All'interpoké

Dec 29, 2012 13:14

Titolo: All'interpoké
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life
Personaggi: Hugh, Kyouhei, Mei
Wordcount: 1463 (fiumidiparole)
Prompt: Videochiamata all'interpoké per il p0rn fest #6 @ fanfic_italia + 67. "Lasciami solo." dalla mia cartellina per la Maritombola #4 @ maridichallenge
Note: Gameverse, Lemon, Self!love, Yaoi
Sul display del suo interpoké era comparsa una parola che, nella sua unicità e brevità, racchiudeva moltissimi significati ed emozioni per Kyouhei: “Hugh”.
Hugh, il suo amico d’infanzia nonché quasi fidanzato - a dispetto del fatto che erano ambedue maschi.
Kyouhei arrossì in volto e tolse l’altro braccio dalle mutande. Avviò la videochiamata.
«Ehilà! Come va?» chiese Hugh, stirando le labbra in un sorriso timido.
«Bene...» disse Kyouhei, esitante.
«Sicuro...? Non sembra...».

«Kyouhei, andiamo a pranzo?» chiese Mei, guardando Kyouhei incuriosita: l’amico pareva non essere proprio al massimo della forma, bensì appariva un po’ nervoso.
Erano appena tornati al Centro Pokémon di Sciroccopoli dopo un’appassionante e stancante serie di incontri in Lotta Multipla alla Stazione Ruotadentata che li aveva visti uscire vittoriosi. Era stata una soddisfazione enorme per Mei, la quale tuttavia non aveva riscontrato lo stesso sentimento nel compagno: Kyouhei aveva mantenuto un atteggiamento stranamente disagiato per tutto il tempo e non aveva esultato com’era solito fare quando vinceva un incontro di Pokémon particolare. Di solito era lui quello che si divertiva di più tra i due.
«Voglio passare dalla nostra stanza prima» disse Kyouhei, fermandosi nell’atrio dell’edificio, vicino all’area adibita a market.
«Sei sicuro di stare bene...? Sei strano» asserì Mei in tono preoccupato, cercando di evincere qualche informazione dallo sguardo del ragazzo, ma senza successo.
«Sì, sto bene» tagliò corto lui un tantino irritato «Se hai fame avviati, io ti raggiungo tra poco» proseguì.
Sentendosi tagliata brutalmente fuori dai suoi problemi personali, l’allenatrice replicò: «Ma io voglio sapere cos...!».
«Lasciami solo» la interruppe l’allenatore con voce ferma e controllata. Nel tono si percepiva una nota di mestizia in sottofondo, particolare che Mei non riuscì a captare.
«Per favore» soggiunse il ragazzo un momento dopo.
Cadde un attimo di silenzio, poi la ragazza sospirò stringendosi nelle spalle con un misto di esasperazione e rassegnazione.
«D’accordo, io mi avvio alla mensa. Ci vediamo tra poco» acconsentì la ragazza, prima di allontanarsi in modo definitivo.
Kyouhei, non appena rimase solo, si diresse a passi rapidi verso il piano superiore, immettendosi nel corridoio che portava alle “stanze per gli ospiti”.
Non appena arrivato in camera si chiuse alle spalle la porta e si assicurò che fosse ben chiusa dando una mandata con la chiave.
Emise un sospiro di sollievo mentre si appoggiava con la schiena contro la parete affianco allo stipite: finalmente era da solo, libero di fare quello che di più al momento gli premeva.
Si aprì la zip dei pantaloni e li abbassò fino a metà cosce, lasciando ben vedere i boxer tra il lembo inferiore della felpa e i pantaloni.
Lasciò scivolare all’interno di essi la mano destra, sfiorando con i polpastrelli il proprio membro per il momento ancora normale.
Il pensiero che gli dominava la mente e che lo aveva reso nervoso fino ad allora era tale per cui Mei doveva assolutamente rimanerne all’oscuro, onde evitare ripercussioni di qualsivoglia entità e tipo sulla loro amicizia cui il ragazzo non voleva neppure pensare.
In quel momento squillò l’interpoké che portava al polso sinistro.
