Carissimi Wolfstarici, inizio con lo scusarmi per la buca di ieri: assolutamente colpa mia, visto che non avevo inoltrato a
zia_chu la fic da postare e sono rimasta senza connessione all'improvviso. Ma dunque, non indugiamo oltre e procediamo con la prossima fic! ^___^ Dopo, ovviamente, le solite regolette. (Tanto lo so che non le legge più nessuno. XD)
In breve: votate al sondaggio chi è che secondo voi ha scritto questa storia e commentate in forma anonima per evitare di essere esclusi come possibili autori (N.B. Questo non vale per l'autore remixato, che invece può commentare la storia tratta dalla sua fanfic normalmente. Esempio pratico: questa fanfic è per
tommykaine quindi lui può commentare normalemente; tutti gli altri NO!)
Tutto chiaro? Lo spero XD
Voi votate e commentata in forma anonima ♥
Autore: mistero ♥
Titolo: Disastri e panna montata
Personaggi: Sirius Black, Remus Lupin
Rating: PG-13
Avverimenti: Slash, accenni di BDSM
Storia originale:
Senza titoloAutore remixato:
tommykaine Disastri e panna montata
-Fatto- disse Remus soddisfatto, completando l'opera con un ultimo tocco di bacchetta.
Sirius trattenne visibilmente il respiro, e Remus sorrise al suo sforzo di rimanere assolutamente immobile, di non peggiorare la sua situazione facendo magari cadere una delle candeline accese sul suo petto o sulla sua pancia.
Era veramente uno spettacolo. Una torta vivente, delizioso da mangiare, ma ancora di più uno spettacolo a vedersi, buffo ed erotico allo stesso tempo.
Lo strato sottile di panna montata che ricopriva la sua pelle era venuto benissimo, steso a regola d'arte e fissato con un pizzico appena di magia, perché il respiro spezzato di Sirius non lo rovinasse. Le fragole e i pezzetti di cioccolata lo decoravano qua e là; Remus aveva l'acquolina in bocca pregustando il momento in cui li avrebbe mangiati, uno alla volta, succhiando la pelle di Sirius su cui poggiavano. Immaginava già il modo in cui Sirius si sarebbe teso, tirando i legacci che lo ancoravano al letto, e le sue proteste mugugnate a mezza voce mentre Remus ignorava ogni accenno della fretta del suo amante, come sempre, prendendosi tranquillamente tutto il tempo per godersi quel gioco. Quasi rimpiangeva il momento in cui inevitabilmente tutto il suo lavoro sarebbe stato distrutto, ma era già abbastanza eccitato da considerare la disfatta del suo capolavoro un prezzo accettabile per il pomeriggio che aveva in mente di trascorrere con Sirius.
-Moony?-
La voce di Sirius, più implorante che curiosa, lo distrasse dalla sua contemplazione. Remus sogghignò tra sé: a giudicare dal modo in cui Sirius si stava agitando, il silenzio doveva essere stato piuttosto lungo, abbastanza perché Sirius, non a torto visti i precedenti, potesse temere di essere stato piantato lì come un idiota. Remus quasi vedeva gli ingranaggi della mente di Sirius che ripercorrevano gli ultimi giorni, a caccia di qualche offesa che potesse aver portato Remus ad architettare una vendetta di quel genere. Non sarebbe stata di certo la prima volta.
-Stavo valutando se scattarti una foto- rispose, impietosendosi davanti alla tensione di Sirius.
-No, ti prego!- rispose Sirius, dal letto. -L'ultima volta...-
Remus ridacchiò. -Starò attento a non lasciarla dove James possa trovarla, questa volta- rispose.
-Moony...-
-Scherzo- concluse Remus, sedendosi sul letto e posando una mano sul ginocchio di Sirius.
-Lo spero bene-.
Remus rise, stringendo la gamba di Sirius in maniera rassicurante prima di sporgersi ad afferrare una fragola che stava scivolando pericolosamente lungo il suo torace, verso le lenzuola ancora pulite.
-Basta parlare- disse, posando il frutto sulla bocca di Sirius. -E' il momento di spegnere le candeline...-
Remus ne afferrò una e, prima che Sirius potesse realizzare cosa aveva in mente, la inclinò piano, in modo che una piccola goccia di cera scivolasse inesorabilmente sulla pelle di Sirius, scottandolo appena e facendolo sussultare. Poi soffiò sulla fiammella e sorrise sentendo il respiro di Sirius che accelerava mentre l'aria fresca si portava via quel piccolo dolore. Remus aveva provato quel gioco sul proprio braccio, qualche giorno prima, e poteva immaginare bene quello che Sirius stava provando. Una goccia di dolore, calore e poi sollievo. Non gli avrebbe fatto male, ed era piacevole.
La seconda candelina fece la fine della prima, strappando a Sirius un piccolo gemito. Remus si stava divertendo: più candeline spegneva, più Sirius si agitava, impaziente. Il gioco stava riuscendo perfettamente.
Spenta anche la terza candelina, Remus decise di cambiare il ritmo. Si allungò verso la clavicola di Sirius e la fragola che vi era posata, chiudendo la bocca attorno al piccolo frutto e allo stesso tempo graffiando con i denti Sirius, che sussultò alla nuova sensazione. Deliberatamente Remus succhiò il pezzetto di pelle sotto le sue labbra, tormentandolo con i denti finché non fu sicuro che l'indomani Sirius avrebbe sfoggiato un piccolo livido, proprio in quel punto.
-Moony...- rantolò di nuovo Sirius, implorante. Il modo in cui agitava i fianchi suggeriva decisamente che forse il gioco era andato avanti fin troppo a lungo per lui. Eppure Remus voleva ancora divertirsi.
