[RECENSIONE] I am...

Jan 20, 2014 13:28




Se in "Duty" assistiamo a un continuo dialogo tra il personaggio pubblico "Ayumi Hamasaki" e la persona "Ayu", che conduce la cantante al riconoscimento della propria posizione e all'accettazione delle sue responsabilità; con "I am…", uscito ben due anni dopo, Ayumi è finalmente pronta a occupare il ruolo che le spetta e svolgere il compito che ha scelto per sé: comunicare, parlare alla gente, trasmettere un messaggio.
In un'intervista tenutasi quello stesso anno, dichiara: "Mi rendo conto che il mio ruolo è quello di realizzare i sogni della gente. Mi sta bene, finché avrò le mie canzoni. Nessuno può portarmi via le mie canzoni." Ayumi è da sempre profondamente legata ad ogni sua canzone, ma se in passato sono state un modo per leggersi dentro e ritrovare se stessa, ora può finalmente guardarsi intorno e usarle per parlare agli altri, sfruttare la sua popolarità per trasmettere qualcosa di concreto. Con il titolo "I am…", in quei puntini Ayu lascia spazio a una definizione: quella che lei vuole dare a se stessa, quella che gli altri hanno in mente per lei, ma, soprattutto, quella che ognuno di noi vuole dare a se stesso. Ci invita a pensare. In un'epoca fatta di persone senza più un volto, derubate della propria personalità, ci invita a riscoprirla e a capire "chi siamo noi".

"I am…", quarto album originale della cantante, segna un punto di svolta nella sua carriera: Ayu decide di affrontare una nuova sfida e cimentarsi per la prima volta nella composizione.
La maggior parte dei brani contenuti nel disco (fatta eccezione per "Connected", "A song is born" e "flower garden") sono infatti composti da Ayu stessa utilizzando lo pseudonimo CREA. Spesso con il supporto di DAI, a volte completamente da sola, le musiche e le canzoni cui ha dato vita in questo lavoro sono ancora oggi tra le più apprezzate dai fan, facendo di "I am…" uno dei migliori album della cantante.

I am…
"Ascoltami attentamente perché proverò a gridare finché non ti raggiungerà. Io sarò sempre qui, qui, qui"
La canzone inizia con la voce brillante e decisa di Ayu, che solo successivamente accoglierà una musica inizialmente pacata ma pronta ad esplodere nel ritornello. Con questo brano la cantante prende posizione e si dichiara irremovibile: lei è qui, con le sue glorie e le sue mancanze, non metterà mai in ombra la voce del suo cuore ma continuerà a gridare ancora e ancora, finché non saremo disposti ad ascoltare: "Questa sono io".

opening Run
E mentre il pezzo precedente si presentava come ferma premessa all'album, questo breve brano strumentale, perfettamente in linea con quelli già incontrati in "LOVEppears" e "Duty", ci guida dritti al suo cuore.

Connected
"Noto, scopro, verifico. Osservo, apprezzo, sono soddisfatta ma… Guardo in alto, noto, confronto, guarda. Sottovaluto, sono confusa, sono abbandonata. Così, poiché noi ovunque ci troviamo siamo legati, se penso a queste parole lo saprai subito anche tu"
"Connected" è una canzone trance, che senza dubbio avrebbe potuto trovare posto in "LOVEppears", ma che non era decisamente indispensabile in quest'album. Ayumi stessa dichiara di aver incontrato difficoltà nel metterne giù il testo, finendo col dar vita a susseguirsi di parole tanto alienante quanto la musica che lo accompagna. Le persone sono esseri complicati, troppe cose affollano la nostra mente e non sempre riusciamo a esprimerle come vorremmo, ma finché il nostro cuore sarà legato alle persone che amiamo loro potranno sempre capirci. Così anche Ayu, per quanto lontana, rimane sempre legata a noi.

UNITE!
"C'è una cosa che voglio dirti, posso condividere i momenti allegri con chiunque ma nei momenti terribilmente tristi, sì, non puoi essere rimpiazzato da nessun altro (…) Cammineremo stringendo la libertà nella mano destra e l'amore nella mano sinistra, mentre di tanto in tanto inciamperemo"
Ecco uno dei più grandi successi di Ayu, una canzone allegra ed energica, condita da sottili sfumature rock, e perfetta per l'estate. Tutti abbiamo bisogno di una persona vicino, qualcuno che cammini al nostro fianco, che gioisca con noi delle cose belle e che ci rimanga accanto nei momenti difficili, perché la vita non è sempre in salita. Ma non è tanto la presenza di qualcuno su cui poter contare a darci coraggio, quanto quella di qualcuno per cui siamo disposti a tutto pur di proteggere. "Le persone sono fragili, però sono forti", per questo cadono, ma poi si rialzano e ricominciano a correre, sognando la libertà e senza mai rinunciare all'amore, le due fonti principali della nostra forza.

