[Star Wars] Nuova vita

Jul 31, 2010 03:36

Titolo: Nuova vita
Fandom: Star Wars
Autore: queenseptienna 
Beta: narcissa63 
Rating: NC17
Pairing: Han/Luke
Genere: erotico, romantico
Avvertimenti: slash, sesso descrittivo, what if?
Info: dedicata hikaruryu  per il suo compleanno ed a leliwen  per l’hotfic_exchange  <3
Disclaimer: nessun diritto sulla Saga di Star Wars, non mi appartiene, nessuna lesione intesa.

Finita la Guerra, caduto Palpatine, Luke decise di stabilirsi a Coruscant, dove il Consiglio Jedi gli aveva chiesto di ripristinare l’Ordine. Aveva accettato di buon grado, allontanarsi da tutto quello che lo turbava era stata la scelta migliore e tra tutti i pianeti della Galassia, quello che era stato la culla della Repubblica avrebbe dato maggior risalto alla sua opera.
Così si era dato da fare, rimettendo in piedi l’Ordine degli Jedi e passando notti insonni a ricercare i vecchi Maestri ed i nuovi Padwan da addestrare. Spesso si tratteneva fino a tardi a chiedere consiglio a suo padre, Anakin, ed al suo vecchio Maestro, Obi Wan, i cui spiriti non lo abbandonavano mai, o persino a Yoda, anch’egli misticamente accanto a lui.
Per Luke poter vedere il volto del genitore non coperto dalla maschera nera che era stata il simbolo del male, di Darth Vader, l’ultimo dei Sith, era una gioia immensa, nonostante non potesse toccarlo o tenerlo vicino a sé per troppo tempo.
In ogni caso, dopo i fatti accaduti sulla luna boscosa di Endor, era proprio quello che gli serviva per dimenticare. Nel ripristinato Ordine Jedi, Luke aveva inserito nuove norme, cancellato o modificato quelle vecchie ed incomprensibili, organizzato meglio gli addestramenti.
Passarono gli anni e lui divenne un uomo. Non era più il sedicenne ingenuo che Obi Wan addestrava su Tatooine, ma nemmeno quello ventenne che aveva fatto cadere l’Impero e distrutto la Morte Nera. Ora era solo Luke Skywalker, il Maestro, ed al suo fianco c’era sua sorella Leia, addestrata nella Forza.
Però, di Han Solo, nessuna traccia.
Il contrabbandiere non si era più fatto vedere in quel quadrante galattico. Leia aveva superato in fretta il dolore della perdita: le nuove leggi dell’Ordine le avevano concesso di sposarsi con un nobile di Bimissari, ed ora viveva felice con il marito ed un nugolo di figli, supervisionando la locale scuola per Jedi.
Luke, invece, non aveva ancora metabolizzato l’allontanamento di Solo, a cui pensava sempre, fino allo struggimento. Non avrebbe mai mentito a sé stesso, quel silenzio perpetuo da parte dell’amico gli aveva spezzato il cuore e difatti, fra tutti i nuovi Cavalieri, era proprio lui l’unico a non essersi sposato.
Come avrebbe potuto farlo, con il proprio cuore in viaggio per Galassie sconosciute ed il corpo, invece, ben piantato sulla terrazza del vecchio palazzo della Repubblica?

-Maestro Luke! Maestro Luke!-
Un giovane padwan, di circa tredici anni, correva esaltato verso di lui con un largo sorriso. -Maestro Luke!-
Un lampo di Forza lo fece inciampare, mentre il Maestro Noa lo fissava trucemente da sotto le sopracciglia cespugliose. -Quante volte devo dirti che non si corre? Un Jedi deve avere contegno!-
-Perdono, Maestro Noa.- rispose il bambino, alzandosi da terra ed avvicinandosi alla tunica di Luke -Ma il Maestro Skywalker sarà felice di sapere che il Capitano Solo è atterrato venti minuti fa nell’avioporto!-
Per un attimo, la Forza si contrasse in uno spasmo e tutti quanti poterono avvertirla. Luke, seduto sul proprio scranno, si tenne la fronte con una mano, sorridendo. Sì, l’aveva già avvertito, ma questo non aveva impedito al suo spirito di ballare per la felicità, quando gli era stata data la notizia ufficiale. Han era tornato e sperava lo avesse fatto per lui.
In silenzio si alzò e ringraziò il Padwan, accarezzandogli la testa bionda. Gli ricordava un po’ lui da giovanissimo.
Nessuno cercò di fermarlo ed il tragitto fino all’avioporto fu davvero breve, ma il Maestro lo percepì come infinitamente lungo. Quando vi arrivò, Han Solo stava controllando alcune carte di sbarco del Millenium Falcon insieme a Chewbecca, il suo Wookie, ma era palese che stesse fingendo di leggere, visto il tremore leggero e la rigidezza della sua postura, che aumentava ad ogni passo di Luke verso di lui.
-Han…-
Il Capitano alzò la testa ed i loro occhi s’incatenarono. Solo era rimasto identico a come lo aveva lasciato, ma Luke era cresciuto, era diventato un uomo splendido, i cui capelli biondi ora ricadevano lunghi e selvaggi sulla schiena. Non aveva più nulla del ragazzino di un tempo e Han non seppe con quale battuta idiota salutarlo, per cui si limitò a pronunciare il suo nome. -Luke…-
Il Maestro Jedi gli si avvicinò, toccando il braccio peloso del Wookie, per poi abbracciarlo brevemente. Solo allora sfiorò il petto del vecchio amico e sentì le sue braccia intorno alla vita.
-Non qui.- sussurrò, indicando il personale di terra che li fissava con vivo interesse. Non capitava spesso che ricevessero visite di quel genere.
Han rispose con un sorriso stiracchiato, scoppiando poi in una squillante risata. -Ehi, ragazzino! Non pensavo ti eccitassi per così poco.-
Skywalker arrossì visibilmente a quelle parole e cercò di aprire la bocca per dire qualcosa, ma senza riuscirci. Perché Han doveva sempre essere così? Perché riusciva a metterlo tacere con qualche battutina?
-Intendevo…- tossì -Non qui a parlare.-
-Certo, certo…- sogghignò l’altro, dandogli una pacca su una spalla, mentre Chewbecca lanciava il proprio verso stridulo, divertito a sua volta.
Il Maestro Jedi avvertì l’imbarazzo invadere ogni sua fibra e lo stomaco contrarsi… c’erano ancora delle cose che avevano il potere di metterlo al tappeto ed il Capitano Solo rientrava proprio fra queste.

