[Suits] Moving sidewalks

Feb 10, 2014 17:43

Titolo: Moving sidewalks
Fandom: Suits
Personaggi/Pairing: established!Harvey Specter/Mike Ross, nominata Jessica Pearson
Rating: G (SAFE)
Warnings: future!fic, slash, fluff
Parole: 1550
Prompt: compagno di vita (#412 @ 500themes_ita), luogo affollato (25 Senses: Sight @ casti_puri), Of the night (Bastille) (Maritombola #5 @ maridichallenge), immagine (COW-T #4, quinta settimana @ maridichallenge)
Disclaimer/Credits: la serie e i personaggi appartengono ad Aaron Korsh e ad ogni altro avente diritto.
Beta: mikamikarin <3

Note: è successo che un giorno stavo delirando con la hohner_07 e mi è venuta l'idea, e poi di recente mi è capitato di parlarne con la nike158 e ho deciso che era pure arrivata l'ora di scriverla. Ambientata in un futuro imprecisato in cui Harvey e Mike sono già una coppia e decidono di mettersi in proprio per ragioni che non so e non mi interessa inventare, volevo solo fluffare a caso \o\


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Won't you teach me how to love and learn
there'll be nothing left for me to yearn
think of me and burn and let me hold your hand
I don't want to face the world in tears
please think again, I'm on my knees

L'autunno scivola pigramente su New York come tutte le altre stagioni, limitandosi a incorniciarla con un cielo appena meno azzurro di quanto lo è stato quello estivo e non ancora grigio come lo sarà quello invernale, ma lasciando inalterato tutto il resto.

Harvey abbraccia la sua città con lo sguardo, dalle strade alle macchine alle persone, fino a sollevarlo sul palazzo che domina imponente quell'angolo della Cinquantaquattresima. Non è cambiato quasi per niente dalla prima volta che lo ha visto, e se anche dovesse cambiare in futuro è sicuro che lo riconoscerebbe tra mille altri tutti uguali. Lasciarlo, per quanto melenso possa suonare anche solo pensandolo, sarà come tagliare i ponti con una parte di se stesso - come spezzare una corda e lasciarne andare i capi.

La Pearson Specter è stata l'obiettivo di metà della sua vita, ma persino gli obiettivi migliori perdono il loro fascino dopo averli conquistati.

"Allora" comincia Mike, bevendo l'ultimo sorso di caffè e gettando il bicchiere nel cestino accanto a lui. "Che facciamo adesso?"
Harvey si concede un ultimo istante di contemplazione e poi si volta, gli occhi già accesi dall'idea di una nuova sfida. Scivola tra la folla che ingombra il marciapiede e si incammina nella direzione opposta. "Ci rimettiamo in affari" dichiara, come se fosse la risposta più scontata del mondo. "In un altro posto."
"C'è un altro posto che sia alla tua altezza?"
"Ci sarà."

Mike sorride senza dire altro, adeguandosi al suo passo. Non è più il ragazzino che gli arrancava dietro cercando di raggiungerlo, o che correva troppo avanti nell'ansia di dimostrargli qualcosa. Ha trovato il proprio posto al suo fianco, vincendo ogni resistenza che Harvey ha tentato di opporgli, scivolandogli accanto così naturalmente che è come se fosse stato lì da sempre.

"Jessica non la prenderà bene" gli fa notare, dopo un attimo di silenzio.
"Lo so."
"E ti renderà la vita un inferno."
"Lo so."
"E sarà dannatamente orgogliosa di te." Harvey si ferma per rivolgergli un'occhiata di sbieco, inarcando un sopracciglio, e Mike la ricambia con l'aria più innocente del mondo. "Cosa? Lo sai che è la verità."

Harvey si limita a piegare le labbra in una smorfia, cercando di non sorridere troppo, e riprende a camminare più lentamente, facendo urtare piano la spalla contro la sua.

