Come tutti

Oct 04, 2010 00:32

Capita, a volte, di essere spinti a riflettere. Uno vive la sua normale, spesso tediosa vita e..bam! Arrivano quelle notizione, che lasciano attonita, anche se spesso non riguardano personalmente te. 
Scrivo quando ho la mente affollata da pensieri, perchè scrivere mi aiuta a metabolizzare i sentimenti. Malgrado possa sembrare un tipo diretto, che dice tendenzialmente tutto quello che le passa per la testa, spesso di notte mi ritrovo una strana sensazione, un misto di insoddisfazione e ansia, che mi spinge ad accendere il computer e pestare frettolosamente sui tasti illuminati. Ancora devo capire bene perchè, da cartella sepolta nei meandri del database del mio computer, abbia voluto scegliere come posto delle mie riflessioni un diario pubblico. 
Ho appena ricevuto una notizia molto triste, che mi ha del tutto levato quel poco sonno che avevo. 
Credo che ognuno, nel suo profondo, sia convinto di essere speciale, di avere qualcosa di particolare e inimitabile. Tempo fa ero convinta di essere più unica che rara, speciale e ricercata. Ora, ripensandoci, mi rendo conto di essere stata solo tanto snob.
Ebbene, non è vero. Siamo tutti uguali, chi più  e chi meno. La morte non guarda in faccia a nessuno, e arriva indipendentemente dal fatto che tu sia pronta o no. Il bello è che, nel momento in cui capisci che qualcuno ti ha davvero lasciato, ti stupisci del fatto che il mondo non sia sconvolto con te. Gli alberi sono ancora in piedi, gli uccelli continuano a volare, le persone a camminare indaffarate. E tu avverti più che mai il divario e l'uguaglianza con coloro che, quel momento, l'hanno vissuto come se niente fosse. Perchè, in effetti, non è stato niente per loro. Ma quando è successa la stessa cosa a loro? Quando sono stati loro ad essere sconvolti e tu indaffarato e indifferente? 
Esattamente, tutti uguali.
Ora, se io mi sento così, come si sente lei? Spero solo di essere in grado, come amica, di confortarla, anche se non so proprio come. Spero solo che il mio volerle bene sia sufficiente.
Amica mia, ti voglio bene

morte, vanilla, uguaglianza

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