"Tu sei la sola famiglia che ho" [partecipante al p0rnfest7]

Jan 03, 2014 19:08


Titolo: Tu sei la sola famiglia che ho
Fandom: Game of Thrones
Personaggi: Viserys Targaryen, Daenerys Targaryen
Rating: Rosso
Conteggio Parole: 1080
Riassunto: Daenerys è l’innocenza personificata ed è anche sua sorella, è destinata a sposarlo e a dare vita ai loro bambini - figli di drago dagli occhi ametista - ma Viserys non può aspettare, il trono è ancora lontano e potrebbero volerci mesi, anni o addirittura decenni per raggiungerlo, quindi si sporge verso le sue labbra e le bacia.
Avvertimenti: Underage, Incest
Note:
La prima fic smut che scrivo in vita mia. Non posso dire di esserne completamente soddisfatta ma da qualche parte bisognerà pure iniziare no? Partecipa alla settima edizione del pornfest!


 Inizia tutto quando Daenerys si infila nel suo letto, coperta solamente da una leggera veste della stessa tonalità dei suoi occhi, si stringe al suo corpo e lo guarda dal basso, negli occhi in un’innocenza che nemmeno anni di stenti sono riusciti a cancellare. Viserys fa passare le dita tra i suoi capelli argentei e la osserva: ha gli occhi chiusi e le labbra appena dischiuse sono in lieve contrasto con la pelle chiarissima.
Daenerys è bella, possiede i tratti nobili e delicati dei Targaryen e ha la pelle morbida, Viserys non può fare a meno di accarezzargli i fianchi e quando risale per accarezzarle i seni con le punta delle dita lei apre gli occhi e lo guarda, con un dubbio nello sguardo.

Daenerys è l’innocenza personificata ed è anche sua sorella, è destinata a sposarlo e a dare vita ai loro bambini - figli di drago dagli occhi ametista - ma Viserys non può aspettare, il trono è ancora lontano e potrebbero volerci mesi, anni o addirittura decenni per raggiungerlo, quindi si sporge verso le sue labbra e le bacia.

Cerca la sua lingua con una foga decisamente eccessiva, soprattutto se paragonata al modo delicato e impacciato con cui la sorella ricambia quel contatto a lei sconosciuto. Le morde il labbro inferiore e nel mentre continua ad accarezzarle i seni con entrambe le mani, passando i pollici sui capezzoli ormai turgidi in un modo che fa mugolare Daenerys direttamente nella sua bocca.

È un suono celestiale, un suono che appartiene a lui e lui soltanto, destinato unicamente alle sue orecchie e Viserys sente il bisogno di sentirlo nuovamente.

Si stacca dunque dalle labbra della sorella - sono umide, leggermente gonfie e sono bellissime - e scende verso il collo, depositando una scia di baci su ogni centimetro di pelle libera che trova. Le lecca e la morde appena, e Daenerys sospira, il petto che si abbassa mentre Viserys scende a baciarle lo sterno. Le mani si muovono anch’esse, accarezzando il ventre piatto di lei e arrivando fino alla rada peluria chiara che ha tra le gambe.

Inizia ad accarezzarla e Daenerys si muove e mugola in un modo talmente delizioso che Viserys solleva il volto dal petto di lei solamente per osservarla. Sorride - le sue labbra non possono non curvarsi verso l’alto di fronte a una visione tanto celestiale - e la penetra con un dito, senza chiederle un consenso.

I gesti di Viserys sono più delicati che rudi, ma le sue azioni sono più dettate dal proprio egoistico piacere che da altro; se nei tocchi e nei baci c’è una cura e un’attenzione particolare  è principalmente perché Viserys vuole averla nel modo più perfetto possibile, vuole imprimersi nella memoria ogni singolo sospiro e ogni singolo movimento e una fretta eccessiva sarebbe solamente in grado di rovinare tutto.

Daenerys geme ancora e schiude le labbra - che prendono la forma di una ‘o’ perfetta - e Viserys si china a baciarle, mentre inserisce un altro dito dentro di lei e inizia a muoversi, prima lentamente poi più veloce. È calda e stretta, Viserys lascia nuovamente la sua bocca per osservarla ancora. Ha il respiro pesante per l’eccitazione ora e l’erezione che ha già da un po’ è diventata oramai dolorante. Non può più aspettare: vuole prendere la sorella e farla sua, unicamente sua, per sempre solo sua.

Esce da lei - Daenerys accompagna il movimento delle sue dita con un gemito particolarmente acuto - e le appoggia le mani sui fianchi, stringendola ed entrando in lei con una spinta decisa. Rimane fermo per qualche secondo - giusto il tempo per ammirare nuovamente il volto della sorella - prima di iniziare a muoversi e spingere dentro di lei. Non vi è sincronia nei loro movimenti, ansimano entrambi ma i loro petti si alzano e si abbassano seguendo ritmi diversi. I mugolii di Daenerys sono più acuti: quando lei si aggrappa alla sua schiena con le unghie, Viserys non può fare a meno di chiedersi (anche se per un istante solamente) se siano di piacere, dolore o entrambi.

Tempo poche spinte e viene, svuotandosi dentro di lei, il desiderio era troppo forte e urgente per poter resistere di più. Rimane lì dov’è per qualche istante, giusto il tempo di far tornare il proprio respiro al ritmo normale, prima di uscire da lei. Viserys la guarda, vede il proprio riflesso negli occhi gemelli della sorella - una delle tante caratteristiche fisiche che hanno in comune e che li identifica come consanguinei - e sorride, uno dei pochi sorrisi veri e sinceri da quando ha dovuto vendere la corona della loro madre.

«Dolce sorella, quando saremo sposati e avremo conquistato ciò che è nostro, questa sarà la normalità. Saremo una famiglia, avremo dei bambini e riporteremo i Targaryen al loro splendore.»  È un sussurro quello che Viserys depone sulla pelle della sorella - si è steso al suo fianco e con una mano le carezza una guancia - ed è anche qualcosa di più: sono parole cariche di promesse e speranza.

«Noi… Siamo già una famiglia, vero?» Daenerys sbatte le palpebre, leggermente confusa e lo guarda dritto negli occhi, stringendosi al suo corpo. «Tu sei la sola famiglia che ho.»

C’è qualcosa nelle sue parole che fa accigliare Viserys: le sopracciglia si aggrottano e le labbra si torcono in una smorfia. Dany non capisce e probabilmente non capirà mai, lei vorrebbe tornare a Pentos, chiama casa la dimora con la porta rossa nella quale è cresciuta e continua a non capire che l’unica vera dimora che potranno mai avere è Approdo del Re. Lei non cerca il potere, si accontenterebbe semplicemente di vivere una vita tranquilla e priva di stenti; è un pensiero in grado di rovinare l’atmosfera creatasi tra di loro e Viserys sente qualcosa montargli dentro, un misto di rabbia e irritazione in grado di poter “svegliare il drago”.

Socchiude le palpebre per qualche istante e quando le riapre il suo sguardo è in qualche modo diverso. Non sorride più e la mano che prima si trovava sulla guancia di Daenerys si sposta, andando ad afferrare il suo mento tra il pollice e l’indice, stringendo forte.

«Un giorno però saremo quella più importante di tutte. » La sua voce ferma aleggia per qualche secondo nell’aria, senza ottenere risposta alcuna. Viserys la fissa, valutando ogni possibilità, ma alla fine decide di girarsi e voltarle la schiena. È stanco e l’unica cosa che vuole in quel momento è dover litigare con la sorella, per cui decidere di lasciar correre, almeno per una volta.

«Adesso però dormi. »

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