Pareti troppo sottili

Mar 31, 2015 17:58

Titolo: Pareti troppo sottili
Rating: Arancione
Genere: Erotico
Personaggi: Dante, Nero
Wordcount: 1051 (fiumidiparole)
Prompt: 395. Amarezza della moralità @ 500themes_ita
Note: Age difference, Linguaggio, UST, Yaoi
«Ehi!» esclamò Nero indignato «Guarda che è tutta colpa tua, sei tu che hai insistito per passare la notte qui...».
Dante non poteva contestargli quell'affermazione, dato che era la pura e semplice verità, per quanto al momento si stesse pentendo della sua scelta.

Nero digrignò i denti e sollevò la testa dal cuscino per muoverla di scatto all'indietro, colpendo in pieno qualcosa di decisamente duro e vicino. 
«Ahio! Ma che ho fatto?!». 
La voce di Dante gli giunse alle orecchie un po' più acuta del solito e con un'inflessione ridicolmente lamentosa. 
«Sei troppo vicino! Sento il tuo cazzo duro contro il culo!» sbottò senza il minimo senso del pudore il più giovane, cercando di mantenere un tono di voce basso seppur udibile. 
Dopotutto, era notte fonda e per di più si trovavano in un motel che - pur essendo piuttosto fatiscente - voleva garantire un minimo di pace notturna agli ospiti. 
«Non è colpa mia se questo letto è minuscolo!» rispose in tono di protesta. 
«È solo una scusa per starmi così appiccicato, almeno uno di noi steso a pancia in su ci sta!» ribatté Nero «Vuoi solo tenermi la tua erezione vicino al culo, vecchio bastardo pervertito!». 
Dante non poteva fare granché per il suo non proprio piccolo problema inguinale: quando il suo compagno più giovane si era tolto i vestiti, rimanendo con solo un aderente e striminzito paio di boxer addosso, il suo ardore si era risvegliato con insolita forza e attualmente non aveva ancora trovato un modo per placarlo che non implicasse lo scopare selvaggiamente per ore. 
«Non ci posso fare niente e tu non vuoi fare sesso...» bisbigliò imbarazzato il più grande, sporgendosi poi al di sopra della sua spalla «Magari un pompino...? Mi accontento anche di uno pic...». 
«Dante!» lo interruppe in tono di rimprovero l'altro, scoccandogli un'occhiataccia di traverso «Le pareti di questo posto sono così sottili che se scopassimo non solo ci sentirebbero tutti, ma potremmo anche rompere il muro a furia di smuovere il letto!» disse. 
Era la stessa cosa che gli aveva detto quando gli aveva chiesto di fare sesso appena arrivati nella stanza. 
«Uff... ma io non riesco a dormire in questo stato!» protestò in tono capriccioso Dante, lasciando di nuovo cadere la testa sul cuscino «E il tuo culo è così caldo e sodo...» aggiunse mordendosi il labbro inferiore. 
«Ehi!» esclamò Nero indignato «Guarda che è tutta colpa tua, sei tu che hai insistito per passare la notte qui...». 
Dante non poteva contestargli quell'affermazione, dato che era la pura e semplice verità, per quanto al momento si stesse pentendo della sua scelta. 
Erano stati fuori per tutta la giornata, in viaggio verso il luogo del loro prossimo lavoro, che era piuttosto lontano dall'agenzia e dalla città. 
Arrivati a sera, Dante aveva sentito il bisogno di mettere qualcosa nella pancia e di trovare un posto riparato dove trascorrere la notte, magari dormendo un po'. 
Quel motel si era manifestato a loro proprio in quel momento e Dante aveva insistito talmente tanto per fermarsi lì per la notte che Nero - nonostante avesse voglia di stare un po' da solo col più grande - dovette cedere alla sua richiesta, seppur a malincuore. 
«Sì, lo so! N-non sapevo però che fosse così disastrato...» tentò di giustificarsi Dante. 
Cadde un momento di silenzio carico di tensione. 
