Problemi di autocontrollo

Jan 03, 2013 12:28

Titolo: Problemi di autocontrollo
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Izaya Orihara, Shizuo Heiwajima
Wordcount: 1114 (fiumidiparole)
Prompt: Merry Little Christmas / 002. Neve @ kinks_pervs + In un vicolo buio per il p0rn fest #6 @ fanfic_italia
Note: Angry!sex, Lemon, Linguaggio, Yaoi
«IZAAAAYYYAAAAA!».
Come al solito, Shizuo Heiwajima si dava da fare per creare scompiglio nel quartiere e sfogare il suo ennesimo accesso d'ira. In mezzo alla neve, correva sollevando sopra la testa un grosso distributore di bibite.
«Lo sai che ti fa male alla gola urlare così, Shizu?! Soprattutto con questo freddo...!» lo sfotté Izaya ridendo, saltellando nella neve e sfrecciando via.
«CREPA BASTARDO!» ringhiò Shizuo, lanciando il suo oneroso fardello con tale foga che il distributore attraversò il cielo e precipitò come una cometa sulla strada, pochi metri dietro Izaya.
L'Orihara si fermò a guardare Shizuo sghignazzando, prima di allontanarsi di nuovo.

A Ikebukuro nevicava già dal crepuscolo. Le strade del quartiere iniziavano ad essere ricoperte di uno strato spesso di neve in cui rimanevano impresse le impronte dei passanti, ma non solo quelle.
«IZAAAAYYYAAAAA!».
Come al solito, Shizuo Heiwajima si dava da fare per creare scompiglio nel quartiere e sfogare il suo ennesimo accesso d'ira. In mezzo alla neve, correva sollevando sopra la testa un grosso distributore di bibite.
«Lo sai che ti fa male alla gola urlare così, Shizu?! Soprattutto con questo freddo...!» lo sfotté Izaya ridendo, saltellando nella neve e sfrecciando via.
«CREPA BASTARDO!» ringhiò Shizuo, lanciando il suo oneroso fardello con tale foga che il distributore attraversò il cielo e precipitò come una cometa sulla strada, pochi metri dietro Izaya.
L'Orihara si fermò a guardare Shizuo sghignazzando, prima di allontanarsi di nuovo.
«Perché non prendi meglio la mira, invece di basarti solo sulla forza...?» lo schernì urlando.
«VIENI QUI, MALEDETTO!» gridò l'Heiwajima fuori di sé, avvicinandosi al ciglio della strada e strappando un cartello di senso unico, sollevandolo sulla testa a mo' di enorme mazza.
Riprese ad inseguire la sua preda, se possibile più incazzato di prima. Nessuno poteva prenderlo per il culo e rimanere incolume, soprattutto se si trattava di Izaya Orihara.
Quel bastardo doveva semplicemente morire.
Izaya sgattaiolò dentro uno stretto vicolo buio, convinto di riuscire a salvarsi: Shizuo non avrebbe dovuto vederlo, specialmente considerato il fatto che il biondo indossava gli occhiali da sole anche di notte; inoltre, lo considerava troppo stupido perché pensasse di cercarlo in un vicolo così stretto.
Il fuggitivo si appoggiò contro la parete in fondo al vicolo, respirando affannosamente per riprendersi un po' dalla corsa forsennata che aveva appena fatto.
Rilassò i muscoli, certo di essere in salvo; tuttavia, dopo qualche minuto avvertì qualcosa fendere l'aria sibilando.
D'istinto si piegò raccogliendosi sulle ginocchia, coprendosi con le mani il capo.
Sopra la sua testa passò un cartello stradale, che si conficcò nel muro dietro di lui in una pioggia di schegge di calcina e pezzi di mattoni.
«Cazzo...» borbottò, osando alzare gli occhi mentre si lasciava cadere a terra, sulla neve.
Si bagnò i pantaloni ed un brivido lo scosse da capo a piedi, però non se ne fece un problema: meglio infreddolito che con il cranio aperto in due.
«C'è mancato veramente un pelo...» rifletté tra sé, sollevato.
Il palo vibrava ancora impercettibilmente, simile ad un monito di morte incombente. In effetti, se quel coso enorme era arrivato fin lì significava che qualcuno ce lo aveva lanciato - e l'identità di quel qualcuno era tristemente nota ad Izaya.
Quest'ultimo si alzò in fretta in piedi, le gambe che gli tremavano un po' a causa dello shock per l'aggressione inattesa. Prese dalla tasca dei pantaloni il suo coltellino a serramanico e lo impugnò, arretrando con le spalle al muro, pronto a difendersi.
Non doveva essere troppo lontano.
Dal buio del vicolo emerse il profilo slanciato del suo inseguitore.
«Izayaaa...!» esclamò irato, un attimo prima di proiettarsi in avanti aggressivamente.
Orihara si abbassò, ma l'altro lo afferrò per il cappotto prima che l'altro riuscisse a capire che stava accadendo.
