[RDJude] Don't you remember? #2

Jan 31, 2012 14:46

Titolo: Don't you remember? #2
Fandom: RPF - Attori
Personaggi: Robert Downey Jr/Jude Law
Genere: angst, triste, sentimentale
Avvertimenti: slash, long, AU
Rating: verde
Parole: 1198
Note: Ok, questo è il secondo capitolo della long RDJude che sto cercando di scrivere XD Partecipa alla challenge indetta da rdjudefic_ita con il prompt 'pupazzo'. L'ho finita tipo ieri notte con l'aiuto della vanryo a cui la dedico uwu <3
Io non ho sinceramente niente da dire D:
Spero che a qualcuno piaccia LOL
Buona lettura <3
A presto :D

Quando mi svegliai la luce del tramonto inondava la stanza, già parzialmente illuminata da una abat-jour sul comodino, e lui non c'era. La stessa infermiera che mi aveva addormentato, adesso era qua che rispondeva alla mia domanda.

- Lui dov'è?- chiesi con tono leggermente ansioso.
Inspiegabilmente ansioso.

- Lui, chi? Il signor Downey?- annuii e lei continuò,- E' andato a casa, ha detto che tornerà domani mattina e che lei non si deve preoccupare. Mi ha raccomandato di farla riposare... Torni a dormire.- mi disse, rivolgendomi un sorriso gentile e solare.

La ringraziai accennando anch'io un sorriso e le chiesi di spegnere la luce, prima di chiudere gli occhi e riscivolare nel buio.

_-_-_-_-_-_
Mi svegliò un delicato calore sulla fronte.
Un tocco già sentito prima, un tocco che, per una qualche ragione, non sarei mai riuscito a dimenticare.
Strizzai gli occhi, socchiudendoli e fissandoli nei suoi. Mi persi, precipitai in quel marrone e rimasi affascinato dalle sfumature dorate che illuminavano quei pozzi scuri che non avrei mai smesso di guardare.
Continuai a fissarli stregato, fino a quando la sua voce non mi risvegliò dai miei pensieri.

- Tutto ok?- mi chiese sedendosi sul bordo del letto.

Risposi annuendo, cercando, poi, di far forza sulle braccia per mettermi seduto.
Volevo parlare con lui, volevo sapere perchè ero lì, volevo... Volevo sapere chi ero...
Ma lui mi precedette, iniziando a parlare:- Sicuro di star bene? Se ti fa ancora male la testa, me ne vado e ti lascio riposare...- disse premuroso, mentre si alzava dal bordo del letto, pronto a lasciare la stanza.

No, no , no!
Non andartene!

Gli presi la mano, fermandolo e facendolo risedere.

- No! Non te ne andare!-

La mia voce tremava leggermente per la paura che mi aveva fatto battere forte il cuore e accelerare il fiato... La paura di perdere l'unica persona che in quel momento era con me, mi aveva assalito improvvisamente.
Si risedette, prendendo la mia mano tra le sue. Il suo sguardo su di me, il mio fisso sulle nostre mani chiuse in un abbraccio,

- Non me ne andrò, allora, tranquillo. Resterò tutto il tempo che vuoi.- mi rassicurò.

Il battito del mio cuore si calmò, ma ancora non avevo rialzato gli occhi. Mantenni lo sguardo sfuggente e la testa bassa, fino a quando sentii due dita che mi sollevavano il volto. Era inevitabile guardarlo, fissare gli occhi nei suoi, così belli.

- Ehi, sono qui.- disse rassicurante, prima di ripetere che, no, non se ne sarebbe andato da nessuna parte.

Mi tranquillizzai del tutto forzando un sorriso e appoggiai la schiena alla spalliera del letto, sfuggendo alle sue mani, intrecciando le mie sul grembo e guardandolo di nuovo, ora più sereno.
Fu di nuovo lui a parlare, cambiando del tutto argomento: mi disse di aspettare un attimo, prima di alzarsi e dirigersi verso la porta. Temetti per un attimo che quello che mi aveva detto fosse falso, poi lo vidi dirigersi vero l'attaccapanni dove stava quella che credevo fosse la sua giacca. Probabilmente l'aveva appesa lì quando era entrato.
La sollevò e prese una busta che poi mi diede quando si riavvicinò al letto. Me la posò sul grembo incitandomi as aprirla.

- Avanti, guarda cosa c'è dentro!-

Lo guardai per un attimo timoroso, poi fissai la busta e, ancora un po' indeciso, la aprii osservandone il contenuto,

Ma... Cos'è? Un... Un pupazzo?

