[Rocknrolla] No questions

Feb 05, 2011 17:16



Titolo: No questions

Rating: NC-17

Fandom: Rock’nrolla

Paring: Handsome Bob/ OneTwo

Avvertimenti: sesso esplicito tra due uomini (se non vi gusta, non leggete). Linguaggio un bel po’ colorito e non sempre lusinghiero (ma in fondo un uomo non è ciò che dice, ma ciò che fa!)

Trama: - Non voglio le spogliarelliste. Voglio te-.

Ecco, se a dirtelo è il tuo migliore amico, quella che credevi essere la persona più etero del mondo, hai tutto il diritto di incazzarti.

Cazzo, non puoi venirmi a dire una cosa del genere di punto in bianco, come se niente fosse. E pretendere anche che ti faccia un sorriso e ti dia una pacca sulle spalle. Cazzo, no.

Note: scritta per il IV p0rnfest di fanfic italia. Il prompt è: Handsome Bob/One Two, Ask no questions, you'll hear no lies. I personaggi non sono miei e, tanto per cambiare, non ci ottengo nulla. Questa storia era nata inizialmente per “L’isola Atollo - ricorda che c’è un buco al centro” del mauropia tresure hunt, ma all’epoca non l’avevo conclusa e pubblicata. Rimedio adesso!

Tratta dal miglior Outing della storia di film, libri e telefiim. Imperdibile.


No Questions

- Non voglio le spogliarelliste. Voglio te-.

Ecco, se a dirtelo è il tuo migliore amico, quella che credevi essere la persona più etero del mondo, hai tutto il diritto di incazzarti.

Cazzo, non puoi venirmi a dire una cosa del genere di punto in bianco, come se niente fosse. E pretendere anche che ti faccia un sorriso e ti dia una pacca sulle spalle. Cazzo, no.

E adesso non fare così. Non piangere. Un uomo che piange è davvero la cosa più checca e meno virile della terra. Tu sei Bobby, amico. Bobby il bello. Non ti buoi buttare giù in questo modo solo perchè uno stronzo come me ti ha dato del finocchio. Scusa, ok? È stata la reazione del momento.

Prendo un respiro profondo e chiudo gli occhi. Pensa OneTwo, pensa.

Bobby è gay. Ma come diavolo hai fatto a non capirlo? O meglio, come diavolo ha fatto a tenertelo nascosto per così tanto tempo? Non riesco a crederci nemmeno io. Insomma, si è portato a letto più o meno tutte le ragazze che conosco. E da quanto si dice in giro non ne ha mai delusa nessuna. E poi è virile, cazzo. Non ha per niente l’aria della checca. Alto, grosso, muscoloso, spalle larghe...è tutto meno che femminile.

Di certo è stato bravo a tenerlo nascosto. Nessuno lo conosce meglio di me, e se nemmeno io lo sapevo è grave. Chissà con quanti uomini è andato a letto senza che me ne rendessi conto.

Cristo, non ci voglio nemmeno pensare. Bobby con un uomo. Mi vengono i brividi solo a pensarci.

Va bene, OneTwo, calmati e respira. Ecco, così. Inspira ed espira.

Che cazzo faccio?

Inizio col rimettere in moto la macchina e anche Bobby sembra riprendersi. Si tira su e appoggia la schiena al sedile. Sguardo fisso in avanti, si tormenta le dita in modo frenetico. Lo capisco, in fondo. Dire una cosa del genere al tuo migliore amico non deve essere facile per nessuno, figuriamoci per Bobby il bello, che è sempre stato gentile e sensibile. E io non me ne sono mai accorto, cazzo.

Aspetta un attimo, OneTwo. Lui non ti ha detto semplicemente che è gay. Ha detto che ti vuole. Che vuole te.

Oh merda.

Istintivamente inchiodo nuovamente la macchina ed è un miracolo se Bobby non sbatte la testa sul cruscotto per la seconda volta.

- E adesso che ti prende?- esclama Bobby voltandosi sconvolto nella mia direzione. Non ce la faccio a guardarlo in faccia. Non adesso.

