi passi di distanzai.
Il Bambino Sopravissuto alzò lo sguardo ad incontrare gli occhi nocciola di Ginevra Weasley, la sua ragazza.
Sorrise malandrino: -Tu non dovresti essere a Trasfigurazione?-.
-Ehm…- Ginny si ravviò nervosamente una ciocca di capelli rosso fuoco: -Merendine Marinare. Non ne potevo più della McGranitt- Disse -Ti disturbo?- Aggiunse poi.
Potter distese le labbra in un sorriso più ampio, mise da parte il libro e afferrò la ragazza per un polso, tirandosela contro e facendola sedere di traverso sulle proprie gambe: -Certo che no, tu non mi disturbi mai- La rassicurò con un bacio sulla guancia e lei arrossì.
Il ragazzo la guardò incuriosito, era da molto che non arrossiva per così poco.
-Studiavi?- Chiese la rossa.
Il Grifone annuì: -Saggio di Pozioni sulla Polisucco-
-E come sta andando?- Si informò.
-Bene, sai che sono un esperto in proposito- Le disse con un occhiolino.
Ginny si irrigidì appena: -Ah certo- Biascicò.
-Tutto bene, tesoro? Mi sembri un po’ strana-
-E’ tutto okay- Rispose, baciandolo sulle labbra.
Harry approfondì il bacio e lei mugolò, gettandogli le braccia al collo e sciogliendosi come burro.
Il Cercatore sospirò stringendola di più a se, quel giorno Ginny aveva  un sapore delizioso, un nuovo lucidalabbra forse?
-Hai cambiato rossetto?- Le chiese, quando si scostarono con riluttanza per riprendere fiato.
-Non ne ho messo- Disse distrattamente lei, leccandosi le labbra come a ricercare nuovamente il sapore di Harry su di esse.
-Hai un sapore delizioso- Disse lui, sfregando la punta del naso contro la sua guancia per poi catturare nuovamente la sua bocca.
La rossa intrecciò le mani tra i suoi soffici capelli, spettinandoli ancor più del consueto e il ragazzo le sciolse delicatamente il cravattino della divisa, scendendo a baciare e succhiare il collo, lasciandole un vistoso segno rosso.
-Harry…- Sospirò lei ad occhi socchiusi, rapita, reclinando il collo per lasciarlo fare.
Il moro poggiò una guancia sul suo petto, dove il cuore batteva impazzito e la ragazza continuò ad accarezzargli piacevolmente i capelli.
-A che pensavi poco fa? Sembravi così assorto prima che arrivassi- Chiese la Weasley.
-Niente d’importante- Disse lui.
-Non mi è parso affatto- Ribatté allora lei, con un cipiglio contrariato
Harry sospirò: -A Malfoy. E’ insolitamente tranquillo ultimamente-.
Ginny si irrigidì nuovamente: -Ehm…pensi che…abbia in mente qualcosa?-
Il Prescelto scosse il capo: -Non lo so. Forse- Mormorò.
Ci fu una breve pausa, poi la ragazza parlò di nuovo:
-Girano delle voci, dicono che i suoi vogliono obbligarlo a prendere il Marchio…forse sta tranquillo per non attirare l’attenzione-.
-E’ assurdo, comportandosi in modo diverso l’attira di più-
-Ma forse lui non vuole prenderlo e, sapendo che non avrà più il sostegno della famiglia in tal caso, cerca di non cacciarsi nei guai-.
Potter la osservò scettico: -Dove hai sentito queste voci?-
-Nei bagni- Disse la rossa un po’ troppo in fretta -Una Serpeverde del mio anno, pare sia una situazione comune a molti di loro…- E per tagliare il discorso lo baciò nuovamente.
Quando il moretto si scosto baciandole un ultima volta le labbra, lei gli sfilò delicatamente gli occhiali, guardandolo intensamente negli occhi: -Dicono tutti che hai gli occhi color giada, ma non capiscono niente. Sono color smeraldo, della sfumatura delle foglie di rosa e screziati d’oro- Disse accarezzandogli il viso.
Harry sorrise ed arrossì un po’, lusingato.
