In our hands

Jun 22, 2010 12:27

Sì, mi rendo conto che è passata una vita. Però ci tengo a portare a termine quel meme, dovessi anche metterci un'eternità!
Quindi oggi accontento koorime_yu, che mi ha chiesto di parlarle di:



In our hands

Per me parlare di un mio disegno è ancora più strano che parlare di una mia storia. Forse perché, al contrario dello scrivere, disegnare è qualcosa che mi viene naturale. È qualcosa che ho sempre fatto, fin da bambina, e, in un certo senso, credo che per me un disegno sia una cosa persino più intima di una storia.
Comunque, ora ci provo ;-)

Nel 2008 avevo partecipato al Fest indetto dalla community hd_fanart, disegnando In blue. Era stata un'esperienza bellissima, quindi quando ho visto il Fest del 2009 ho subito pensato che sarebbe stato bello farlo di nuovo. Il Fest funziona in un modo molto semplice: gli utenti possono proporre fino a due prompt anonimi, che possono essere strutturati come una serie di informazioni generali (come era appunto il prompt di "In blue") oppure sottoforma di drabble da 200 parole. C'è un certo periodo in cui si possono proporre i prompt, e quando finisce c'è un ulteriore periodo in cui i disegnatori fanno a gara per accapparrarseli (chi arriva prima prende il prompt). Si dovrebbero in teoria richiedere tre prompt, in ordine di gradimento, in modo che se la prima richiesta è già stata concessa a qualcun altro viene assegnata la seconda, e così via. Ricordo che nel 2008 c'erano tre prompt che mi interessavano, e li avevo inseriti tutti e tre. L'anno scorso, invece, continuavo a scorrere i prompt senza trovarne uno che mi ispirasse davvero. Poi, quando il tempo per proporli stava per scadere, è spuntato il prompt di "In our hands" e io ho perso la testa.
Lo volevo. Lo volevo così tanto che mi sono persino rifiutata di mettere la seconda e la terza opzione: era lui, o niente.
Sono stata fortunata, e sono riuscita ad averlo.
Fino a un paio d'anni fa, per me disegnare voleva dire semplicemente riprodurre il più fedelmente possibile qualcosa che avevo davanti. Non sono mai stata un'artista in grado di inventare qualcosa, tirandolo fuori direttamente dalla sua mente: se non ho davanti un riferimento preciso non so disegnare nemmeno una tazza di the. Devo vedere quello che disegno, e allora non ho problemi nemmeno con le cose che spesso vengono considerate difficili, come appunto le mani.
Imparare, se non a inventare delle immagini, quanto meno a modellarle un po', è un altro dei doni che mi ha fatto il fandom. Non so nemmeno bene come, ma a un certo punto mi sono trovata a provarci, e a scoprire che ci riuscivo. Però ho sempre bisogno di riferimenti visivi, ragion per cui, quando disegno delle sequenze come questa, per prima cosa faccio un lungo lavoro di ricerca di immagini da cui prendere spunto.
In realtà il lavoro di ricerca è il grosso del lavoro, e mi richiede molto più tempo del disegno in sé. All'incirca, diciamo che a fare un singolo riquadro posso metterci un'ora o due, dipende da quanto è complesso. A fare un ritratto normalmente ci metto un'ora e mezzo. A trovare i riferimenti posso metterci delle settimane.
In questo specifico caso, avevo in mente delle immagini così precise (perché dettate dalla drabble stessa) che trovarle già pronte era praticamente impossibile. Così ho deciso di importunare il mio modello preferito, il mio amico Antonio, e il suo migliore amico. Di Antonio avevo già approfittato proprio per "In blue", per disegnare la scena dei piedi.
E così, in una calda notte di agosto, io e grace75 abbiamo messo in posa i due poveri malcapitati, li abbiamo fatti girare e rigirare a nostro piacimento e abbiamo scattato un intero servizio fotografico delle loro mani e braccia. Grace ha persino scritto con la matita per gli occhi la scritta "I will not tell lies" sulla mano di Antonio, in modo che poi potessi vedere come si storceva in modo realistico a seconda della posa. Ho usato la mia mano per fare la mano di Ginny della sesta immagine ;-)
Fatte quelle, mi rimanevano un tot di immagini spunto da recuperare.
