Titolo: Sorprese scoperte per caso
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Alfred F. Jones (America), Arthur Kirkland (Inghilterra)
Wordcount: 977 (
fiumidiparole)
Prompt: Vibratore a stella per il
p0rn fest #6 @
fanfic_italia + 204. Ginocchia che tremano @
500themes_itaNote: Lemon, Linguaggio, Vibratore, Yaoi
America - spaparanzato bellamente sul divano in pigiama - si alzò in piedi di scatto, sgranando gli occhi.
«Perché hai frugato nel mio comodino?!» sbottò indignato.
«Non cambiare argomento» ringhiò precipitosamente Arthur, camminando verso di lui fino a sbattergli contro il petto.
Gli puntò un dito in mezzo al torace e lo fissò dritto negli occhi con le iridi verdi incendiate d'ira.
«Volevi usare questo coso per fare sesso stanotte?!».
«America, che cazzo ci faceva questo nel tuo comodino?!».
Inghilterra mostrò al suo interlocutore un oggettino a forma di stella dal quale pendeva un lungo filo sottile con un bottoncino in fondo. L'aveva trovato per puro caso mentre cercava un maledetto fazzoletto pulito, dato che il suo era a lavare e non poteva star senza a causa del suo raffreddore non proprio leggero. Invece di un fazzoletto, quand'era arrivato a curiosare nel comò del suo fidanzato - non si sarebbe mai abituato a chiamarlo in quel modo - si era trovato davanti quella cosa gialla e non propriamente piccola che un po' gli metteva i brividi.
Dalla sua espressione pareva decisamente contrariato dalla scoperta fatta.
America - spaparanzato bellamente sul divano in pigiama - si alzò in piedi di scatto, sgranando gli occhi.
«Perché hai frugato nel mio comodino?!» sbottò indignato.
«Non cambiare argomento» ringhiò precipitosamente Arthur, camminando verso di lui fino a sbattergli contro il petto.
Gli puntò un dito in mezzo al torace e lo fissò dritto negli occhi con le iridi verdi incendiate d'ira.
«Volevi usare questo coso per fare sesso stanotte?!» domandò, anche se il tono era più da interrogatorio che da semplice quesito a scopo puramente informativo.
L'americano indietreggiò d'un passo mordendosi le labbra, palesemente in difficoltà. Aveva l'aria di uno che era stato colto mentre uccideva qualcuno.
Il suo silenzio fu preso per un assenso da parte dell'anglosassone, il quale asserì: «Adesso te lo faccio vedere io».
Spinse America sul divano, dove principiò a spogliarlo.
«F-fermo! Lasciami, cosa... mh!» protestò l'ex colonia, cercando di allontanare il suo aggressore, che era intanto riuscito ad aprirgli la parte superiore del pigiama.
Arthur lo zittì con un bacio, cercando di scendere con le mani all'elastico dei pantaloni dell'altro. Quest'ultimo tentò di scrollarselo di dosso e, nella foga, entrambi rotolarono sul pavimento.
«Ah!» esclamò trionfante America, riuscito a cadere sopra la sua ex madrepatria. Si mise carponi sopra di lui, guardandolo dall'alto attraverso le lenti storte degli occhiali.
Il Kirkland allora gli afferrò i pantaloni e glieli tirò giù con impeto, quindi gli mise il vibratore tra le natiche in cerca dell'apertura. Il Jones iniziò a muoversi a scatti, cercando di sottrarsi, ma l'inglese trovò l'apertura prima che si spostasse e gli affondò la stella nel fondoschiena in fretta, senza posizionarla troppo in profondità.
America si bloccò improvvisamente, come se il suo interruttore si fosse spento di colpo. Sgranò gli occhi fissando il viso dell'inglese, sul quale si allargò lentamente un sorriso di trionfo.
«Eheh...» sghignazzò Arthur, premendo il bottone che aveva tra le dita. Il filo iniziò a vibrare in modo appena percettibile, segno che l'oggettino era entrato in funzione.
L'americano socchiuse gli occhi e gemette come se gli mancasse l'aria.