- Prima...prima hai detto che...-. Prendo un respiro profondo. - Che vuoi me-.

Posso giurare di sentirlo arrossire, anche se non oso voltarmi.

- Ah...- sussurra imbarazzato chinando il capo - sì, l’ho detto-.

- E che voleva dire?- domando deglutendo.

Bobby resta per un attimo in silenzio, preso da chissà quali pensieri. Infine si passa una mano sul viso e sfrega forte.

- Domani finirò dentro- mormora dopo una manciata di eterni secondi - Quindi tanto vale dire tutto, no? Via il dente, via il dolore-.

Mi lancia un’occhiata penetrante - Mi piaci. Mi piaci da morire, da un bel po’. Non chiedermi come sia successo, OneTwo. So solo che non riesco a pensare di sparire per cinque anni senza...-.

- Senza cosa?- e mentre lo chiedo temo già la sua risposta.

Un attimo di troppo e poi sussurra - Senza averti baciato neppure una volta-.

Stranamente riesco a non gettare per la terza volta il piede sul freno, ma ciò non toglie che sono semplicemente sconvolto. Non so se ho più voglia di urlare, scappare, prenderlo a pugni o ridere.

E la domanda è sempre questa: che cazzo devo fare?

Mi prendo qualche secondo per respirare e pensare. In fondo, OneTwo, è il tuo più caro amico. E domani finirà in prigione. Per te, lui sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa, perfino rischiare la vita. Tu non riesci neppure a dargli un bacio? Ad abbracciarlo? A passare una notte, l’ultima, assieme? Bell’amico che sei, OneTwo. Complimenti. Lui cosa farebbe al tuo posto? Esaudirebbe ogni tua richiesta, anche la più stupida.

Coraggio, bello, è quello che devi fare. Coraggio, non sarà poi così tremendo. Un bacio, qualche carezza, un paio di abbracci e amici come prima. Giusto? Basterà chiudere gli occhi e immaginarti con una ragazza. Magari quella bella spogliarellista bionda che...

- Scusami, ho detto troppo- dice mogio Bob voltandosi dall’altra parte. Mi riscuoto e sospiro.

- Andiamo a casa tua, avanti- esclamo alla fine, sapendo che me ne pentirò.

L’appartamento di Bob è sempre uguale. Non è l’appartamento di una checca, cazzo. Non ci sono cuscini rosa, poster di uomini nudi alle pareti o dischi di Elton John. È tutto come me lo ricordo, come dovrebbe essere. Come è anche casa mia.

Steso sul suo letto ancora sfatto e intento ad osservare il soffitto, non riesco a non pensare a quanti uomini Bob può essersi fatto proprio qua sopra. Se li sarà scopati o si sarà fatto scopare da loro?

Dio, ma che domande sono? Come se mi interessasse...

- Birra?- domanda avvicinandosi al fondo del letto e porgendomi una bottiglia fredda.

- Sì, grazie- rispondo allungando una mano. Un po’ di alcol non può farmi che bene, in una situazione del genere. Ne tracanno una lunga sorsata, che mi gela la gola e mi scuote tutto il resto. Adoro la birra.

Appoggio la bottiglia mezza vuota sul comodino e alzo lo sguardo su Bobby. Se ne sta in piedi, davanti a me, e sembra seriamente indeciso. Provo ad abbozzare un sorriso, che lui ricambia timidamente, e finalmente si muove. Posa la sua bottiglia a terra e si sfila le scarpe con gesti insolitamente lenti. Adagia le ginocchia sul letto e inizia a gattonare verso di me, la sigaretta tra le labbra e lo sguardo serio. Deglutisco con fatica, mentre lui si avvicina sempre di più, inesorabilmente. Ho il cuore in gola, deve essere per questo che faccio fatica a respirare. Porca puttana, in che cazzo di situazione mi sono messo?