L'immagine del muro del Binario 9 e 3/4 che apre e chiude la sequenza è stata piuttosto semplice da trovare online, tra le foto della stazione di King's Cross.
Le immagini che mi hanno fatto uscire di testa sono le altre due: la seconda, quella delle mani di Harry e Draco da bambini, e la terza, quella delle mani inguantate durante la partita di Quidditch.
Per la prima, dopo aver scartato l'idea di rischiare un arresto per pedofilia fermando dei bambini sconosciuti per la strada e chiedendo alla loro mamma di lasciarmeli fotografare mentre facevano cose strane con le mani, per fortuna ho avuto un colpo di genio, e mi sono ricordata che t_jill ha due figli che avevano più o meno l'età giusta. Così le ho spiegato cosa mi serviva, e lei ha costretto i poveri pargoli a posare per me, e mi ha mandato le foto.
Per la seconda sono impazzita sul serio. Sono riuscita a trovare quello che mi serviva solo quando ormai ero disperata e avevo praticamente già disegnato tutto il resto. Alla fine, senza sapere più cos'altro fare, ho scorso tutte le scene di Quidditch del secondo film, ho salvato un paio di fermi immagine di due braccia (in realtà, so che non sembra, ma quelle sono due braccia di Harry. È sempre la divisa di Grifondoro, solo che è presa da due lati diversi, e con due luci diverse, e tra quello e un po' di modifiche mie sembrano due divise diverse XD), le ho montate insieme e ci ho aggiunto un Boccino preso da internet.
Dopo aver trovato tutte le immagini (tranne appunto quest'ultima di cui vi parlavo), ho iniziato a disegnare. E bisogna dire che quando ho iniziato ero già parecchio in ritardo per la consegna (nel senso che mi restava troppo poco tempo per sperare di arrivare in tempo). Proprio perché ero così in ritardo, in principio avevo pensato di disegnare su carta ruvida. Nel mio unico tentativo su carta ruvida, il Mr. Kinney per Grace, avevo scoperto che a disegnare ci metto esattamente lo stesso tempo che su carta liscia, ma a sistemare il file una volta scannerizzato (poi vi spiego) ci metto tipo la metà. Così ho disegnato l'immagine con le mani dei bimbi, ho provato a fare una scansione, e ho scoperto che in realtà la carta ruvida va benissimo per i ritratti ad ampio respiro, ma non va per niente bene per le immagini di media grandezza e troppo dettagliate, come sono appunto delle mani.
Così ho buttato tutto, e ho ricominciato da capo.
Ho cambiato immagine perché non avevo una gran voglia di rifare la stessa cosa due volte di fila, e ho disegnato per prima l'immagine dell'Ardemonio. Una volta finito ho scansionato, ho visto che era più o meno come al solito, e così ho continuato a disegnare su carta liscia.
La scansione è sempre un dramma per me. Ho un tratto piuttosto delicato, ed evidentemente non ho uno scanner abbastanza professionale per quel tipo di immagini, fatto sta che ogni volta che vado a scansire un disegno mi viene da piangere. Non so perché, ma le scansioni non rendono mai. Mi rendo conto che a un certo punto ho anche cominciato a modificare un minimo il mio tratto, e il tipo di carta e di matite che uso, per tentare di arginare il problema, ma in realtà non serve a un granché. Disegni che su carta per me sono perfettamente soddisfacienti una volta messi sul pc vanno presi e aggiustati con un programma di grafica. Devo lavorare sui contrasti, sulle ombre, spesso anche sulla grammatura e cose del genere. Se ci sono parti cospique a sfondo nero devo sistemarle manualmente, perché con lo scanner vengono alla luce delle macchie e dei difetti che a occhio nudo non sono visibili.
In linea di massima, ci metto più a sistemare il file dopo la scansione che a disegnare l'immagine.
In genere prima disegno tutto, poi aggiusto le immagini. Ma ero in ritardo, e le immagini erano tante, così ho fatto le due cose in contemporanea. Non ricordo con precisione l'ordine con cui ho disegnato le immagini, se non che quella coi guanti da Quidditch è stata l'ultima, visto che non ho trovato il riferimento giusto fino all'ultimo momento.
A questo punto, arriva il momento in cui devo per forza parlarvi delle due persone senza le quali, c'è poco da fare, questa fanart non esistebbe.

