Grandparents Hotchner

May 05, 2009 10:10


Buongiorno!
Oggi si direbbe che la mia influenza migliore, ma non lo dico troppo forte, non si sa mai! =P
Comunque, per festeggiare la mia quasi guarigione, vi lascio la seconda storia che ho scritto per questa community: community.livejournal.com/12_teas/
Buona lettura!

Autore: francina
Titolo: Grandparents Hotchner
Fandom: Criminal Minds
Personaggio/Coppia: Aaron Hotchner/Elisa Morandi
Tema: #2 White
Rating: verde
Beta reader: julyaneko
Disclaimers: I Personaggi non mi appartengono, ma sono di Jeff Davis. Criminal Minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.


Era una fredda domenica di Dicembre e Washington era stata imbiancata da una soffice coltre di neve caduta nella notte.

Aaron era seduto sulla sua poltrona preferita e stava leggendo un libro che raccontava la vita del neo eletto presidente degli Stati Uniti, mentre Elisa stava finendo di ricamare la coperta per il lettino del nipote che sarebbe nato di lì a pochi giorni.

Alzò lo sguardo verso l’orologio.

-Uh, Aaron, tra poco Jack e la piccola saranno qui- disse Elisa posando il suo lavoro.

-Lo so Lis, ma non c’è bisogno di agitarsi-

-Volevo fare i muffin al cioccolato che le piacciono tanto, ecco perché mi agito-

-Aspettiamo che arrivi e poi facciamoli con lei, Claire adora pasticciare in cucina-

-Hai ragione tesoro- e tornò a sedersi sul divano per continuare il suo ricamo, ma Aaron si sedette vicino a lei e le prese le mani.

-È incredibile quanta strada abbiamo fatto insieme-

Lei guardò quegli occhi neri e profondi che, nonostante la vecchiaia, non avevano perso la luce che l’avevano fatta innamorare e gli accarezzò dolcemente una guancia.

Aaron accoccolò il volto nella sua mano come faceva sempre quando lei gli accarezzava le guance e posò la propria mano sulla sua.

-Chissà se avremo un nipotino o una nipotina. Tu cosa preferiresti?- le chiese.

-Mah, visto che Jack e Sara ci hanno dato Claire sarebbe bello se Margaret e Thomas ci facessero un maschietto. Che poi in verità non m’importa, basta che nasca sano e bello come il nonno- gli rispose ridendo.

-Ti sembra vero che nostra figlia stia per diventare madre?-

-Proprio no, mi sembra ieri che la tenevo appena nata tra le braccia-

-Ti amo Elisa Hotchner, ancora adesso, dopo tutti questi anni-

-Ti amo anch’io Aaron- e si diedero un lieve bacio sulle labbra.

Qualche minuto dopo il campanello del loro appartamento suonò ed Elisa andò ad aprire.

-Ciao nonna Lis- le disse la piccola Claire a braccia aperte.

-Ciao tesoro mio- le disse Elisa prendendola in braccio e baciandole la guancia.

-Ciao mamma Lis- la salutò Jack baciandole l’altra guancia.

-Ciao Jack, come sta Sara?-

-Bene, grazie. Mi ha detto di chiedervi scusa, ma non ha fatto in tempo a prepararsi, è rimasta addormentata. La vedrete stasera quando passiamo a riprenderci questa piccola peste- rispose scompigliando i capelli di Claire che, ridendo, nascose il viso nella spalla della nonna.

Era arrivato anche Aaron.

-Ciao papà- lo salutò Jack abbracciandolo.

-Ciao Jack-

-Ciao nonno Alon- disse Claire allungando le manine per farsi prendere in braccio dal nonno.

-Ciao pulcina- gli rispose lui prendendola in braccio.

-Bene, allora ci vediamo questa sera. Mi raccomando, fai la brava tesoro-

-Si papà-

-Volete mangiare qui con noi questa sera?-

-Si potrebbe fare mamma Lis. Ne parlo con Sara e ti faccio sapere-

-Va bene, buona giornata, saluta Sara- disse Elisa chiudendo la porta.