Lo osservo avvicinarsi, e finalmente noto quei particolari che mi sono sfuggiti per così tanto tempo. Le sue labbra tese in un mezzo sorriso accattivante, la mascella dura, i fianchi che ondeggiano lentamente e sinuosamente. Sono tutti dettaglia che un amico non nota. Non deve notare. Ma adesso la situazione è cambiata, e ho tutto il diritto di fermarmi ad osservare il suo volto ad una spanna dal mio. Si appoggia sui talloni e si sfila la sigaretta dalla bocca. Me l’appoggia sulle labbra e mi fissa mentre aspiro. Gli espiro il fumo a pochi centimetri dal volto, ma non sembra scocciato.

E poi lo vedo avvicinarsi ancora di più. Socchiude gli occhi, come fanno le adolescenti, e si sporge verso di me. Devo avere un’espressione da vero coglione al momento, con occhi sgranati e bocca aperta. Ma non mi tiro indietro. Forse è per lo stupore, o forse perchè domani Bob non ci sarà, ma non mi tiro indietro. Lascio che le sue labbra sfiorino le mie, in un bacio lento, delicato e casto. Serro a mia volta gli occhi, cercando di non pensare che quello sopra di me è un ragazzo. Che è Bobby il bello, Cristo.

E ricambio il bacio. Se non lo sapessi, potrei addirittura scambiarla per la bocca di una donna. È il profumo, però, a fregarmi.

Il profumo di Bobby è inconfondibile, lo riconoscerei ovunque. È forte, mascolino, penetrante. È quel genere di profumo che ti porti dietro per un’intera giornata, che ti si attacca ai vestiti e alla pelle. Che ti entra dentro e tanti auguri a dimenticartelo.

Lo sento sospirare sulle mie labbra e staccarsi leggermente, di appena un soffio. Restiamo per un secondo a qualche centimetro di distanza, i nostri fiati caldi e col retrogusto di birra si fondono assieme. Socchiudo gli occhi e intravedo quelli azzurri, limpidi, di Bob. Ho sempre invidiato i suoi occhi, così puri e ammalianti, ma ora non sono più sicuro di cosa provo.

Bobby deve interpretare il mio silenzio e la mia immobilità come un tacito assenso, e non so neppure se ha ragione o torto. So solo che questa volta si getta sulla mia bocca con più slancio e decisione, e io impiego molto di meno ad abituarmi e a ricambiare. La sua lingua, umida e calda, lecca le mie labbra e mordicchia il mio labbro inferiore. Serro forte le palpebre e cerco di dimenticarmi chi ho davanti. Vorrei solo godermi, per quanto possibile, questo bacio e non pensare ad altro. Apro la bocca e spingo la mia lingua contro quella del mio migliore amico, mi tuffo nella sua bocca e la esploro con prepotenza. Sono abituato ad essere io quello che comanda il gioco. Figuriamoci se cambio modo di fare per un uomo, tantomeno Bob.

E devo ammettere, cazzo, che Bob sa baciare schifosamente bene. Ci sa fare con questa bocca maleducata. Chissà se è altrettanto bravo a farlo anche con altre parti del corpo...

A questo pensiero, nato praticamente da solo, avverto chiaramente il mio uccello sussultare e indurirsi. Mi sto eccitando pensando ad un uomo e mi faccio senso da solo. Sei messo davvero bene, OneTwo. Complimenti.

Con uno slancio di rabbia afferro i corti capelli chiari di Bob e li stringo forte, avvicinandolo a me, e lui trema. Trema tutto, come se non se lo aspettasse ma lo desiderasse da tutta una vita.

- Non voglio le spogliarelliste. Voglio te-.

È questo che ha detto, neanche un’ora fa, e ora ha quello che vuole. E a giudicare da come mi bacia e da come mi abbraccia direi che ne è pienamente soddisfatto.

Si solleva ancora di qualche centimetro ed inizia a strusciarsi lentamente, molto lentamente, su di me. L’impressione generale è che abbia paura. Una fottuta paura di me. Certamente non posso dargli torto visto come ho reagito quando mi comunicato la lieta notizia, ma cazzo, non gli farei mai del male.