Senza togliere l’altra mano dai pantaloni, sollevò il braccio per controllare chi fosse. A seconda dell’inquadratura era impossibile che nella videochiamata si accorgessero di quel che stava facendo.
Sul display del suo interpoké era comparsa una parola che, nella sua unicità e brevità, racchiudeva moltissimi significati ed emozioni per Kyouhei: “Hugh”.
Hugh, il suo amico d’infanzia nonché quasi fidanzato - a dispetto del fatto che erano ambedue maschi.
Kyouhei arrossì in volto e tolse l’altro braccio dalle mutande. Avviò la videochiamata.
Nel display comparve il viso di Hugh, lo sguardo sereno ed il cespuglio di irti capelli “alla Qwilfish” - come qualcuno l’aveva ironicamente più volte definita - che fuoriusciva in parte dall’inquadratura.
Kyouhei si sentì improvvisamente nervoso ed insieme contento: era da tanto che non si vedevano di persona ed almeno l’interpoké costituiva una consolazione - per quanto magra - a quella mancanza.
«Ehilà! Come va?» chiese Hugh, stirando le labbra in un sorriso timido.
«Bene...» disse Kyouhei, esitante.
«Sicuro...? Non sembra...».
Hugh era un tipo impetuoso, però non era uno stupido. In quel momento per l’altro sarebbe stato meglio se lo fosse stato: non voleva che il discorso prendesse una piega eccessivamente sdolcinata e sentimentale.
All’improvviso, nella testa di Kyouhei balenò un’idea che, pur non essendo esattamente quanto di più casto ed innocente c’era al mondo, gli sembrò decisamente buona.
«In realtà... ehm... stavo pensando a te, Hugh» rivelò in tono timido Kyouhei.
Vide l’espressione del ragazzo dai capelli blu addolcirsi ed il suo sorriso allargarsi, assumendo anche connotati tristi.
«Mi manchi anche tu, Kyouhei» rivelò Hugh «Dove sei?» domandò.
«A Sciroccopoli» comunicò l’altro, stringendosi nelle spalle sconsolato «Tu?»
«Sono a Libecciopoli, nella casa dove vivono gli ex membri del Team Plasma» rispose l’altro in tono abbastanza neutro.
Prima che il discorso deviasse su altri argomenti, Kyouhei riprese la parola: «Hai un po’ di tempo per stare all’interpoké?».
Dal suo tono di voce erano abbastanza evidenti i suoi intenti.
«Che cosa vuoi fare?» volle sapere Hugh, squadrandolo guardingo dall’altra parte del piccolo schermo rettangolare.
Kyouhei si umettò le labbra, a disagio.
«Mi hai chiamato mentre stavo per... p-per masturbarmi...» disse, imbarazzato profondamente dal dover dire una cosa così intima ad alta voce. Le sue guance divennero un po’ più colorite.
«Oh...» fu tutto ciò che l’altro riuscì a dire in un primo momento. In cuor suo avrebbe voluto essere lì con lui e partecipare di persona a quanto era intenzionato a fare.
«Vuoi farlo in videochiamata?» chiese in tono del tutto innocente, inarcando entrambe le sopracciglia in un’espressione stupita.
«Se per te non è un problema... a me farebbe piacere» controbatté Kyouhei spontaneo.
Si rendeva perfettamente conto che masturbarsi era una pratica veramente triste, però era l’unico modo che aveva in quel momento per placare almeno temporaneamente la mancanza fisica di Hugh.
Quest’ultimo sbatté le palpebre un paio di volte prima di guardarsi attorno come per controllare che non ci fosse nessuno nei paraggi, poi disse: «D’accordo».
Kyouhei infilò di nuovo la mano nei propri pantaloni e si afferrò il membro con più forza rispetto a poco prima. Si appoggiò nuovamente con le spalle contro il muro e socchiuse gli occhi, mantenendo comunque il contatto visivo con il piccolo schermo dell’apparecchio fissato al suo polso.
Iniziò a muovere la mano lentamente, in modo languido, concentrandosi su Hugh.
