Titolo: E alla fine arrivò Diario...
Fandom: X
Personaggi: Fuma, Kamui, Seihiro-chan e una breve apparizione di Subaru-san
Prompt: fluff domestico per il Fluffathlon + AU!Fuma & AU!Seishiro-chan X AU, Kamui/Seishiro-chan, pomeriggio da soli. Con telenovelas per il
Promting post di
juuhachi-goRating: R
Conteggio Parole: 1353 (open office writer ha contato, ma io non mi fido)
Riassunto: Non è che Kamui avesse deliberatamente scelto di rimanere da solo con il piccolo demonietto...
Note: Questa fic fa parte della mia raccolta AU intiotlata Kamui: il volto dell'amore (che trovate
qui, qualora fosse interessati) dove Fuma e Kamui vivono una loro improbabile vita matrimoniale, ma al tempo stesso la fic è uno spinoff della serie AU Little Devil (
cercate qui) di
michiru-kaiou7dove Seishiro Sakurazuka, per una serie di vari motivi, ha cinque anni. Uso vergognoso di autocitazioni da
Diario di un segreto. La fusione di questi tre deliri ha generato questo nuovo raccontino fluffoso. Se non vi ritrovate e pensate che questi due non abbiamo niente a che fare con i protagonisti di X, beh... Non avete tutti i torti! La mia beta adorata e cousin del cuore, è tornata all'ovile e vi h fatto il favore di correggere le mie virgole sayaniche e di rimettere in riga gli indisciplinati punti interrogativi. Facciamo *patpat* tutti insieme e gioamoci della sua esistenza nella mia vita!
- E tu perché sei qui?- gridarono all’unisono Fuma Monou e Subaru Sumeragi incontrandosi per caso davanti alla buca della metropolitana vicina all’appartamento che Fuma divideva con Kamui.
- Io sono dovuto uscire per un lavoro urgente, ma il pulcino ha detto che stavi arrivando-
- Io ho chiamato per dire che facevo tardi e Kamui mi ha detto di non preoccuparmi perché Seishiro-chan stava giocando con te…-
I due si guardarono negli occhi e un atroce dubbio gli assalì - Hai lasciato Seishiro-chan da solo con Kamui!- gridò Subaru, figurandosi già il lago di sangue in cui uno dei due era riverso, non era sicuro però chi dei due.
- No, tu hai lasciato il pulcino da solo con papà!- gli rispose imbestialito Fuma, che invece non aveva cuore di immaginarsi cosa era successo né al suo compagno né alla versione ridotta del suo povero padre.
Non persero altro tempo a scaricarsi colpe a vicenda e, affrettando il passo il più possibile, si diressero verso l’appartamento.
Non è che Kamui avesse deliberatamente scelto di rimanere da solo con il piccolo demonietto, anzi, semplicemente era sicuro che Subaru si sarebbero fatto vivo prima che Fuma uscisse: ma non era andata così. Subaru aveva avuto un contrattempo a lavoro e Fuma era dovuto uscire di corsa, così lui era rimasto da solo con il bambino che lo fissava con la sua faccia da schiaffi come a dirgli “e adesso che pensi di fare?”.
- Ok, niente panico. Cosa farebbe Consuelo adesso?- si chiese il malato di telenovelas. In fondo era già successo che dovesse occuparsi del moccioso da solo per qualche ora, lo aveva lasciato giocare con la stoffa mentre lui si occupava dei vestiti per il raduno dei cosplayers ad Osaka.
- Senti, Seishiro-chan, io devo fare una cosa importante e tu mi devi dare una mano- propose conciliante Shiro.
- Perché dovrei?- rispose il bambino con la stessa faccia indisponente dell’adulto che era stato e che Kamui odiava.
- Perché… - Perché sì! Sentiva una vocina nella sua testa che gli diceva di legarlo, imbavagliarlo e chiuderlo nel ripostiglio fino a sera, ma lui era l’adulto e quel coso solo un bambino di cinque anni, perciò avrebbe vinto lui- Perché credo che tu sia un bambino buono e bravo che ubbidisce sempre-
- No-
La Spada sacra è nell’armadio, uccidilo, alla fine Subaru capirà e Fuma ha sempre Yuto che può fargli da padre, no?
- Senti, moccioso, io devo visionare dei provini per la nuova fiction che stiamo scrivendo insieme al maestro, il dott. Yamato. Perciò adesso ti siedi sul divano, e in silenzio, ti vedi con me le cassette-
- Che strazio!- anche se roteando gli occhi e sbuffando ogni mezzo secondo, Seishiro-chan si accomodò sul divano tra Consuelo, il gatto e Kamui, vestito da Consuelo.
I provini erano dei brevi filmati dove attori di varia età e bravura leggevano alcune battute abbigliati come i contadini che si vedono alla televisione in certi servizi sugli anziani che vivono ancora nei villaggi rurali.
Scena al tramonto, cortile interno di una casa giapponese. Un uomo, lunga coda nera e un kimono azzurro cielo, attraversa il cortile a piedi nudi. Un secondo attore, vestito di bianco e capelli raccolti in una coda, è fermo sull’engawa.
- Capitano Monou-
- Kamui-kun? Di ritorno dagli allenamenti?-
- Pensavo di trovarvi per un incontro-
- Magari la prossima volta!-
Silenzio.
