[Monkey Island] Millemila modi offerti da Guybrush Threepwood per scampare alla morte

Jul 21, 2011 11:06

Fandom: Monkey Island™ (con tanto di ™)
Titolo: Millemila modi offerti da Guybrush Threepwood per scampare alla morte
Rating: verde
Genere: stupido come il gioco
Conto Parole: 486
Personaggi/Coppie: Guybrush Threepwood, LeChuck
Prompt: Scrivere un drabble che inizi e finisca con "Dunque" e in cui si racconti una storia. [Seconda Prova]

“Dunque... mmmh... fammi pensare...” borbotta Guybrush, inclinando la testa meditabondo.
LeChuck abbassa la spada, confuso. “Che diavolo vai farneticando, Threepwood?”
“Mi hai concesso di dire le mie ultime parole prima di morire,” spiega Guybrush, discorsivamente, “perciò sto pensando cosa dire. Voglio che sia qualcosa di memorabile, capisci? In fondo sono le mie ultime parole.”
“E se ti tagliassi la lingua, la buttassi in pasto ai pesci cani e poi ti uccidessi?” lo minaccia LeChuck ghignando diabolicamente.
“Ma così non ti atterresti al codice piratesco. Secondo il regolamento del Grande Libro dei Pirati le ultime parole sono un diritto del condannato a morte. Lo sai anche tu, avevi scritto a riguardo una recensione nella Gazzetta della Scimmia.”
“Avevo scritto che mi faceva più schifo del grog light! E io detesto le bevande dietetiche!”
“Ma non cambia il fatto che non puoi trasgredire il regolamento. Guarda me: sono legato come un salame all'albero maestro, ho freddo, ho fame, tra poco morirò e sento uno strano odore di piedi sporchi provenire dalla tua cambusa, ma mica mi lamento come te!” lo rimprovera Guybrush, scuotendo poi la testa. “Dovresti farti un bell'esame di coscienza.”
LeChuck farfuglia qualcosa a denti stretti, poi sospira. “E va bene, Threepwood, di' pure le tue ultime parole!”
“Dunque...” comincia a dire il pirata, alzando gli occhi al cielo. “Potrei cantare una mia canzone, s'intitola Un giorno vedrò anche una scimmia a quattro teste... ma ora che ricordo non sono mai andato oltre il titolo, visto che non ho mai imparato a comporre. Da piccolo sognavo di far parte di una band, ma mio padre non voleva perché diceva che la musica rock mi influenzava negativamente, così ho smesso di ascoltarla ed eccomi qui, magari con un piccolo rimpianto in più, ma felice che mio padre sia fiero di me.”
“Fiero di avere un figlio pirata?!” chiede LeChuck perplesso.
“Be'... i posti per diventare un impiegato del catasto erano esauriti, ed è difficile trovare lavoro di questi tempi. Vuoi che ti racconti la storia di come sono diventato un pirata?”
“No.”
“Ma sono le mie ultime parole!”
LeChuck si massaggia il cranio e sospira di nuovo. “D'accordo, Threepwood, ma fa' in fretta.”
“Dunque... era una notte buia e tempestosa. Il vento gelido e sferzante scuoteva le fronde dei cipressi, e si udiva in lontananza una litania cacofonica e scomposta di ubriachi festosi. I loro nomi erano John, Bob, Fred, Benicio, Harry, Alain, Rupert, Miguel, Lopez... o forse era Gomez?”
“Per mille gambe di legno marcito, chi se ne importa dei loro nomi!”
“È necessario saperlo ai fini della storia, visto che più in là diventano coprotagonisti.”
“Se devi raccontare tutti i particolari, morirò prima che questa storia finisca!”
“Non sono io che ci metto tanto, sei tu che interrompi sempre! Ecco, ho perso il filo del discorso... adesso mi toccherà ricominciare!” esclama Guybrush, sbuffando. “Dov'ero rimasto?”
Esasperato, LeChuck si passa la mano sulla faccia e sospira. “Eri rimasto a dunque.”

fanfiction, game: monkey island, challenge: multifandom drabble fest

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