grace75 credo sia l'unica beta al mondo che riesce a betare anche i disegni ;-)
Oltre al fatto che mi aiuta sempre a trovare i riferimenti, sia on line che appunto nella realtà (le foto delle mani, come vi dicevo, le abbiamo fatte insieme), mi aiuta sempre anche a raccogliere le idee per decidere la struttura del disegno, e i suoi consigli sono sempre indispensabili.
Inoltre, mi presta la sua scrittura deliziosa, visto che la mia fa decisamente schifo.
È lei che ha scritto tutti i testi che vedete nelle immagini, sia quelli in Inglese che poi quelli in Italiano.
Ed è sempre lei che mi monta i disegni una volta finiti, che ci mette dentro le scritte e li impagina, per farli diventare quello che poi voi vedete alla fine.
*strizza di coccole Grace*

nykyo, tanto per cambiare, è stata il mio supporto morale.
Questo disegno mi ha mandato in crisi profonda. Forse era troppo complesso, forse non era il periodo giusto, forse ero solo troppo stressata di mio, ma per la prima volta nella mia vita mi sono ritrovata a disegnare controvoglia. Era una cosa che non mi era mai, mai successa, ed è una cosa che spero non mi capiti mai più. Per me è stato terribile trovarmi a forzarmi a disegnare, proprio perché il disegno è una cosa naturale, che mi porta gioia e mi fa stare bene e in pace con me stessa e con il mondo. Forzarmi a scrivere è sempre stato più o meno normale, forzarmi a disegnare è innaturale.
Ora, non prendete la cosa nel verso sbagliato: il fatto che mi sia sforzata tanto, che l'abbia fatto in un certo senso davvero controvoglia, non sminuisce per niente il valore che per me ha questa fanart. Anzi, al contrario, non fa che acuirlo. Ci sono visceralmente attaccata, sono così innamorata della drabble e sono così fiera di averla potuta illustrare. Amo questa fanart con tutta me stessa. Però è stata dura, durissima. È stato il disegno più difficile da realizzare, e per cose che non hanno nulla a che fare con la difficoltà effettiva del soggetto. So che moltissimi disegnatori impazziscono sulle mani, ma a me piace disegnarle, e non lo trovo così complesso. Si è trattato, più che altro, della mia condizione mentale.
Non so quante volte, nelle settimane che precedevano e seguivano la data di scadenza per le consegne, ho deciso di lasciar perdere e ritirarmi dal Fest, al punto che più di una volta ho scritto ai moderatori del sito per scusarmi e informarli che non pensavo di farcela. Loro, c'è da dirlo, sono stati assolutamente deliziosi e mi hanno sempre detto di non preoccuparmi del ritardo, di provarci lo stesso e di consegnarlo solo se ci riuscivo, anche a Fest iniziato. Però io ero in crisi nera.
Ogni singola volta che ho sbroccato e pensato di rinunciare, Ny mi è stata accanto. L'ha fatto in un modo così poco invasivo, mettendomi così poca pressione addosso che alla fine è riuscita sempre a dissuadermi, e a farmi tornare la voglia di ricominciare a lavorarci su. E quando ormai ero agli sgoccioli con il tempo (il Fest era già in pubblicazione, e mancava solo una decina di giorni perché finisse tutto) e mi mancava ancora troppo, ed ero stanca e avevo sonno e non avevo più nessuna voglia di continuare, lei ha passato le ore al telefono con me a farmi compagnia mentre disegnavo, nel cuore della notte, e questo è l'unico motivo per cui io sono arrivata fino in fondo e non ho mandato tutto a quel paese a metà.
Senza Ny, questa fanart non sarebbe altro che un mucchietto di illustrazioni a metà infilate alla bene e meglio nel mio album da disegno.

