Titolo: Il Tricheco e il Carpentiere
Fandom: Blackadder Goes Forth
Pairing: George St. Barleigh/Anthony Melchett
Rating: PG-13
Conteggio Parole: 2.470
Scritta per:
1frase, set alpha.
Note: Ambientato qualche giorno dopo l'episodio "Major Star". Se come presumo non avete idea di chi siano George e Melchett, o peggio, che cosa cavolo sia Blackadder,
questo è assolutamente il momento di rimediare.
Riassunto: “Per tutto questo tempo” tuona il generale, calandogli le mani sulle spalle con la forza di un orso, “eri tu.”
#40. Buco
Oggi, mentre riponeva in una cassa l’abito color lilla coi merletti, la parrucca e la bigiotteria, George ha trovato un buco nella stoffa - un piccolo strappo che ricorda troppo bene, quando la mano forte del generale ha tentato di trattenere Georgina e Georgina, tra l’alcool e i fiori e gli enormi baffi del generale, ha opposto resistenza per un attimo, prima di lasciarsi catturare.
#24. Nero
Il cielo sopra le trincee è più nero della faccia del capitano Blackadder quando gli telefonano dal Quartier Generale, e tempestato di lampi che fanno sembrare il Paradiso sopra la sua testa - dove fonti ben informate dicono che stia Dio con tutti gli angioletti - un posto meno accogliente delle latrine.
#22. Pioggia
Ecco, si è pure messo a piovere, pensa George, alzandosi per gettare uno sguardo fuori dalla finestra del reparto e portando con sé, senza accorgersene, l’abito lilla che stringe ancora tra le mani; la stoffa fruscia tra le sue dita e si srotola in tutta la sua lunghezza, e senza pensarci George se la preme sul petto, sopra la blusa.
#32. Ricordi
Quella del ballo, invece, era una splendida notte stellata, e anche se l’ha fatto solo per amore dell’arte e perché altrimenti il capitano Blackadder gli avrebbe “strappato i testicoli per farne una grigliata”, George sente una fitta di nostalgia al ricordo del profumo dei fiori, e delle candele, e della brillantina del generale.
#19. Cuore
“Blackadder!” tuona una voce familiare all’ingresso del dormitorio, e il cuore di George fa su e poi giù, in gola e poi nello stomaco, con la stessa grazia di Baldrick quando si agita nel letto sognando di essere una salsiccia, piacevole quanto un masso incastrato nell’esofago.
#46. Risposta
“Il capitano Blackadder è momentaneamente alle latrine, signore!” risponde George scattando sull’attenti, e nella foga del saluto l’abito gli salta dalle mani e resta a penzolargli dalla curva del braccio piegato verso la fronte.
#49. Mente
Il generale Melchett è stranamente da solo, con l’uniforme regolamentare color muschio e i baffi un po’ meno autoritari del solito, quasi - ma George non è precisamente la mente più acuta e intuitiva dell’esercito di Sua Maestà - quasi - ma George non si azzarderebbe a pensarlo più forte di un dubbioso corsivo - abbattuti.
#44. Terrore
“Riposo, tenente. Non importa, aspetterò qui che…”, fa per sedersi sulla sedia del capitano, quella da cui il capitano Blackadder coordina i subordinati e risponde al telefono e spara ai piccioni viaggiatori, “… che… che cosa è quello, tenente?” urla il generale, saltando in piedi, e George crede di essere svenuto per un nanosecondo, prima di farsela nei pantaloni e dopo aver visto tutta la sua vita scorrergli davanti come una brutta copia di un film di Charlie Chaplin.
#26. Parole
Tenta di negare (negare, sempre negare, dice il capitano), ma le parole semplicemente non vogliono uscire, e per la verità George crede che abbiano qualche problema anche a entrare.
#07. Attesa
Quando il generale afferra il vestito della bellissima Georgina e se lo porta al viso con ardore, annusando l’aroma della sua amata (principalmente naftalina, e brillantina che in mancanza di profumo George aveva avuto la brillante idea di spalmarsi sotto le ascelle), George chiude gli occhi e tace, attendendo che l’altro tiri fuori il revolver d’ordinanza e gli spari - o decida di strappargli i testicoli per farne una grigliata.