-Non ci sono altri occhi così in tutta Hogwarts- Aggiunse la ragazza, riprendendo a baciarlo.
La campanella di fine lezione li interruppe e lei si irrigidì e si scostò bruscamente.
-Devo andare- esclamò.
-Oh…non puoi saltare un'altra lezione?-
-No, devo proprio andare- Disse e tuttavia pareva riluttante a scostarsi.
Gli coprì il viso di soffici baci e poi soffiò intensamente: -Ti amo Harry-.
Il ragazzo sentì il petto riempirsi di calore. Stavano insieme da qualche mese ed era la prima volta che glielo diceva.
-Ti amo anche io, tesoro- Disse, con il più luminoso dei sorrisi.
Lei lo baciò di nuovo avidamente, come se fosse la prima volta, come se fosse l’ultima.
Poi si alzò e scappò via.

-Hei Ginny, tutto bene?- Chiese Luna, vedendo l’amica correre come un lampo lungo il corridoio -Deve aver visto uno Sbarbatello- Continuò con voce sognante, voltandosi per seguire con gli occhi la sua corsa che non era minimamente rallentata.
La porta del bagno di Mirtilla Malcontenta si spalancò di botto e Ginny se la richiuse subito alle spalle, sigillandola con un incantesimo.
Si spogliò, togliendosi frettolosamente la divisa, con gli occhi fissi a gli specchi davanti a se.
La pelle coperta di efelidi si increspò, come scossa da un terremoto interno, le lentiggini sbiadirono, la pelle si fece lattea, la sua intera figura si allungò, i capelli lunghi si accorciarono sino a raggiungere al massimo il collo, sbiadendo sino a divenire di un biondo chiarissimo quasi argenteo, gli occhi nocciola schiarirono anch’essi divenendo d’argento.
Una lacrima gli rigò il viso e Draco Malfoy scagliò un pugno allo specchio davanti a se, mandandolo in frantumi.

-Il tema di Pozioni è stato una passeggiata stavolta, eh?- Disse Ron, mentre si dirigeva verso l'aula di Pozioni in compagnia di Hermione ed Harry, che annuirono con un sorrisetto.
Davanti alla porta dell’aula si era concentrata la solita piccola folla di studenti, in attesa dell'arrivo del Professore.
La loro attenzione venne attirata dalla voce di Pansy Parkinson che sbraitava: -Chi è stata?! Voglio sapere chi è la vacca che ti ha lasciato quel succhiotto, Draco!-
Al centro della piccola folla la Parkinson fronteggiava Malfoy, sul cui collo spiccava un vistoso segno rosso che il colletto della camicia non riusciva del tutto a celare.
-Non è affar tuo e moderati, stai dando spettacolo- La ammonì gelidamente il biondo.
Potter provò uno strano fastidio rimestargli lo stomaco alla vista di quel marchio, si sentì improvvisamente solidale con la ragazza Serpeverde, anche se non ne comprendeva il motivo.
Draco incrociò per un attimo i suoi occhi, ma distolse subito lo sguardo e il moretto sentì l’ennesima, dolorosa fitta al cuore.
-Che diavolo ci troveranno le ragazze di bello in Malfoy, eh Harry?- Borbottò Ron.
Ma lui si chiese cosa NON ci fosse di bello in Malfoy.
-E’ così…slavato…con quei perfidi occhietti celesti- Continuò Weasley.
-Non sono celesti- Disse automaticamente l'amico.
-Sono grigi- Gli diede man forte Hermione, correggendo il proprio ragazzo.
-No, sono più chiari del grigio- Replicò distrattamente il Cercatore, seguendo con gli occhi il biodino sedersi al solito posto.
Il Serpeverde incrociò nuovamente il suo sguardo e poi si voltò repentinamente.
Sono argento, pensò Harry, con una nuova fitta al cuore.

Quella sera il moretto guardava assorto il fuoco, sprofondato nella sua poltrona preferita in Sala Comune.
Si chiese per la millesima volta le ragioni del comportamento di Draco.