- Perché sorridi?-
- Scusatemi, devo andare-
Kamui visionò in silenzio tutte le scene, le foto degli attori e i loro curriculum, ma non sapeva decidersi a chi affidare i ruoli dei protagonisti del nuovo dramma in costume a cui stava lavorando in gran segreto.
- Che sarebbe ‘sta roba?-
- Uno sceneggiato sulla Shinsengumi- Il bambino lo fissò senza capire - Erano un gruppo di samurai che lottavano per i propri ideali. Fuma ha rotto tanto con “Phantasma” perché gli sembravano tutti troppo effeminati, con gli zuccotti, i ventagli e tutti quei ciliegi in fiore, così ho deciso di ambientare la nuova opera ai tempi degli ultimi samurai.
- E quei contadini sarebbero samurai?- chiese il bambino stupito. Subaru gli aveva raccontato che i samurai erano uomini valorosi e forti, invece quei tizi alla tv sembravano sciatti e poi non sapevano recitare - E che significa quello che si dicono? Non ha senso-
- E’ il primo incontro tra il capitano Monou e il nuovo arrivato, Kamui-kun-
- Cioè tu vuoi mettere in televisione la tua storia con il gigante, ma vestiti con quegli orrendi kimono azzurri?-
- No, è uno sceneggiato in costume, e quella era la divisa storica della Shinsengumi- si risentì Kamui.
- Fuma-san lo sa che vuoi che si vesta come uno scemo e che deve dire quelle frasi senza senso?-
- È una sorpresa… e poi è poetico-
- Poetico?-
- Okita-san è stato uno dei più grandi spadaccini di tutti i tempi e, nonostante fosse giovanissimo, comandava già una sua unità. A Fuma piacerà certo di più che la storia del figlio del Ministro della Destra con i suoi drammi personali-
- Allora la smetterai di vestirti da donna e inizierai ad andare in giro con una katana?-
- Beh, ecco…- balbettò Kamui preso in contropiede.
- Perché allora sì che lo faresti contento! Comunque nessuno di questi attori può interpretare bene il gigante, lui non ride e non mostra mai i suoi sentimenti e quel tizio vestito di bianco non si capisce cosa vuole e poi i vestiti sono orrendi-
Kamui meditò sulle parole di Seishiro-chan: aveva dei dubbi sulla scelta dei costumi, ma non poteva modificare un elemento storico, e il bambino aveva ragione, nessuno di quegli attori andava bene per interpretare il ruolo del capitano della prima unità.
- Seishiro-chan, grazie-
- Prego, è evidente che da solo avresti fatto solo un pasticcio, si capisce da come ti vesti che hai bisogno di qualcuno che ti dica cosa fare-
Piccolo bastardo pensò in cuor suo Kamui, ma non aggiunse altro perché sentì la porta di casa aprirsi e un preoccupatissimo Subaru lanciarsi verso il pargolo per controllare che fosse tutto intero. Fuma gli si parò davanti e lo fissò senza dir nulla per mezzo secondo.
- Riportati papà a casa- biascicò rivolto a Sumeragi.
- Con vero piacere- rispose questi radunando le cose del bambino alla velocità della luce - E comunque, Kamui, non finisce qui… Potevi dirmi che Seishiro-chan sarebbe rimasto da solo con te-
- E allora?- protestò l’amico - Cosa credete, che ci saremmo uccisi a vicenda?-
Subaru uscì continuando a borbottare di quanto Kamui fosse immaturo ed irresponsabile, Seishiro-chan salutò con la manina e Fuma vide le foto degli attori sparpagliate sul tavolino.
- E questi?-
- Attori che dovrebbero interpretare il tuo ruolo- Fuma, che aveva fatto l’insano errore di bere un sorso d’acqua proprio in quel momento, per poco non si strozzava.
- Eh?-
- Storia lunga, Fuma, non mi stressare-
- Io non ti devo stressare? Ma che significa? Hey, pulcino, non mi dovrò mica preoccupare che ti sei fatto l’amante?-
- Perché, saresti geloso?- domandò di contro Kamui.
- Geloso, io?- ma a dispetto delle sue parole, abbracciò Kamui e gli impresse un piccolo morso sul collo - Piuttosto, sta’attento a quello che fai-
- Ti piacerà quello che faccio- rispose sibillino Kamui - E nessun attore del mondo può prendere il tuo posto-
- Bene, sei rinsavito in fretta-
- Il che vuol dire, Fuma, che dovrai essere tu l’attore protagonista di “Diario di un segreto”- Gli occhi di Kamui scintillavano di quella lucina pericolosa e sinistra che aveva sempre quando meditava qualche nuova follia con Carmela e la setta.
- Non mi tirare in mezzo con le tue manie-
Kamui sorrise a mezza bocca e fece segno di sono con il dito - Ci sei già dentro, capitano Monou, ci sei dentro da quando ti sei fatto fregare a vivere con me-
Fuma sbuffò sonoramente, ma non appena Kamui abbassò la guardia, lo sollevò di peso e lo portò in camera - Sentiamo, ma almeno a ‘sto giro facciamo qualcosa di meglio che guardare i ciliegi in fiore?-
Kamui ridacchiò mentre atterrava sul letto, perennemente sfatto - Forse dovremmo fare delle prove. Sono scene difficili, impegnative, a volte risultano poco realistiche-
Fuma gli chiuse la bocca con un bacio, illudendosi che il suo cervello smettesse di delirare per una mezz’ora, almeno.