[AU X] A caccia del regalo perfetto

May 08, 2009 21:54

Titolo: A caccia del regalo perfetto
Fandom: X
Personaggi: Fuma e Seihiro-chan
Prompt: fluff generico per il Fluffathlon + AU!Fuma & AU!Seishiro-chan "Senti, visto che sei l'unico adulto di cui mi fido, lo chiedo a te: devi aiutarmi a comprare qualcosa per il compleanno di Subaru-san",
"... sento di essere sul punto di vomitare" per il Promting post di juuhachi-go
Rating: R
Conteggio Parole: 1463 (open office writer ha contato, ma io non mi fido)
Riassunto: C'era un rito tra Seishiro e Fuma, una cosa che facevano insieme, come una sorta di cerimonia privata in cui Sakurazuka era lo sciamano e Fuma l'adepto: era lo shopping!
Note: Questa fic fa parte della mia raccolta AU intiotlata Kamui: il volto dell'amore (che trovate qui, qualora fosse interessati) dove Fuma e Kamui vivono una loro improbabile vita matrimoniale, ma al tempo stesso la fic è uno spinoff della serie AU Little Devil ( cercate qui) di michiru-kaiou7dove Seishiro Sakurazuka, per una serie di vari motivi bla bla, ha cinque anni. La fusione di questi due rispettivi deliri ha generato questo raccontino fluffoso. La mia beta è in vacanza e il correttore automatico di Word non mi vuole bene, lettore avvisato...



2 maggio 2009 in treno Roma-Foligno

Premessa 1: Io odio Ternitalia ( e probabilmente in sentimento è reciproco) perché nonostante io mi sia incollata il PC mi tocca comunque scrivere a mano (ergo poi ricopiare) la mia ficcy!
Premessa 2: C'era un bimbo assonnato ed imbronciato con il suo papà nella metropolitana stamattina alle 8.30, che mi ha fatto pensare a Seishiro-chan, sono sicura che il piccolo demonietto abbia lo stesso faccino quando deve fare qualcosa che non gli piace!

C'era un rito tra Seishiro e Fuma, una cosa che facevano insieme, come una sorta di cerimonia privata in cui Sakurazuka era lo sciamano e Fuma l'adepto: era lo shopping!
Da quando Seishiro aveva capito che non c'era nulla da fare per il senso estetico del suo pupillo, né per quello dell’altro degno compare Yuto Kigai, a dirla tutta, si era autoproclamato loro personal shopper e guru di moda, proibendo categoricamente di comprarsi perfino i lacci delle scarpe senza la sua supervisione. Fuma trovava la questione ridicola e snervante, ma l’occhio di Seishiro s'illuminava, di una luce sinistra d’accordo, ma era pur sempre uno sprazzo di sentimento improvviso sul volto algido del Sakurazukamori, quando sceglieva pantaloni e camice e spiegava come e quando doveva indossarli. Fuma, annoiatissimo, lo accondiscendeva come si fa con i bambini, o i pazzi.
Questo, naturalmente, era stato prima. Adesso che le cose erano un po' più complicate, Fuma semplicemente portava alla commessa la targhetta del capo di abbigliamento distrutto o solo sporco (ignorava la consuetudine di fare il bucato) per ricomprarne uno identico.
Purtroppo venne infine l'infausto giorno in cui Seishiro, anzi Seishiro-chan, formulò l'unico desiderio che il Kamui dei Draghi della Terra non avrebbe mai e poi mai voluto esaudire.
"Senti, visto che sei l'unico adulto di cui mi fido, lo chiedo a te: devi aiutarmi a comprare qualcosa di bello per il compleanno di Subaru-san".
Monou fissò il bambino con un sopracciglio decisamente più altro dell'altro, c'erano ben tre incongruenze in quella frase: portami a comprare, qualcosa di bello, Subaru.
"... sento di essere sul punto di vomitare"
Seishiro Sakurazuka, grande o piccolo che fosse, era un persona terribilmente testarda specie in fatti di acquisti, e a nulla valsero i rinvii e gli impegni improvvisi accampati da Fuma per non adempiere al suo dovere. Anzi ad aggravare la situazione ci pensò un ignaro Subaru con le sue telefonate di fuoco a Kamui volte ad insultare in ogni modo e maniera il compagno del suo migliore amico e ricordargli che viveva con un serial killer inaffidabile che faceva soffrire un povero bimbo innocente.
“Ha detto davvero innocente?” chiese Fuma a Kamui che lo fissava con la cornetta scostata di dieci centimetri buoni dall'orecchio.
“Lo sai, no, quanto è noioso il pargolo, quando ci si mette. Subaru non sa più a che santo votarsi se non ti decidi a portarlo a fare quello che dovete fare. Ma cos'è poi che dovete fare?”
“La Fine del Mondo”
“Non esser melodrammatico Fuma, Phantasma non è ancora terminato, non puoi far finire il Mondo”
La solida ed inoppugnabile logica contorta del pulcino!