Non era da lui girare per i corridoi senza pavoneggiarsi, non lanciare insulti, non provocare. Non era semplicemente normale che Draco Malfoy ignorasse Harry Potter. E per quanto la ragione gli diceva che avrebbe dovuto esserne felice, dentro di se non lo era affatto.
-Ciao Harry- Disse una voce, risvegliandolo dalle sue elucubrazioni.
-Ciao tesoro- Salutò la sua ragazza con un sorriso e, come quella mattina, la afferrò per un polso facendola accomodare sulle proprie gambe. Le baciò una guancia e lei sorrise a sua volta, ma non arrossì.
Si sporse verso di lui, allacciandogli le braccia al collo e lo baciò.
Il ragazzo approfondì il bacio, ma registrò subito che c’era qualcosa di diverso, quel sapore delizioso era svanito e ne rimase un po’ deluso.
-A che pensavi?- Gli chiese lei, quando si scostò.
-A quello a cui pensavo stamattina-.
-E come faccio a sapere a che pensavi?- Domandò, divertita dalla risposta sciocca.
Il Prescelto la osservò stranito, ne avevano parlato quando aveva bigiato Trasfigurazione.
-Ascolta Harry, è da un po’ che vorrei dirtelo, io…- prese un bel respiro -Ti amo-.
Si sentì strano, o per meglio dire non sentì nulla stavolta e questo lo portò a dire: -Si, anche io tesoro, te l’ho detto anche stamattina- Senza alcuna particolare inclinazione.
-Amore, ma che dici? Ti senti bene?-
-Certo. Stamattina al parco, non ricordi?-
-Ci siamo visti solo a colazione-
-Ma che dici? Mi hai anche detto che mi ami-
-Harry, questa è la prima volta che te lo dico- Disse lei sempre più preoccupata.
Ma era il Grifone quello preoccupato per la sua sanità mentale. Poi notò qualcosa: -Hai coperto il succhiotto?-
-Quale succhiotto?-
-Quello di stamattina-
-Harry, non ci siamo visti stamattina!- Ripeté la rossa per l’ennesima volta.
-Ma…- Cominciò, poi il moretto ebbe un flash.
Il succhiotto sul collo di Draco Malfoy, nello stesso punto in cui l’aveva fatto a Ginny.
“Pertanto eventuali ferite o fatture contratte durante l’uso delle Polisucco perdureranno una volta che il mago riacquisterà le proprie sembianze”.
-Tesoro com’è andata Trasfigurazione?- Chiese all’improvviso.
-Bene. Ho preso una 'O' nell’ultimo compito- Rispose lei felice.
Lui le coprì improvvisamente gli occhi con una mano: -Di che colore sono i miei occhi?-
-Ma che domanda è? Verdi- Disse, cercando di scansarla.
Harry non demorse: -E se dovessi descriverli?-
-E’ un gioco per caso? Color giada...- 
Harry si alzò in piedi di botto, facendola cadere a terra.
-Ehi!- Protestò -Ma dove vai?-
-A cercare chi conosce il colore dei miei occhi- Replicò, mollandola li, senza altre spiegazioni.

-Reparo- Pronunciò Draco, all’indirizzo dello specchio del bagno di Mirtilla.
Osservò il succhiotto che spiccava in perfetto contrasto con la pelle nivea del proprio collo.
“Hai un sapore delizioso”
Non poté fare a meno di sorridere.
Si guardò attorno, doveva cancellare ogni traccia. Si era promesso di non fare più simili sciocchezze, poteva non essere altrettanto fortunato.
Si diresse al cubicolo dove ancora giaceva il calderone sporco. Fece Evanescere i residui e stava per pulirlo con un incantesimo, quando il rumore della porta del bagno che si apriva lo immobilizzò.
Rimase in religioso silenzio. Chi mai poteva entrare in un posto simile?
-Malfoy?-
Il Serpeverde s'irrigidì, smise persino di respirare, mentre il cuore dopo un piccolo blocco riprendeva a doppia velocità. Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.
Harry ripiegò la Mappa del Malandrino e la rimise in tasca: -Esci di lì Malfoy, lo so che ci sei- Disse in tono tranquillo.