-Quanta fretta... Ci sono ancora cinque candeline, un sacco di fragole e la cioccolata. Dovrai avere pazienza, Padfoot- lo rimproverò.
-Remus, non ce la faccio più- sbottò Sirius.
-Dai, Sirius- scherzò Remus, mangiando un'altra fragola e insieme mordendo la pancia di Sirius, -giochiamo un altro po'-.
Ma Sirius evidentemente era troppo nervoso per stare fermo. Mosse di nuovo i fianchi, tirando i legacci che gli bloccavano i polsi; erano semplici strisce di stoffa, e probabilmente Remus, concentrato sulla torta, non li aveva legati con la solita cura impeccabile. Uno si sciolse, e Sirius, istintivamente, tese il braccio verso Remus per afferrarlo ed ottenere finalmente la fine di quella tortura. E immancabilmente rovesciò tutte le candeline che aveva ancora sul petto.
-Sirius!- esclamò Remus, un attimo troppo tardi. Le candele erano troppo piccole per bruciarlo seriamente, ma Sirius emise comunque una sorta di guaito di dolore quando fu investito dalla piccola pioggia di cera bollente e fuoco. Cercò di mettersi a sedere, ma era ancora legato e quell'agitarsi non faceva che peggiorare la situazione. Remus afferrò la bacchetta prima ancora di pensarci bene.
-Aguamenti!- gridò, puntandola verso Sirius, senza un minimo di lucidità.
Una cascata in miniatura, amplificata dal panico momentaneo di entrambi, investì il letto ed il suo sfortunato occupante, infradiciando indistintamente pelle, capelli e lenzuola, rovinando completamente la torta improvvisata e le scarpe di Remus, a terra.
Sirius boccheggiava, cercando di riprendere fiato dopo essere stato quasi annegato, quando Remus si rese conto davvero di quel che stava facendo e abbassò il braccio, interrompendo il flusso dell'acqua.
-Moony, ma che cavolo...- cominciò Sirius, quando riuscì a respirare, togliendosi la benda fradicia dagli occhi.
-Scusami- rispose Remus, mortificato dalla propria reazione eccessiva e anche un po' dalla piega ridicola che aveva improvvisamente preso il loro pomeriggio.
Sirius finì di liberarsi dai suoi legami e si scrollò come avrebbe fatto Padfoot, restituendo di fatto a Remus un bel po' dell'acqua che gli aveva rovesciato addosso. Poi alzò gli occhi e, per la prima volta quel pomeriggio, incrociò lo sguardo di Moony.
Bastò un istante perché entrambi scoppiassero a ridere; Sirius si rotolava sul letto e si teneva la pancia, spargendo ovunque sulle lenzuola e sul pavimento panna montata e fragole, mentre la cioccolata che non era stata lavata via dall'idrante improvvisato di Remus si appiccicava inevitabilmente ovunque; Remus rideva appena più discretamente, senza ululare, ma anche senza nascondere le lacrime di ilarità agli angoli dei suoi occhi.
-Siamo due idioti- commentò, tra una risata e l'altra. -Tu non sei capace di stare fermo nemmeno un momento e io mi faccio prendere dal panico per ogni sciocchezza-.
Sirius, che sembrava incapace di parlare coerentemente, annuì e gli tese una mano. Remus la prese e si lasciò trascinare addosso all'amante, continuando a ridere mentre lo abbracciava, incurante della panna montata annacquata che gli si appiccicò addosso. Gli faceva male la pancia per le risate e Sirius, sotto di lui, sussultava come un cretino ogni volta che cercava di trattenersi per un istante.
Alla fine fu il bisogno di respirare a calmarli entrambi, anche se Remus prevedeva che sarebbero andati avanti a ridacchiare di quel che era successo per giorni, se non per il resto delle loro vite. Ma per qualche minuto riuscirono a rimanere semplicemente abbracciati nel letto, ed era già una vittoria.
-Abbiamo rovinato la tua torta- disse Sirius, vagamente dispiaciuto.
-Era anche buona- commentò Remus.
-Hai usato tutta la panna che avevamo?-
Remus annuì contro la spalla di Sirius.
-Accidenti,- rispose lui, -ne avrei mangiata volentieri un po'-.
Remus sorrise. -Non siamo tagliati per questi giochi- disse, con una punta di rammarico. -Dovremmo limitarci-.
-Una o due posizioni al massimo- scherzò Sirius. -Peccato, però. La parte divertente doveva ancora arrivare-.
-Sarà per il prossimo anniversario- disse Remus.
Sirius annuì e tacque per un momento, accarezzando distrattamente le spalle di Remus. -Sai...- disse poi, come se gli fosse appena venuta in mente una cosa. -Se non mi sbaglio, dopodomani sono tre anni dalla prima volta che siamo andati ad Hogsmeade insieme, dopo il nostro primo bacio-.
-Quello era in ottobre- gli fece notare Remus a mezza voce.
-Ok, dopo il nostro primo bacio da sobri- puntualizzò Sirius.
Remus ci pensò un attimo. Non si ricordava nulla del genere, il che significava che poteva ragionevolmente essere successo.
-Credo di sì- disse, alla fine, sollevando la testa per guardare Sirius negli occhi. Il suo sorrisetto era quello patentato del Malandrino, e Remus lo ricambiò con uno molto simile.
-Dovremmo festeggiare, Moony...- sussurrò Sirius.
Remus semplicemente doveva baciare quel sorriso, prima di alzarsi dal letto.
-Dove vai?- gli chiese Sirius, con espressione stupita.
-A comprare una scorta di panna montata-.
Poll Remix: nona fanfic! .