Titolo: Più mi avvicino più non so chi sei (anche tu?)
Autore:
el_defeBeta:
lisachanoandoFandom: Originale
Personaggi: La combriccola del residence Portapenne
Rating: per tutti
Warning: crack,
spinoffConteggio Parole: 250 (FDP)
Note: Scrivere una drabble che contenga la radice quadrata di π e in cui compaia la cit. "La matematica altro non è che il lato esatto del nostro pensiero" di Luitzen Egbertus Jan Brouwer. @
it100. Mi rifiuto di considerare una vostra eventuale non-conoscenza di Fotoromanza e il conseguente mancato riconoscimento della citazione nel titolo (e non solo).
Disclaimer: Tutto mio, spiacente, non c'è niente da copiare.
Intro: Del nuovo arrivato al Residence Portapenne e dei segreti della matematica pura.
PIÙ MI AVVICINO PIÙ NON SO CHI SEI (ANCHE TU?)
«... una calcolatrice?»
«Lei mi offende, madame.» Victor Casio, americano da sette generazioni e neoinquilino del Residence Portapenne, era rimasto letteralmente conquistato dal fascino agée di Romilda; aveva fatto le dovute presentazioni appena cinque minuti prima. «Sono un moderno ed elegante strumento scientifico, madame. Riesco perfino ad approssimare la radice quadrata di pi greco!
«Come se ciò fosse di qualche utilità» borbottò sottovoce la baronessa, perché il nuovo arrivato non sentisse. «Signor Casio, io sono onorata delle sue attenzioni, ma-»
«Si appoggi al mio saldo involucro, madame, abbia fiducia nella mia forza. In fondo la matematica non è che il lato esatto del nostro pensiero.» Victor fece scattare il coperchio, facendo intravedere per un attimo i suoi tasti morbidi e torniti e un’ombra, appena un accenno dei suoi cristalli liquidi, nel riflesso dello specchio che nascondeva gelosamente dentro di sé. Romilda, turbata, sentì il suo inchiostro defluire verso il basso.
Con calma glaciale, si rassettò le gonne e uscì dal cortile del residence, sempre seguita dal sensuale corteggiatore, e allungò un braccio verso l’alto; premurosamente, le si avvicinò un veicolo bianco, una perfetta riproduzione in scala uno a quarantasei di un’ambulanza vecchio stampo, dalle linee degli anni ottanta. «Tessera» disse calma Romilda, prendendo posto, e si fece condurre in ospedale sotto lo sguardo scioccato di Victor.
«Non si preoccupi, signor Casio» disse Ellen Staedler, presentandoglisi davanti con uno sguardo piuttosto lascivo e un tappino tutto sbrindellato che lasciava scandalosamente intravedere la sua punta metallica. «La baronessa Faber-Castell ha i nervi molto fragili, di questi tempi.»
FINE