Titolo: Rette parallele
Autore:
xel1980Fandom: Heroes
Personaggi: Gabriel "Sylar" Gray, Peter Petrelli
Pairing: Sylar/Peter
Rating: NC-17?
Parole: 318
Genere: Angst?
Prompt: Perdono @
bingo_italiaBeta: La mia sorellozza
laurazel! :)
Note: Non fate caso a me... in questo periodo scrivo ancora peggio del solito. Inoltre non ho idea di dove dovrebbe piazzarsi questa fic nella storyline del telefilm. E' completamente random! xD Ma è un primo esperimento... abbiate pietà...
Riassunto: Perché dovrei cercare il suo perdono?
Disclaimer: Ovviamente i personaggi sono di Tim Kring e non miei...
Perché dovrei cercare il suo perdono? Perché dovrebbe importarmi tanto che lui, su tutti, mi accetti?
Lo vedo nei suoi occhi, l'odio che prova per me, eppure quando quelle due parole lasciano la sua bocca so che mente, quelle due parole che si fanno strada nella sua gola forzando la stretta che gli serra il collo. Ti odio.
Non è vero. Mi viene da sorridere. Glielo dico.
“Non è vero. Stai mentendo.”
E lui ha in faccia quello sguardo, come se non se ne rendesse conto.
Stringo ancora la mano attorno alla sua gola, sento quasi le sue ossa scricchiolare sotto i polpastrelli. Lui affonda le unghie nella mia schiena ma mi attira più a sé serrando le gambe attorno alla mia vita.
Dillo che ne vuoi di più, che c'è qualcosa di me che ti piace.
Mi spingo in lui più a fondo e lui geme, mi stringe.
Mh, sì. E' un bel posto in cui stare.
Peter Petrelli.
Il mio opposto. Potevo vederlo camminare dall'altro lato della strada, come un riflesso in uno specchio lontano. Costantemente. Ovunque andassi.
Due rette parallele.
Glielo afferro, lo strofino. Lui mi prende il viso fra le mani, mi infila i pollici in bocca, glieli succhio. Poi mi abbassa la testa, per guardarmi negli occhi.
Qualcosa mi chiude lo stomaco in una morsa.
A chi l'avrà rubato, questo potere? Perché mi fa sentire così?
[Perdonami, Peter. Per quello che sono.]
Lui viene sotto di me. Il suo corpo trema. L'orgasmo più bello della sua vita. E anche della mia.
Quando riesco a rimettere a fuoco il suo volto, lo so bene che se non fossi Sylar lui mi bacerebbe. E' troppo preso a giudicarmi, ora, a fare i conti col senso di colpa per aver goduto delle mie mani e del mio corpo. A provare ribrezzo, per sé stesso e per me.
E' come se fossi di nuovo solo nell'Universo.