-Nonni Hotch, cosa facciamo di bello?-

-La nonna voleva preparare i muffin al cioccolato che ti piacciono tanto, la aiutiamo anche noi?-

-Sì, che bello!-

Andarono tutti e tre in cucina. Elisa prese tre grembiuli e ne porse uno ad Aaron, uno lo legò attorno alla vitina di Claire e l’ultimo se lo mise lei. Poi, prese in braccio la nipotina, avvicinò una sedia alla penisola e ve l’appoggiò sopra.

-Cosa ci selve nonna?-

-Allora, tre uova, la farina, lo zucchero, una stecca di vaniglia, il caco in polvere e il lievito-

-Hai capito nonno Alon tutto quello che devi prendere?- disse Claire al nonno portandosi i pugni alla vita.

Inevitabilmente Elisa e Aaron scoppiarono a ridere.

-Si pulcina, prendo tutto adesso-

Impastarono, mescolarono e misero i muffin nel forno.

-Nonna, sonno- disse Claire strofinandosi gli occhietti e sporcandosi la faccia di farina.

Elisa le si avvicinò, le pulì delicatamente il faccino e la prese in braccio.

-Andiamo a fare la nanna nel lettone dei nonni Hotch-

La piccola era così stanca che scosse solamente la testa in segno affermativo e poi l’appoggiò sulla spalla della nonna addormentandosi poco dopo.

Elisa stette con la nipote finché non fu ben addormentata, poi tornò in cucina da Aaron.

-Non li metto in lavastoviglie, faccio prima a lavarli a mano questi piatti. Altrimenti se questa sera Jack, Susan e la piccola cenano con noi, non ci starà tutto dentro-

-Tu lavi, io asciugo nonna Lis?-

Finito di rassettare la cucina, andarono insieme a controllare se la nipotina dormiva ancora, poi tornarono in soggiorno.

-Ha ricominciato a nevicare- disse Elisa avvicinandosi alla finestra

-È bello vedere Washington innevata. Dà un senso di pulizia e tranquillità- le rispose Aaron.

Mentre andava a sedersi sul divano accanto al marito, passò vicino ad un tavolino sul quale era posti alcuni portafoto. Li sistemò e si fermò qualche minuto a guardarli: una era stata scattata il giorno del matrimonio di Emily, quando avevano fatto da testimoni; l’altra era un primo piano di loro due mentre si baciavano, scattata il giorno del loro matrimonio; l’ultima era stata scattata tanti anni prima, quando avevano festeggiato tutti insieme il primo anno di Elisa al BAU.

-Ti mancano quegli anni?- chiese al marito sedendosi accanto a lui sul divano.

-Se devo essere sincero no. Sono contento che ora ad occuparsi degli SI ci sia qualcun altro. E a te?-

-Nemmeno a me. Però ti confesso che avevo paura del contrario, appena andata in pensione. Ma tu sei stato meraviglioso a riempirmi ogni giorno la vita- gli rispose appoggiando la testa sulla sua spalla.

Il telefono squillò ed Aaron andò a rispondere.

-Pronto?-

-Ciao papà , volevo solo dirvi che accettiamo l’invito a cena-

-Va bene, lo dico a mamma Lis-

-Claire è stata brava?-

-un angioletto, come sempre. Abbiamo fatto i muffin e ora dorme-

-Povera mamma Lis, tra te e Claire chissà come le avete ridotto la cucina-

-Guarda che io sono bravissimo in cucina-

-Come no papà, però se questa sera cucina mamma Lis sono più tranquillo. A tra poco-

-Ciao figlio ingrato- e, ridendo, chiuse la comunicazione.

-Era Jack, vengono a cena qui questa sera-

-Oh, bene. Mi aiuti a cucinare prima che la bimba si svegli?-

-Certo, ci saranno anche i muffin da togliere dal forno-

-Oddio, i muffin! Me n’ero quasi dimenticata-

-Eh, se non ci fossi io. Stai invecchiando nonna-

-No, sono già invecchiata, sono nonna-

-E che nonna!- le disse avvicinandosi e abbracciandola.