Dalla parte opposta dell’interpoké, quest’ultimo vedeva le vibrazioni leggere nelle palpebre di Kyouhei, le smorfie di tensione e di piacere che si susseguivano sul suo viso man mano che i minuti passavano.
Era stata una fortuna che Hugh avesse deciso di appartarsi in una stanza vuota per contattare l’amico d’infanzia: adesso che lo vedeva masturbarsi con sì tanta passione avvertiva la necessità di farlo a propria volta.
Portò la mano sprovvista di interpoké ai pantaloni e, un po’ goffamente, cercò di aprirli.
Non era abituato a fare cose del genere ed il fatto che facesse fatica a tirarsi giù i pantaloni con una sola mano era indicativo di questo.
Dopo qualche tentativo andato a vuoto Hugh riuscì nell'impresa ed in fretta si portò la mano a stringere il membro sempre più duro.
«Aaahw...» gemette a bassa voce, le guance rosse e le palpebre a mezz'asta, fisssando il minuscolo schermo del proprio interpoké.
Kyouhei, dall'altro lato dell'apparecchio, si sforzava di trattenere ansiti e gemiti: anche se era nella propria stanza, era comunque in un Centro Pokémon, una delle strutture più frequentate dagli allenatori in viaggio, specialmente a quell'ora del giorno.
Come avrebbe potuto giustificarsi se qualcuno, passando dal corridoio per caso proprio in quel momento, l'avesse udito gemere per sbaglio...?
Semplicemente, non poteva accadere.
Hugh soffiava piano, gli occhi quasi chiusi se non fosse stato per la sottile apertura che gli permetteva di mantenere il contatto visivo con l'immagine di Kyouhei.
Il castano fu il primo a raggiungere l'orgasmo e venne stringendo la presa sulla propria erezione, macchiandosi abbondantemente con il proprio sperma.
Stavolta non riuscì a contenere un gemito di atroce piacere che giunse ben chiaro anche all'udito di Hugh.
«Oh...» bofonchiò quest'ultimo, mordendosi il labbro inferiore.
Kyouhei, accasciato contro la parete con aria esausta e la mano ancora infilata nelle mutande, squadrava Hugh con espressione un po' angosciata: sembrava che stesse soffrendo.
«Hugh...?» chiamò a bassa voce Kyouhei, quasi temesse d'essere udito da qualcuno.
L'altro raggiunse l'orgasmo in quel preciso momento, liberando un ansito così forte ed improvviso che il castano si guardò attorno, temendo che si fosse udito persino in corridoio.
Non appena il ragazzo si fu ripreso un po' dal momento estatico, Kyouhei disse: «Cavolo Hugh... ti sei divertito parecchio».
Il diretto interessato arrossì ancora un po' - aveva già le guance così rosse da somigliare a fuochi ardenti - e replicò: «Non vedo l'ora di essere di nuovo con te».
C'era una traccia d'imbarazzo nella sua voce che Kyouhei colse di sfuggita e che gli suggerì quanto poco caste fossero le sue intenzioni per il momento in cui si sarebbero incontrati di nuovo.
«Anch'io non vedo l'ora» concordò sorridendo.
«KYOUHEI!».
Poco mancò che al poveretto venisse un attacco cardiaco: il richiamo - pervenutogli proprio dall'altro lato della porta - era esploso senza il minimo preavviso. A giudicare dal tono, Mei - perché sua era la voce - doveva essere parecchio su di giri.
«Kyouhei si può sapere cosa stai facendo? E con chi stai parlando?! Guarda che fare finta di niente non ti salverà! KYOUHEI!».
«Devo andare ora, altrimenti Mei mi scuoia vivo» borbottò l'allenatore al proprio interpoké, prima di congedarsi con un rapidissimo: «A risentirci!».
«A-a poi!» salutò Hugh, sconcertato dall’interruzione arrivata come un fulmine a ciel sereno, ma ormai la comunicazione era stata interrotta.

fandom: pokémon, pairing: kyouhei/hugh, rating: nsfw

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