Così - complice anche la differenza d'altezza non da poco - Izaya si ritrovò a penzolare con i piedi a mezz'aria.
«Io ti ammazzo, maledetto!» minacciò Shizuo, alzando un pugno per colpirlo.
Fu a quel punto che Izaya gli sferrò un calcio tra le gambe. Shizuo imprecò e si piegò in avanti, ma non lasciò andare la sua preda.
Gli afferrò il cavallo dei pantaloni violentemente e prese a masturbarlo con tale forza da farlo gemere di dolore.
«Adesso vedrai...!» ringhiò.
Invece di picchiarlo selvaggiamente come avrebbe fatto in occasioni simili, Shizuo stavolta voleva rendergli pan per focaccia.
Il sogghigno di Izaya si trasformò in una specie di smorfia di dolore carica di tensione. La forza che ci stava mettendo il biondo in quel che stava facendo era tale da provocargli sofferenza e piacere insieme.
Non sopportava l'idea che Shizuo gli facesse provare una simile sensazione: lui era l'unico essere umano che odiava.
«Lasciami sta-AH!».
L'Orihara non riuscì a terminare la frase: Shizuo ci sapeva fare dannatamente, al contrario di quello che sembrava dalle sole apparenze e ci stava mettendo così tanto impegno da far sembrare che gliene importasse veramente qualcosa.
Le gambe di Izaya iniziavano a tremare leggermente, come se non riuscissero quasi più a sostenerlo.
Shizuo proseguì imperterrito e non si fermò neppure quando le ginocchia del moro cedettero e lui finì seduto sulla neve.
«Smettila, Shizu-chan» ringhiò l'Orihara. La sua erezione era chiaramente percepibile attraverso la stoffa dei suoi pantaloni.
«Non ci penso nemmeno, maledetto» replicò l'Heiwajima stringendola.
Così dicendo lo afferrò per un fianco con la mano libera e lo costrinse a voltarsi, inginocchiandosi nella neve.
Anche se lo odiava, Shizuo era riuscito ad eccitarsi fisicamente mentre lo masturbava. La sua erezione premeva contro il cavallo dei suoi pantaloni, impaziente di uscire.
«Adesso vedrai» minacciò Shizuo.
Abbassò i calzari della sua vittima, esponendo il sedere e parte delle cosce al temibile gelo che imperversava.
Operò la stessa cosa su di sé, esponendo al freddo il proprio pene eretto.
Prima che Izaya riuscisse a muovere una qualsiasi protesta contro il freddo, Shizuo lo penetrò bruscamente, senza il minimo tatto - proprio com'era da lui.
L'Orihara lanciò un gridolino di dolore che si spense nel momento stesso in cui l'Heiwajima impartì la prima spinta.
Ad essa ne seguirono altre di violenza pari o superiore alla prima che riuscirono a strappare ansiti ad Izaya di puro e semplice piacere, per quanto la cosa non lo rendesse affatto felice. La mano del biondo continuò a masturbarlo con ritmo costante e coordinato con la cadenza delle spinte.
Faceva dannatamente freddo e le gambe di Izaya si stavano intirizzendo. Non vedeva l'ora di andarsene a casa, dove lo aspettavano bevande calde e coperte.
Venne molto prima di Shizuo, macchiando con il proprio sperma la mano dell'altro, la quale non accennò minimamente a diminuire il ritmo.
L'Heiwajima proseguì fintantoché non raggiunse l'orgasmo a propria volta, fatto che avvenne con diversi minuti di ritardo rispetto all'Orihara.
Quest'ultimo lanciò un nuovo gridolino e si accasciò contro la parete innanzi a sé, esausto: Shizuo era troppo violento per quel tipo di cose.
La soddisfazione di quest'ultimo nel vedere il suo acerrimo nemico sfinito contro la parete era immensa. Uscì dal suo corpo e si alzò in piedi tirandosi nuovamente su i pantaloni, mentre Izaya si aggrappava ai mattoni per fare la stessa cosa.
Il moro si appoggiò con le spalle alla parete per chiudersi i pantaloni, le membra che tremavano per il freddo.
Non fece neppure in tempo a riappropriarsi di un equilibrio autonomo che subito venne afferrato per il colletto della maglia e lanciato attraverso il vicolo fino a schiantarsi contro una macchina posteggiata proprio davanti all'imboccatura.
Izaya si mise in piedi malamente facendo perno sul tettuccio dell'auto sulla quale si era schiantato.
«Izaaayyyaaaaa...!» esclamò Shizuo dalle profondità tenebrose del vicolo, il tono consueto di minaccia.
E all'Orihara non rimase altro da fare che fuggire di nuovo.

pairing: shizuo/izaya, rating: nsfw, fandom: durarara!!

Previous post Next post
Up