Titolo: A song that made the wolf maid siffle
Fandom: Game of Thrones
Personaggi: Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Rating: Verde
Conteggio Parole: 687
Riassunto: In quelle note c’erano sogni mai avverati e speranze distrutte, c’erano tante storie mai vissute che iniziano a prendere vita nella mente di Lyanna e, prima che potesse davvero rendersene conto, l’immagine del principe divenne sfocata e gli occhi iniziarono a bruciare appena.
Quando la musica si fermò, le guance di Lyanna erano bagnate.
Note: Avevo questa cosa salvata nelle bozze da un po’ e boh, ho deciso di dargli una sistemata veloce e pubblicarla dato che non mi piace tenere le robe a fare la muffa - inoltre dubito che la avrei ampliata in ogni caso. Scrivere di Lyanna è stato un parto dato che non rientra tra i miei pg preferiti e non l’ho mai considerata troppo. Avevo però promesso una Rhaegar x Lyanna alla Camille, anche se ughhh, scrivere su di loro è davvero difficile ; A ;
Spero solo di non averla delusa e che qualcuno apprezzi questa piccola cosina qui, nonostante non riesca ad esserne convinta x°
L’avvenimento accaduto è canon: non saprei dire esattamente in quale libro viene descritto ma l’ho trovato scritto sulla wiki u v u
Le voci che giravano su Rhaegar Targaryen erano innumerevoli: per ogni persona che decantava la sua straordinaria bellezza e nobiltà d’animo ce ne era un’altra che sussurrava che il principe fosse depresso e che passasse le giornate chiuso in una stanza piena di libri prima di decidere - senza alcuna ragione apparente - di brandire una spada per la prima volta.
Se quelle parole fossero vere o meno, a Lyanna non importava.
Era completamente indifferente ai pettegolezzi e ai sussurri tanto cari alla gente del sud; Lyanna possedeva la spontaneità e la spigliatezza tipiche di quelle persone che parlano a voce alta e chiara, guardandoti dritto in faccia senza nascondere i propri pensieri e le proprie opinioni dietro una maschera. Non voleva giudicare una persona soltanto per i pettegolezzi che giravano su di essa, voleva conoscerla di persona e farsi guidare da ciò che l’istinto le diceva: solitamente non si sbagliava.
Era questo il motivo per il quale non gli aveva tolto gli occhi di dosso a Rhaegar durante il banchetto.
Era indubbiamente bello: i Targaryen possedevano tratti nobili e delicati, morbidi capelli argentei e occhi d’ametista, non era difficile capire per quale motivo le fanciulle di tutto il reame sospirassero al suo passaggio. In lui vi era però qualcosa di più della semplice bellezza, ogni gesto era permeato da una sorta di malinconia che, se possibile, lo rendeva persino più attraente, più simile a una qualche creatura mistica che ad un uomo in carne ed ossa.
L’aveva osservato con attenzione, fino a quando Brandon non l’aveva presa in giro per quello: Lyanna aveva quindi risposto tirandogli una gomitata, cosa che non aveva fatto altro che far scoppiare il più grande dei fratelli Stark in una sonora risata. Avevano così iniziato a battibeccare e scherzare, mentre il pensiero di Rhaegar diveniva sempre meno importante, fino ad essere relegato in un piccolo angolo della sua mente e svanire completamente come fumo al vento.
Fu solamente dopo alcune portate che Lyanna rivolse ancora una volta la sua attenzione al principe, le sue iridi plumbee non furono però le uniche a posarsi su Rhaegar: gli occhi di tutti gli invitati erano rivolti al giovane Targaryen. Le sue mani stringevano l’arpa che era tanto stata oggetto di chiacchiere e, nonostante non avesse ancora iniziato a cantare, il silenzio che aleggiava nella sala grande di Harrenhal era talmente assoluto da sembrare quasi sacro.
Lyanna aveva osservato il giovane drago per diverso tempo appena era arrivata, eppure, non appena questo aprì bocca, fu come vederlo per la prima volta.
Le mani delicate - troppo curate per essere solo quelle di un cavaliere - si muovevano con abilità magistrale sulle corde, dando vita a una melodia permeata dalla stessa malinconia presente negli occhi di Rhaegar quando il suo sguardo incontra quello della giovane lupa.
In quelle note c’erano sogni mai avverati e speranze distrutte, c’erano tante storie mai vissute che iniziano a prendere vita nella mente di Lyanna e, prima che potesse davvero rendersene conto, l’immagine del principe divenne sfocata e gli occhi iniziarono a bruciare appena.
Quando la musica si fermò, le guance di Lyanna erano bagnate.
Fu solo in quel momento che in lei si formò la consapevolezza dell’accaduto: si strofinò quindi il viso con il dorso della mano e sorrise, cercando di fare finta di nulla - lei non piangeva mai, neanche in quelle rare volte in cui i suoi fratelli la battevano con le spade e la pelle delicata si riempiva di lividi violacei per almeno una settimana - mentre il brusio della sala riprendeva, spezzando così l’incanto generato da Rhaegar.
Brandon la guardò per qualche istante sogghignando, chinandosi poi verso il suo orecchio.
« Sai… Ho visto che stavi piangendo. »
A quelle parole Lyanna non poté fare a meno di sentire le orecchie andare in fiamme e fu senza pensare che afferrò il bicchiere di vino più vicino a lei - Ned la avrebbe sicuramente perdonata per quello - e lo rovesciò sulla testa del fratello, sorridendo.
Non rivolse un altro sguardo a Rhaegar per tutta la serata, eppure non poté non pensare ad altro se non alla tristezza che aveva visto riflessa nei suoi occhi.