Fic: We've felt separate and we've felt the same

Jun 07, 2010 18:56

Titolo: We've felt separate and we've felt the same
Pre-reader: chia25, lisachanoando
Fandom: RPF - UC Sampdoria/AC Fiorentina
Personaggi: Giampaolo Pazzini, Riccardo Montolivo, Cristina de Pin
Rating: VM16
Warning: slash, angst
Conteggio Parole: 600 (Word)
Disclaimer: Finto come un politico preso a caso dal mazzo. Titolo: Butterflies, Sia.
Note: Challenge Special #7 @ it100. Seguito di Oh yes the butterflies are still there, di cui non può fare a meno (purtroppo). Banner quando mi va, ora non è il caso.


privato
È sempre stato strano, almeno  per Riccardo, restare da solo tanto a lungo senza vedere o sentire qualcuno dei suoi amici, o la sua famiglia, o Giampaolo - né amico né famiglia, forse entrambe le cose; e sempre forse, una volta, più di tutti e due. Molti sono ancora in vacanza, per quanto abbiano promesso di essere tra le prime file della chiesa, esattamente tra un mese, e mamma, papà e Luca, per quanto siano fondamentali, non possono essere come lui.
A Cristina vuole un bene dell’anima, e probabilmente non troverà nessuna meglio di lei o anche solo come lei; ma se prova a ritrarsi nella propria mente e fuggire nei ricordi, sono altri gli occhi che cercano di scrutargli dentro e capire le origini del suo malumore senza fargli domande, sono altre le labbra che baciano, mordono e succhiano, diverse sensazioni diverso piacere diverso orgasmo e diverso amore.
Anche adesso che è da solo nel bagno, contemplando allo specchio il taglio quasi rimarginato all’altezza del labbro sul quale Cristina ha versato disinfettante, lacrime e maledizioni su chiunque abbia osato mettergli le mani addosso («A pochi giorni dal matrimonio, poi! Lo sa l’universo che ti sposi, maledetto infame» si si era lamentata lei, e lui avrebbe voluto sorridere e inveire nello stesso istante, se non fosse stato per il fastidio), Riccardo non riesce a pensare ad altro che a tutti gli ostacoli che un po’ loro e un po’ la vita hanno messo sulla loro strada. E anche se non può definire questo matrimonio come un errore, riesce senz’altro a sillabare nel vuoto, di fronte a un riflesso troppo comodo da ignorare, la parola dolore, che ha il suono di un pugno che - glielo ha letto negli occhi - ha fatto più male a chi l’ha sferrato che a chi l’ha ricevuto.

pubblico
C’è un solo motivo per cui Giampaolo non è riuscito a mettere in pratica il suo proposito del “questo matrimonio nun s’ha da fare”; si è ripromesso di non fare assolutamente nulla per mandare tutto all’aria, e nonostante ciò un segnetto quasi trascurabile sulla sua nocca gli ricorda che ha trasgredito a questo personale proposito due secondi dopo averlo formulato nella sua testa - anche se dopo è stato bravo, deve riconoscerselo, dopo non ha fatto alcunché e ha lasciato la situazione esattamente com’era.
È stato Riccardo a fare qualcosa, alla buon’ora.
Non si aspettava neppure di trovarselo di fronte nel centro di Monsummano, gli occhi e il viso nascosti da occhiali da sole e cappellino della Sampdoria, mescolato alle parecchie decine di persone accalcate in piazza per chiedere l’autografo all’illustre concittadino. Ha sentito i suoi occhi - non saprebbe neppure spiegare come ci sia riuscito, li ha sentiti e basta - accarezzargli piano una guancia, cercando un contatto con estrema cautela e timore ancora più intenso; ha sentito il suo respiro, la sua presenza, il fresco della sua mano che gli porge un blocchetto, ma soprattutto la sua voce gridare al di là delle labbra serrate fino a sbiancarsi.
L’ha ascoltata, quella voce. L’ha portato via, l’ha trascinato fino a casa sua, gli ha praticamente strappato i vestiti di dosso mentre Riccardo faceva lo stesso con lui. «La lascio, te lo giuro, la lascio» singhiozza adesso, tremando per il piacere che erompe dalla sua gola prima ancora che al livello del bacino così fortemente schiacciato a quello di Giampaolo, e si lascia andare a un pianto ancora più sfrenato quando vede le lacrime luccicare anche sulle sue guance, lambendo la pelle abbronzata ai lati di una smorfia che vorrebbe essere un sorriso, o qualunque altra cosa riesca a dissimulare la sua debolezza.

FINE

fic » fandom » sportivi » calcio, fic » people » riccardo montolivo, fic, fan » el_defe, fic » people » giampaolo pazzini

Previous post Next post
Up