Senza nemmeno rendersi conto di come ci fossero arrivati, il contrabbandiere ed il giovane Maestro si ritrovarono negli appartamenti privati di quest’ultimo, avvinghiati l’uno all’altro.
-Non dovevamo solo parlare?- bofonchiò ironicamente l’ospite.
Luke non rispose se non con una smorfia di disappunto, lasciando che Solo gli togliesse la tunica candida, lasciandola cadere a terra con un fruscio. Essa si raccolse intorno alle caviglie del Cavaliere, che si dedicò a slacciare la camicia del compagno.
Il Capitano si concesse un attimo di tempo per ammirare la flessuosità dei muscoli dorati di Luke, il suo corpo snello, ed i fili d’oro che erano i suoi capelli. Se Obi Wan fosse stato presente avrebbe affermato che il giovane Skywalker fosse molto, troppo simile a suo padre Anakin e ne possedesse la stessa irritante bellezza. Ed il vecchio pareva saperne molto in materia.
-Ti ho atteso per anni, Han- sussurrò il Jedi, strappandogli definitivamente gli abiti con l’ausilio della Forza - Non posso aspettare oltre -
-Non credevo che ti sarei mancato così tanto.- sussurrò il Capitano, prendendogli il volto fra le dita e baciando quelle labbra soffici a cui pensava sempre. -Su Corellia non si fa altro che parlare di te, lo sai?-
-E nonostante ciò, non mi hai mai fatto avere tue notizie. Ti odio.- replicò il biondo, lasciandosi distendere sul letto alle loro spalle, e gemendo quando la bocca di Han decise che fosse giunto il momento di mordicchiargli il collo in quella maniera così piacevole, che usava anche tanto tempo prima.
-L’odio non è del Lato Oscuro?- chiese il Capitano, sogghignando e scendendo a leccargli il petto, mentre le sue mani s’infilavano tra quei capelli tanto morbidi da sembrare impalpabili.
-Il mio è un odio diverso, stupido.- ribatté l’amante, inarcandosi quando i suoi capezzoli furono stuzzicati e succhiati alternativamente, cancellandogli così ogni pensiero razionale dalla mente. Quanto gli era mancato! Quanto aveva sofferto di doversi accontentare dei ricordi di quelle notti fuggevoli sul Millenium Falcon, di quegli attimi di piacere rubati, dei momenti in cui s’inginocchiava di fronte ai calzoni aperti del Capitano e ne succhiava il membro che richiedeva prepotentemente attenzioni. E come era stato frustrante rammentare la gelosia che aveva provato, quando aveva visto Leia invaghirsi di Han, senza poter fare niente per impedirlo!
Ma in quel momento nulla di tutto ciò contava, solo Han era importante, solo le dita del contrabbandiere, che gli venivano spinte in bocca e che doveva succhiare e bagnare di saliva, catturavano la sua attenzione. Con un sospiro doloroso lasciò che quelle stesse dita tracciassero i bordi contratti della sua apertura più intima, invitandolo a rilassarsi.
-Adesso sono qui. Magari in seguito andrò da Leia.- sogghignò Solo, mettendo poi a tacere ogni protesta di Luke, insinuandosi all’interno di quell’anfratto caldo che non aspettava altri che lui. -Forse, prima di finirci a letto insieme, con lei potrò parlare.-
Il Jedi gli tirò i capelli, innervosito ed al contempo eccitato e dolorosamente teso, mentre si spalmava addosso al suo corpo atletico -Avrei voglia di farti esplodere, Han.-
-Lato Oscuro!- Il compagno lo dileggiò, baciandogli la punta del naso. -Scherzavo Luke. Sono qui soltanto per te, non andrò più via.-
Skywalker gemette, sentendosi finalmente dire quello che aspettava da sempre, lasciandosi andare e cedendo all’intrusione. Han si fece strada dentro di lui, spingendo le falangi ancora più a fondo, mentre con la mano libera gli stringeva una natica soda. -Parleremo dopo… più tardi mi racconterai tutto.- boccheggiò il più giovane.
-Non ho molto da narrare.- rispose l’altro, sfilando le dita ed insinuandosi fra le sue gambe oscenamente aperte. -Se non che mi è sempre mancato un certo Maestro Jedi.-
