[RECENSIONE] LOVE again

Sep 11, 2013 15:40


LOVE again







"LOVE again" è l'album che Ayu ha scelto per celebrare il suo quindicesimo anniversario. In un periodo della sua vita così pieno di avvenimenti da celebrare ci si sarebbe aspettato un album allegro ed energico, ma quella che ci troviamo tra le mani è un'opera pervasa di malinconia e che ci rimanda vagamente ai primi lavori della cantante. Se vi aspettate un album dal forte impatto e dalle melodie ricercate, come Ayu è sempre stata solita proporci, rimarrete molto probabilmente delusi; "LOVE again" è infatti costellato di ballate dalle musiche tenui e pacate e dal sapore nostalgico. Si ha l'impressione che più che sbalordirci con le musiche abbia preferito concentrarsi sui testi, i suoi più belli dai tempi di "Love songs", scavando a fondo nei propri sentimenti per comunicare direttamente al cuore dei fan.
Volendolo confrontare con il precedente "Party Queen", potremmo definire il primo come un album sperimentale in cui la cantante cercava il divertimento, affiancando quattro pezzi a mio parere eccellenti ad altre canzoni decisamente meno ricercate ma allegre, e con cui Ayumi ha voluto giocare. "LOVE again" non ha pezzi che spiccano così tanto, ma è dotato di una coerenza che pochi suoi album precedenti hanno avuto, come se il susseguirsi delle canzoni formasse quasi una storia.
Ayu paragona invece quest'album a "MY STORY" (2004). Apparentemente sono stati entrambi scritti in un breve lasso temporale, ed entrambi parlano di lei così com'era e si sentiva nel momento in cui ha preso in mano carta e penna (o computer e tastiera) e ha iniziato a scrivere. Dove sta la differenza? Su "MY STORY" Ayu parlava a se stessa, si raccontava e forse cercava qualcosa nelle sue esperienze passate; "LOVE again" si presenta, invece, come una raccolta di lettere indirizzate ai fan o ad altre persone, e in queste lettere si mette a nudo, svelando i sentimenti nascosti negli abissi del suo cuore, sincera al punto da far male.
"LOVE again" non è un album da ascoltare, è un album da leggere, da capire; non basta accendere le casse dello stereo e lasciarlo risuonare, bisogna addentrarsi a fondo nel suo cuore, scavando tra le parole e afferrando, sillaba dopo sillaba, lettera dopo lettera, i sentimenti reconditi di quindici anni di gioie e dolori, amori e separazioni, successi e delusioni. Un album che non vuole divertire, non vuole emozionare; vuole comunicare.

Wake me up
"Possono entrare tutti e non può entrare nessuno, è il destino di un castello di sabbia"
L'album si apre con una canzone dalle sfumature rockeggianti che, a differenza della maggior parte dei pezzi che incontreremo in seguito, tira fuori la grinta della Ayu che tutti conosciamo. Altre volte, in passato, la cantante ha paragonato "Ayumi Hamasaki", il suo personaggio pubblico, a un castello di sabbia: fragile e costantemente a rischio di franare, ma che continua a lottare per non piegarsi alla forza delle onde. E qui parla proprio della sua carriera, un castello di sabbia che al suo interno ha tutto ma anche niente, a cui tutti possono accedere ma che nessuno può violare. E ci tiene a ribadirlo: "Questo è il mio castello di sabbia".

Song 4 u
"Non dovendo scegliere non abbiamo incertezze, ma non possiamo nemmeno cambiare"
Ayu affronta le incertezze della vita, la perdita della speranza, la difficoltà di compiere delle scelte, l'impegno a trovare la forza per rialzarsi e continuare a lottare. Non è chiaro se con questa canzone voglia riferirsi ai fan, a un caro amico o direttamente a se stessa; quello che arriva con certezza a noi è la necessità di combattere e il peso che il sostegno delle persone a noi care possono avere in tutto questo.

Missing
"Quando ho visto il dolore nascosto nei tuoi tentativi di mostrarti forte ho desiderato abbracciarti, quando ho percepito la verità celata fra i tuoi scherzi ho desiderato non lasciarti più. Ma vado avanti, anche se le mie mani si riempiranno raccogliendo i cocci non mi tirerò indietro"
"Missing", già conosciuta nel mini album "LOVE", è la prima delle ballate che incontreremo in quest'album. Una musica dolce e raffinata accompagna un testo che parla di sincerità e naturalezza, quella naturalezza che ci permette di essere noi stessi e senza la quale possiamo solo rinchiuderci in una sfera d'inadeguatezza.