#10. Pazzia
“Tenente, spero che lei abbia una valida spiegazione perché questo caro indumento è in suo possesso” intima il generale; gli occhi di Melchett scintillano di lacrime trattenute all’orlo delle ciglia, o forse è solo la luce di follia che pare affligga la sua famiglia da generazioni - da quando l’illustre Lord Melchett, cancelliere di Sua Maestà Elisabetta I, fu torturato e brutalmente ucciso da una pecora.
#39. Speranza
“Io… ecco…” farfuglia George, gettando uno sguardo speranzoso alla porta del reparto; il capitano Blackadder potrebbe tornare dalle latrine da un momento all’altro e ideare in un secondo o due una storia perfettamente sensata, ragionevole e convincente per salvare i suoi gioielli di famiglia dalla graticola.
#42. Volontà
“Ebbene?” incalza il generale, avanzando minaccioso, alto e largo come una quercia, i baffi più folti e indignati del solito; pianta gli occhi in faccia a George, brandendo l’abito di Georgina come una spada, e c’è una luce febbrile (decisamente il problema di famiglia) nel suo sguardo, ma dietro, e George crede di saperlo piuttosto bene, c’è anche una volontà di ferro.
#37. Cellule
“Noi pensavamo… voglio dire, il capitano Blackadder ed io… l’idea è stata del capitano Blackadder per la verità… insomma, si pensava che lei… voglio dire… ehm… che sì, insomma, che lei non avrebbe approvato che… che…” tenta George, disperatamente, ma gli omini del cervello devono essere già andati tutti a letto - è piuttosto tardi, in effetti - perché tra tutti quanti (gli omini del cervello sono piccolissimi, quindi nella sua testa ce ne stanno migliaia, anche se può sembrare incredibile) pare che nessuno riesca a farsi venire un’idea decente.
#36. Elettricità
Poi l’espressione del generale cambia all’improvviso; gli occhi si sgranano, la bocca si apre, le punte dei baffi si afflosciano, e qualcosa di simile a una scarica elettrica (se non fossero al coperto George penserebbe a un fulmine) gli attraversa la faccia, illuminandone i lineamenti e lasciandoli… non gli viene in mente una parola migliore… folgorati.
#41. Rivelazione
“… Scoiattolina?”
#31. Barca
Plop, plop, fa il cuore di George dentro il petto, come una barchetta nel mare in tempesta della sua ultima cena - patate alla Baldrick e mezzo topo arrostito.
#47. Chiaro
“Per tutto questo tempo” tuona il generale, calandogli le mani sulle spalle con la forza di un orso, “eri tu.”
#27. Uccidere
“Io… sì, signore” si arrende George, abbassando lo sguardo, “mi dispiace. Può… può mandarmi alla corte marziale e farmi fucilare, se vuole.”
#23. Cielo
“Fucilare? Giusto cielo, perché dovrei farti una cosa simile?” ribatte il generale Melchett, i baffi vibranti e la voce emozionata, passando lentamente il pollice sullo zigomo di George in una carezza, come quella volta sulla veranda quando gli ha detto - quando ha detto a Georgina - di amarlo - di amarla.
#35. Braccia
“… no?” mormora George, alzando timidamente lo sguardo, e: “No” risponde il generale, un largo sorriso a rischiarargli il viso e i baffoni imperativi, poi inaspettatamente lo tira a sé e lo abbraccia, una mano sulla nuca di George per fargli appoggiare la guancia sulla sua spalla.
#12. Vita
“Tu sei la persona più coraggiosa che io abbia mai conosciuto, Scoiattolina” mormora Melchett al suo orecchio, cullandolo lentamente tra le sue braccia, “rischiare la vita in questo modo… nella tua posizione… e tutto per servire il nostro Paese! Chissà quanti sacrifici ti sarà costato, oh mia piccola, dolce Scoiattolina.”
#06. Padrone
“Signore?” tenta George, intrappolato contro l’uniforme del generale come un orsacchiotto (o uno scoiattolo) particolarmente grosso stretto al petto del suo padrone; da quella posizione gli è impossibile evitare di sentire l’odore maschio del generale, e comincia a girargli la testa.
#29. Credere
“Naturalmente avrei dovuto capirlo prima. Se penso a tutti questi anni in cui ho sempre creduto che tu fossi un ragazzo… Devi aver pensato che sono uno stupido vecchio credulone, non è vero?” continua il generale, sollevandogli il mento con due dita, e poi aggiunge a un soffio dalle sue labbra: “Non c’è più bisogno che continui a fare quella voce virile, Scoiattolina. Il tuo segreto è al sicuro con me”.
