[Originale] A big Show (Valar)

May 03, 2009 23:25

titolo A big Show
fandom Originali (~ xxL)
personaggi i Valar ( e )
rating PG14
conteggio parole 670 (W)
prompt sarebbe stato momenti di gloria @ it100, ma, uhm, ho sforato. *piange*
note ç____ç
; Questo si può considerare uno spin-off dalla serie principale, chiamata xxL e al momento inesistente. Godetevi il primo assaggio coi miei ometti.
disclaimer È tutto - tutto - mio. Anche la vergogna.
~ I commenti sono l'amore. I lurker sono il male.



~ A big show.

Al quarto concertino che date in territorio americano, in uno squallido pub di periferia normalmente popolato di ricercati e spacciatori, la fila per entrare arriva oltre l’orizzonte. Ci sono delle ragazze che strillano come forsennate il nome di Ema non appena mettete piede sul palco; di fronte a te, un plotone di metallari che squadrano voi, poi gli strumenti, poi di nuovo voi e infine si guardano tra loro, il tutto con un’aria simpaticamente dubbiosa.

Gio te li indica e sogghigna, poi fa un cenno ad Ema e ancora prima che Raff dia il tempo loro partono con un’improvvisazione totalmente casuale. Mettono insieme un minestrone di note che non è niente male, i metallari si voltano in sincrono verso il palco, rimangono per qualche secondo esterrefatti, poi il pogo si impossessa di loro.

Guardi Raff che sorride e dopo un minuto che Ema e Gio stanno dando filo da torcere agli amplificatori si inserisce anche lui nel macello, superando in curva il basso di Gio e accostandosi ad Ema con una sintonia surreale e, davvero, grazie a Dio questi due sono amanti.
Tiri un sospiro rassegnato dritto nel microfono, loro colgono l’input e in qualche modo raggiungono un accordo e suonano per un minuto intero un ritmo ripetitivo. Quando ti sembra opportuno, grazie all’aiuto della jolla di poco fa, senza la quale saresti semplicemente smontato dal palco per unirti alternativamente alla folla che poga o alle ragazzette urlanti, dicevo, grazie alla canna trovi il coraggio e la voglia di vomitare un growl senza fine in mezzo ai timpani dei tuoi spettatori.

Quando ti zittisci, sputi una maledizione divertita perché uno ad uno i tuoi cari amichetti hanno smesso di suonare e hanno lasciato la tua voce nuda a muovere i culi borchiati che, adesso, ti guardano impressionati.

Dal fondo della sala si leva una richiesta, vogliono Master of Puppets. Oh, Loki, quanto sono prevedibili. Avete fatto tre serate e mai nessuno che se sia uscito chiedendo i Carcass o i Cannibal - ma sono in grado di leggere la locandina? Lo sanno che se il vostro nome è accompagnato dalla dicitura brutal/death/black epic metal e grindcore ci sarà un motivo?

Vada per Master of Puppets, comunque, non è che non la sapete.

La velocizzate un attimino, forse più del dovuto, perché a fare cover dei Metallica son bravi tutti ma voi siete i Valar e siete i più bravi. Le date questa impronta originale e chi s’è visto s’è visto, gli ometti in sala sembrano gradire. Raff ed Ema trovano anche il tempo di inserire un minuto e mezzo di composizione originale chitarra-e-batteria, con Gio che li accompagna con un monotono giro di basso, ed è proprio una fortuna che quei due ci diano.

Hai persino il tempo di correre in un angolo del palco e arraffare due bottiglie d’acqua da un litro e mezzo, e dare un po’ di pace alla tua gola in fiamme, anche se ora come ora ti servirebbe un estintore.

Tra un sorso e l’altro di acqua disgustosamente calda ti prendi un secondo per respirare. Fissi la platea e ti viene in mente che andrete avanti a disidratarvi per almeno tre ore per nessun motivo particolare, a parte la curiosità di vedere per quanto ancora le ragazzette riusciranno a strepitare imperterrite il nome di Ema. Fissi la platea e ti viene in mente che il successo t’è arrivato come una cannonata tra le scapole e minaccia di scappare ancora prima che tu riesca a chiamarlo per nome.

Fissi la platea e ti accorgi che la metà di queste persone potrebbe fracassarti una spalla semplicemente con una pacca amichevole, ma déi, è il tuo pubblico. Fissi la platea e ti accorgi della donnina in tailleur ferma accanto alla porta, che vi osserva pensierosa.

Fissi la donnina in tailleur negli occhi, lei ti lascia intendere che appena scesi da quel palco sarete plancton per i fanoni della sua cetacea casa discografica.

Le sorridi.

Fissi la platea, e decidi che c’è ancora tempo per godersi un po’ di gloria.

originale: introspettivo, originale ~ xxl, originale, › ita, originale: generale

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