Jan 27, 2011 05:17
A volte credo che alcuni genitori provino il bisogno inconfessabile di estendere i fallimenti della propria vita ai figli.
C'è un'intera generazione che ha lasciato dietro un mondo di macerie e continua a imporre a chi è venuto dopo scelte che lo peggioreranno ulteriormente.
Io mi reputo fortunato; i miei non mi hanno insegnato a seguire quello che gli altri si aspettano da me.
Ad altri è andata peggio.
Che senso ha imporre modelli basati unicamente sul lavoro e la distruzione di ogni rapporto sociale?
Questa non è seguire la voce del mondo, ma della paura e della compensazione del vuoto.
E' come costruire palazzi senza fondamenta.
Chiunque con un minimo di sale in zucca lo capirebbe, ma non una generazione di bambinoni che credeva che il mondo fosse loro e ha finito per sfasciarlo.
Provo disgusto quando queste menti acerbe danno dei bamboccioni a figli che ereditano il nulla causato dalla loro inettitudine.
In fondo non è neanche questo il problema...amando la storia so bene che gli errori sono imprevedibili e in agguato a ogni giuntura.
Diventa grave quando sfogano la frustrazione su chi viene dopo di loro, come se cercassero di uccidere il futuro proiettando nel presente i fantasmi del loro passato.
Questo non è conflitto generazionale, ma un vero e proprio cancro.
Posso solo sperare che le vittime trovino da sole la forza per estirparlo dai loro cuori, altrimenti sono condannate a ripetere gli errori dei loro genitori.
pensieri