Miss You~

Jan 17, 2012 15:17


17 Gennaio 2012                                                                                                                                                  H 00:00

Ed eccomi di nuovo qui... a scrivere per te...

E' strano doverti scrivere e non poterti parlare più di persona, sai nonna?...

E' appena passata la mezzanotte di lunedì 16. Ciò vuol dire che è martedì 17. Cioè che domani (mercoledì) è già una settimana che tu non ci sei più. Ancora non ci credo... Sembra ieri che venivo in ospedale o a casa a trovarti ... Sarò ripetitiva ma, mi manchi veramente tanto... Ecco! Piango di nuovo...

Il tempo passa troppo in fretta. Non fai in tempo a fare nulla che già è passata una mattinata, una serata, una giornata o, addirittura una vita...

Ieri/oggi mamma, zia e nonno ti hanno portata al cimitero. Quanto ci sono rimasta male che non sei potuta restare a casa tua... La casa che hai sempre desiderato e che non potevi permetterti agli inizi... Peccato che non te la sia potuta godere a pieno...

E' difficile pensare che non potrò più chiederti come stai... Ma come mi avresti potuto rispondere?... “Come sempre a nonna...” è sempre stata questa la risposta che mi hai dato mentre io speravo in un: “Mi sento meglio!” e invece no... sei andata sempre a peggiorare...

Quando sabato sono venuti i gemellini a casa per trovarti non sai quanta tenerezza mi facevano... Alessandro continuava a mandarti baci e Manuela guardava quella scatola con gli occhi di una che non poteva credere che dentro ci potesse essere una persona che per 7 anni della sua vita andava sempre a casa sua a passare tutte le festività e passavano insieme giornate intere a ridere e scherzare.

Forse da bambini è più “facile” (anche se facile non è proprio il termine giusto) accettare la morte di qualcuno...

Mi sono sempre chiesta perchè abbia dovuto perdere il nonno quando avevo 6 anni... Ricordo ancora le corse che facevo con Carmine per portargli la “pilla”, o quando mi diceva: “Quando ci vediamo a nonno?” e io con l'ingenuità di una bambina rispondevo sempre “Domani.”.

Poi però ci rifletto e penso: “Ma se avessi vissuto altro tempo col nonno, come sarebbe stata la mia vita?”. Mi pongo questa domanda ogni tanto e la risposta è: “Non lo saprò mai...” e sai perchè nonna? Perchè per quanto uno possa immaginare come possa essere il futuro, la realtà è ben diversa...

Il 31 dicembre, mentre io e mamma venivamo da te, lei mi ha detto: “Se fosse ancora vivo il nonno, mi sa che avresti passato un guaio... In questi periodi faceva sempre le visite per gli auguri e sicuramente ti avrebbe chiesto di accompagnarlo...” e ti dico la verità, a me non avrebbe che fatto che piacere! Anche se ho pochi ricordi del nonno, sono tutti stupendi. E la maggior parte di questi me li raccontavi stesso tu con le lacrime agli occhi...

Ah... nonna. Ma come si può fare che appena si parla di te scoppiamo subito a piangere? Piangiamo tutti di tristezza mentre so che tu non vorresti... Per te non esistevano lacrime di tristezza, ma solo di gioia.

Un giorno che ero a casa da te e ti mettesti a piangere per la fine che stavi facendo, non sai che colpo al cuore mi hai dato...

Non posso fare a meno di girare per casa e pensare a te... Di quando entravi dalla porta, ti mettevi a stirare e mi chiamavi perchè ti servivano le crucce, altrimenti i pantaloni di babbo si maltrattavano e chi lo sentiva dopo!!

Oppure di quando mamma comprava la verdura e tu dopo aver stirato, con una santa pazienza la pulivi e ti mettevi anche a cucinare, così mamma li trovava già cotti.

E come dimenticare: “Non posso mangiare la ricotta, sennò s' blocc' 'ngann!” e io ti prendevo sempre in giro a tavola su ciò, ogni volta che mamma comprava un po' di ricotta di cestino che tu riuscivi a mangiare perchè non ti portava questo fastidio... Forse già da allora dovevamo capire che qualcosa non andava?...

