[RPF] Non aprire agli ospiti un po' scomodi (Mourinho)

May 19, 2010 00:33

Titolo: Non aprire agli ospiti un po' scomodi
Fandom: Inter RPF
Personaggi: José Mourinho, nominée Zlatan, Julio Cesar (♥)
Rating: G
Conteggio parole: 172 + 108 = 280 (W)
Prompt: Coppia D (sì/no), challenge special #7 @ it100 [terza coppia scritta]
Note: VVB.
; Il titolo è trafugato a Ligabue (~ I ragazzi sono in giro). Mi rendo conto di aver sfruttato molto male un bel titolo (e un bel banner, la modestia alle ortiche!) per una drabble, ma progetto di riciclarli. *defunge*
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.
~ I commenti sono l'amore. I lurker sono il male.



~ Non aprire agli ospiti un po' scomodi.

Lo schema è bianco come un lenzuolo appena sfilato dalla candeggina; il Sole languido e appiccicoso di Appiano lo sfiora e quello sembra quasi emanare un riverbero accecante. José osserva, pensoso, il suo personale rettangolo di bianco, e poi stappa la penna coi denti.

Il primo nome si scrive praticamente da sé, in bella grafìa, là, accanto al triangolino solitario, sperduto vicino al bordo inferiore del foglio: Julio Cesar.

Meno uno, riflette pigramente José, e fissa il suo foglio - il suo schemino d'attacco immacolato, il suo Unico Foglio per domarli tutti. Sorride, pensando che quella manica di atleti ultrapagati pende dalle sue labbra, anzi, dalla punta della sua penna, ma non si concede la soddisfazione di sollevare lo sguardo e gustarsi le acrobazie del suo asilo personale, che arruffa le penne su e giù per il campo, sperando di strappargli una convocazione.

Dopo.

Adesso è il momento di essere un mister geniale, uno stratega imprevedibile, è ora d'inventarsi qualcosa di inimmaginabile, che alzi ancora un po' il volume al rumore dei nemici.

Julio Cesar se ne sta solo solo sulla riproduzione un po' ridicola del campo - José gli disegna una testolina, due braccia, le gambe e infine i guantoni, assolutamente sproporzionati, assolutamente enormi e per questo emblematici della fiducia che riponde nel suo portiere maggiore.

Escogitare qualcosa di assurdo, qualcosa di vincente.

José sospira e la penna, di nuovo, parte da sé: traccia una I, una b, ed è quasi arrivata in cima alla r quando improvvisamente Mou la solleva e accartoccia violentemente il foglio, le guance gonfiate in uno sbuffo e le labbra imbronciate all'ingiù.

Qualcosa di assurdo, qualcosa di vincente; qualcosa che non vesta una maglia blugranata, però.



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