Dante si morse il labbro inferiore, indeciso sulla prossima mossa da intraprendere. 
Improvvisamente Nero avvertì il delicato e ruvido tocco dei suoi polpastrelli sul suo braccio mentre risalivano verso la spalla, avventurandosi poi a tastare nell'incavo della clavicola. 
Arrossì in maniera del tutto involontaria a quelle delicate attenzioni, non riuscendo a capire a cosa mirasse di preciso. 
Gli piaceva sentire le sue mani che lo toccavano, calde e sicure. 
Stava cominciando ad eccitarsi quando riuscì a riprendere momentaneamente il controllo di sé ed allontanare le audaci e piacevoli estremità dell'altro bruscamente. 
«Ti ho detto che non lo facciamo!» ribadì con foga, tirando la coperta fino al collo e tenendola stretta al corpo per cercare di impedirgli di spingersi di nuovo tanto in là. 
Non aveva voluto dargli ascolto quando gli aveva proposto di passare la notte all'aperto; pertanto adesso doveva sopportare le conseguenze della sua scelta. 
«Non stavo cercando di farti cambiare idea!» sbottò Dante in tono offeso «Volevo solo toccarti, visto che a quanto pare sarò costretto a passare la notte sveglio per colpa tua...». 
Nella voce con cui aveva appena pronunciato l'ultima frase Nero carpì la presenza di un significato nascosto, che però non riuscì a cogliere immediatamente. 
Solo dopo qualche istante realizzò cosa potesse volere il suo partner. 
«Vuoi le coccole?» domandò in tono esageratamente sdolcinato, con il preciso intento di prenderlo per i fondelli. 
«Non voglio le coccole!» replicò Dante in tono indignato, girandosi di colpo supino e intrecciando le braccia sul petto. 
Nero si voltò verso di lui, appoggiandosi contro la sua spalla e strusciando il profilo del suo pene contro la sua coscia. 
«Su, non fare il broncio...» lo prese ancora in giro il ragazzo, tracciando un cerchio con l'indice del Devil Bringer attorno ad un suo capezzolo. 
Dante digrignò i denti, irritato per il suo continuo palese scherno e al tempo stesso per la spudorata provocazione di quel leggero tocco sul suo pettorale. 
Il suo partner si spinse ben oltre quelle piccole attenzioni, sporgendosi e baciandolo con foga. 
Il più grande rispose senza farsi pregare, cingendo il corpo del suo compagno ed attirandolo a sé. Si stava eccitando ulteriormente e le sue mani scesero d'istinto a palpargli il culo. 
Sentendosi toccare il fondoschiena Nero si raddrizzò subito e gli assestò un poderoso schiaffo. 
«Ah! Ehi!» protestò Dante. 
«D'accordo! Siccome non sei evidentemente capace di trattenerti, arrangiati!». 
Così dicendo Nero lo spinse giù dal materasso. Dante atterrò sul culo con forza, emettendo un grottesco grugnito di dolore. 
«Ehi, ragazzo!» ringhiò il più vecchio, rialzandosi «Ma che ti prende?!». 
«Mi sono stancato dei tuoi continui approcci! Adesso dormi sul divano! Buonanotte!» rispose Nero furioso, rimettendosi sdraiato su un fianco, dandogli le spalle. 
«Nero!» insistette l'altro. 
Le occasioni in cui lo chiamava col suo nome di battesimo erano talmente rare da poterle contare sulle dita di una mano e in genere riservate a momenti di particolare enfasi emotiva. 
«Ho detto buonanotte!» ribadì il più giovane nel tono tipico di chi voleva porre definitivamente fine ad una discussione. 
Dante sospirò pesantemente, ben sapendo che dal suo partner a quel punto non avrebbe ottenuto più niente. 
«Maledizione...! Avrei dovuto ascoltarlo e passare fuori la notte!» si condannò tra sé mentre si dirigeva verso il divano «Come faccio io adesso...?».

fandom: devil may cry, rating: nsfw, pairing: dante/nero

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