Si dice che capisci l'importanza di una persona, solo quando la perdi.

Non è il tuo caso, giusto nonna? Tu per noi sei sempre stata importante.

Che io ricordi, non ho nessun ricordo brutto di te. Sono tutti ricordi belli e, perchè no, se ci si riflette su, anche divertenti.

Gli aneddoti più carini e divertenti sono quelli in cui volevi parlare “italiano”~

“Patrì ij so previggent'”,“Quello, hanno costruito il palazzo senza le fondamentali!!”,“Patrì! Dic' a papà che accattass' 3 pacchett' e pall' 'n man!”, a ripensarsi ancora rido...

Oppure, ti ricordi quando a Natale di 2 anni fa, da zia giocammo a Sinco e tu, dopo che venne chiamata la prima carta, urlavi: “Centro!” e zia Angela: “Obbiloc' oì. Mò la nonna s pij tutt' è sord!” e ridendo e scherzando era così. Era un miracolo se qualcuno di noi riusciva a fare il centro prima di te.

Quest'anno è stato strano giocare senza di te... la tua mancanza si sente, e come...

Poco fa riguardavo le foto dei miei 18 anni, delle uscite ai ristoranti, la festa dei 70 anni di nonna Anna, “l'amica mia” come la chiamavi sempre tu... Rivedo quelle foto e vedo il tuo viso sereno. Felice. Pieno di vita, che negli ultimi tempi era scomparso...

Ora “l'amica tua” è l'unica nonna che mi è rimasta... Nonna Anna ci ripete sempre: “Io se vivo, vivo per voi!” e qui ti ripongo la domanda: “Perchè tu non l'hai fatto? Perchè ti sei abbandonata?”

Non posso non pensarci! Proprio tu che quando vedevi qualcuno che stava male, eri la prima a dire: “Dovete combattere! Dovete essere forte!”

Sappiamo che ciò che a ti ha abbattuto è stato il non poter camminare... Tu volevi essere libera! Quante volte ti ho incontrata nel mercatino mentre facevi un po' di spesa o stavi tornando a casa. E tutte le domeniche che salivi dalla nonna perchè: “Vado a trovare l'amica mia.”?

Ecco ciò che mi piace della nostra famiglia. Tu e la nonna non eravate “la suocera di mio figlio” o “la suocera di mia figlia”. No. Eravate amiche. Delle bellissime amiche.

Le mogli o i mariti dei vostri figli non sono “mio genero” o “mia nuora”. No. Sono “i miei figli~”.

Quanto vorrei abbracciarti nonna... Giovedì io e Checca ti guardavamo su quel letto e ci sembrava che ti muovessi... Speravamo tanto in un miracolo, ma questo non è avvenuto...

Quando la bara è entrata non volevo crederci che veramente ci stavi abbandonando per entrare in quella cassa per poi essere bruciata e venire inserita dentro una scatoletta delle dimensioni di un “put cas'” come lo chiama nonna Anna...

Il giorno del funerale la gente fermava mamma per fargli le condoglianze, gente che mamma non conosceva ma questi conoscevano te, perchè non c'era nessuno che non ti conoscesse e che non ti volesse bene, ma il tuo bene bisognava guadagnarselo e sopratutto meritarlo!

Quante altre cose vorrei dirti e che non ti ho detto mai. Non perchè non volevo dirtele. Ma chi avrebbe mai pensato che da un momento all'altro decidessi di salutarci?

Forse avrò fatto male a non dirtele in vita, ma so che tu mi ascolterai lo stesso anche se non sei più qui.

Una cosa che hai sempre saputo è che ti voglio bene, vero nonna? Forse non te l'avrò detto molte volte, e di questo mi rammarico, ma tu lo sapevi, come sapevi quanto ti voglio e ti vogliono bene ♥

Ciao nonna ♥
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