A questo punto, capisco. Capisco che ho una scelta fondamentale da fare. Potrei staccarmi e dargli una bella pacca sulle spalle, dicendo - Ok, amico. Hai avuto quello che volevi, ora io me ne torno dalle spogliarelliste-.

Oppure...beh, oppure tengo gli occhi chiusi, continuo a baciarlo e domani fingerò che non sia successo nulla.

Mi stacco dalle sue labbra senza fiato e sospiro pesantemente. Allora, che vuoi fare, OneTwo? Vuoi dimostrarti un vero uomo o no?

Bob inspira e fa per allontanarsi da me, ma io lo blocco circondandogli la vita con le braccia. Un secondo dopo le nostre lingue si scontrano di nuovo e questa volta tutto il nostro corpo entra in collisione con l’altro.

Sento le sue mani, grandi e callose come le mie, sulle spalle, sui pettorali e poi giù, sui fianchi, sotto la maglietta. Allo stesso modo, per non farmi mettere sotto o trovare impreparato, sfilo la sua di maglietta e socchiudo leggermente gli occhi per lanciargli un’occhiata veloce.

Beh, adesso capisco perchè tutte le ragazze impazziscono per lui. Ha quello che una donna potrebbe definire un corpo perfetto, snello e muscoloso, glabro e prestante. Certo non è paragonabile ad un bel paio di tette, ma con gli occhi chiusi possiamo anche sorvolare sulla cosa.

Mentre le nostre bocche non si scollano nemmeno un per un misero istante, Bobby mi apre la camicia e me la sfila. Mi tocca, mi accarezza, lascia passare la lingua sulla mia mascella dove è visibile un lieve velo di barba, sul collo e sullo sterno. Sembra averci preso gusto, e dal mio punto di vista non è poi così spiacevole da farlo smettere in tutta fretta. Inizio a pensare, merda, che visto che siamo qui, tanto vale andare avanti, no?

A mia volta lo accarezzo ovunque posso arrivare, infilo le mani nei jeans e glieli sbottono. Una manciata di secondi dopo ci ritroviamo entrambi con solo i boxer addosso, l’uno sull’altro. Non mi piace molto il fatto di esserci io sotto, ma se Bob pensa davvero di potermi piegare ai suoi desideri si sta sbagliando.

Sono io che comando, sono io che conduco il gioco. Sono io l’uomo, qui.

Glielo faccio capire in maniera piuttosto esplicita tirandolo per i capelli e mordendogli un labbro. Tengo sempre gli occhi serrati, ma posso immaginare benissimo il disappunto e l’eccitazione sul suo volto.

Ha la pelle morbida, questo bastardo. Scommetto che usa un sacco di creme e prodotti da femminuccia, altrimenti non si spiega come mai mi sembra di toccare la pelle di una donna. Di una bella donna, per giunta. Reclino la testa indietro e gemo piano, mentre lascio scivolare le mani giù sulla sua schiena ampia e forte. Lo tocco ovunque, con foga crescente.

È come fare sesso con una ragazza, in fondo. Non è poi così diverso. Tocco, accarezzo, stringo e tasto scoprendo un corpo apparentemente simile al mio ma al tempo stesso del tutto diverso.

Senza più freni inibitori (la birra ha fatto il suo effetto fortunatamente) gli infilo le mani nelle mutande e scopro un piccolo tesoro. Ha un culo favoloso. Insomma, favoloso per essere quello di un uomo. È morbido e compatto, ed è uno schifoso piacere stringerlo tra le dita. Lo sollevo e lo palpo come se non ne avessi mai toccato uno. Cosa che in effetti non è nemmeno del tutto sbagliata, visto che è la prima volta che tocco il culo di un uomo. Ed è una piacevole sorpresa. Penso quasi di potermici perdere, qui dentro, su questa carne soda e delicata.

Assesto una strizzata decisamente più forte e Bob sobbalza su di me, facendo si che le nostre erezioni si sfiorino da sotto la stoffa.