Si vedeva chiaramente che quel vibratore lo stava eccitando. Inghilterra lo osservò dal basso per qualche momento senza intervenire, però vedendolo mordersi le labbra e gemere in quel modo sofferto si sentì in dovere di prendere attivamente parte alla cosa.
Afferrò l'ex colonia per i capelli e gli spinse la testa contro il proprio viso baciandolo violentemente, quasi soffocandolo.
Alfred gli strinse saldamente le spalle con le mani, la presa tanto forte da far male.
«Mollami idiota» sibilò sulle sue labbra il Kirkland.
«Toglilo» replicò il Jones, già a corto di fiato.
«Scordatelo» ringhiò l'altro «Volevi usarlo con me».
«No».
Arthur gli afferrò il pene già duro e lo masturbò piano, scatenando una miriade di gemiti in Alfred.
«Volevi usarlo con me?» ripeté, stavolta in forma di domanda.
«N-n...» esordì l'altro, ma l'improvvisa stretta attorno al membro da parte dell'anglosassone lo costrinse a correggersi: «S-sì!».
«E allora io non lo tolgo» decretò Inghilterra, distanziandosi dal partner ponendo le mani tra di loro. Lo guardò dritto negli occhi azzurri, riscontrandovi un piacere tale da sembrare quasi che stesse soffrendo.
«Allora mettilo più dentro...» disse, quasi supplicando, anche se odiava farlo.
Quell'aggeggio l'aveva comprato su Internet per vederlo in uso su Inghilterra, non su se stesso. Si era immaginato l'ex madrepatria gemere fino a perdere la voce mentre chiamava eccitato il suo nome.
Avvertiva le ginocchia tremare convulsamente, segno che avrebbe resistito ancora per poco in quella posizione con quel vibratore acceso dentro.
Percepì la mano del Kirkland sul suo sedere mentre scivolava verso la sua apertura. Quando iniziò a muovere la stellina, per un momento America temette di cadergli addosso: il piacere che gli dava quell'oggetto aumentava tanto più Inghilterra lo muoveva.
Si afferrò da solo l'erezione ed iniziò a masturbarsi con foga, cercando di appagarsi fisicamente il più possibile.
Non passò molto prima che arrivasse all'orgasmo. Venne con un sospiro di sollievo macchiandosi la mano e schizzando il pigiama di Inghilterra, ancora sdraiato sotto di lui.
«Ah...» ansimò l'americano in ultimo, prima di crollare sdraiato addosso all'inglese.
«Ehi! Che cosa fai?! Togliti!» brontolò Arthur, schiacciato dal non indifferente peso di Alfred.
«Non ce la faccio...» mormorò l'interpellato esausto.
«Sei grosso e pesante! Mi fai male!» gridò l'anglosassone per tutta risposta.
La sua corporatura minuta era un bello svantaggio in quei momenti. America non era proprio una piuma un po' per colpa della dieta che seguiva - e che giudicare non salutare era semplicemente eufemistico - ma anche per via della stazza. Era più alto e robusto di lui nonostante fosse ben più giovane - e la cosa ad Arthur rodeva fin dai tempi della Rivoluzione.
«Spegni il vibratore...» chiese l'ex colonia in un soffio stanco. Sopportava a malapena che quell'aggeggio continuasse a soddisfare una buona parte del suo piacere carnale. Non aveva intenzione di subire ancora. Una volta gli bastava ed avanzava - non come la sua ex madrepatria, che certe volte raggiungeva l'orgasmo addirittura tre volte nella stessa notte e a distanza di pochi minuti.
Inghilterra eseguì e America sospirò sollevato.
«Adesso levati» ordinò il Kirkland, al che il Jones si lasciò cadere di lato, supino sul pavimento.
«Me la pagherai, Inghilterra» bofonchiò stizzito mentre respirava profondamente, chiudendo gli occhi in atto di stanchezza e rassegnazione assieme.
Non era proprio il tipo da subire un affronto simile senza restituire lo stesso trattamento. Era un eroe lui, non poteva perdere la faccia così per colpa di Inghilterra.