"Sei con me?" chiede, nonostante conosca perfettamente la risposta.
"Vedo già il nostro logo" replica Mike, ispirato, e muove le mani nell'aria come a delineare una scritta. "Specter & Ross. Ho sempre pensato che suonasse bene."
"Che ne dici di Specter & Specter ?"
"...Okay, uno, è troppo persino per il tuo ego, e due, se vuoi il mio aiuto io ci voglio il mio nome sopra."
"Esattamente."

Mike continua a camminare come se niente fosse, e gli occorre qualche passo per accorgersi che Harvey non lo sta più seguendo, e per realizzare completamente quello che gli ha detto. Non appena lo fa, però, si blocca in un modo quasi comico, la schiena improvvisamente rigida e i piedi inchiodati a terra così d'improvviso da rischiare di perdere l'equilibrio.

Harvey, da parte sua, è abbastanza sicuro di non averlo ancora realizzato.

Lo guarda voltarsi, tanto lentamente che deve trattenersi per non sbuffare d'impazienza. "Aspetta" sussurra Mike non appena sono uno di fronte all'altro, scuotendo la testa e sollevando una mano come se non fosse certo di aver capito. "Mi stai -" tenta, e poi si ferma a bocca aperta, e poi la chiude, e poi la riapre di nuovo. "Voglio dire, questa è -"

Harvey prende un respiro profondo e valuta le proprie opzioni. Potrebbe scoppiare a ridere e fingere che sia stato tutto uno scherzo, e prendere in giro Mike fino alla morte per esserci cascato. Potrebbe minimizzare e dirgli che voleva solo vedere la sua reazione, e chiedergli di parlarne in un altro momento. O potrebbe cominciare fin da domani, o da stasera, o da subito, a organizzare la proposta più perfetta del mondo. Magari in uno di quei posti stupidamente romantici, tipo a Central Park. Magari tra qualche mese, sotto la neve, perchè ama il modo in cui le guance di Mike si arrossano per il freddo e l'entusiasmo ogni volta che nevica a Central Park, come se non fosse la milionesima volta che lo vede succedere. E magari -

"…Harvey?"

Quello che fa, invece, è avvicinarsi, le mani in tasca e lo sguardo fisso sul marciapiede, finché non restano che un paio di passi a dividerli. Ci sono persone ovunque, intorno a loro, che continuano a camminare senza degnarli della minima attenzione, e c'è un taxi che ha appena accostato qualche metro più in là per far scendere un tizio palesemente ubriaco, e c'è della musica orribile che viene dal palazzo di fronte e si mescola al frastuono, e a suo modo è il posto più familiare e rassicurante che esista. E c'è Mike che sta aspettando una risposta - che sta aspettando lui.

D'accordo, niente organizzazione. Dovrà improvvisare.

"Non ho un anello" comincia, rialzando lo sguardo, perchè potrà anche essere la cosa più imbarazzante che abbia mai fatto ma che sia dannato se non la farà guardandolo negli occhi. "E non ho intenzione di inginocchiarmi. E non ho - la minima idea di cosa sto facendo, in realtà." Prende un altro respiro, si inumidisce appena le labbra. "Ma tutto quello che ho, e quello che avrò d'ora in poi, voglio averlo insieme a te."

Mike sbatte le palpebre un paio di volte e Harvey maledice il proprio eccesso di dignità perchè sul serio, continuare a fissare il marciapiede sarebbe stato molto più semplice. Sarebbe stato tutto molto più semplice, senza Mike e senza l'idea geniale di innamorarsi di lui. Solo che ormai è troppo tardi, e l'unica cosa che può fare è cercare di contenere i danni.

"…Sei sicuro di non volerti inginocchiare?" lo sente mormorare dopo qualche istante, e per un attimo si convince di aver sentito male. Se non fosse che Mike lo guarda con l'aria di chi ha avuto un'idea perfettamente logica, e poi continua. "Perchè, uh, ti farebbe guadagnare punti. Sul serio."

Harvey prova ad aprire la bocca, ma non ne esce niente. Prova a inarcare un sopracciglio, ma neanche quello funziona come dovrebbe. Prova a pensare e sente il proprio cervello completamente vuoto, perchè sul serio, Mike lo sta mettendo alla prova. Mike sta mettendo alla prova lui. D'accordo, è evidente che sta bluffando, e Harvey lo capirebbe persino se non fosse stato lui a insegnargli a bluffare, ma ha ugualmente la sensazione che il mondo si sia rovesciato.

