Aug 15, 2008 18:21
“Risin' up, back on the street
Did my time, took my chances
Went the distance now I'm back on my feet
Just a man and his will to survive”
(Eye of the tiger- dal film “Roky II”)
Come avevo detto nei post precedenti avevo iniziato un “viaggio”, anzi…forse sarebbe meglio dire “IL” viaggio. Un cammino più o meno arduo per conoscere meglio se stessi, anche se poi suddetta conoscenza non arriva mai fino in fondo. Ciò vale anche per le persone che si hanno a fianco nel corso della vita, neppure dopo molti anni di conoscenza puoi arrivare a dire di sapere esattamente come sono.
Sei mesi fa, anche a seguito di spiacevoli eventi che mi sono successi, dopo aver pianto tutte le lacrime di questo mondo ed oltre, dopo aver toccato il fondo del dolore, dopo che il mondo pareva non avere più alcun senso per me, ho capito che era giunto il momento di cambiare. Cambiare per la mia sopravvivenza, visto che mi svegliavo ogni giorno e non sapevo chi era la persona che mi guardava nello specchio la mattina, e la vita mi andava assai stretta. Dovevo riuscire a capire cosa mi stava succedendo, e soprattutto percorrere una strada diversa da chi mi stava attorno, dovuta anche al fatto che la maggior parte delle volte quando uscivamo insieme mi sentivo come un pesce fuor d’acqua. Per far ciò ho scelto d’allontanarmi da voi, non perché ero arrabbiata con qualcuna o mi avevate fatto qualche torto, spero solo che non lo abbiate pensato, visto che quella strada la dovevo percorrere da sola, per giungere alla fine ed essere una persona nuova. Lo so, ho fatto male a sparire senza spiegazioni di sorta, ma per andare avanti in quello che mi ero prefissata per guarire dal mio problema era proprio lasciare la “vecchia Elena”, quella che cominciava a non andarmi più, e le sue vecchie abitudini con cui allora cominciavano a non dirmi più niente. Ormai i manga ed i fumetti in genere avevano fatto il loro tempo, prenderli era più un’abitudine che altro, visto che tutt’oggi ho diversi volumetti che non ho letto. Perché la passione in me era finita da un bel pezzo e non lo volevo ammettere, visto che era l’unico argomento che poteva tenerci, in qualche modo, unite. Forse anche per questo mi sono ritirata, visto che il “collante” se ne era andato, e molto probabilmente le mie nuove abitudini interessavano a poche visto che esulavano totalmente dall’ambito fumettistico.
Per prima cosa mi sono buttata letteralmente sui libri, inforcando esami su esami, arrivandone a dare tre in meno di una settimana, arrivando a dare una bella sfoltita alla lista di quelli che dovevo dare e giungendo in sei mesi ad essere ad un ottimo punto, mancandomene solo quattordici alla tesi. Ed è anche per far questo che non mi son fatta sentire, volevo compiere l’impossibile e ce l’ho fatta. Come recita il motto della “Nike”: impossibile is nothing!
E per questo mi do un sacco di pacche sulle spalle che manca poco me le finisco!
Fu proprio in quel periodo di grandi cambiamenti che, dopo aver ignorato per anni la cosa dicendomi che non ero in grado di farlo e che “socialmente” sarebbe stata una cosa alquanto strana, ho preso il coraggio a due mani e sono andata a provare il corso di pugilato che si tiene nella palestra che frequento da quattro anni...ho provato, sentendomi inizialmente un tantino ridicola, ma sia l’allenatore che i compagni con cui ho legato subito mi hanno sempre incoraggiato e spronato. Forse anche troppo, visto che ormai son tre mesi che lo pratico ed ho già fatto il mio primo “incontro” di allenamento con un mio compagno che fa pugilato da due anni e che personalmente ammiro tantissimo per lo stile di combattimento!^^ Io, dopo aver rimediato un diretto sinistro in bocca…con tanto di taglio sotto il labbro (parevo la Parietti), visto che finchè non mi tolgo l’apparecchio non posso indossare il paradenti…ma nonostante le iniziali incertezze, alla fine gli ho dato nel mio piccolo di principiante filo da torcere. Tant’è vero che alla fine dell’incontro mi ha ricoperto di complimenti, e sono stata orgogliosa di ciò che mi ha detto, poiché nella vita sono sempre stata una brava incassatrice e più volte sono stata mandata al tappeto, ma mi sono sempre rialzata, più o meno velocemente. Mi viene in mente una frase che lessi alcuni mesi fa in un’intervista rilasciata dalla figlia del pugile Primo Carnera; lui sosteneva che il vero pugile, nonostante la vita lo metta al tappeto, si rialza sempre. Sono state anche queste parole che mi hanno fatto pensare d’iniziare questa disciplina sportiva, proprio per quanto ho detto poco prima.
Ed è anche grazie al pugilato ed alle belle persone, ragazzi e ragazze, che ho incontrato, alle risate fatte, alle cazzate sparate in allenamento, insieme alle botte che ci diamo, ai “consigli di vita sportiva” che Gabriele (l’allenatore) ci dà, che ciascuno di noi cresce un po’ ogni giorno.
Sono partita che ero una amante del disegno, ed ora ritorno come combattente…(discretamente forte, visto che mi fanno allenare con i ragazzi…che ho talvolta il “piacere” di menare fitto, fitto…), perché, come Bilbo ci insegna: bisogna andare per poi fare ritorno, ed io la strada del ritorno l’ho appena imboccata.
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