Titolo: E il Natale passa in fretta
Fandom: DC Comics
Beta:
cialy_girlPersonaggi: Slade Wilson (Nominati: Grant Wilson, Joseph Wilson, Rose Wilson, Adeline Kane, Lily, Wintergreen)
Rating: PG14
Parole: 298
Prompt: My family tree's / Losing all its leaves (arcade fire) di
it100-
Evil Xmas di
Comics ItaliaNote: 1/10
Disclaimer: Non mi appartengono, non ci guadagno, solo divertimento.
C’era stato un tempo in cui tornare a casa significava trovare il sorriso di Adeline ad accoglierlo, le grida dei suoi figli in salotto e avere un posto tranquillo in cui abbassare la guardia, senza la costante consapevolezza che qualsiasi presente nella stanza potesse saltargli alla gola per ucciderlo.
Non era durato un granchè, a dire il vero, a volte Slade faticava persino a ricordare che fosse esistito, a volte ne dubitava fortemente.
A Wintergreen lo aveva detto, un giorno: stammi lontano, al mio fianco le persone muoiono. Lui però si portava addosso quell’amicizia, e ha avuto la pessima idea di restargli accanto fino alla fine - la sua, di fine, ma lo sapeva benissimo. Adeline lo aveva sospettato, Grant - Dio, Grant - era troppo ingenuo per capirlo, Joey non lo avrebbe mai ammesso e Rose… Rose, come sua madre, non aveva i mezzi per rendersene conto.
Li aveva persi uno ad uno, li aveva portati sull’orlo della rovina e poi dato la spinta, gettandoli per sempre in un mare di orrore e distruzione che li avrebbe ingurgitati come niente.
Andava a trovarli solo a Natale. Il fatto che Joey fosse tornato in vita non voleva dire poi molto - è solo questione di tempo, gli aveva detto Wintergreen, a ragione - e certamente qualsiasi cosa fosse ora aveva già distrutto il figlio dolce che si era ritrovato, per qualche scherzo del destino.
Andava a trovarli solo a Natale, non perché fosse particolarmente credente o cosa, ma una volta lo passava con loro, e gettare dei fiori sulle lapidi gli pareva l’unico modo possibile per chiedere scusa.
Andava a trovarli solo a Natale e solo a Natale si concedeva il lusso di sentirsi perso e sconfitto, di abbassare le spalle e pregare in un loro perdono.
E il Natale passava in fretta.