Titolo: A dream of thorns and delight
Serie: Supernatural Rps
Character: Misha Collins, Jared Padalecki
Pairing: Jared/Misha {oneside - mishalecki}
Rating: Nc-17
Genre: Erotico, Introspettivo
Prompt: 205. Memorie di un sogno @
500themes_itaWarning: Slash
Words: 725
Note: Che titolo del cavolo, ultimamente mi stanno uscendo tutti da schifo, sob.
Anyway. Mi piacciono i drammi dei luv-luv oneside, in realtà non so se ci vedo meglio un amore a senso unico da parte di Misha verso Jared o viceversa, entrambi, probabilmente... certo, se si amano tutti e due alla follia e coronano il mio sogno di fangirl e adepta alla mishalecki è anche meglio, eh. In ogni caso, mi ero ripromessa di scrivere una J2 ma ancora una volta la coppia Jared/Misha ha preso il sopravvento, c'est la vie. Sarà per la prossima volta. Forse...
Disclaimers: Gli attori appartengono a loro stessi purtroppo, la fic non vuole in alcun modo riportare i loro gusti sessuali e, visto che non conosco personalmente né Jared e men che meno Misha, quelli che descrivo sono solo la loro idealizzazione,
Scritta per la
500themes_itaTabella:
Here C'era un sogno che lo tormentava da mesi e la mattina lo lasciava con un sapore amaro in bocca e una sensazione sporca addosso, gonfiando la sua mente di pensieri sbagliati e insulse speranze destinate ad infrangersi. Era cominciato dal giorno dell'AHBL a Sidney e sapeva che il fattore scatenante era stato l'autografo sulla maglietta di Jared, il modo in cui lo aveva piegato in avanti e gli si era addossato da dietro, mantenendo una mano al suo fianco, con le dita allungate al suo inguine, per arrivare a scrivere sulla sua schiena.
All'inizio erano solo figure confuse, volti sfocati, frasi pronunciate con un vago accento texano ed infine il buio, poi le immagini si erano fatte più vivide, le voci più chiare, le sensazioni più forti.
Ricordava la presenza di un letto, in quel sogno, di coperte che odoravano di sesso e di gemiti eccitati, ricordava il proprio corpo contorcersi per il piacere e la propria bocca ricercare la pelle bollente di un altro uomo, ricordava capelli lunghi e castani, la propria risata beffarda e sadica quando li tirava, i propri ansimi pesanti quando veniva morso per ripicca e poi occhi fatti di troppi colori, di un grigio che forse era verde, ma che poteva anche essere ambrato.
Aveva lasciato Victoria in quel sogno, o era stata lei a lasciare lui dopo averlo trovato a letto con un collega di lavoro, con un altro attore.
Non esistevano figli, non avrebbe mai potuto sopportare l'idea di perdere il suo piccolo West, le sue facce bizzare, i suoi "daddy" verseggiati, i suoi occhioni da ruffiano quando faceva i capricci o il suo zampettargli vicino per arrampicarglisi su una gamba, chiedendogli di prenderlo in braccio. Non c'era West in questo sogno, c'era soltanto lui con le sue cazzate, un divorzio alle spalle, un letto dalle lenzuola disfatte e, piegato su di sé, Jared, che continuava a ripetere il suo nome in mille modi diversi.
"Misha. Mishi. Mish. Mi~sha."
E continuava a baciarlo, togliendogli il fiato, leccando ogni centimetro della sua pelle, toccando ogni parte del suo corpo, divaricandogli le gambe e spingendosi dentro di lui, fino a raggiungere l'anima, anche se questo non era sicuro facesse davvero parte del sogno; la propria visione del sesso era più materialista, ma, se ci fosse stato qualcuno capace di tanto, allora sarebbe stato Jared, in quel letto con lui, in quel sogno, ogni notte.
Alle volte si svegliava immerso nel buio del proprio appartamento, ancora eccitato, allora rotolava vicino a sua moglie per svegliarla e chiedere di fare l'amore con lui, bisbigliandole qualche ruvido "Ti voglio, donna" tra i capelli profumati di buono, nonostante pensasse a qualcun altro mentre le raccoglieva i seni tra le mani e avrebbe voluto qualcun altro contro cui stringersi.
Le volte in cui era la mattina a coglierlo di sorpresa, però, erano le sue preferite. Il sogno arrivava fino alla fine, fino a quando l'orgasmo li travolgeva entrambi e lui affondava le proprie unghie nella carne di Jared, lasciandogli il proprio marchio, un po' come Castiel aveva fatto con Dean, permettendo alle loro fan di ricamarci sopra le loro fantasie. Quando gli occhi si riaprivano alla luce del sole, le dita formicolavano con la sensazione del corpo del ragazzo sotto ai polpastrelli e tra le ciglia era ancora intrappolato il suo volto abbassato contro il proprio e le sue labbra mosse a pronunciare un "I love you". Stupido, romantico, impossibile. Doloroso.
Passava ore a crogiolarsi nella memoria di quel sogno, a cercare di riviverlo anche nella realtà, a tornare a sentire le mani di Jared su di sé quando, sotto la doccia, le proprie dita si stringevano intorno alla propria erezione, bisbigliando il suo nome mentre si masturbava, respirando il vapore dell'acqua bollente e abbandonandosi all'amplesso.
Disperatamente cercava di mantenere il ricordo più a lungo possibile, masochisticamente, finché la vita (quella vera, quella in cui lui era felicemente sposato con Victoria e Jared era, molto più felicemente di lui, fidanzato con Genevieve) non tornava a scorrere.
«Ehi, buddy, domenica tu e Jensen da me, è cominciato il piano “Tiriamo fuori Gen dalla paranoia del matrimonio” e voi, in quanto amichetti del futuro sposo, dovete sostenermi in questo piano.»
«Niente più scherzi sul set per un mese?»
«Per una settimana.»
«Andata!»
Ed il sogno moriva, sciogliendosi in spine che trafiggevano il suo dannato cuore, dissanguandolo.