Il biondo uscì dal cubicolo con la solita espressione fredda e sprezzante: -Che vuoi Sfregiato?- Domandò, senza tuttavia guardarlo in viso.
-Parlare- Replicò il Grifondoro, secco.
Il Prefetto lo superò senza degnarlo di uno sguardo: -Non abbiamo niente da dirci-.
Qualcosa dentro il moro insorse con forza, afferrò l'altro per una spalla e lo inchiodò alla parete con entrambe le mani sul suo petto.
-Io credo proprio di si invece. Sono settimane che mi ignori, Malfoy- Ringhiò.
-Non ho l’obbligò di considerarti. Non siamo amici, ricordi?- Sibilò, ostentando uno sguardo basso per non incrociare i suoi occhi, davvero troppo vicini.
Il Prescelto cambiò strategia, ma non demorse: -Posto interessante dove rifugiarsi- Ponderò beffardo -Soprattutto per creare segretamente una pozione altamente pericolosa, che abbiamo appena studiato, come la Polisucco-
-Che diavolo stai dicendo?!- Esclamò, ma nella sua voce c’era una distinta nota di panico.
Potter sapeva?
Come a confermare quel pensiero il ragazzo chiese: -Chi ti ha fatto quel succhiotto?-
-Non sono affari tuoi, Potter-
-Io credo di si, invece- Ringhiò -Guardami negli occhi!- Sbottò.
Malfoy non gli diede retta.
-Di che colore sono i miei occhi?- Chiese allora il moro.
Draco alzò un momento lo sguardo, sorpreso dalla domanda e subito dopo i suoi occhi si ripuntarono sul petto del Grifone. -Che domanda sarebbe?-
-Rispondi- Imperò il Cercatore rosso-oro, dandogli una scrollata e facendogli sbattere le scapole contro le piastrelle di ceramica del muro.
-Ahi! Che razza di gioco è?!- Sbottò l'altro -Verde smeraldo…- Rispose stizzito.
Il cuore di Harry sussultò -Continua- le sue mani serrate sui bicipiti davano ad intendere che fosse un imposizione, ma la voce bassa e calda era quasi una supplica.
Draco digrignò i denti, perché la stretta alle braccia cominciava ad indolenzirlo e la vicinanza del coetaneo faceva anche più male: -Scuri come le foglie di rosa e striati d’oro- la sua gola era improvvisamente secca, sentiva gli occhi bruciare e desiderò fuggire. Era TROPPO vicino.
Il Bambino Sopravissuto sorrise, questa era una risposta anche alle altre domande.
-E’ vero quello che hai detto stamattina?- Domandò.
-Non ci siamo parlati stamattina- Ostentò quella facciata il biondo.
-Smettila di negare, Malfoy! Stamattina ti sei trasformato in Ginny mentre lei era a Trasfigurazione. Credi davvero che non mi sarei accorto che non era lei? Baci in modo completamente diverso…- Migliore, pensò tra se, ma non lo disse. Si accostò maggiormente sin quasi a far aderire i loro corpi.
Il cuore di Draco impazzì e un colorito roseo si sparse sulle sue gote.
-…E quando mi avvicino così, lei non arrossisce- Completò Harry.
-Non hai prove- Sibilò.
Potter fece una smorfia, era certo che dentro quel cubicolo ci fosse un paiolo e il succhiotto su quel collo niveo era un’altra testimonianza.
-C’è un modo semplice per scoprirlo- Approfittando dell’elemento sorpresa gli afferrò il mento appuntito, sollevandolo e poggiò le labbra sulle sue.
Gli occhi del Serpeverde sgranarono all’inverosimile, la mano dell'altro scivolò dietro la sua nuca per impedirgli di scostarsi, ma il biondo non ci sarebbe riuscito neanche volendolo.
Il moro approfittò delle sue labbra socchiuse per lo shock, intrufolandovi la lingua all’interno e Draco si lasciò sfuggire un mugolio tutt’altro che contrariato.
Neanche si accorse di quando chiuse gli occhi o di quando le sue braccia cinsero la vita del Grifone attirandolo maggiormente a se, prestò unicamente attenzione a quella lingua bollente che lo esplorava con accuratezza.