Il ragazzo lo fulminò con lo sguardo, visto che anche Leia aveva raggiunto il grado di Maestro, e Han esplose in una risata, mentre allo stesso tempo lo forzava ed entrava in lui. -Sto parlando di questo Maestro Jedi.- Con una spinta sottolineò l’argomento e Luke si tese, con gli occhi azzurri spalancati per lo shock ed il dolore.
Era passato troppo tempo dall’ultima volta.
-Fai piano…- piagnucolò.
Il sorriso di Han si addolcì e lui cercò di guidare l’amante al piacere, nel modo più calmo e delicato possibile. Di certo non l’avrebbe mai ammesso una seconda volta, ma anch’egli aveva davvero sofferto per la lontananza del compagno, molto più di quanto si sarebbe aspettato. Il moccioso era stato al centro dei suoi pensieri dal momento in cui era volato via da Coruscant, dopo i festeggiamenti ufficiali che avevano seguito quelli di Endor.
Testardo come sempre, il contrabbandiere si era ripreso i propri spazi, cercando disperatamente di toglierselo dalla testa, ma nulla era riuscito ad allontanare la sua immagine dalla propria mente, neppure il convincersi di essere uno spirito libero, refrattario ai legami, ed il ripetersi che il ragazzo non avesse bisogno di uno come lui per portare a termine i propri progetti.
Alla fine, però, aveva ceduto… non poteva continuare a mentire a se stesso; così aveva lasciato Corellia, suo pianeta natale, ed era tornato a Coruscant dove, all’arrivo, si era trattenuto a stento dal baciare Luke davanti a tutto il personale dell’avioporto. Avrebbe voluto impadronirsi delle sue labbra come aveva fatto nella tenda su Hoth, per risvegliarlo, quando lo aveva trovato mezzo assiderato.
Un gemito più forte dell’amante lo riscosse dai propri pensieri e fu allora che si accorse di come il corpo di Luke fosse diventato più cedevole. Finalmente Han poteva permettersi di aumentare il ritmo, di affogare nella passione i ricordi dolorosi e di perdersi nel volto sempre ingenuo e stupendo del suo compagno, contratto nell’estasi del piacere che gli stava regalando.
Il Capitano si sentiva al centro dell’universo… poter accarezzare di nuovo quel fisico seducente, ora più adulto, più tonico e muscoloso, era stato il suo desiderio recondito durante tutti gli anni in cui era stato lontano.
Allungò una mano e la insinuò tra i loro corpi, afferrando il sesso turgido ed umido di Luke, che stava tremando di lussuria e desiderio. Incoraggiato dai fremiti dell’altro, mosse velocemente il polso, mentre gli unici suoni che riempivano la stanza erano i loro gemiti e lo schiocco sordo dei loro bacini che combaciavano senza sosta, a ritmo sempre più sostenuto.
Con un brivido violento Luke venne, inarcandosi con forza e lasciando che l’orgasmo gli macchiasse il ventre ed il torace, sconquassandolo e lasciandolo inerme fra le lenzuola. Han lo raggiunse poco dopo, stringendogli forte i fianchi e marchiandolo con il proprio seme, che osservò estasiato colare fra le natiche dell’amante, quando si sfilò da lui.
Dopo non ci furono parole d’amore o tenerezze accentuate. Non ne avevano bisogno. A Han bastò abbracciarlo e tenerlo contro il proprio petto, per far sentire a Luke che no, non sarebbe ripartito, mai più.
Sarebbe rimasto lì, per lui. Dopotutto, quello era il SUO moccioso… come avrebbe fatto a cavarsela da solo, senza il suo Capitano pronto a tirarlo fuori dai guai che sicuramente avrebbe combinato? Pensò il contrabbandiere, mentre con un largo sorriso stampato in volto, sprofondavano ambedue nel sonno.

FINE

personaggio: luke skywalker, genere: erotico, avvertimenti: slash, fandom: star wars, avvertimenti: au, genere: romantico, avvertimenti: sesso descrittivo, rating: nc17, personaggio: han solo

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