titolo My brother's keeper
autrice Fae (
faechan)
scritta per
settemi_itaprompt stessa ora (
tabella)
fandom Supernatural
personaggi Dean Winchester, Mary Winchester, John Winchester, Sam Winchester
timeline pre-serie, giugno 1983
spoiler nessuno rilevante
rating G
parole 905
disclaimer Supernatural e tutti i personaggi della serie sono © di Eric Kripke e di ogni altro avente diritto.
dedicata a a
chibi_saru11 per il suo compleanno e per essere la personcina adorabile che è :*
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"Dean? Come mai sei sveglio?"
Dean si stropiccia gli occhi con il dorso delle mani, imbronciato, e sgambetta all'interno del salotto per raggiungere la mamma.
"E' Sammy, l'ho sentito piangere e mi sono svegliato. Mi sveglia a quest'ora tutte le notti!"
"Già. Puntuale come un orologio, vero?" sorride Mary, rassegnata. Sam emette un buffo versetto, la testolina appoggiata di lato alla spalla della mamma e gli occhi fin troppo svegli, per essere le tre del mattino. "Mi spiace, tesoro. Accosterò la porta della tua camera d'ora in poi, mh? Così non ti sveglierà più."
"Ma perché mangia di notte?" chiede Dean, metà accigliato e metà curioso, sedendosi sul divano.
"Perché tutti i bambini quando sono così piccoli mangiano spesso."
"Anch'io lo facevo?"
Mary si lascia sfuggire una risatina. "Lo facevi e come. Avevi più fame di notte che di giorno."
"Ehi. Da quando la mia famiglia si riunisce senza di me?"
Dean si volta di scatto nel sentire la voce proveniente dalla porta, e tende le braccia in direzione di suo padre. John gli sorride e si sporge oltre la spalliera del divano per prenderlo in braccio, prima di avvicinarsi a Mary.
"Ha mangiato?" chiede, accennando sottovoce a Sam.
"Mangiato e tutto il resto, ma non ha voglia di riaddormentarsi" sospira lei, cullando lentamente il piccolo tra le braccia.
John lancia a Dean un'occhiata severa. "E tu che ci fai in piedi, giovanotto?" indaga.
"Non ho sonno" replica il bimbo candidamente, scrollando le spalle.
"Oh, io dico che ce l'hai, invece. Scommettiamo?"
"Sam mi ha svegliato e adesso non ho più sonno."
John fa il giro del divano e si siede, sistemandoselo sulle ginocchia.
"Mh, è un peccato" comincia, fingendo di pensarci su. "Vuol dire che non potremo finire la casetta di tronchi in giardino, domattina."
Gli occhi di Dean si illuminano di entusiasmo. "Domattina la finiremo?" chiede eccitato.
"Se ci sarà qualcuno ad aiutarmi, sì. Ma se quel qualcuno dormirà invece di lavorare…"
"Agli ordini, signore!" esclama immediatamente, portando la mano alla fronte nel suo miglior saluto militare.
"Così si parla, soldato!" sorride John, dandogli una pacca sulla spalla.
Mary scuote la testa divertita, accomodandosi accanto a loro. "Vorrei che fossero tutti e due così facili da convincere."
Dean allunga la testa per osservare suo fratello, che continua a gorgogliare tra le braccia della mamma. Indossa una tutina azzurra che ricorda perfettamente di aver scelto lui, quando sono andati in giro per negozi, ed è così piccolo che le sue manine strette a pugno quasi non si vedono. Per un attimo gli ricorda uno dei cagnolini appena nati che la signora Jenningson, la loro vicina, gli ha mostrato la settimana passata: un batuffolo fremente con gli occhioni enormi e spalancati, che Dean avrebbe voluto portare a casa solo per poter continuare a coccolarlo. Preferisce non dire che Sam sembra un cagnolino, però, perché il papà potrebbe capire male e arrabbiarsi.
"Mamma" chiede all'improvviso "posso prendere in braccio Sammy?"
Mary esita per un istante, colta alla sprovvista.
"Non so, tesoro, è ancora molto piccolo" comincia. "Forse dovresti aspettare un altro po'…"
"Avanti, Mary, lasciaglielo fare" interviene John. "Sono sicuro che farà attenzione" aggiunge, lanciando a Dean un'occhiata eloquente.
"Promesso" annuisce lui. "Per favore."
Mary fa correre lo sguardo dall'uno all'altro, ancora incerta. Poi cede e si alza con cautela, avvicinandosi per adagiare il piccolo tra le braccia tese e impazienti di suo figlio.
Dean ascolta a malapena le sue raccomandazioni di fare piano e di non stringere troppo e di tenere ben sollevata la testa - tutte cose che lui già sa, visto che sono quelle che ripete di continuo anche al papà - e non appena avverte il peso del fratellino gravargli addosso, ogni briciola della sua attenzione è solo per lui. Sammy è caldo e quasi soffice tra le sue braccia, odora di latte e di borotalco e del profumo inconfondibile della mamma. Quando Dean lo sente muoversi e lo vede alzare gli occhi verso i suoi, per un attimo trattiene il respiro. Non sa neanche più quante persone gli hanno ripetuto che ora è lui il fratello maggiore, ma non ha mai davvero pensato a cosa volesse dire, non gli è mai sembrato tanto vero come gli sembra adesso.
"Aspetta che cresca solo un po', e poi saprò a chi rivolgermi quando non hai voglia di aiutarmi. Niente più casette di tronchi per te" lo minaccia John, con un sorriso che gli toglie qualunque credibilità.
"E potremo giocare a pallone tutti e tre insieme?" chiede speranzoso.
"Non appena la mamma lo permetterà."
"Non appena il pallone smetterà di essere più grande di lui" precisa Mary, senza mai perdere d'occhio Sam. "E non appena potrà prenderlo a calci senza caderci sopra."
"Allora controlleremo ogni giorno, non è vero Dean?" John gli passa un braccio intorno alle spalle, guardando entrambi con orgoglio. "Mi dirai tu quando sarà pronto. E quel giorno faremo la più lunga partita della storia."
Dean annuisce felice e torna a fissare Sam, che continua a sbattere e strizzare gli occhi e sembra sul punto di chiuderli del tutto.
"Posso tenerlo finché non si addormenta?" sussurra, abbassando istintivamente la voce.
"Di cosa abbiamo parlato finora, soldato? Dovresti essere tu ad addormentarti, piuttosto" lo rimprovera John, scompigliandogli i capelli.
"Per favore, mamma" implora Dean. "Solo altri cinque minuti."
Mary li guarda tutti e tre, il sorriso sul suo volto che lotta per non apparire troppo evidente.
"Solo altri cinque minuti" annuisce dolcemente.
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note aw <3 avevo bisogno di scrivere qualcosa sui Winchester, TUTTI e tutti insieme, voi mi capite, vero? ;_; E scrivere di little!Dean è sempre bellissimo ;_; *abbraccia e coccola little!Dean* A parte questo, questa fic è contemporaneamente il regalo di compleanno di Chibi, parte del claim per Settemì e il mio contributo al
Dean Happy Ever After Fest, AKA date un po' di gioia a quel povero cristo di ragazzo invece di farlo sempre e solo angsteggiare - cosa che per me non è stata facile, precisiamolo, ma non si vive di sola angst e quindi per una volta qui non ce n'è neanche un pochina è_è in compenso c'è un riferimento obliquo al pilot, vediamo chi lo indovina per primo :P