Gli occhi mi si spalancarono un po' per la sorpresa. Non me lo aspettavo!
Lo tirai fuori dalla busta e me lo rigirai tra le mani; era morbido e peloso.
Lo guardai meglio: era un gatto di peluche col pelo grigio e bianco e dei grandi occhi blu. Era carinissimo! Ero quasi euforico per quel regalo inaspettato.
Sorrisi sinceramente, il mio primoverosorriso da quando mi ero risvegliato, e guardai felice Robert che, seduto vicino a me, ricambiava il mio sorriso radioso.

- Grazie, Robert!- dissi sorridendo più ampiamente.

Era strano essere così felice per un gesto così semplice.
Il sorriso persisteva sul mio volto, non riuscivo a smettere di sorridere sebbene i muscoli facciali iniziassero a dolermi e ad essere indolenziti.
Una domanda, tra tutta quella gioia, mi sorse spontanea:

- Quindi... Mi piacciono i gatti?- chiesi per iniziare a capire chi ero.

Avevo il sincero timore di poterlo far star male chiedendogli com'era la persona che amava, dato che era proprio quella persona a chiederglielo. Mi dispiacque quando vidi i suoi occhi incupirsi e il suo sorriso scomparire. Il suo volto sembrava una di quelle maschere teatrali cupe e tristi che si vedevano in alcune rappresentazioni.
Poi, dopo qualche secondo, la sua espressione cambiò ancora: sollevò un lato della bocca, cercando di farlo sembrare un sorrisino, ma l'amarezza non lasciò i suoi occhi. Sembrava gli fosse precipitato un masso sulle spalle, incurvate, forse per il peso dei ricordi. Poi alzò gli occhi, mi guardò e mi rispose:- Sì, adoravi i gatti. Qualche tempo fa ti mettesti in testa di volerne uno; non c'era giorno in cui non mi dicevi quanto ti sarebbe piaciuto averlo, così te lo regalai. Mo ricordo benissimo il sorriso che facesti quando portai a casa quella palla di pelo.- ridacchiò immerso nei ricordi. Poi ritornò al presente e mi indicò con un cenno del capo il peluche che tenevo ancora in mano.
- Quel peluche assomiglia molto al gatto che ti regalai. L'ho comprato sperando che ricordassi qualcosa... Mi fa piacere che, comunque, ti piaccia. Almeno i gusti non sono cambiati.- continuò ironicamente per alleggerire l'atmosfera un po' pesante che si era creata.

- Mi disp...- stavo per scusarmi, ma lui mi interruppe ancora.

Non volevo che lui stesse male, mi dispiaceva così tanto non ricordare tutti quei momenti che lui, invece, ricordava perfettamente e che, molto probabilmente, riviveva ogni giorno.

- No, non ti dispiacere. Va tutto bene, pian piano ricorderai,-

Ci fu un breve silenzio, poi ruppi il ghiaccio con un'altra domanda.

- Posso chiederti un'altra cosa?- annuì e io continuai:- Come ci sono finito qua?-

La domanda evidentemente lo spiazzò, perchè fece una faccia sorpresa prima di distogliere lo sguardo e fissarlo sul pavimento.

- Mh... Stavi tornando dal lavoro - sai, hai un ufficio free-lance in centro -, ti avevo appena chiamato: volevo che arrivassi il prima possibile a casa, ti dissi di sbrigarti ché ti sarebbe aspettata una sorpresa.... Ma non sei mai arrivato...- si interruppe, la voce carica di colpa e di lacrime.- Ero così preoccupato, quando mi chiamarono per comunicarmi che tu avevi avuto un incidente. Sono corso qua... Mi dissero che avevi subito un violento trauma cranico e che eri finito in coma... Dio, Jude, non ti svegliavi!- continuò asciugandosi due lacrime scappate al suo controllo.- Mi spiegarono che andavi troppo veloce e che non avevi fatto in tempo a frenare: hai tamponato una macchina e provocato un violento tamponamento a catena. Se... se io non ti avessi detto di fare in fretta, tu... tu staresti bene e non staresti qui, senza ricordi...-

Non è colpa tua!

Volevo dirglielo, volevo ripeterglielo fino a quando non gli sarebbe entrato in testa. Ma non ebbi il tempo di dire una parola che un flash mi acciecò, causandomi una fitta violento alle tempie. Mi presi la testa tra le mani, chiudendo forte gli occhi, mentre sotto le palpebre mi apparve un'immagine di quella sera.

Corro su quella strada che mi avrebbe portato a casa, dei fari mi abbagliano, urto qualcosa, un violento colpo mi fa sbattere la testa.
Altri colpi mi fanno sbattere ancora...
Poi il nulla.

!challenge1, pairing: robert downey jr./jude law, fandom: rpf attori, autore: ephaistion, avvertimento: one-shot/slash/au, genere: sentimentale/angst, rating: verde, 2012

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