Meraviglie, libri e mostri assortiti

Mar 26, 2010 19:32

Latitanza obbligata dal duro lavoro.
Ho visto però lo straordinario Alice in Wonderland di Tim Burton, apprezzato Il Riccio  (ovviamente dal best-seller L'eleganza del riccio di Muriel Barbery) di Mona Achache, divorato la saga vampiresca da Twilight e infine affrontato la lettura di Orgoglio, pregiudizio e zombie di Seth Grahame-Smith da Jane Austen.
Tim Burton, da quel grande artista che è, non ha fatto un remake, ma ha raccontato la storia di un'Alice cresciuta e alle prese con un fidanzamento che le vorrebbero imporre e lei rifiuta. Ritornerà nel paese delle meraviglie per liberarlo dalla malvagia regina rossa  smascherando i suoi servi bugiardi dopo aver incontrato il gatto svaporato e lo sciroccato terzetto composto dal Cappellaio Matto, dalla Lepre di Marzo e dal Ghiro. L'animazione 3D è un capolavoro, e gli elementi della storia classica sono mirabilmente rielaborati nella visione onirica del regista. I personaggi stralunati, la pallidissima Alice e i costumi fiabeschi non sono una mera copiatura del vecchio cartone disneyano, ma brillano di luce propria.




Devo essere l'unica che non ha letto L'eleganza del riccio e dunque non farò confronti con il libro. Il film è colto, improbabile ed elegante quanto basta, forse un po' manierato. Belli i personaggi, bellissimi gli interni e le stop-motion che qui e là fanno da intermezzo. Paloma, la bimba che racconta la storia, è un'aspirante suicida con grande talento artistico. La portinaia, vera protagonista della storia, nasconde la propria ricchezza, che sono i libri di cui è innamorata. Il gentiluomo giapponese saprà aprire quel mondo segreto, quel piccolo tesoro nascosto. La scena finale mi ha fatto fare un balzo sulla sedia.




La lettura della saga mi ha occupato per un bel po' di sere consecutive. Avvincente dapprima, la storia è scivolata verso il ripetitivo, rallentando fino all'inverosimile. Bella ed Edward non concludevano mai, Bella altalenava tra il lupastro Jacob e il pallido vampiro, i Cullen erano troppo perfettini ed infallibili. Insomma, il mio interesse è andato scemando.




Ora, dopo L'uomo autografo di Zadie Smith, sono impegolata con Elizabeth, Darcy e gli zombie. Vi saprò dire.

pregiudizio e zombie, alice in wonderland, twilight, orgoglio, l'eleganza del riccio

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