Titolo: Da solo è noioso
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: 3!Dante, Doppelganger!Dante
Wordcount: 1212 (
fiumidiparole)
Prompt: 439. Un'anima divisa @
500themes_ita + 63.
Alternate Self dalla
mia cartellina per la
Maritombola #5 @
maridichallengeNote: Blowjob, Lemon, Selfcest, Yaoi
Da quando la Temen-ni-gru era stata abbattuta, il numero di demoni che aveva trovato a girovagare per la città o si erano fatti avanti di loro spontanea volontà andando ad importunarlo in ufficio si era drasticamente ridotto e lui si era ritrovato quasi senza lavoro e con un sacco di tempo libero che non sapeva come riempire: fino a tarda sera gli strip club non aprivano. Per di più, non c'erano negozi particolarmente interessanti per lui in città.
In quei momenti gli sarebbe servita veramente tanto un'orda di demoni inferociti da domare.
Senza nessun demone da cacciare, Dante non aveva idea di come trascorrere il suo tempo.
Dopo essersi lavato, aver mangiato - la pizza quella sera era stata particolarmente saporita - ed essersi rivestito - se così si poteva chiamare il mettersi dei boxer ed un paio di vecchi pantaloni logori - si era sdraiato sul divano riflettendo su cosa potesse fare.
Da quando la Temen-ni-gru era stata abbattuta, il numero di demoni che aveva trovato a girovagare per la città o si erano fatti avanti di loro spontanea volontà andando ad importunarlo in ufficio si era drasticamente ridotto e lui si era ritrovato quasi senza lavoro e con un sacco di tempo libero che non sapeva come riempire: fino a tarda sera gli strip club non aprivano. Per di più, non c'erano negozi particolarmente interessanti per lui in città.
In quei momenti gli sarebbe servita veramente tanto un'orda di demoni inferociti da domare. Gli mancava l'adrenalina del combattimento, il piacere perverso dello sguazzare nel sangue di demoni di alto e basso rango.
Solo pensare alla sua Rebellion che affondava fino all'elsa nel corpo di qualche sventurato demone lo esaltava al punto che il suo corpo dava manifesto sintomo di eccitazione.
Si mise seduto e si aprì i pantaloni con un gesto lento, calandoli un po' per poter più agevolmente raggiungere l'inguine ed il pene mezzo duro, le palpebre calate a chiudere gli occhi.
Non aveva altro da fare ed era da un po' che non faceva sesso, per cui poteva concedersi almeno una masturbazione veloce.
L'albino si rilassò contro lo schienale del divano, accelerando il ritmo e divaricando leggermente le gambe, per quanto i pantaloni gli concedevano di fare senza strapparsi.
Era gradevole; ciononostante, sentiva che gli mancava qualcosa perché fosse veramente divertente. Non c'era niente di eccitante nel masturbarsi senza avere qualcuno che contribuisse con piccole provocazioni. Gli piaceva dannatamente essere stuzzicato in certi punti che in genere le donne con cui andava a letto per una notte e via neppure si curavano di cercare. Avere una - o un - partner fisso sarebbe stato assai comodo, dato che avrebbe significato poter fare l'amore ogni volta che voleva ed in maniera veramente appagante, con tanto di preliminari seri.
Purtroppo non era una persona costante e senz'altro avrebbe finito con l'annoiarsi del partner, lasciarlo e cercarsene un altro; in aggiunta a ciò, Dante era una persona egocentrica e narcisista che aveva interesse solo per se stesso.
Il ragazzo era tutto preso da quel che stava facendo, per cui non si accorse minimamente della sua ombra che, da sotto i suoi piedi, stava allungandosi ed assumendo il suo stesso profilo.
Due braci rosse si accesero nel viso buio e dall'ombra emerse un Dante gemello di quello seduto sul divano, tranne pochi dettagli: aveva i capelli neri anziché bianchi e gli occhi rossi invece che azzurri. Dall'espressione sul suo viso sembrava avere cattive intenzioni, ma in realtà stava soltanto godendosi lo spettacolo.
Si avvicinò all'albino e gli posò ambedue le mani sulle cosce, accarezzandole avidamente mentre si protendeva verso il volto dell'originale.
Quest'ultimo aprì gli occhi in tempo per vedere il suo Doppelganger sogghignare mentre congiungeva le proprie labbra con le sue. Insinuò un ginocchio tra le sue gambe, posandolo su un'esigua porzione di divano per darsi più stabilità.
