Titolo: Per passare il tempo
Rating: Rosso
Genere: Introspettivo, Slice of life
Personaggi: Glave, Raven (Maestro di Spade)
Wordcount: 846 (
fiumidiparole)
Prompt: 139. Guardiano @
500themes_ita + Set Handmade / #3. Ancora vestito @
mmom_italiaNote: Gen, Self!love. Scritta per il
mmom_italia«Che noia...» si lamentò ad alta voce, sedendosi sul suo trono, l'unico oggetto di mobilio che teneva nello Spazio-Tempo. Si chinò in avanti ed appoggiò un gomito sulla coscia, sorreggendosi con il braccio il mento.
L'occhio che si vedeva attraverso la maschera di acciaio aveva la palpebra calata a mezz'asta.
«Il sabato è veramente un giorno orribile...» continuò a protestare, certo che nessuno l'avrebbe sentito. La sua voce riecheggiò nell'immensità del luogo deserto e tornò al mittente.
Glave iniziava ad annoiarsi: di sabato sera non c'era mai nessuno che tentasse di attraversare lo Spazio-Tempo di Henir e di conseguenza lo facesse divertire un po'. Adorava vedere gli avventurieri tentare di vincere il "Frammento di un altro mondo" che metteva giornalmente in palio per i coraggiosi che riuscivano a fare ordine - come diceva lui - nello Spazio-Tempo. Andava bene anche qualche demone che riusciva a materializzarsi al suo cospetto attraverso una crepa nella dimensione.
«Che noia...» si lamentò ad alta voce, sedendosi sul suo trono, l'unico oggetto di mobilio che teneva nello Spazio-Tempo. Si chinò in avanti ed appoggiò un gomito sulla coscia, sorreggendosi con il braccio il mento.
L'occhio che si vedeva attraverso la maschera di acciaio aveva la palpebra calata a mezz'asta.
«Il sabato è veramente un giorno orribile...» continuò a protestare, certo che nessuno l'avrebbe sentito. La sua voce riecheggiò nell'immensità del luogo deserto e tornò al mittente.
Certe volte avrebbe fatto veramente volentieri a meno del suo incarico di guardiano dello Spazio-Tempo di Henir per fare una buona vacanza, o almeno un giorno di ferie il sabato. E invece doveva rimanere lì ad annoiarsi. Del resto, quella era la punizione che il Creatore gli aveva imposto per aver scoperto la verità assoluta del mondo da umano.
All'improvviso, mentre sondava con sguardo tediato l'immensità della dimensione che aveva attorno dal suo trono, gli venne in mente un'idea, una maniera insolita per trascorrere il tempo.
Così sollevò il lembo inferiore del suo cappotto lungo per cercare di arrivare ai propri pantaloni. Lo scopo era quello di raggiungere il cavallo.
Quando si posò le falangi sull'esiguo profilo del pene ebbe un brivido, ma lo ignorò totalmente.
Si aprì la metà inferiore del cappotto in modo da non avere alcun tipo d'interferenza in quello che si apprestava a fare.
Si insinuò una mano dentro i pantaloni e si prese con le dita il pene, iniziando a masturbarsi con una certa foga, come se ne avesse una urgente necessità.
In un primo momento avvertì solamente la tensione che si accumulava nell'area del basso ventre, poi iniziò a percepire anche la sensazione di desiderio d'appagamento fisico. Il suo corpo bramava l'orgasmo.
Si abbandonò contro l'alto schienale del trono chiudendo gli occhi. La maschera d'acciaio che indossava impediva di vedere la sua espressione ed il colorito delle sue guance, ma non nascondeva i suoi gemiti, che anzi, risuonavano chiari e ben udibili grazie all'effetto eco prodotto dall'accessorio.
Masturbarsi vestito comportava problemi come l'eccessiva sudorazione e la ridotta libertà di movimento in genere, ma per Glave quel tipo di conseguenze erano molto più importanti, poiché aveva addosso diversi strati di vestiti ed il cappotto accessoriato da un buon numero di catene e lucchetti.
Nessuno aveva mai capito come facesse a resistere con tutta quella roba addosso, ma lui non ne faceva un problema neppure in quell'occasione: nonostante stesse accalorandosi man mano che procedeva, non accennava minimamente a togliersi di dosso qualche cosa.
«Oooh...» sospirò a mezza voce, iniziando ad avvertire il proprio pene turgido e duro diventare più umido a causa della sudorazione.
Il piacere fisico si dipanava in lui con ondate di brividi che gli si arrampicavano lungo i nervi spinali, scuotendolo impercettibilmente. Vere e proprie vampate di calore risalivano dal suo basso ventre attraversando l'addome.
Mancava poco all'orgasmo, lo sentiva. Non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo; difatti dopo appena pochi attimi ritrasse la mano, appena in tempo per evitare che lo sperma gli macchiasse i guanti. La sua biancheria ed i suoi pantaloni furono le sfortunate vittime dell'evento.
Il suo sperma fuoriuscì abbondante e andò a formare una discreta macchia sul cavallo dei suoi pantaloni, chiazza ben visibile dato che l'indumento era scuro.
Rilassò le spalle emettendo un sonoro sospiro di sollievo mentre percepiva la tensione allentarsi ed i suoi muscoli distendersi improvvisamente.
Le gambe erano diventate molli, incapaci di sorreggerlo se si fosse alzato, per cui le distese. Non si sentiva così debole da quando era ancora un umano.
Chiuse gli occhi per concedersi un po' di relax. In tal modo non riuscì ad accorgersi dell'arrivo di qualcuno.
«È... successo qualcosa?».
La voce profonda e virile di Raven riscosse Glave da quel momento di pausa. Aprì l'occhio che era ancora in grado di sollevare la palpebra e vide il Maestro di Spade venirgli incontro con fare circospetto, osservando in particolare i suoi pantaloni.
Glave si affrettò ad alzarsi per nascondere la macchia e poco mancò che cadesse. Se non avesse avuto il trono dietro di sé, non sarebbe riuscito a rimanere dritto.
«Niente» disse gelido, cercando di rimanere impassibile. Non gli capitava mai di trovarsi in situazioni imbarazzanti come quella.
«Cosa sei venuto a fare qui? Vuoi qualche pezzo di equipaggiamento? Tira fuori i cubi e i frammenti...» proseguì, cercando di cambiare argomento.
«No, sono venuto per la ricompensa» decretò Raven «Ho attraversato tutto lo Spazio-Tempo e fatto ordine. Voglio il Frammento che mi spetta».
Glave un po' era deluso: mentre si masturbava si era perso il Maestro di Spade che attraversava lo Spazio-Tempo di Henir. Gli rodeva quel fatto.
Semmai avesse deciso di ripetere l'esperienza - ed era probabile, perché gli era veramente piaciuta - si sarebbe accertato che l'intera dimensione fosse deserta, per non perdersi niente di interessante.