Mi sogghigna vicino all’orecchio e sussurra a corto di fiato - Ehi, OneTwo. Vacci piano. Ricordati che c’è un buco al centro!-. Per tutta risposta lo stringo più forte, tanto che sono certo che domani avrà segni rossi ovunque.

- Me lo ricordo, stai tranquillo- biascico con voce roca facendo uno scatto di reni e sovvertendo le posizioni.

Ecco, così va molto meglio. Ho sempre preferito stare sopra. È vero, si fatica di più, ma almeno ho io e solo io il controllo del gioco. Decido io cosa fare e cosa non fare. O almeno è così finché lo stronzetto qua sotto non decide di giocare sporco e va a stringermi i capezzoli tra le dita.

Questo non doveva farmelo, cazzo. Ho i capezzoli troppo sensibili per non sussultare e ansimare incoerentemente, come se avessi sedici anni.

Gli lanciò un’occhiata assassina, e lui sogghigna complice. Sembra soddisfatto, il bastardo, ma mi basta mordergli uno dei suoi, di capezzoli, per fargli sparire quel ghigno. Prima di serrare di nuovo gli occhi riesco a intravedere la sua espressione stravolta dal piacere, e capisco che per quanti sforzi potrò mai fare, quell’immagine non se ne andrà mai dalla memoria.

Impreco e gli mordo di nuovo il capezzolo, e scopro che almeno questo è diverso da quello delle donne. È più piccolo e duro, scuro e pungente. Lo assaporo curiosamente sulla lingua e con i denti, glielo succhio come farei con una donna e la reazione che ottengo è simile. Bob sospira rumorosamente e si inarca contro di me, e io rido. Non riesco a trattenermi.

La mia risata, roca e leggermente a corto di fiato, si spezza nel momento in cui le nostre erezioni entrano di nuovo in contatto. Si strusciano, sfregano l’una sull’altra, e a questo punto non posso più fingere che Bob sia una donna. Le donne non hanno un uccello duro e caldo e pulsante tra le gambe, no?

E io cosa ci dovrei fare con quel coso? So cosa fare con le tette, con la bocca, col culo. Perfino col mio uccello, se necessario. Ma non ho idea di cosa fare con l’uccello di un altro uomo.

Dovrei toccarglielo? Accarezzarlo? Dio, ma non pensarci neppure, OneTwo! Vuoi diventare finocchio pure tu?

Per fortuna ci pensa il caro Bob a sbloccare la situazione, e da questo capisco che ha esperienza in queste cose. Il solo pensiero mi fa attorcigliare le budella e venir voglia di prenderlo a pugni, ma al momento le mie mani sono troppo occupate ad accarezzargli i fianchi.

Bobby muove il bacino verso il mio e ci si struscia contro, affamato. Ed un brivido affatto spiacevole mi risale tutta la colonna vertebrale, dandomi alla testa. L’idea di volerlo, di volere tutto questo, mi sfiora per un secondo e mi fa una paura del diavolo, ma non riesco davvero a fermarmi, ad alzarmi e andare via, lasciando Bobby in questo stato. È la sua ultima notte, che amico sarei ad andarmene dopo averlo portato fino a questo punto?

Sento le sue dita, lunghe e magre, infilarsi titubanti sotto l’elastico dei miei boxer e mi blocco di scatto, preso alla sprovvista. Alzo lo sguardo su di lui e lo trovo a fissarmi impaurito e sconcertato, completamente perso. Ha paura, lo sento, ha paura che mi possa staccare da un momento all’altro, di fare un passo falso, di esagerare e spingersi troppo oltre.

Ma ormai siamo già andati troppo oltre, merda.

Perciò chiudo gli occhi, rassegnato, e mi spingo su di lui, lasciandogli carta bianca. Ed è fatta. Vaffanculo a tutto e a tutti. Facciamo quello che cazzo ti pare, e facciamolo bene.

Le sue mani finiscono in un battito di ciglia nelle mie mutande e corrono subito ad afferrarmi l’uccello. Lo stringono forte, e sono davvero calde, e Bobby lascia andare un gemito di piacere quasi pari al mio.

