Titolo: Cinquanta
Fandom: Jeeves & Wooster
Pairing: Bertie/Jeeves
Rating: PG
Conteggio Parole: 627 (W)
Scritta per: festeggiare (in ritardo, come sempre) il cinquantesimo compleanno di Mr. Laurie. Buon compleanno, Bertie! ♥
"Perché stai ancora con me, Jeeves?"
Se lo sentì, Jeeves non ne diede atto. Dandogli le spalle, continuò a piegare meticolosamente calzini.
"Potresti avere chiunque. Un principe indiano, un merenguero cubano, un violinista italiano. Un incantatore di serpenti egiziano. Un... ortolano."
"Ammetto che mi sfugge il senso dell'inclusione di quest'ultima figura."
"Il s. dell'i. di q. u. f., Jeeves" replicò Bertie, passeggiando avanti e indietro per la cucina, "è che potresti avere centinaia, migliaia di giovani canottieri e giocatori di cricket a tenerti compagnia nelle, ehm, notti solitarie e così via."
"Questa è certamente un’esagerazione" obiettò Jeeves.
"Li vedo nelle strade, sai? Si affollano alle tue calcagna come segugi dietro alla preda. Con la loro lunga, ehm, lingua di fuori e le zampe rapaci. I segugi hanno zampe rapaci, presumo, Jeeves?"
"Non l'ultima volta che mi sono premurato di controllare."
"Fa lo stesso. Il punto è che li ho visti, Jeeves. Giovani uomini giungono a frotte ai tuoi piedi e si accalcano da ogni parte del mondo per intonare canti di lode al tuo passaggio. E come biasimarli? Intonare canti di lode al tuo passaggio è un’attività perfettamente legittima, per non dire del tutto comprensibile."
“Sì” rispose Jeeves, strappando un pelucchio dalla punta di un calzino. “Devo ammettere di aver apprezzato mio malgrado la tua particolare resa di Goodnight, Vienna dell’altra notte. Le parole erano molto…”
“Non è di me che stiamo parlando qui, Jeeves” ribatté Bertie, e poi, incoerentemente: “Perché stai ancora con me? Con tutti gli esemplari di maschio della specie che potresti avere solo dicendo ‘Ehi, tu, vieni qui’? So che non ti esprimeresti proprio in questi termini” si affrettò ad aggiungere, “ma il punto resta.”
“Francamente…”
“Sono vecchio, Jeeves. Posso aver avuto qualche carta da giocare quando avevo venti o trent’anni, ma ormai quel Bertram è passato - trapassato remoto. Guardami: perdo capelli!”
Finalmente, Jeeves si decise ad abbandonare la piegatura dei calzini e si voltò a guardarlo. Bertie stringeva tra le dita un ciuffetto di capelli che si era strappato a forza dalla tempia destra.
“Bertram” disse Jeeves, lentamente. “Sono disposto ad elencarti una per una e per l’ennesima volta le ragioni per le quali non intendo, né oggi né in futuro, lasciarti per cercare soddisfazione in un danzatore di merengue sudamericano o in altri personaggi di simile genia. Ma apprezzerei se tu potessi evitare di intraprendere questo discorso ogni anno in occasione della stessa ricorrenza.”
“Ma…”
“Cinquant’anni è un’età assolutamente appropriata per un gentiluomo.”
“No che non…”
Jeeves lo squadrò con il suo sguardo più fermo e persuasivo. “Non vorrei sentirmi costretto a menzionare prove di natura privata per avvalorare la mia tesi, Bertram. Sono certo che nessuno dei due ritiene i fatti dell’altra notte e la loro spettacolare natura adatti alla conversazione delle tre del pomeriggio.”
Bertie arrossì al ricordo e se ne andò borbottando in salotto. Jeeves tornò ai calzini, ne piegò altre tre paia, contò fino a venti. La porta ondeggiò alle sue spalle.
“Jeeves?”
“Sì?”
“Ho riflettuto sulla questione, e ho cambiato idea. Penso di festeggiare il buon vecchio compleanno, dopotutto. Dici che siamo ancora in tempo a…?”
“L’aereo parte alle sei. Ho già provveduto ad acquistare i biglietti.”
“Oh” fece Bertie. “Oh. Bene. Perfetto. Meglio così.”
“Senza dubbio.”
“Ehm… Grazie, vecchio mio. A volte non so cosa… Voglio dire… Ehm. Hai ancora molto da fare in giro per la casa?”
“Meditavo di ispezionare i cassetti in camera da letto tra un paio di minuti.”
“Oh. Fantastica idea. Superba. Ci vediamo lì tra, uhm, che dici, cinque minuti?”
“Un piano eccellente.”
La porta sbatacchiò per qualche secondo, poi tutto tacque fuorché un lieve tintinnare di vetro dal salotto. Jeeves sorrise, abbandonando i calzini non ancora piegati al loro destino di disordine e orli raggrinziti. La vecchiaia era lontana.