[Buffy TVS] Hominum divomque voluptas
Titolo: Hominum divomque voluptas
Autrice: p_will
Fandom: Buffy \O/
Personaggi/Pairing: Willow/Tara ♥
Rating: R
Conteggio parole: 413 (FDP)
Avvertimenti: (soft) p0rn, canon!femslash
Disclaimer: Tara, Willow e la mia anima appartengono a Joss.
Note: Prompt Buffy The Vampire Slayer, Tara/Willow, corsetto del P0rn Fest 3#, resuscitato fuori stagione dal W.W.F. @ fiumidiparole. Non va necessariamente preso come missing moment di Once More With Feeling, ma io l'ho scritto con questa scena in testa (minus the angst) ♥ E il titolo è dall'Inno a Venere di Lucrezio, che avrei dovuto studiare invece di scrivere fluff ♥
La stoffa le si avvolge addosso come una seconda pelle, evidenziando di seta e oro la curva dei seni, la linea dei fianchi, e insieme nascondendo il suo corpo in uno scrigno di lacci e nodi. Willow ancora non sa - non capisce, con tutta la sua conoscenza e intelligenza - come faccia Tara a non vedersi bella.
È la donna più bella che abbia mai visto, per la Dea, è la creatura più bella che abbia mai visto e se esistesse un incantesimo per poterle restar sempre accanto, dentro, insieme a lei, il suo spirito accoccolato su quello di Tara e i cuori che battono in armonia col ritmo del Tutto - oh, se solo esistesse, Willow l'avrebbe già fatto.
Ma da come si è accorta che tutto quello che vede, che respira, che sente che ama e che vuole è Tara, a volte ha il sospetto di esser stata battuta sul tempo, e con l'incantesimo più forte di tutti.
E se fosse più brava con le parole, anche, forse riuscirebbe ad aprirle gli occhi. Se fosse più brava con le parole saprebbe comporre canti e odi, creare complimenti mai rivolti a nessun altro uomo o donna, dirle che per lei è bella, che i suoi occhi sono belli come la sua risata e il suo viso dolce come la sua anima.
Ma non è brava con le parole, non lo è mai stata, così labbra che dovrebbero tessere lodi le sfiorano reverenti il collo candido, e mani che dovrebbero vergare versi immortali si fanno scorrere lacci tra le dita e giocano coi nodi e la aiutano a scivolare fuori dallo scrigno del corsetto, il suo corpo un tesoro e la sua bocca una ricompensa. Willow cerca di dirle tutto quello che non può con i baci, con i morsi leggeri sulla sua spalla e con le labbra che le indugiano sul seno; con le carezze lungo i suoi fianchi, con i capelli che le solleticano le cosce, con le dita tra le sue gambe e gli occhi fissi nei suoi, tutto a cercare di trasmetterle il messaggio.
Tara geme, si morde le labbra arrossate, inarca la schiena e le tremano le cosce e i suoi occhi si chiudono, e lei trattiene il fiato, sopraffatta, prima di schiudere appena le palpebre e lanciarle quello sguardo che fa sentire Willow come se la Dea in persona le stesse donando la sua energia.
Lo sguardo che la rassicura ho capito, lo sguardo che dice ma tu lo sei di più.
Autrice: p_will
Fandom: Buffy \O/
Personaggi/Pairing: Willow/Tara ♥
Rating: R
Conteggio parole: 413 (FDP)
Avvertimenti: (soft) p0rn, canon!femslash
Disclaimer: Tara, Willow e la mia anima appartengono a Joss.
Note: Prompt Buffy The Vampire Slayer, Tara/Willow, corsetto del P0rn Fest 3#, resuscitato fuori stagione dal W.W.F. @ fiumidiparole. Non va necessariamente preso come missing moment di Once More With Feeling, ma io l'ho scritto con questa scena in testa (minus the angst) ♥ E il titolo è dall'Inno a Venere di Lucrezio, che avrei dovuto studiare invece di scrivere fluff ♥
La stoffa le si avvolge addosso come una seconda pelle, evidenziando di seta e oro la curva dei seni, la linea dei fianchi, e insieme nascondendo il suo corpo in uno scrigno di lacci e nodi. Willow ancora non sa - non capisce, con tutta la sua conoscenza e intelligenza - come faccia Tara a non vedersi bella.
È la donna più bella che abbia mai visto, per la Dea, è la creatura più bella che abbia mai visto e se esistesse un incantesimo per poterle restar sempre accanto, dentro, insieme a lei, il suo spirito accoccolato su quello di Tara e i cuori che battono in armonia col ritmo del Tutto - oh, se solo esistesse, Willow l'avrebbe già fatto.
Ma da come si è accorta che tutto quello che vede, che respira, che sente che ama e che vuole è Tara, a volte ha il sospetto di esser stata battuta sul tempo, e con l'incantesimo più forte di tutti.
E se fosse più brava con le parole, anche, forse riuscirebbe ad aprirle gli occhi. Se fosse più brava con le parole saprebbe comporre canti e odi, creare complimenti mai rivolti a nessun altro uomo o donna, dirle che per lei è bella, che i suoi occhi sono belli come la sua risata e il suo viso dolce come la sua anima.
Ma non è brava con le parole, non lo è mai stata, così labbra che dovrebbero tessere lodi le sfiorano reverenti il collo candido, e mani che dovrebbero vergare versi immortali si fanno scorrere lacci tra le dita e giocano coi nodi e la aiutano a scivolare fuori dallo scrigno del corsetto, il suo corpo un tesoro e la sua bocca una ricompensa. Willow cerca di dirle tutto quello che non può con i baci, con i morsi leggeri sulla sua spalla e con le labbra che le indugiano sul seno; con le carezze lungo i suoi fianchi, con i capelli che le solleticano le cosce, con le dita tra le sue gambe e gli occhi fissi nei suoi, tutto a cercare di trasmetterle il messaggio.
Tara geme, si morde le labbra arrossate, inarca la schiena e le tremano le cosce e i suoi occhi si chiudono, e lei trattiene il fiato, sopraffatta, prima di schiudere appena le palpebre e lanciarle quello sguardo che fa sentire Willow come se la Dea in persona le stesse donando la sua energia.
Lo sguardo che la rassicura ho capito, lo sguardo che dice ma tu lo sei di più.