L'altro utilizzò il braccio libero per cingere il collo del suo doppio e stringerlo a sé.
Non capiva perché la sua ombra avesse preso corporee sembianze nel suo Doppelganger senza sua specifica richiesta, ma alla fine non gli importava più di tanto. L'importante era che - essendo la sua esatta copia, una specie di suo clone oscuro - il Doppelganger sapeva esattamente quali fossero i suoi punti deboli, quelli che lo facevano godere di più.
Subito infatti avvertì le mani del suo altro se stesso raggiungergli i capezzoli e stringerne le estremità tra indice e pollice, torcendole anche.
Dante si produsse in un inarcamento della schiena accompagnato da un trasognato: «Oh, sì...» borbottato a mezza voce.
Era proprio quello che desiderava da un rapporto: malizia e provocazione. Non se ne faceva niente di qualcuno che gli si concedeva totalmente in modo remissivo per fare solamente sesso.
Spinse i propri pettorali nudi contro il torace nudo della sua copia in una tacita richiesta a proseguire ancora e ancora. Il dolore unito al piacere che provava era quanto di più stuzzicante potesse chiedere senza scendere in pratiche sadomaso.
Il Doppelganger si stancò presto di baciare e basta. Nonostante il verso di delusione che uscì dalle labbra di Dante, il moro si staccò dalla sua bocca e scese, inginocchiandosi sul pavimento.
Sempre torturando i capezzoli dell'albino, gli passò la lingua umida sull'erezione. Il ragazzo aprì la bocca ed emise una sequela di ansiti di piacere assoluto, quasi estatico, togliendo la mano con cui si stava masturbando svogliatamente.
Subito le labbra del Doppelganger si chiusero attorno all'estremità del suo pene duro, succhiando piano.
L'albino godeva e soffriva insieme: la lingua che gli stava lappando l'epididimo era tremendamente eccitante, troppo perché il suo doppio si limitasse a succhiargli una minima porzione del muscolo. Gli affondò la mano destra tra i capelli e gli premette il capo contro il suo inguine ordinando con voce quasi di supplica: «Succhia di più».
L'altro eseguì e l'albino cominciò ad ansimare come se non respirasse, tremando impercettibilmente e sudando. Si portò un dito alla bocca e lo morse forte per impedirsi di gridare in preda all'estasi.
Le guance gli erano diventate rosse come fuochi ardenti e la sua pelle era bollente.
Posò le mani sul bordo dei pantaloni e li abbassò, calandoli fin sotto le ginocchia, in modo da poter aprire un po' di più le gambe.
Deglutì a vuoto diverse volte, gli occhi rivolti al soffitto e gemiti numerosi che gli fuoriuscivano dalla bocca senza che lui potesse fare niente per reprimerli.
Il Doppelganger ormai aveva quasi tutta l'erezione dell'originale in bocca e stava facendo del suo meglio per lubrificarla tutta con la lingua, ma ovviamente c'erano dei punti che con la lingua non sarebbe mai riuscito a raggiungere.
I suoi sforzi non si rivelarono inutili, poiché contribuirono a far raggiungere l'orgasmo all'albino.
Quest'ultimo venne chiudendo gli occhi ed inarcando la schiena, premendo con forza la testa del moro contro il suo inguine.
Eiaculò nella sua bocca abbondantemente, costringendolo ad inghiottire il suo sperma. L'altro se stesso fece molto di più di ciò: continuò a leccare mentre inghiottiva il seme, continuando ad eccitare l'albino fino in fondo.
Del resto, lui si era risvegliato solo per potergli dare quel piacere che da solo non riusciva a raggiungere.
Mentre finiva di venire, Dante avvertì la pressione piacevole del corpo del Doppelganger farsi sempre meno palpabile fino a scomparire del tutto.
Aprì gli occhi e si ritrovò di nuovo da solo nel suo ufficio, anche se appagato almeno sessualmente.
I capezzoli - ancora turgidi - gli dolevano un po' e - guardandoli - si rese conto che erano pure parecchio rossi.
Il ragazzo si rilassò completamente sul divano, respirando profondamente.
Avrebbe dovuto evocare coscientemente il Doppelganger più di frequente e magari in multiple copie - sempre che fosse cosa possibile.
Adesso poteva tranquillamente confermare di essere bravissimo a fare sesso; per cui fare all'amore con un numeroso gruppo di altri se stesso sarebbe stata senz'altro un'esperienza divertentissima.