[Once upon a time] Holding our for a hero

Dec 09, 2011 21:19


Holding out for a hero
- I principi azzurri non esistono, ma per fortuna la cioccolata sì -  
Titolo: Holding out for a hero
Fandom: Once upon a time
Rating: verde
Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard
Genere: introspettivo, generale
Avvertimenti: Spoiler episodio 06!
Note: da collocarsi dopo il finale della puntata 6. Perchè in questo momento mi sento molto, molto, molto incazzata con David (sempre che si chiami così, ovvio). Molto incazzata.

Emma vorrebbe che piovesse. Sarebbe tutto più semplice se piovesse a catinelle su Storybrook. Se ci fosse un bel temporale, uno di quelli in grande stile, con lampi e tuoni, allora si sentirebbe meglio. Si sentirebbe in diritto di essere incazzata e delusa.
Quando apre la porta dell’appartamento, sbuffando e imprecando, la prima cosa che la colpisce è la penombra della stanza. E poi la musica sottile e tristissima che proviene dal vecchio stereo seminascosto in un angolo.
Si guarda attorno intuendo già la situazione e un attimo dopo vede la sua coinquilina, una delle poche facce amiche in quella cittadina che sembra essere uscita più da un libro dell’orrore che da uno di fiabe, rannicchiata sul divano.
Mary Margaret non sembra nemmeno essersi accorta della sua presenza, si stringe le ginocchia al petto e guarda fisso davanti a se, oltre i vetri della finestra ben chiusa.
- Cos’è successo?- domanda con un lieve filo di ansia Emma poggiando le chiavi su una mensola e avvicinandosi al divano.
Mary non risponde, si limita a scuotere lentamente la testa.
- è andata così male?-.
La mora sospira profondamente, asciugandosi le ultime lacrime con un paio di dita.
- Ha iniziato a ricordare. E ha scelto lei-.
Emma lo aveva immaginato fin da quando ha messo piede in casa. Lo ha capito dalla musica di violini e pianoforti, ma soprattutto dal fatto che in casa manchi quel solito buon profumo di vaniglia e cannella.
- Merda- sentenzia dopo un lungo silenzio andando a sedersi vicino alla ragazza.
A quel commento appena sussurrato Mary sorride, piano ma sorride, perchè è esattamente quello che si sarebbe aspettato di sentirsi dire da una come Emma.
- Beh, avrei dovuto immaginarlo, non è vero? Mi avevi messo in guardia, in fondo- sospira Mary appoggiando la testa sulla spalliera del divano e cercando di non sembrare troppo patetica.
La bionda la fissa con la coda dell’occhio, e nel suo sguardo c’è più amarezza di quanto vorrebbe lasciar intravedere.
- Non è colpa tua, Mary. La colpa è di quello stronzo doppiogiochista. È sempre colpa degli uomini, ricordalo-.
Mary inarca un sopracciglio e la garda incuriosita. Solo allora nota che anche lei non ha una bella cera, ha i capelli biondissimi spettinati e troppe rughe attorno agli occhi.
- Sembri saperne parecchio- insinua piano, senza voler essere troppo invadente.
- Più di quanto vorrei. Quel lurido bastardo zerbino...-.
- Piano, piano. Di chi stai parlando?- è costretta ad interromperla Mary, posandole una mano sul braccio contratto.
Lo sguardo di Emma, di solito così determinato e sincero, è diventato all’improvviso cupo e amareggiato.
- Vuoi sapere cosa ho scoperto?- e le sue parole sono quasi un ringhio - Lo sceriffio. Col sindaco-.
Mary Margaret sgrana gli occhi scuri e per qualche secondo sembra dimenticarsi completamente di David e dei suoi problemi.
- Stari scherzando? Il sindaco e lo sceriffo?-.
- L’ho beccato mentre usciva da casa sua. Quell’infame bugiardo...-.
Probabilmente Emma andrebbe avanti ancora a lungo con epiteti che Mary non ha mai sentito in vita sua, ma il suo sguardo indagatore sembra bloccarla.
- E questo ti interessa perchè?- domanda maliziosa l’insegnante, facendo arrossire la coinquilina.
- Beh, perchè...- balbetta Emma presa alla sprovvista - perchè lui mi ha mentito! Mi ha convinta a fare il turno di notte dicendo che andava al canile!-.
Mary Margaret annuisce, ma sa che sotto c’è molto di più. La rabbia che prova Emma in quel momento non è per la menzogna. O almeno, non solo per quella. Ed anche Emma lo sa, lo sa fin troppo bene.
Vorrebbe che piovesse. Se piovesse nessuno le chiederebbe il motivo del suo cattivo umore.
- E poi perchè mi preoccupo per Henry!- continua infervorata cercando di non pensarci troppo - Pensa ad Henry! E se li avesse visti assieme?-.
- Sconvolgente, certo- conferma Mary Margaret con un sorriso che la sa lunga. Forse più di Emma stessa, ma non è decisamente la serata adatta per andare più a fondo di così.
Emma accetta di buon grado il suo silenzio, sospira e incrocia le braccia al petto.
- Dannati uomini. Dannatissimi uomini. Tutti uguali, non se ne salva uno. Il principe azzurro? Una stronzata. I principi azzurri senza macchia e senza paura non esistono- mormora alla fine con voce più scura che mai. E questa volta Mary è davvero costretta a darle ragione, perchè dopo quello che è successo quella notte non sa quando tornerà ad aver fiducia in uno di loro.
- Sai cosa ci vuole per tirarci su col morale?- esclama all’improvviso Emma con un inquietante scintillio negli occhi, più decisa e allegra di prima.
L’amica la guarda con un mezzo sorriso.
- Un drink? Ammetto di averne già bevuti un paio ma...-.
- In verità intendevo del gelato al cioccolato, l’ho comprato prima di tornare. Ma se vuoi io sono sempre disponibile a correggerlo con un bicchierino di brandy...-.

E mentre si tira fin sopra le spalle una calda coperta di lana rossa e ascolta distrattamente le battute di un vecchio film in bianco e nero, Emma pensa che in fondo non serve che un principe azzurro arrivi a salvarle. Per essere felici, alle volte, basta solo una buona amica e del gelato al cioccolato.
E del brandy, ovviamente.

fanfiction, once upon a time

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