-Ti amo nonna Hotch-

-Anch’io ti amo nonno Hotch-

-Anch’io vi amo nonni Hotch-

Elisa ed Aaron si girarono a guardare la loro nipotina che si stava ancora stropicciando gli occhi e non poterono trattenersi dal ridere.

-Adoro essere nonno- disse Aaron prendendo in braccio la nipotina.

-Mi aiutate a preparare la cena? Arrivano anche papà e mamma, Claire, mangiate qui con i nonni questa sera, sei contenta?-

-Sì, a me mi piace mangiale con nonna Lis e nonno Alon-

Sentirono il campanello suonare.

-Claire, andiamo ad aprire, credo siano mamma e papà- disse Aaron prendendo in braccio la nipotina.

-Ciao papà, ciao piccola peste- disse Jack prendendo tra le proprie braccia la figlioletta.

-Ciao Jack. Sara, come stai?-

-Ciao Aaron. Bene, solo un po’ di corsa, come sempre. Vado a dare una mano a Lis in cucina-

-Credo ci sia più poco da fare ormai. L’abbiamo aiutata io e Claire. Vero tesoro?-

-Sì, io e nonno Alon siamo blavi e abbiamo aiutato nonna Lis a plepalale tante cose buone-

-Lis, vieni, sono arrivati i ragazzi- le gridò Aaron una volta che si furono trasferiti dall’ingresso al soggiorno.

-Eccomi. Ciao Sara, ciao Jack- li salutò Elisa baciando entrambi.

-Posso darti una mano?-

-Oh, veramente è già tutto pronto, non resta che mettersi a tavola-

A metà pasto il telefono squillò.

-Vado io- disse Elisa alzandosi.

-Pronto?-

-Lis, sono Thomas. Volevo dirvi che io e Margaret siamo all’ospedale, le si sono rotte le acque e sta per partorire-

-Oddio, arriviamo subito. Grazie Thomas, a tra poco-

Lis posò il telefono e si diresse in soggiorno.

-Mi dispiace ma vi annuncio che dovete rinunciare al resto di questa squisita cenetta-

-E perché mai?- le chiese Aaron.

-Era Thomas, mi ha detto che lui e Margaret stanno andando all’ospedale perché le si sono rotte le acque-

-Oh, sì, allora si rinuncia volentieri alla cena!- disse Sara alzandosi.

-Vieni pulcina, andiamo a conoscere il tuo cuginetto o le tua cuginetta- disse Jack prendendo in braccio Claire.

-Ma i muffin?- chiese sconsolata la piccola.

-I muffin li portiamo dietro, così li mangiamo tutti insieme per festeggiare la nascita del nuovo nipotino o della nuova nipotina- le rispose Aaron.

Arrivarono in ospedale poco dopo che Margaret e il piccolino furono portati in stanza.

-Ciao a tutti. Vi presento il piccolo William- disse Margaret radiosa non appena vide entrare la sua famiglia.

-Oddio, che bello che è tesoro!- disse Lis avvicinandosi al letto e baciando figlia e nipote.

-Congratulazioni sorellina e congratulazioni anche a te Thomas- disse Jack.

-Hai visto Claire? Lui è William, il tuo cuginetto- disse Sara avvicinandosi al letto con la figlia in braccio.

Elisa si spostò per fare spazio e vide Aaron ai piedi del letto, commosso.

-Hai visto che bel nipotino ci ha dato nostra figlia?-

-Sì, è bellissimo Lis-

-Come il nonno!- gli rispose lei abbracciandolo.

-Papà, vieni, prendilo in braccio-

Aaron si avvicinò alla figlia che gli posò quel fagottino tra le braccia. Era una sensazione così strana avere quel frugoletto così piccolo e così pieno di vita tra le braccia.

-Lis, ti ho mai detto che adoro essere nonno?- domandò cercando la moglie con lo sguardo offuscato dalla commozione.

-Sì tesoro, almeno un milione di volte!- gli rispose lei e la stanza risuonò di risate di gioia.

12_teas, !criminal minds - oneshot

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