E quello che fa, ovviamente, è inginocchiarsi. L'asfalto è disgustoso e ci sono probabilmente la metà dei germi di Manhattan riuniti sotto di lui, e lui poggia comunque un ginocchio a terra e piega l'altro e resta immobile, sentendosi a metà tra un eroe e un imbecille.

"Va bene così?" domanda, con tutta la serietà di cui è capace.
Mike annuisce compito, e la smorfia con la quale tenta a sua volta di mascherare il proprio sorriso è la cosa più ridicola e più bella che Harvey abbia mai visto. "Perfetto."

Alcuni dei passanti si fermano per un attimo e poi scuotono la testa e proseguono. Altri sorridono e rallentano un poco, in attesa di vedere cosa succederà. Altri ancora, ma Harvey si augura che questa sia solo un'impressione e che la sua visione periferica non funzioni come dovrebbe, cominciano a indicarli e a puntare verso di loro quelli che somigliano minacciosamente a dei telefoni.

Grandioso. Ora sì che Jessica gli renderà la vita un inferno.

"Ho l'aspetto di un idiota."
"Hai l'aspetto del miglior fidanzato del mondo."
"Ti avverto, non reggerò ancora per molto."
"Stai dicendo che sei vecchio?"
"Sto dicendo che se il mio completo resta a contatto con questo marciapiede per altri dieci secondi potrei riconsiderare la mia proposta." Mike ride, una risata morbida e così genuinamente felice da essere contagiosa, e questo basta a cancellare ogni proposito di contenimento dei danni. Si annota mentalmente di rimproverarsi quando sarà da solo, e prima di poterselo impedire gli prende una mano tra le proprie. "Quindi dimmi solo di sì."

Mike ha la bontà di lasciarlo sulle spine solo per una manciata di secondi, e quando la sua mano gli scivola via solo per aggrapparglisi attorno al polso e aiutarlo a tirarsi di nuovo in piedi, restituendogli almeno un briciolo della sua reputazione, Harvey pensa che potrebbe sposarlo anche solo per questo.

Non ha il tempo di dirglielo, però, perchè Mike gli è già volato tra le braccia, la fronte contro la sua. "Sì" sussurra, e poi lo bacia.

C'è qualche tremendo urlo di esultanza che si leva intorno a loro, e c'è un fischio ancora più tremendo che arriva forse dal marciapiede opposto, e c'è un perfetto sconosciuto - forse il tizio ubriaco di prima - che allunga una mano verso la sua giacca per dargli una pacca sulla spalla. Harvey vorrebbe morire, o in alternativa vorrebbe uccidere lo sconosciuto e bruciare la giacca e poi morire, ma immagina che dovrà rimandare il tutto a più tardi.

"…Ma" precisa Mike, a corto di fiato, non appena si decide a staccarsi dalle sue labbra "si chiamerà comunque Specter & Ross."

Ci pensa su per un istante, mentre la folla comincia a diradarsi e torna a rivolgere la sua attenzione altrove, mentre Mike gli si avvicina ancora un altro po', come se non fosse già abbastanza, come se in cambio gli stesse promettendo di non lasciarlo più andare. E' un buon compromesso, dopotutto.

"Andata" annuisce in tono solenne, e poi, finalmente, gli sorride.

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Note: gni <3 ecco, boh, idk. Non credevo che avrei mai scritto altro che porno pesissimo su questi due, e invece. Also IL RITORNO DEL SORRISO FINALE - l'avevo detto in un qualche meme o test o cos'era, io quando non so come far finire una roba finisco sempre con la gente che sorride. A caso. Sembrano tutti scemi alla fine delle mie fic ''XD *muore* Però insomma, qui ci stava anche. E poi Harvey è talmente bello quando sorride che potrei farlo sorridere forever tbh. Ho già detto gni? Gni <3

autore: faechan, fanfiction, suits

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