[RPF] Feuerzangenbowle (nicht) (Filippa Lagerback)

Aug 17, 2010 00:47

Titolo: Feuerzangenbowle (nicht)
Fandom: Che tempo che fa RPF
Personaggi: Filippa Lagerback, hints Fabio Fazio/Luciana Littizzetto
Rating: PG14
Conteggio Parole: 1268 (W)
Prompt: Sorriso @ bingo_italia  [ cartellina]
Note: LOL forever, much?
; Il titolo: il Feuerzangenbowle leggetevelo su wiki, nicht vuol dire "no".
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.
~ I commenti sono l'amore. I lurker sono il male.



~ Feuerzangenbowle (nicht).

Filippa è incredibilmente bella, elegantissima in un abito rosso che sembra stato cucito per il solo scopo di accarezzarle i fianchi, e che deve aver avuto un prezzo così pieno di zeri che ci saranno voluti due stormi di uccellini della Disney per tenerle sospesa l'etichetta formato lenzuolo nel tragitto verso la cassa. Lei è splendida e il vestito mozzafiato, sul serio, c'è qualcosa di quasi ipnotico nello spacco che le scopre l'esatta porzione di coscia per far voltare qualsiasi maschio in sala senza farla passare per una squillo d'alto borgo particolarmente beneducata; l'intera troupe non ha occhi che per lei e per il suo sorriso perfetto, gentile e discreto eppure affascinante solo al pari della sua scollatura neanche troppo indecente.
Eppure, Fabio l'ha a stento salutata.
Non che Filippa ci abbia fatto caso per chissà quale motivo assurdo - non ha tempo per darsi alle dietrologie, sebbene la festa per la chiusura della più che gloriosa edizione del programma si stia rivelando una noia mortale e in tutta la sala non si possa trovare neppure una goccia di alcol lei è comunque troppo impegnata a sorridere a destra e a manca, ad essere bella in maniera quasi imbarazzante e scambiare convenevoli con i cameramen, le costumiste, gli imbucati, - ma semplicemente perché, beh, Fabio è più che noto per la sua correttezza ai limiti del surreale, e per l'abitudine che ha di intavolare conversazioni casuali di almeno due minuti con chiunque capiti nel suo campo visivo, giusto per educazione.
Eppure, stasera non c'è stata nessuna composta investigazione sull'umore della sua gatta o sul comportamento della sua tazza quotidiana di latte e cereali, e son cose che noti, quando sei abituata a farti scappare continuamente una risata poco professionale perché un signor precisino s'interessa della quantità di escrementi felini che hai gettato nella spazzatura questa mattina.
Perciò, insomma, Filippa, non appena ha un secondo libero e può rilassare un po' le labbra e smettere di sorridere, si concede di lanciare anche un'occhiata curiosa in direzione della triste giacca grigia e dell'ancor più triste cuffia di pelo che da almeno tre quarti d'ora sta piantonando la fontana di punch analcolico che hanno allestito in mezzo alla sala, pochi metri più in là. E non si stupisce neppure per un secondo, Filippa, quando individua, al di là della schiena un po' curva di Fabio, un folletto biondo saltellante; le sembra di distinguere, in mezzo al brusio confuso delle chiacchiere dell'intera troupe, il bisbigliare eccitato di Luciana, e capisce all'istante che la loro principessa deve aver escogitato qualcosa di estremamente malvagio, e, a giudicare dalla postura del povero Fazio, quell'anima in pena ha appena visto il proprio ennesimo tentativo di dissuaderla andare miseramente in fumo. Come uno degli arrosti che Filippa, tenace e testarda sempre, si ostina da anni a carbonizzare ad ogni festa comandata.
Filippa si avvicina ancora un po', curiosa, avendo l'accortezza di non farsi notare mentre allunga l'orecchio per spiare un po' della loro conversazione.
"Eddai, Fabietto," sta borbottando Luciana, con una punta di disperazione, come se fosse lei, dei due, la persona adulta e responsabile che ha il potere di evitare chissà quale catastrofe internazionale. "Rilassati un po', vuoi? Sei veramente un guastafeste laureato in- in Scassamaronologia, eh."
"Dubito che esista una materia simile," brontola Fabio in risposta, ed è chiaramente percepibile nella sua voce quella nota di nervosismo così simile all'isteria che ha sempre in trasmissione e non smette mai di divertire Filippa, talvolta anche più dell'umorismo al vetriolo di Luciana. "E in ogni caso no che non mi rilasso, Luciana, non-"