Dio, Bobby, sei proprio un gran finocchio se ti piace così tanto stringere cazzi!

Con una mano cerco di liberarmi dei miei boxer, non senza difficoltà, e lo stronzo scoppia a ridere di nuovo. Ringhio e lo insulto, ma lui getta la testa indietro, espone il collo sudato, e ride ancora.

Impacciato mi sfilo i boxer e incazzato come una iena per tutta questa situazione gli tolgo anche i suoi. Glieli strappo via con un po’ troppa forza, facendolo sobbalzare sul materasso.

Ma il vero problema è quando torno a guardarlo.

Un grosso e fastidioso grumo di saliva mi si blocca in gola, e per un secondo penso di soffocare.

Il fatto è che non mi è mai piaciuto guardare uomini nudi. Ok, qualche porno l’ho visto volentieri, ma non mi sono mai soffermato sull’anatomia maschile.

Adesso invece, cazzo, mi ritrovo Bobby completamente nudo davanti a me. Ha la pelle sudata e una gran bella erezione proprio lì, in mezzo alle gambe.

E io mi sono bloccato a fissarla come un deficiente. Mi prenderei a schiaffi, se potessi.

Il ghigno di Bob in questo momento è uno spettacolo. Alza appena un angolo della bocca ed insinua - Ehi, OneTwo...che hai da guardare? Non ne hai mai visto uno?-.

Mi riscuoto e alzo il capo.

- Oh, ma stai zitto e apri le gambe!- gli ordino con una voce un po’ troppo roca. Un brivido di eccitazione percorre tutto il suo corpo e i suoi occhi chiari brillano maliziosi mentre obbedisce.

Ma da quanto cazzo di tempo stavi aspettando questo momento, eh? Piccola checca frustrata...ma con tutti gli uomini di questo mondo perchè dovevi prenderti una cotta proprio per me?

Con un profondo respiro socchiudo appena gli occhi e gli passo una mano sulle cosce tese fino allo spasmo, dal ginocchio all’inguine. Ma no, l’uccello in mano non te lo prendo, mi dispiace.

Bobby ansima forte e volta il viso verso di me, lanciando un’occhiata strana.

- Sicuro di volerlo fare, OneTwo?-.

Beh, questo dovrei essere io a chiedertelo, visto che sei tu quello che sta per prenderlo in culo. Ma non lo dico. Mi limito a scrollare le spalle, ignorando l’erezione bollente che mi sta praticamente uccidendo.

- Ho alternative?-.

- Certo! Se...-.

- Zitto, Bobby, prima che cambi idea!-.

Con un sospiro giocherello con il suo pube, facendolo tremare. A questo punto Bob abbandona ogni rimostranza, un po’ come la mia ragione ha fatto da tempo, e sussurra - Hai idea di come si faccia?-.

A grandi linee sì, ma la pratica è un’altra cosa. Bobby sembra comprendere i miei pensieri e la sua voce scende leggermente, facendosi bassa e seducente.

- Me lo devi mettere dentro. Tutto quanto-.

- Questo lo so!-.

- Ma prima devi prepararmi. Allargarmi, capito? Non mi devi mica sfondare!-.

L’idea di sfondarlo, in effetti, mi ha sfiorato per qualche secondo. Un po’ di rudezza e violenza, una volta tanto, non ci starebbe poi tanto male. Ma Bobby è ancora il mio migliore amico,e domani deve essere almeno presentabile in tribunale.

Perciò annuisco solo e lo ascolto in silenzio, suggestionato dalle parole oscene che pronuncia e dal tono languido e trepidante che usa. Dio, ma gli piace davvero tutto questo!

Mi afferra una mano, lascia che scorra sul suo torace, che gli sfiori i capezzoli (li sento duri sotto i polpastrelli) e infine se la porta alla bocca. I suoi occhi azzurri mi fissano intensamente mentre, senza avvisarmi, socchiude le labbra e si caccia dentro il mio indice e il mio medio.