#03. Uomo
“Ma signore, io sono un…”
#34. Peggio
“George? Generale? Che cosa sta succedendo qui?” si intromette la voce tagliente e sorpresa del capitano Blackadder, e la sua figura emerge dalla penombra dell’ingresso, la fronte corrugata e l’espressione più accigliata del solito.
#38. Promessa
“Ah, Blackadder. Proprio lei. Stavo giusto dicendo a Georgina… voglio dire, a George…”, strizza l’occhio al tenente, che continua a guardarlo confuso, “che la mia bocca è cucita. Il segreto della mia adorata…”, abbassa gli occhi sul vestito lilla, poi li riporta su George con quella che è impossibile definire se non adorazione, “… tragicamente defunta promessa sposa è al sicuro con questo vecchio, sciocco uomo di guerra innamorato” - e prendendo la mano di George nella sua, se la porta alle labbra e ne bacia piano il dorso delle dita.
#25. Medico
Nella nebbiolina che lo avvolge, George crede che il capitano Blackadder abbia bisogno di farsi vedere da un medico, ma non ne è sicuro.
#45. Fuoco
La bocca del capitano resta aperta per qualche secondo nella convincente imitazione di un pesce rosso (ma bianco come un cadavere, quindi forse dovrebbe chiamarsi “pesce bianco”), poi il suo sguardo si appunta su George con tale ferocia che George sente una fitta all’inguine, e si ritrova a sperare che due lingue di fuoco non saettino dagli occhi del capitano per incenerirlo.
#48. Insieme
“Ah. Oh. Naturalmente. Naturalmente, generale, è di vitale importanza che lei…”, sembra sul punto di trattenere un conato di vomito quando il generale si posa un bacio sul palmo e lo soffia verso George (anche se George la trova una cosa molto dolce), “che la segretezza della missione di George venga preservata. Tutti credono che Georgina sia morta. Per questo…”, appoggia una mano sulla spalla di George, “effusioni in pubblico non sono… raccomandabili.”
#11. Fidanzamento
“È chiaro, è chiaro” annuisce il generale, lasciando andare a malincuore la mano di George, “non si può evitare. Ma non temere, mia diletta - questa sporca guerra finirà entro l’anno, e allora potremo convolare a giuste nozze. Blackadder! Nel mio ufficio.”
#01. Anima
“Se dovessi morire, George, sappi solo questo” sibila Blackadder, appena il generale è fuori portata d’orecchio; “… tornerà a prendermi?” domanda George, corrugando la fronte.
#28. Posto
“La Terra di Nessuno ti sembrerà un posto di villeggiatura, signora Melchett.”
#15. Letto
Rimasto solo nel dormitorio, George raccoglie e ripone l’abito lilla, che nel trambusto è finito sul pavimento, richiude la cassa e si distende sul letto, le braccia piegate dietro la nuca e le caviglie incrociate.
#02. Seconda volta
Non ha capito molto, ma una cosa gli è chiara: il generale vuole sposarlo di nuovo, e anche se questo sembra contraddire quello che gli hanno sempre insegnato (cioè che i maschietti sposano le femminucce e viceversa, e non molto altro), George pensa che il generale ne sappia certamente più di lui in materia.
#16. Stelle
Fuori ha smesso di piovere e il cielo si è schiarito abbastanza da lasciar filtrare un mosaico di puntini di luce; George resta a guardarli dal suo letto, incapace di chiudere gli occhi e cercare il riposo, e sta ancora guardando quando una scia luminosa attraversa il cielo da destra a sinistra e va a precipitare da qualche parte sopra la Terra di Nessuno.
#05. Preghiera
Deve esprimere un desiderio, allora serra le palpebre e riflette con diligenza, finché, qualche secondo dopo, gli viene in mente: Ti prego, Bambino Gesù, fa’ che non inciampi nel velo da sposa, grazie.
#09. Notte
Si sta ancora chiedendo come sarà la vita coniugale - con un po’ di fortuna non dovrà più portare la parrucca, ma forse al generale piacerebbe che si truccasse un po’ di più, e probabilmente vorrà che indossi qualcosa di più femminile - quando il sonno lo coglie a tradimento, e ancora tutto vestito nella sua uniforme George reclina il capo da un lato e la notte si chiude sopra i suoi occhi.