Filippa si perde metà della sua risposta perché si ritrova accerchiata dalle truccatrici e segue la loro conversazione - figli piccoli, vacanze al mare o in montagna?, mariti poco romantici e cene di famiglia - finché non ritiene di essersi mostrata interessata abbastanza da poter ricominciare ad origliare i due alle sue spalle.
"E lo vedi che ho ragione quando dico che sei un balengo insipido come una foglia d'insalata cinese? Eddai, che non voglio fare niente di male!"
"Niente di male!" sbotta Fabio, esasperato. "Lucianina, se volevi convincermi che è tutta la sera che stai macchinando qualcosa di estremamente malvagio nonché estremamente sconsiderato, beh, dicendo così ci sei riuscita."
Luciana ride, e voltandosi un poco Filippa riesce a vedere Fabio che le tiene fermi i polsi - quasi distingue il sudore freddo che gl'imperla la nuca, - e lei che neppure cerca di liberarsi, ma sogghigna con aria furba.
"Ma ti ascolti quando parli?" chiede, appena un po' più ad alta voce. "Sembri un libro ammuffito, guarda, sei pure sulla buona strada per incartapecorirti," e così dicendo gli schiaccia un dito sul naso, e Fabio sbuffa, infastidito, ma la lascia fare. "Dimmi la verità, su a casa c'hai una squadra di scimmie addestrate che ti battono a macchina le rispostine preimpostate che ricicli nel corso della giornata, ve'?"
"Luciana, non dire sciocchezze," si ribella Fabio, imbronciandosi un poco; "Piuttosto, dimmi cos'è che vuoi fare."
"E tu lasciami i polsi."
"Tu dimmi cos'è che vuoi fare."
"Ma tu prima liberami i polsi, balengo."
"...prometti che non farai nulla di male?"
"Tipo calarti i pantaloni e mettermi a urlare a squarciagola finché tutto l'universo non avrà visto il tuo Walter?" Filippa sente distintamente, nelle parole di Luciana, il sorrisetto furbo e smaliziato che è certa le stia tendendo le labbra. "Prometto."
"Prometti?"
"Prometto!"
"...va bene."
"Oh, finalmente," sbuffa lei, soddisfatta. "Hai la presa di un bambino di tre mesi e mezzo, ma sai come si dice, i neonati e i gatti in calore sono le cose più fastidiose dell'universo creato."
"Nessuno ha mai detto una cosa simile," geme Fabio, al limite della sopportazione, e Filippa ha un moto di compassione verso di lui e le sue sofferenze, ma non riesce ad impedirsi di sorridere - il che deve sembrare estremamente fuori luogo, dato che le truccatrici attorno a lei si stanno angosciando sulle considerevoli controindicazioni della depilazione orientale. "Comunque, ora vuoi dirmi cos'è che hai in mente?"
Luciana non risponde, ma con la coda dell'occhio Filippa nota un rapidissimo movimento alle proprie spalle: non riesce a controllarsi e si volta a guardare apertamente, appena in tempo per scorgere l'espressione di pura malvagità sul viso della Littizzetto e poi lo sguardo terrorizzato di Fabio quando la vede stappare con un gesto disinvolto il borraccione di vodka che ha sfilato dalla borsetta - e come abbia fatto a farcelo entrare è un mistero su cui forse solo Giacobbo saprebbe fare luce, e Filippa prende l'appunto mentale di proporre a Fabio di invitarlo in trasmissione, l'anno prossimo - e poi svuotarne il contenuto - con altrettanta, impeccabile nonchalance - nell'enorme vasca di succo di frutta coloratissimo e completamente privo di alcool.
Luciana porta a termine l'operazione "Diamo Una Botta Di Vita A 'Sta Fiera Della Dentiera Sott'Olio Prima Che A Qualcuno Venga La Malsana Idea Di Organizzare Un Torneo Di Scala Quaranta", come la chiamerà successivamente, nel segreto della trasmissione, davanti all'Italia intera, senza che nessuno in sala la noti, ad eccezione di Filippa e del povero Fabio. E se questi rimane, sconcertato, a boccheggiare, incapace di fermarla o di emettere anche solo l'ombra di un rantolo strozzato, lei, Filippa, sorride complice alla collega, e si scusa brevemente con il circolo di truccatrici, congedandosi e meditando se sia meglio buttar giù due o tre bicchieri di punch di seguito, oppure chiedere ad uno dei camerieri di portarle una cannuccia e berlo direttamente così.
Forse è meglio la cannuccia, e in tal caso farà meglio a farsene dare tre, perché sicuramente Luciana non la lascerà sola, e anche Fabio ha tutta l'aria di aver bisogno di una bevuta.

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