Sussulto, e il mio cazzo fa lo stesso. La sua lingua si avvolge attorno alle mie dita, la lambisce tenacemente e poi le succhia, e Dio, vorrei solo buttarmi su di lui e farla finita.

Ma no, OneTwo, devi controllarti. Non vuoi mica distruggerlo, giusto?

Improvvisamente lascia andare le mie dita, dopo un’ultima succhiata, e con uno sguardo che non gli ho MAI visto in volto, si porta la mia mano tra le cosce.

A questo punto, Bobby bello, so cosa devo fare. E vorrei dirti che mi dispiace, che mi fa un po’ schifo, ma sarebbe una gran bugia.

Gli entro dentro subito con due dita (un finocchio ci dovrebbe essere abituato, no?) e lo sento allargarsi e contrarsi ritmicamente.

I suoi respiri sono diventati affannosi e concitati, quasi tremanti, mentre io muovo le dita e lo allargo con una leggera rudezza. In fondo non è mica una donna.

Le rigiro e le incurvo, e devo aver beccato qualcosa di strano, perchè con uno scatto improvviso Bobby si inarca tutto quanto e si tende. E io mi ritrovo a pensare che sia davvero bellissimo e stupefacente, e dopo questo vorrei solo sbattere la testa contro un muro.

- OneTwo...- mugula Bobby e io deglutisco, spaventato a morte da quello che sto per fare. Non ero così nervoso nemmeno la prima volta che ho scopato, porcaputtana.

Tolgo le dita dal suo culo, e scopro davvero che non mi ha fatto tutto lo schifo che pensavo. Era morbido e caldo, e una parte di me non vede l’ora di rifarlo.

Prendo un profondo respiro e mi posiziono per bene in mezzo alle sue gambe spalancate, e colgo nei suoi occhi la stessa nota di panico che sento anche io.

Che cazzo stiamo facendo?

La mia erezione però è dannatamente troppo violenta per poterla spegnere e quando sfioro con la punta il suo buco, tanti saluti a tutti. Non mi fermerei nemmeno se lo volessi.

Gli entro dentro più piano che posso, per non fargli troppo male, e lui si spinge verso di me con altrettanta lentezza. Scivolo in lui inesorabilmente e mi sento bruciare tutto quanto.

Quando arrivo alla fine mi sento stretto e contratto, ed è stupendo.

Ho già fatto sesso anale un paio di volte, con due gran baldracche, ma questo è tutta un’altra cosa. C’è Bob sotto di me, è Bob quello che mi stringe, che ansima e si dimena, che sospira e geme e mi dice qualcosa che non riesco a cogliere. Ed è sempre Bob, quello che fino a qualche ora fa’ era il mio migliore amico, ad afferrarmi i capelli e portarmi giù, fino a baciarlo e seppellirmi dentro di lui completamente.

Inizio a muovermi dentro e fuori di lui, e so di fargli almeno un po’ male, ma lui è troppo eccitato per fermarmi e io troppo preso dal momento per pensarci seriamente.

Lo scopo forte, e a lui piace, Cristo. Piace davvero un mondo. Lo sento sussultare e inarcarsi, e mi vergogno ad ammettere che non dureremo ancora molto. Devo venire, e devo venire presto se non voglio impazzire. E soprattutto non devo pensare che sto facendo sesso con un uomo. Un uomo.

Bobby muove il bacino a tempo col mio, mi viene incontro e ad ogni spinta mi sembra di entrare sempre più in profondità. Chiudo gli occhi, li serro il più forte che posso e affondo il viso sulla sua spalla, per non vedere. Per non vedere cosa sto facendo e quanto sto godendo.

Sento il suo uccello durissimo sugli addominali, è umido e appiccicoso, e dopo un paio di spinte freme scandalosamente.

E lo sento, cazzo, lo sento venire, ed è la cosa più strana e assurda che mi sia mai capitata. Un uomo mi sta venendo addosso. Se me lo avessero detto solo ieri, li avrei presi tutti a pugni. Adesso invece è cambiato tutto, e nemmeno io capisco bene come sia potuto accadere.