evolution
"Il giorno in cui siamo nati su questa terra di certo eravamo in qualche modo felici, di certo eravamo in qualche modo tristi, stavamo piangendo (…) Siamo nati in questo tempo ma avanziamo a stento, perciò siamo qui, a malapena in piedi, e trascorriamo il presente"
Una melodia soave e pacata fa da introduzione a una base ben più vivace e accompagnata dalle chitarre elettriche, così inizia una delle canzoni più famose dell'intera discografia di Ayu. Il tema è quello della vita e si rifà in un certo senso al brano precedente. La vita non è sempre facile, ci sono momenti felici e altri dolorosi, spesso non sappiamo come comportarci, spesso non sappiamo come andare avanti, ma impacciati avanziamo, tra i sorrisi e le lacrime. Perché per quanto la vita a volte possa ferirci quello che può donarci è più grande di ogni altra cosa. "Siamo nati in questo tempo, però ho potuto incontrarti. Siamo nati su questa terra, perciò ho potuto incontrarti."

Naturally
"Di certo nella mia testa pensavo troppo a cose complicate e cercavo delle risposte che non dovrebbero nemmeno uscire. Non ho più bisogno di quei giorni solo divertenti."
Un'atmosfera misteriosa avvolge questa canzone in cui Ayu ci parla dell'importanza di andare avanti e correre dei rischi. Sì, perché se stiamo fermi dove siamo ci sentiamo tranquilli, se ci circondiamo solo di cose belle siamo felici, forse troppo, e finiamo comunque col lamentarcene. Andando alla ricerca di avventure, mettendo a rischio la nostra stabilità, diventiamo ansiosi, non sappiamo cosa ci aspetta; ma sono esperienze che ci aiutano a crescere e ci fanno capire l'importanza di lottare per le cose in cui crediamo, di non arrenderci davanti alle incertezze. "La cosa triste è rinunciare"

NEVER EVER
"Se potessi realizzare un solo desiderio, se potessi realizzare un solo desiderio, tu per cosa pregheresti? Per cosa pregheresti questo cielo?"
Cos'è per noi la cosa più importante? Per cosa saremmo disposti a sacrificare ogni altra cosa? Cosa chiederemmo se ci venisse data la possibilità di far avverare un nostro solo desiderio? Ayu cosa chiederebbe? Forse solo di essere accettata.

still alone
"Il tuo profilo mentre mi parlavi del futuro mi piaceva molto, affinché tu proteggessi quel sogno io non potevo stare con te"
Lasciare andare una persona, non sempre è una cosa che facciamo perché il nostro amore non è più quello di un tempo, a volte ci sentiamo costretti a rinunciarvi perché il nostro amore è così forte da non poter sopportare di essere d'intralcio alla realizzazione dei suoi sogni. Il tempo passa, forse quella persona un giorno si dimenticherà di noi, ma nel nostro cuore continuerà sempre ad esserci un posto speciale per lei. Ayu ci parla di questo conflitto interiore accompagnata da una melodia a tratti vivace, a tratti triste, nostalgica e solenne.

Daybreak
"Per quanto potremo essere lontani non dimenticare che stiamo viaggiando sotto lo stesso cielo, verso il luogo che abbiamo sognato quel giorno di tanto tempo fa"
Il tono solenne si mantiene anche nella strofa di "Daybreak", per poi esplodere e sfociare nel rock durante il ritornello. Ayu parla di un'epoca corrotta, per colpa della quale abbiamo perso la faccia e non ci resta altro che combattere con le unghie e con i denti per la nostra dignità. La luce e le tenebre sono due facce di una stessa medaglia: possiamo essere felici ma sappiamo che un giorno la tristezza avrà il sopravvento, e quando saremo disperati sarà la speranza a darci la forza di rialzarci e ritrovare la gioia. Ma non siamo soli, in questa vita che ci vede costantemente in un campo di battaglia avremo sempre accanto qualcuno che ci ama e ci tiene per mano, per quanto insormontabili possano sembrare le difficoltà che ci si parano davanti, tutto accade per un motivo, e di certo riusciremo a superarle.
"Nulla avviene per caso, forse tutto è solo inevitabile"

taskinlude
Mantenendosi sugli stessi toni di "Daybreak", quest'elaborato pezzo strumentale ci da il benvenuto nella parte finale dell'album…

M
"MARIA, tutti amiamo qualcuno e portiamo delle ferite..."
Un'alternanza di strofe serene e ritornelli disperati ed energici accompagna una delle canzoni più belle mai scritte da Ayumi. La cantante si guarda attorno, in un mondo in cui tutti amiamo qualcuno e tutti perdiamo qualcosa, in cui tutto è destinato a finire. È in un mondo come questo che Ayu intona la sua preghiera, dal profondo del cuore, implorando di non perdere mai quella persona che rappresenta il suo unico sostegno.
"Gli inizi arrivano senza una ragione, ma le fini hanno sempre una ragione"

