[HP] And I'm on my knees looking for the answer (Secondo capitolo)

Jan 12, 2010 00:45

titolo:And I'm on my knees looking for the answer
beta: leliwen
fandom: Harry Potter
personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Ron Weasley, Hermione Granger.
pairing: Harry/Ginny, Harry/Draco
rating: NC-17
trama: Voldemort è stato sconfitto. Harry si ritrova con una vita da gestire.
note: Grazie alla mia beta, per i suoi utili consigli.
Stranamente il titolo esisteva già prima di scrivere la fanfic, è tratto da "Human" dei The Killers.
lista capitoli: [1]


"Hai riparato gli armadi svanitori senza che nessuno ne sapesse niente per un anno intero, Malfoy, questo è mentire."
Non si sorprende nel ritrovarti di nuovo a casa sua, davanti alla porta d'ingresso.
"No, questo vuol dire saper tralasciare alcuni aspetti della propria vita."
"Dici un sacco di stronzate, lo sai, vero?" Non ti risponde, si limita ad alzare leggermente le sopracciglia.
Non ti dai per vinto ed entri deciso nel suo appartamento, appendi la giacca e ti stravacchi sul divano.
"Prego, accomodati pure" lo senti sbuffare mentre chiude la porta, ma lo sai che non è arrabbiato: insultarvi vi lascia sempre euforici per un po' di giorni.
"Tutto a posto?"
"Certo, Potter," dice sedendosi accanto a te, "tu, piuttosto, la rossa ha fatto storie per quello?", indica il succhiotto che si intravede sotto il colletto della camicia.
"No, sono riuscito a convincerla che è stata lei a farmelo." In realtà non lo ha ancora notato, ieri sera sei uscito con Ron e gli altri per bere qualcosa e lei stava già dormendo quando sei rientrato, e la giornata di oggi l'hai trascorsa fuori casa.
"Sinceramente? Pensavo fosse cretina, ma non a questi livelli. Ha davvero creduto a una storia del genere?" Se non stesse parlando della tua ragazza ti verrebbe da ridere, così ti limiti a scuotere la testa.
"No, non ci credo. Sarebbe possibile solo se fosse sonnambula, o una maniaca sessuale. O Dio, Potter, stai con una ninfomane!"
Questa volta non riesci a non sorridere, ti mordi il labbro inferiore, ma sai già che gli occhi ti tradiranno comunque.
"Se stessi con una ninfomane avrei le forze per venire anche da te?"
"Tecnicamente, da me, non sei mai venuto," ma non fa in tempo a finire la frase che si ritrova inchiodato contro il divano, tu che gli blocchi i polsi.
"Sei un gran bastardo," gli fai il solletico e scopri che la sensazione che ti da sentire il suo respiro così vicino ti era mancata e che sentirlo ridere mentre mormora "lo so" fa uno strano effetto, ma forse ti piace. Lo lasci libero, e per un po' lo guardi.
"Ti va di fare qualcosa?"
"Tipo cosa, Potter?"

*

Ad un'analisi poco attenta si potrebbe dire che la ragazza seduta al tavolo di quel ristorante stia semplicemente giocherellando con il pane in attesa di una persona. Ma ci sono decisamente troppe briciole sulla tovaglia, le sue dita affusolate picchiettano sul tavolo troppo rapidamente, e le sue gambe continuano a tremare leggermente fino a quando lei non si impone di farle smettere.
"Ciao Ginny," il sorriso di Hermione ha un potere calmante sulla ragazza, che si tranquillizza un po' mentre si sporge a darle un bacio su una guancia.
"Ciao Herm, ti trovo bene," risponde distratta, con una mano fa cenno al cameriere di avvicinarsi per ordinare.
"Grazie, e tu, da quello che mi ha raccontato Ron, dovresti essere al settimo cielo."
Ginny non riesce a trovare una risposta, si limita ad osservare il menù, così l'altra ragazza lo interpreta come imbarazzo, ma, troppo felice, continua.
"Non volevamo parlarvene, ma io e Ron pensavamo che tu ed Harry foste un po' in crisi, ma a quanto pare non lo siete affatto! Almeno non in quel senso."
"Di cosa stai parlando?" Ginny si sforza di controllare la propria voce, che forse appare un po' troppo acuta, spera che il rumore prodotto dalle persone intorno a loro riesca a celarlo.
"Di cosa vuoi che stia parlando? Del succhiotto sul collo di Harry, Ron mi ha raccontato tutto, ha detto che ieri, al bar, era più rilassato del solito, anche se si innervosiva ogni volta che gli ponevano delle domande."
Ginny appoggia la forchetta sul piatto e finge di sistemare meglio il tovagliolo sulle proprie gambe.
"Cosa?"
"Oh, scusami, non pensavo che ti potesse dare fastidio, ma ero così contenta quando l'ho saputo, comunque non preoccuparti, Harry non ha voluto raccontare niente, ovviamente sono cose vostre private,"
"No," Ginny prende un sorso d'acqua, ma nel farlo il vetro del bicchiere cozza leggermente contro i suoi denti, "non fa niente, Herm, davvero."

*

Probabilmente, Draco si ferma a pensare, se Ginny avesse i capelli tagliati come i suoi, le loro nuche si assomiglierebbero. Harry riuscirebbe a vedere l'attaccatura dei capelli e potrebbe divertirsi a far scorrere le dita tra di essi che si scompiglierebbero al loro passaggio, per poi ritornare al loro posto.
Probabilmente, se ci fossero altre parti dei loro corpi che potrebbero assomigliarsi, Harry ci si soffermerebbe più a lungo, come sta facendo ora con la striscia di pelle proprio dietro al suo orecchio sinistro.
Probabilmente, se Draco e Ginny si assomigliassero, Harry non si troverebbe lì, in quella casa.
"Ti è piaciuto andare a giocare a Quidditch?", il ragazzo moro si china leggermente per afferrare il barattolo di bagnoschiuma, per poi mettersene un po' in una mano, ma le sue labbra non si staccano dal collo dell'altro.
"Sicuro, tu sai come si conquista un uomo, Potter," non ha fatto altro che lamentarsi tutto il pomeriggio, ma lo sanno entrambi che si sono divertiti come non mai.
"Come potrei saperlo?," risponde Harry, la sua bocca scende a baciare la mascella dell'altro, " tu sei l'unico che," smette di parlare, ma le sue mani continuano ad insaponargli la schiena.
"Che?," prova ad incoraggiarlo Malfoy, ma tutto quello che ottiene è silenzio; si gira allora, in modo che possano guardarsi in volto.
"Sai qual'è il momento che ho apprezzato di più in tutta la giornata?", continua Draco mentre appoggia la mano alla base del collo del ragazzo; lo sente muoversi, sotto le dita, mentre nega con il capo "questo," e gli sorride mentre si avvicina e unisce le loro labbra, lentamente, con timore, perché sa che Harry potrebbe non essere ancora pronto, potrebbe spaventarsi e andarsene, per l'ennesima volta. Ma si sente stringere tra le sue braccia, mentre l'altro dischiude le labbra per permettere alle lingue di incontrarsi.
Si baciano per un po', sotto l'acqua tiepida della doccia, e quando si staccano sanno entrambi che qualcosa è cambiato. Qualcosa che aleggia nell'aria, che fa arrossire Harry, che impedisce loro di continuare a fissarsi come prima, qualcosa che li obbliga a finire di lavarsi, in silenzio.

***

fanfic, harry potter

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