#50. Strada
Sogna una strada lunga e sterrata che sembra la Terra di Nessuno, ma senza i cadaveri (o le mine) e piena invece di alberi e fiori, e il generale Melchett è in fondo al sentiero nella sua alta uniforme che gli dona così tanto, e quando lo raggiunge il generale gli prende il viso tra le mani come quella volta sulla veranda e gli dice: “Ti amo, Scoiattolina” e lo bacia sulla bocca - poi George scorge il cannone al fianco del generale, Melchett grida “Fuoco!”, e un dolore sordo in mezzo al petto lo risveglia.
#14. Indifferenza
“La Bella Addormentata e il Principe Azzurro temporaneamente trasformato in un grosso topo di campagna. Che tenerezza” - la voce del capitano Blackadder taglia via la bruma del sogno, indifferente ai suoi tormenti onirici, e George si rende conto che il dolore in mezzo al petto è dato dal peso di Baldrick che lo schiaccia contro la branda.
#18. Limite
“Scusi, tenente” dichiara Baldrick, rimettendosi in piedi con aria sognante, “c’è un limite alle tentazioni a cui un uomo può resistere.”
#13. Noia
“Baldrick” replica Blackadder in tono annoiato, ignorando l’espressione catatonica di George, “ti dispiacerebbe andarmi a prendere la mina che ho sotterrato qui fuori?”
#43. Facile
“Sissignore!” esclama Baldrick uscendo di corsa dal reparto; Blackadder si siede lentamente sul bordo della scrivania, e brandendo un indice contro George annuncia con acredine: “Se tu non avessi meno tette di un asse da stiro e più pelo sul petto di un tappeto persiano, George, sarei tentato di definirti una ragazza facile”.
#17. Minuto
“Ma capitano, stavo dormendo!” grida George in sua discolpa, le sinapsi ancora un po’ arrugginite nonostante sia sveglio ormai da un minuto buono.
#20. Fede
“Mi riferisco al tuo fidanzato. Non so cosa gli hai fatto, ma adesso è convinto che tu sia una donna che finge di essere un uomo che fingeva di essere una donna, e lo scopo della sua vita è metterti una fede al dito e farti scodellare dodici figli maschi. Se siamo fortunati, i tedeschi ci dichiareranno guerra di nuovo tra vent’anni e il Battaglione Melchett verrà fatto saltare in aria tutto in un colpo.”
#33. Morte
“Signore,” ribatte George con contegno ferito, raddrizzando le spalle, “le sarei molto grato se evitasse di augurare una morte atroce ai miei bambini.”
#21. Estate
Blackadder lo guarda con quella sua espressione in bilico tra il disgusto e l’esasperazione e replica: “Non preoccuparti, George, non appena il generale scoprirà che non sei Madame de Pompadour en travesti i dolori del parto non saranno più un tuo problema. Guarda il lato positivo: la discendenza dei tuoi geni sarà estinta prima della stagione degli amori.”
#08. Miglior amico
Finalmente la realtà - che il generale potrebbe non volerlo più sposare se scoprisse, insomma, un due o tre questioni nascoste là sotto - si fa strada nella mente di George, illuminandola a giorno; nascondendo la delusione, George sgrana gli occhioni e li fissa sul capitano, attendendo diligentemente che gli presenti la soluzione del problema; Blackadder è la mente più geniale di tutto l’esercito britannico (be’, della fanteria almeno. Nell’aviazione ci sarebbe Lord Flashheart…), e poi, visto che il resto della compagnia dei Trinity Tiddlers è stato spazzato via negli assalti, è praticamente il suo unico miglior amico.
#04. Denaro
“Ritira quel labbro tremulo, tenente. È la cosa più repellente che abbia visto da quando Baldrick ha deciso di lasciarsi crescere la frangetta” sibila il capitano; “Ci sono solo due soluzioni a questo problema. Una, sfortunatamente, richiede un milione di sterline e un biglietto di andata e ritorno per Casablanca.”
#30. Lontano
“Wow, signore, è una gran bella cifra. Qual è l’altra?” domanda George, meditando che tutti i suoi risparmi ammontano a quindici sterline (quindici e sei pence, se vende Teddy a Gerard Brookbanks, il cadetto col labbro leporino della quinta divisione); Blackadder lo guarda e quasi con riluttanza risponde: “Rubare due uniformi del Reich, schiarirci i capelli con urina di cavallo e passare ai tedeschi. È un piano assurdo e disperato, ma la prospettiva di una vita di salsicce e catarro lontano dal fronte ha una sua ripugnante attrattiva”.
Continua. Forse.