[Original] Il Lucchetto

Dec 27, 2014 13:03

Titolo: Il Lucchetto
Fandom: Original
Parte: 1/1
Rating: SFW
Conteggio Parole: 432
Warning: Horror, violenza non descrittiva, introspettivo
Note: Scritto per il prompt 46 della maritombola


Ormai me lo sogno di notte, quel lucchetto. Sentirlo scattare è la mia più grande speranza e il mio peggior incubo.
‘Lo vedi questo lucchetto?’ mi chiese lui quando mi portò qua, legato e imbavagliato. ‘Quando verrà aperto sarà solo per due possibilità: saranno venuti a salvarti o, molto più probabilmente, sarò venuto a giocare con te.’
Io non posso nemmeno avvicinarmi a quella porta, la catena che ho attorno al collo è troppo corta.
Conosco ogni centimetro, ogni millimetro di questo capannone isolato, sperduto in mezzo alla campagna. E la cosa peggiore è che tutto l’appezzamento attorno è di sua proprietà. Nessuno passerà mai qui vicino per caso.
La mia unica speranza è che riescano a trovarmi, ma giorno dopo giorno anche questa idea sta sfumando in un sogno. Non ricordo nemmeno più da quanto tempo sono qui, mi sembra un’eternità. E ci morirò anche qui, ormai ne sono convinto.
All’inizio lottavo, cercavo di liberarmi da lui e scappare, ma le sue punizioni erano più crudeli ogni volta che ci riprovavo. Prima mi ha tolto il cibo. Poi l’acqua. Ho dovuto cedere prima di riprovare. E allora lui mi ha messo un collare elettrificato, come quelli che si usano per i cani. Mi ha tolto il sonno, l’unica via di fuga che avevo, anche se solo mentale. Ho ceduto definitivamente.
Ogni volta che scatta il lucchetto ho ancora un secondo di speranza, che muore non appena sento la sua voce e vedo la sua figura in controluce. Ho smesso di supplicarlo di lasciarmi andare e avere pietà. Ho smesso di promettergli che non l’avrei detto a nessuno.
Quando entra, richiudendosi la porta dietro le spalle, abbasso lo sguardo e non posso impedirmi di singhiozzare e piangere qualche lacrima.
Lui ride divertito, appoggiando la ciotola lontano dalla mia portata. Mi costringe a mangiare come un animale. Il cibo è il mio premio se sarò stato obbediente.
Non so mai cosa mi farà, ogni volta è qualcosa di diverso. So solo che farà male. Userà la frusta? Le pinze? I coltelli? O mi stuprerà? Non lo so e quindi non posso prepararmi a sopportarlo.
Lui non si ferma mai prima di avermi fatto piangere, gridare e supplicare. Spesso mi fa quasi svenire. Solo a quel punto smette e, se l’ho soddisfatto, mi guarda mangiare. Devo stare a quattro zampe e vuotare la ciotola. Se lascio anche solo una briciola mi punirà.
Quando ho finito, lui porta via la ciotola e mi lascia di nuovo solo, chiudendo il lucchetto.
E io riposo, tenendo comunque le orecchie tese per quando lo sentirò scattare di nuovo.

originale, autore: knockwave

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