E così alla fine ho consegnato, in uno degli ultimi giorni disponibili. Il disegno è stato pubblicato praticamente subito, visto che il Fest stava per finire. Al momento della pubblicazione, come sempre in quel Fest, ho scoperto chi era l'autrice di quelle meravigliose parole.
Non conoscevo (neppure di nome) catsintheattic. Non mi era mai capitato di leggere una sua storia prima. La drabble che ho illustrato, ho scoperto poi, era stata stralciata da un poema più lungo, che si intitola Of Touches Lost. Il poema è molto bello, anche se ha un'atmosfera un po' diversa da quella ricreata dalla parte stralciata che ho illustrato. Ero ansiosissima all'idea che l'autore di quelle parole meravigliose avrebbe potuto non gradire la mia interpretazione, ma per fortuna le è piaciuta. Lei è stata carinissima con me, anche quando le ho chiesto di poter tradurre la drabble per avere una versione in Italiano della fanart.

E, a proposito di versioni in altre lingue, qualche mese fa yana_malta mi ha chiesto di poter realizzare una versione in russo della fanart. Dopo averle fatto chiedere naturalmente il permesso a catsintheattic ho acconsentito, e devo confessare che per me è stata una cosa stranissima. Dopo anni e anni passati dall'altra parte della barricata, qualcuno stava traducendo me (anche se poi, di fatto, le parole che traduceva non erano le mie). Comunque, Malta alla fine ha realizzato una versione "video" della fanart, con le slide che scorrono l'una dopo l'altra sotto la musica di Chopin.

image Click to view



All'inizio, quando ho deciso come avrei rappresentato la drabble, ho accarezzato per un attimo l'idea di realizzare io stessa un video di immagini. Poi ho lasciato perdere, perché ritenevo che fosse più efficacie come sequenza che scorre in verticale. Dopo aver visto il video, ammetto che sono ancora più convinta della mia decisione. Per carità, si capisce lo stesso, ma ai miei occhi ha un impatto minore, forse perché le immagini sono troppo poche per un video e risultano troppo diluite. E poi temo che non avrei mai saputo che musica scegliere per accompagnare un testo del genere. Il pezzo di Chopin è stupendo, ma non riesco ad associarlo del tutto alle immagini.
Invece ADORO quel testo in cirillico. Malta ha una scrittura deliziosa, e per me che sono abituata a vedere il russo sempre e solo scritto a computer vederlo scritto a mano ha tutto un altro effetto. E poi Malta è stata così carina da realizzare una versione video aggiuntiva in Inglese, solo per me. Se siete curiose, la potete scaricare qui.

Un'ultima cosa, prima di concludere.
Diverse persone che mi hanno commentato hanno parlato della fanart come di qualcosa di più triste di quello che per me effettivamente è. Certo, parla dei tocchi perduti, delle occasioni perdute, non è che si possa dire che non è una storia malinconica.
Lo è.
Però, per me, per come l'ho letta e voluta rappresentare, non è una storia che racconta di due vite sprecate. Non è una storia che racconta di due esistenze infelici. È solo una storia che racconta di un percorso che non si è seguito, un percorso che, forse, li avrebbe resi felici. Ma questo non vuol dire, non vorrà mai dire, che questi Harry e Draco non possano essere stati felici comunque, che non possano aver amato le loro famiglie, le loro mogli, i loro bambini. Che non possano aver amato le loro vite.
Questi sono i tocchi perduti, non vuol dire che per entrambi non ce ne siano stati altri, altrettanto significativi.

fanart, hd_fanart, hp, harry/draco, meme

Previous post Next post
Up