SAKURA
"Perché vivere è una cosa triste? Perché vivere è una cosa felice? Ah, quello che posso fare per te adesso è asciugarmi le lacrime e sorridere"
Sakura, fiori di ciliegio. Non esiste cantante sulla scena musicale nipponica che non abbia una canzone con questo titolo, spesso legato al tema dell'amore così come della fine della scuola (in quanto i sakura fioriscono all'inizio della primavera, esattamente quando in Giappone si chiude l'anno scolastico), e finalmente anche Ayu ci ha regalato la sua versione. Ma la sua "SAKURA" non parla di diplomi o spensierate storie d'amore; ci troviamo, piuttosto, davanti a una riflessione sulla vita. Sakura, in questo caso, è una persona cui Ayu si rivolge direttamente, paragonando la caducità dei fiori di cui porta il nome con la durata effimera della nostra vita. E allora cosa può essere più importante di restare sempre noi stessi e cercare di sorridere anche nei momenti più difficili? È la cosa più importante anche per le persone che ci stanno accanto. Questa è la "SAKURA" di Ayu.

Melody
"La melodia che t'invio vorrei che un giorno la suonassimo insieme. La melodia che t'invio, anche se non è bellissima, voglio che l'ascolti sempre"
Il grande potenziale di questa canzone è senza ombra di dubbio il testo. Da ogni parola traspare un grande amore; se dedicato a un amante, un amico, o i fan, questo non lo sappiamo. Ma la melodia che Ayu dona a questa persona è dolce, profonda e allo stesso imperfetta; una melodia felice, da coltivare e far evolvere insieme, così da poter rimanere sempre legati e fare in modo che non diventi mai un suono triste.

task'n'bass
La prima delle due strumentali di "LOVE again" inizia con una melodia apparentemente allegra ma accompagnata da toni gravi e nostalgici, per poi sfociare in un'elettronica che potrebbe ricordarci molto album come "LOVEppears" e "NEXT LEVEL", tornando infine a fondersi alle sonorità con cui era iniziata.

Bye-bye darling
"Perché ho lasciato andare ciò in cui volevo credere dal profondo del cuore? Nonostante fosse la mia unica luce su questa terra"
A concederci una breve pausa dalle ballate arriva questa piacevole canzone up-tempo, decisamente diversa da quelle che Ayu ha pubblicato fino ad oggi. Il testo è molto triste ma, per quanto possa sembrarlo, la cantante stessa ha annunciato che non tratta di una storia d'amore. "Bye-bye darling" parla di perdere qualcosa di molto importante, di lasciarla scivolare via dalle proprie mani nonostante fosse l'unica cosa che ci dava delle certezze a questo mondo. "Lo capisco al punto da far male, mi rimane solo la luna", dice in chiusura. Ci viene spontaneo pensare a quante volte Ayu abbia parlato della sua amica Natsuki definendola "il mio sole" e riferendosi a se stessa come "la luna"; quanto tutto questo abbia a che fare con la canzone in questione, però, non possiamo saperlo.

snowy kiss
"Addio a te che ho amato e che mi hai amata, addio alla me che hai amato e che ti ha amato. La neve continuerà a cadere e accumularsi senza sosta, finché la strada che abbiamo percorso insieme non sarà più visibile"
Triste e rockeggiante, quasi straziante, "snowy kiss" è senza alcun dubbio uno dei gioiellini di quest'album. Il testo parla chiaro: si tratta della fine di un amore importante che è andato logorandosi nel tempo. Di chi parlerà Ayu? Conosciamo due suoi grandi amori (escluderei il ballerino Maro, in quanto stavano insieme anche dopo l'uscita della canzone), ma sapere a chi si rivolga con queste parole ci è quasi impossibile. "La tua schiena piangeva, ho allungato la mano, ti sei voltato indossando una maschera chiamata sorriso. Fino a quando, fino a dove continueremo a ripeterci e tornare sui nostri passi? E dopo quante volte e quante volte ancora ci fermeremo in questo modo?". Tutto quello che ci è dato sapere è che è stata una separazione inevitabile eppur dolorosa, un grande amore fatto di allontanamenti e rincontri, che ha lasciato una grande ferita evidentemente ancora non ricucita.