“Buongiorno!” Era tardo pomeriggio quando i due ospiti suonarono a casa Sumeragi. Kamui cercava di sfoggiare il suo sorriso più smagliante, immaginando che Subaru li avrebbe accolti a suon di esorcismi: erano leggermente in ritardo.
“Veramente, buonasera, Kamui!”rispose risentito Subaru “Dovevate essere qui tre ore fa. Non ce la faccio più a tenere Seishiro-chan”
“Il giovane signore si è svegliato mezz'ora fa” ribatté Kamui, ormai aveva deciso di chiamare Fuma con l'appellativo che usavano nell'epoca Heian, trovava fosse deliziosamente retrò e faceva incazzare Fuma che era una bellezza. Fuma, come a voler confermare le parole del compagno, sbadigliò sonoramente senza curarsi di celare il gesto con una mano.
“Andiamo piccoletto. Prima finisce sta tortura prima me ne torno a letto”
“Sei in ritardo” sbottò il bambino incrociando le braccia al petto e fissandolo con il suo sguardo più truce, che però aveva solo l'effetto d'ispirare pizzicotti su quelle guanciotte tenere.
“Sì, come ti pare. Vuoi venire oppure no?”
“Vengo, vengo” sbuffò il piccolo indossando il giubbotto “Ma sia chiaro che sono assolutamente sconvolto dalla tua assoluta mancanza di rispetto per gli accordi presi”
“Cielo, dimostrerà pure cinque anni ma è un rompiscatole come quando ne aveva trentaquattro” commentò Kamui.
“Non mi vuoi proprio dire cosa andate a fare voi due di così importante?” chiese Subaru al bambino mentre gli allacciava le scarpe. Era una settimana che Seishiro-chan faceva il misterioso: il fatto che il serial killer fosse di mezzo non lo tranquillizzava per nulla.
“Cose da uomini, Subaru-san” sentenziò il piccolo con spocchia. Kamui scoppiò a ridere, suscitando se possibile maggior odio da parte di Seishiro-san nei propri confronti, ma Fuma non ne poteva più di tutta quella sceneggiata e afferrò il bambino per un braccio trascinandolo via.
“Ciao, ciao!” fece Seishiro-chan con la manina salendo in ascensore ad un apprensivo Subaru fermo sull'uscio della porta.