A song is born
"Da parte mia, da questo posto, non posso far altro che cantare questa canzone, ma ricordate ancora una volta la forma che dovrebbe avere il nostro pianeta, e poi, per favore, non dimenticatela, per favore, per favore, non dimenticatela"
"A song is born" nasce come duetto con Keiko dei GLOBE per il progetto Song+Nation, volto a raccogliere fondi in seguito agli attacchi dell'11 settembre. Si tratta di una dolce ballata il cui testo, come sempre scritto da Ayumi, si rivela molto intenso e riflessivo. Ayu ci invita a fermarci un attimo, a guardarci intorno, a riflettere. Abbiamo ricevuto il fantastico dono della vita su questa pianeta, tutto ciò che amiamo, tutti i nostri sogni, sono tutti qui. E allora perché odiare? Perché combattere tra noi? Non dimentichiamo il valore della vita, non perdiamo di vista la gratitudine per ciò che ci è stato donato; impariamo a sorridere, impariamo ad amare, e tutto acquisterà più valore.

Dearest
"Non sarebbe bello se potessimo gettare via tutto tranne le cose veramente importanti? La realtà è solo crudele"
Una ballata triste e dolcissima, conosciuta ai più per aver fatto da colonna sonora all'anime di Inuyasha. Ritorna ancora una volta il tema della crudeltà del mondo che ci circonda, ancora una volta il tema dell'importanza di avere accanto qualcuno che amiamo e che ci ama. "Ah- finché un giorno non giungeremo a un sonno eterno, ti prego, fa in modo che ci sia sempre il tuo sorriso". Ayu rinnova il suo desiderio di avere sempre vicino quella persona, come a ricordarci che l'affetto delle persone care è la cosa che più potrà donarci coraggio di fronte alle avversità della vita. Non sarà sempre tutto perfetto, ci saranno errori e incomprensioni, ma solo il fatto di stare insieme, di proteggere ed essere protetti, rappresenta la nostra forza più grande.

no more words
"Se questo mondo fosse diviso in due tra vincitori e perdenti, ah, mi andrebbe bene essere una perdente, voglio essere sempre una perdente"
Per vivere dobbiamo lottare, per vivere commettiamo errori, cadiamo e ci rialziamo. Ma per quante volte sbagliamo, per quante cose siamo costretti a sacrificare, continuiamo sempre ad andare avanti. Gli errori non infangano la nostra immagine, ci aiutano piuttosto a crescere, ci insegnano quale via dobbiamo intraprendere; le sconfitte ci arricchiscono più delle vittorie. È a questo che si riferisce Ayu quando dice: "voglio essere una perdente". Considerarsi un vincitore, consapevole di essere giunto al traguardo e senza più nulla da raggiungere, può sembrare la condizione ideale, ma è solo miserabile. Essere un perdente, al contrario, significa continuare a commettere errori, e quindi imparare sempre cose nuove, mettersi alla prova, andare avanti, senza raggiungere mai un punto in cui volersi fermare, ma continuando a inseguire un sogno sempre più grande.

Endless sorrow
"Anche se tu fossi rimasto senza ali, se a me fosse rimasta una sola ala, insieme… insieme…"
Una brillante ballata medio tempo fa da messaggio di chiusura, donando speranza in quella realtà fatta di ingiustizie che ci è stata presentata nel corso dell'intero album. "In quest'epoca piena di angeli senza ali" tutti siamo imperfetti, nessuno può fare nulla da solo, ma tenendoci per mano, sostenendoci a vicenda, possiamo andare ovunque.

flower garden
"Io e te siamo diversi, per la velocità a cui camminiamo, per i paesaggi che abbiamo visto, per tutte le cose che pensiamo (…) Tu ci sei, io ci sono, solo questo, questo è tutto"
E quando l'album sembra essersi concluso, ecco che Ayu ci sorprende ancora una volta con una traccia nascosta. "flower garden" è un pezzo vivace e rockeggiante e vuole rappresentare un vero e proprio "post scriptum" al messaggio che la cantante ci ha inviato attraverso le precedenti quindici canzoni, una precisazione. Sì, perché non serve fare grandi cose, ognuno di noi è diverso, ognuno di noi è se stesso e non è necessario adattarsi per forza all'altro; siamo qui, siamo insieme, questo è tutto quello che conta.

Così si conclude "I am…", uno degli album di maggior successo di Ayumi e il primo in cui esce dal suo guscio protettivo, smettendo di scrivere solo per se stessa, e iniziando a farlo per parlare alla gente. La vita è difficile, non possiamo essere sempre felici, il nostro cammino sarà sempre disseminato di ostacoli, dovremo sempre rinunciare a qualcosa, ma solo il fatto di essere nati, solo il fatto di essere qui e avere la possibilità di lottare con tutte le nostre forze per realizzare i nostri desideri è un grande dono. Per essere felici è necessario soffrire, perché le cose di maggior valore sono quelle ottenute con gli sforzi e i sacrifici. Per essere felici due cose dobbiamo portare sempre con noi: l'amore e la speranza. E non smettere mai di lottare.

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