Sweet scar
"Voglio diventare una persona in grado di avvolgerti dolcemente con forza, voglio dirti più e più volte «Va tutto bene» finché non sorriderai"
La dolce "Sweer scar" ci riporta alle ballate, una delle più belle della cantante da un po' di tempo a questa parte. Una musica dolcissima e lieve fa da sfondo a quella che Ayu stessa ha definito essere "una lettera con un destinatario preciso". Forse per la prima volta in questo album la cantante non parla di sé ma si rivolge totalmente a qualcun altro e con parole dolcissime gli confessa i suoi sentimenti più profondi e innocenti. Chiunque sia questa persona, deve volerle veramente bene.

petal
"Nel bel mezzo della strada che faccio ogni giorno tornando a casa ho trovato un fiore che non avevo mai visto. Né il colore, né la forma, niente di lui mi piaceva, ma malgrado ciò mi ha incantata"
La melodia raffinata e misteriosa di "petal" ci ricorda un po' vecchie canzoni come "Will" (2006) e "Marionette" (2008). È una canzone che parla per immagini, raccontandoci una storia dolce e un po' malinconica. Ascoltandola mentre leggiamo il testo vediamo il racconto prendere forma davanti ai nostri occhi, riusciamo a figurare quel fiore imperfetto ma forte, percepiamo l'intensità dell'incertezza affidata ad ogni suo petalo e ad uno ad uno la sentiamo pervaderci.. "…e se l'ultimo petalo a rimanere fosse non m'ama..?"

glasses
L'elemento elettronico prevale anche in questo secondo interludio, che ci propone ancora una melodia tendenzialmente allegra, piuttosto insolita se usata per separare due ballate come queste, ma velata di malinconia.

untitled for her… story 2
"Quando un giorno t'incontrerò ancora posso abbracciarti così forte da farmi odiare?"
Il messaggio di questa canzone è chiaro al punto da far male. È il seguito dichiarato di "untitled ~for her~" (2008), canzone che Ayu aveva scritto per dedicarla a una sua carissima amica scomparsa a quel tempo. Ora, a distanza di cinque anni, nonostante continui ad andare avanti e sorridere, non ha ancora dimenticato quella persona; ancora adesso desidera incontrarla più di ogni altra cosa, tanto da rivolgersi ancora a lei con la sua voce distrutta dal dolore e accompagnata da una dolcissima melodia al piano.

Gloria
"Abbraccia con forza la realtà che ti circonda e l'amore che stringi con entrambe le braccia, credi nelle cose che hai visto coi tuoi occhi e in quelle che hai toccato con le tue mani. Alcuni sentimenti prenderanno il sopravvento, troverai parole taglienti, ma non arrenderti, falli diventare un grido d'incitamento per il futuro"
"Gloria" è una ballata pacata e piuttosto anonima che sentiamo però rinvigorirsi nel ritornello. Gli esseri umani sono imperfetti, commettono degli errori, dimenticano, peccano di avarizia.. Eppure ogni cosa che viviamo, anche gli sbagli che commettiamo e le situazioni spiacevoli che ci fanno soffrire, serve a farci imparare qualcosa. Non dobbiamo scoraggiarci di fronte alle difficoltà, ma alzarci in piedi e andare avanti, facendole diventare un punto di forza per farci strada nel futuro.

Ivy
"Ah, in questo tempo limitato non vogliamo pentirci nemmeno per un istante. Ah, in questa vita che non possiamo dire essere lunga quanto riusciremo a ridere dal profondo del cuore?"
Ed eccoci giunti a quella che reputo essere la sua più bella canzone degli ultimi anni. Ayu è una donna intelligente, sa di aver regalato sogni ai suoi fan ma sa di aver compiuto anche molti errori nella sua vita. Con "Ivy" guarda indietro a quella che è stata la sua esistenza fino ad oggi: le cose che ha fatto, i successi e i fallimenti, le persone che ha incontrato, quelle che ha amato e quelle che ha ferito. Rivede se stessa in ogni aspetto della sua vita, in ogni errore commesso e in ogni lezione appresa. Forse soffre per tutto ciò che di sbagliato ha fatto, ma capisce che tutto questo è servito a creare la persona che è oggi, quella che andrà avanti senza arrovellarsi la mente per gli errori del passato ma cercando di non avere più rimpianti nel futuro. "Alla fine voglio vedere il tuo sorriso." E forse, in questa frase, parla proprio a se stessa.

You & Me
"Quest'estate proviamo pian piano a dimenticare qualcosa e nutriamoci pian piano di nuove aspettative"
In chiusura dell'album troviamo una canzone all'apparenza allegra e spensierata, ma che cela un testo triste e nostalgico. Forse a comunicarci che nonostante la maschera sorridente che indossiamo ognuno di noi porta dentro di sé delle ferite. Forse a dirci che, nonostante il dolore che affligge il nostro cuore, dobbiamo continuare a sorridere e non smettere mai di sperare nel futuro.

album: love again, #recensioni

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