Harry mantenne un ritmo volutamente lento per saggiare al meglio quella dolcezza, mordicchiò con attenzione le labbra morbide e sottili, dando modo ad entrambi di riprender fiato e poi lo schiacciò al muro con più forza, aderendo a lui completamente e baciandolo con più irruenza e passione, come drogato da quel sapore.
Poteva esistere qualcosa di simile, qualcosa che unisse tutti i sapori più deliziosi al mondo?
Il Prefetto ansimò, il cuore impazzito, chiuse i pugni sulla divisa del moretto, cercando un appiglio e si sciolse tra le sue braccia, scosso dai brividi. Quando l'altro si scostò, lui lo guardò per la prima volta negli occhi dopo mesi, troppo sconvolto da quel comportamento.
Il suo sguardo era liquido, eccitato e privo di barriere. A gli occhi del compagno apparve quasi fragile. Era lo stesso sguardo tormentato della falsa Ginny quella mattina, prima che fuggisse e sotto quello sguardo il cuore di Harry batteva troppo veloce.
-E’ vero quello che hai detto stamattina?- Chiese nuovamente con voce roca, accarezzandogli i capelli, erano così soffici.
Draco non sapeva a cosa si riferisse di preciso, ma esalò: -Si- Cedendo finalmente. Si sentiva vulnerabile, scoperto ancor più di esser nudo.
-I tuoi genitori vogliono farti prendere il Marchio?- Chiese e il biondo annuì.
-E’ quello che vuoi?-
Malfoy sorrise amaro: -Non ho scelta-
-C’è sempre una scelta- Replicò Potter.
-E quale sarebbe?-
-Me. Sono io la tua scelta-
-Tu mi detesti-
-Ma che cavolo dici? Ti pare ancora possibile…- Sussurrò il moro con un sorriso, lo baciò sulle labbra, seguendone il profilo con punta della lingua e sospiro -Sei delizioso, te l’ho gia detto stamattina- Baciò il succhiotto sul suo collo e poi si scostò guardandolo negli occhi, ancora scettici e sofferenti, posò la fronte sulla sua: -Alcuni dicono che hai gli occhi celesti, altri grigi, ma non capiscono niente- Disse imitando le sue parole di quella mattina -Sono color argento e in genere altrettanto duri e freddi. Ma quanto ti arrabbi e li assottigli con malignità, diventano quasi color cenere. Le rare volte in cui ridi, invece, sono tanto chiari e luminosi da sembrare acqua di fonte- Disse con voce calda -Non ci sono altri occhi così ad Hogwarts-.
Una lacrima colò da essi ed Harry la raccolse con le labbra, senza poter fare a meno di pensare che anche piangendo dimostrava grande dignità.
-Credo di amarti, Draco- Sussurrò al suo orecchio.
-Credi o lo sai?- Chiese lui, con voce tremante.
-Lo so. Probabilmente da sempre e non sopporto che mi ignori, sono geloso di tutti quelli che ti stanno attorno e voglio proteggerti. Cosa scegli, Draco?- 
-Ti amo- Gemette il biondino, stringendosi a lui
Ed eccola nuovamente quella sensazione di calore al petto, come se stesse per esplodergli il cuore.
Era quella la vera prova, invisibile ed essenziale.
Potter ricambiò l’abbraccio, stringendolo di più a se: -Domani entreremo insieme in Sala Grande- Gli annunciò e l'altro lo guardò sgomento.
Voleva entrare come una coppia?!
-E dopo colazione parleremo col Preside- Disse riprendendo possesso delle sue labbra.
-Ah, tesoro…- Disse, dopo svariati minuti.
-Si, Harry?- Rispose con un sorriso bellissimo per il nomignolo con cui l’aveva chiamato.
-Niente più Polisucco, eh?-
E Draco rise, felice e a cuor leggero. Ora non ne aveva più alcun bisogno.

FINE.

*La frase d’introduzione è tratta da Il Piccolo Principe di Antoine Saint-Exupery.

harry potter: draco/harry, serie: lezioni di pozioni

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