L'impresa fu ardua, come c'era da aspettarsi: nulla di quello che era esposto nelle vetrine sembrava convincere Seishiro-chan. Si era fatto portare nel quartiere più chic della città, dove si trovavano le grandi marche straniere, ma ormai i piedini gli dolevano e le sue mani erano ancora vuote. Il gigante, come sempre, non era di alcun aiuto e camminava distratto al suo fianco, tanto che Seishiro-chan decise di dargli la mano per non perderlo.
“Non dovrei essere io a dirlo, visto che quello lì ed io non ci sopportiamo a vicenda” esordì allora Fuma stringendo le piccole dita infreddolite del bambino nella sua mano immensamente più grande “ma qui non c'è nulla che vada bene per il Defic... ehm, Subaru-san. Subaru è un tipo semplice, di poche pretese. La sua vita era quanto mai spartana prima di venire a vivere con te. Sei tu, o meglio, è la tua controparte adulta ad amare il lusso, le cose costose e rare, lui è più due cuori e una capanna. Se vuoi fargli un regalo che lo renda davvero felice, basterebbe un bacio, quello là è fatto così”
Seishiro-chan fissò le vetrine luminose e le belle buste delle signore eleganti che uscivano dalle boutique con il pavimento in marmo e i lampadari dorati, dove tutte le commesse erano carine e gentili, e capì che il gigante aveva ragione, quello era il suo mondo, non quello di Subaru-san.
“Mi porti dove si comprano le cose che piacciono a lui?” chiese infine con un filo di voce, infastidito dall'acume di Fuma che sapeva sempre cosa era giusto o cosa era meglio. Fuma lo prese in braccio e per una volta gli sorrise.

Salirono all'ultimo piano del New Sunshine 60, dove da poco era stato riaperto l'acquario e si fermarono davanti alla piscina dei pinguini imperatore.
“Ecco, per quello che ne so io, queste bestiole piacciono a Subaru” annunciò trionfalmente Fuma (pregustava già il sapore dolce della vendetta: Sumeragi alle prese con pargolo e pennuto acquatico).
Seishiro-chan fissò interdetto gli uccelli che pigri dondolavano sulle zampe nere. Non gli sembravano un granché, anzi li trovava perfino ridicoli, e stava per protestare con il gigante per l'idea balzana che gli aveva suggerito, ma ebbe la sensazione che non erano lì per caso, quegli animali gli ricordavano, come in un sogno sbiadito all'alba, un uomo con gli occhiali e un ragazzino vestito di rosso dagli occhi scintillanti di uno inconfondibile verde smeraldo.
“Io qui ci sono già stato” non lo disse propriamente rivolgendosi a Fuma, ma per un secondo desiderò che il ragazzo facesse un po' di chiarezza nel suo passato e gli spiegasse chi era quell'uomo che viveva con Subaru prima di lui, ma Fuma si limitò a farsi una risata delle sue.
“Guarda” gli disse poi inchinandosi al suo fianco. Seishiro-chan seguì la traiettoria indicata dal dito: nell'angolo sinistro della vasca si trovava un cosetto buffo, tondo e peloso, un po' bianco e un po' nero, che saltellava incerto tra due pinguini adulti. Era tenerissimo e bello.
“Quello!” esclamò entusiasta “Quello è il regalo per Subaru-san!”
“Te lo prendo” Fuma saltò la recinzione e afferrò il pinguino per porgerlo al bambino, che aspettava in punta di piedi aggrappato alla balaustra nel tentativo di non perdere una sola mossa del ragazzo; invece gli altri stanti fissarono sconvolti Monou che camminava disinvolto tra i pinguini imperatori.
“Guardi che lei non può...” osò protestare un addetto, ma bastò un'occhiata gelida alla Dark Kamui per far tacere il malcapitato.
“Con un nastrino rosso al collo sarà perfetto” sentenziò baby Sakurazuka analizzando con occhio critico l'animaletto, che stava quieto tra le sue braccia.
“Gli serve un nome” costatò Fuma “Altrimenti ci penserà Kamui a battezzarlo come un personaggio delle sue telenovelas”
“Glielo darà Subaru-san il nome, infondo il pinguino è il suo, no?”
Fuma ridacchiò ancora, Kamui glielo avrebbe fatto pagare caro questo scherzetto, ma ne era valsa la pena, sia come ritorsione contro il Sumeragi, sia per ripagare “papà”, che tanto tempo prima, assieme a Yuto, aveva rapito da uno zoo Consuelo, il suo leopardo, perché gli facesse compagnia.
“Ci saranno i dolci a forma di pinguino, Seishiro-chan?” chiese mentre lasciavano il New Sunshine 60 tenendo il bambino per mano e reggendo il pinguino nell'altra.

autore: haruka_lantis, x, fanfiction, !challenge: fluffathlon

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