Titolo: Boogeyman
Categoria: Originale
Personaggi: l'uomo nero, il bambino
Genere: comico (o almeno di spera)
Rating: G
Beta: nessuno, ma per un buonissimo motivo.
Conteggio parole: 441 (Criticoni)
Note: scritta per la seconda fase del
Dolcetto o Scherzetto Fest di
fanfic_italia, con il prompt scherzetto. Piccola dedica per le due persone che ieri hanno passato la serata a farmi ridere e far rinascere la mia verve comica. Quindi, questa storia è tutta per
ellepi (la mia beta. Ed ecco svelato il motivo dell'assenza di betaggio) e
sourcream_onion perché senza di loro probabilmente non sarebbe mai nata. E sì, sono per loro anche quelle due simpatiche citazioni, giusto perché ieri se ne era parlato.
Tutto per voi, ragazze, per ringraziarvi di ogni minuto di allegria. Grazie. *big hug*
L’uomo nero fuggì nell’armadio e il bambino lo seguì.
La risatina infantile riecheggiò nel buio e come risposta si sentì solo un ringhio frustrato.
Quando spinse il muro facendo scattare la serratura sul suo mondo, l’uomo nero sentì uno strattone al suo mantello. Si voltò, scoprendo i canini appuntiti, ma l’unica emozione che scatenò nel bimbo dal pigiamino verde chiaro fu di ilarità, condensata in un gridolino di giubilo.
L’uomo nero sospirò pesantemente, schiaffandosi una mano dalle unghie sporche di sangue rappreso in faccia e pinzandosi poi la radice del naso bitorzoluto.
Il cucciolo di uomo pigolò, cercando di infilarsi in bocca un lembo di stoffa scura, e lui ringhiò ancora, strattonandola e strappandogliela dalle dita cicciotte. Il contraccolpo fece perdere l’equilibrio al piccolo che barcollò e cadde con il sederino a terra.
L’uomo nero vide gli occhioni verdi del bambino riempirsi di lacrime e il suo labbro tremar prima che un singhiozzo sconquassasse quel piccolo corpo. Il mostro ringhiò di nuovo per la frustrazione e guardò con desiderio lo spiraglio nel muro, da cui filtrava l’odore di umido e putrefazione, di casa. Il bambino singhiozzò ancora e lui non ci pensò più e gli diede le spalle per tornare nel suo mondo di tenebre. Ma quando provò a fare un passo si sentì di nuovo frenato per il mantello e ringhiò, questa volta esasperato.
Ma che diavolo aveva che non andava quel moccioso?
Per quale maledettissimo motivo non aveva paura di lui?
Maledizione, sembrava quasi che fosse più terrorizzato all’idea di rimanere da solo!
E sì che non era un bene per l’orgoglio di un mostro come lui. Avanti, lui era l’uomo nero! Aveva terrorizzato intere generazioni di esseri umani! E poi un bel giorno, o per meglio dire una bella notte, entrava nella camera di un mocciosetto qualsiasi e tutte le sue paure diventavano reali!
Lo diceva lui che i tempi stavano cambiando! I mostri non erano più la cosa più terrificante al mondo per quegli esseri umani che si sparaflesciavano con televisione e internet per tutto il giorno. E loro, se volevano conservarsi il lavoro, avrebbero dovuto modernizzarsi o sarebbero stati chiusi nel dimenticatoio.
Sospirò chinandosi e prendendo in braccio il bimbo in lacrime, che si acquietò quasi subito, stringendosi alla sua veste nera e pigolando un’ultima volta, mentre una zaffata di umidità li investiva.
L’uomo nero attraversò lo stretto passaggio e si fermò a controllare che si richiudesse ermeticamente. Si sistemò meglio il cucciolo di essere umano tra le braccia e riprese il cammino verso casa.
Il pagliaccio lo avrebbe sentito. Che non provasse mai più a ridere, quando gli diceva che la causa della loro comparsa fosse colpa della televisione! Adesso aveva una prova concreta!