L’unica cosa che so è che ho tutto lo sperma di Bobby sul ventre e che lui trema come una foglia e sospira rumorosamente. Dovrei forse fermarmi?

Le sue gambe sono ancora allacciate con forza ai miei fianchi, quindi no, non mi fermo. Spingo ancore, ed è così stretto che mi basta davvero un niente per venire. Non dovrei venirgli dentro, lo so benissimo, grazie, ma non ho la forza di volontà per uscire. Mi è sempre mancata, quella fottuta forza di volontà. Per fortuna la compenso con la forza dei muscoli, eh.

In ogni caso, Bob non sembra molto dispiaciuto. Geme compiaciuto e mi lascia finire con calma, accarezzandomi languidamente la schiena marcia di sudore.

Oh, Bobby bello, che devo fare con te?

Esausto, e vagamente nauseato dall’odore di birra e sesso, mi accascio di lato e mi porto un braccio a coprirmi la faccia. Mi sento accaldato e senza forze, ma in generale posso dire di star bene.

Trasalgo quando mi viene in mente che forse Bobby adesso vuole le coccole.

No, ti prego, le coccole no. Non le sopporto neppure con le donne, figuriamoci con un uomo grande e grosso, e bellissimo, come te.

Ma Bobby non si muove, e io mi arrischio a guardarlo con al coda dell’occhio. Fissa il soffitto come se fosse in trans, ha il petto che si alza e si abbassa velocemente, e sembra essere appena tornato da un posto fantastico.

Ruota appena la testa e mi guarda, e io non so cosa dire. Dovrei dire qualcosa, vero?

Ma poi lui scoppia a ridere, una risata non di scherno, ma allegra, e io lo seguo a ruota, afferrando una coperta e tirandola su tutti e due.

Niente abbracci, niente baci. Siamo uomini, dannazione. Ci basta un sorso di birra, una buona scopata e una risata per essere felici. Solo un paio di parole sussurrate nella penombra. - Grazie. È stato davvero bello-.

L’angolo della mia bocca scatta in alto compiacendomi del fatto che questa scopata se la ricorderà per molto, moltissimo tempo. Chissà se può dire lo stesso degli altri che…

Ed eccolo, il pensiero che mi ha tormentato per tutta la serata. Con quanti cazzo di uomini se l’è fatta?

Non mi riesco a trattenere e domando piano - Dì un po’, sei stato con tanti uomini, prima?-.

Dopo un attimo di silenzio Bobby ridacchia e si avvicina di un soffio. Sento il suo respiro caldissimo sulla guancia mentre sussurra - Non fare domande e non dovrò mentirti-. E forse ha davvero ragione.

- Glielo hai toccato?- mi chiede Mumble con aria saputa, scrutandomi dritto dritto negli occhi. Sussulto e per poco non mi strozzo con la birra. Sarebbe davvero brutto tirargli una testata proprio adesso, vero? Vorrei tanto, davvero tanto, rispondergli come ha fatto con me Bobby: non fare domande e non dovrò raccontarti balle.

Mi limito a sgranare gli occhi e bofonchiare - Ma sei scemo? No!-.

Mumble si appoggia allo schienale della sedia, incrocia le braccia al petto, e sospira.

- Beh, avresti potuto-.

Spara ancora qualche stronzata su quello che lui avrebbe fatto, sull’amicizia e tante belle cose, e io sento le gambe tremare ricordando quello che in effetti ho combinato.

Me lo sono scopato. E alla grande, oserei dire.

- E quindi cosa avete fatto?- mi domanda alla fine, e mi sento arrossire completamente.

Beh, potrei dirgli la verità.

Abbiamo scopato come conigli in calore. Gli ho aperto il culo e gli sono entrato dentro, tutto quanto, e l’ho sbattuto per bene, fino a farlo venire. Anche io sono venuto, e sai perchè? Perchè mi piaceva da morire. Ecco.

- Abbiamo solo ballato-.

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