[Originale] Orenia
Titolo: Orenia
Fandom: originale
Autore: queenseptienna
Beta: nessuno
Rating: PG13
Genere: post-apocalittico
Avvertimenti: nessuno
Disclaimer: questa roba è parto integrale della mia mente.
Orenia stringeva forte il fucile fra le mani, riparata da un muretto storto in cemento e crivellato dalle pallottole. Stringeva forte l’arma, le mani sudate che continuavano a scivolare sul metallo per il terrore di cui era preda.
Orenia non era mai andata in guerra, non era un soldato, ma la guerra era arrivata fra loro, lo stato si era rivoltato e il governo aveva agito di conseguenza.
Il contagio aveva intaccato buona parte della popolazione, chi non era morto a causa del virus era diventato simile a quelli che nella letteratura venivano chiamati zombie e chi non si era trovato un riparo era preda facile dei soldati.
Il governo aveva interrotto i salvataggi ormai da tempo, i superstiti al virus erano già stati circoscritti e trasportati nelle apposite aree, ma non potevano reggere per sempre. Così avevano deciso di salvaguardare i pochi e di lasciar morire gli altri.
Orenia era fra questi ultimi.
Aveva appena visto morire sua sorella Onolia, che guidava la resistenza. Non era stata abbastanza veloce a sparare, così i soldati avevano approfittato della sua debolezza.
Strinse più forte il fucile, chiudendo gli occhi per non guardare, per isolarsi dal suono delle bombe e dalle raffiche di mitra sei militari che facevano fuoco su tutto, civili sani o i mostruosamente infetti.
Un gemito la costrinse a sollevare la testa, rannicchiata in un angolo stava una bambina malata. Il viso orribilmente deturpato dal virus, ma gli occhi piangenti. Gli infetti non facevano del male a nessuno, erano ancora coscienti, volevano solo essere curati.
“Pssss!”
Orenia girò il viso di scatto, Clark era strisciato fino alla sua postazione, si vedeva che era stanco di tutto quello che dovevano sopportare.
Dopotutto ormai Onolia era morta, che senso aveva continuare a rimanere lì? Che desiderio si poteva avere di rimanere in un posto del genere? Non era forse più semplice deporre le armi e andarsene?
“Andiamocene, ci stiamo ritirando.” le ricordò Clark, il suo ragazzo. Orenia annuì e si chinò, strisciando nella terra standogli dietro per raggiungere i sopravvissuti al massacro. Se ne andavano.
Orenia strinse i denti e di riflesso ancora le mani sul fucile. No, non si sarebbe davvero arresa.
Fandom: originale
Autore: queenseptienna
Beta: nessuno
Rating: PG13
Genere: post-apocalittico
Avvertimenti: nessuno
Disclaimer: questa roba è parto integrale della mia mente.
Orenia stringeva forte il fucile fra le mani, riparata da un muretto storto in cemento e crivellato dalle pallottole. Stringeva forte l’arma, le mani sudate che continuavano a scivolare sul metallo per il terrore di cui era preda.
Orenia non era mai andata in guerra, non era un soldato, ma la guerra era arrivata fra loro, lo stato si era rivoltato e il governo aveva agito di conseguenza.
Il contagio aveva intaccato buona parte della popolazione, chi non era morto a causa del virus era diventato simile a quelli che nella letteratura venivano chiamati zombie e chi non si era trovato un riparo era preda facile dei soldati.
Il governo aveva interrotto i salvataggi ormai da tempo, i superstiti al virus erano già stati circoscritti e trasportati nelle apposite aree, ma non potevano reggere per sempre. Così avevano deciso di salvaguardare i pochi e di lasciar morire gli altri.
Orenia era fra questi ultimi.
Aveva appena visto morire sua sorella Onolia, che guidava la resistenza. Non era stata abbastanza veloce a sparare, così i soldati avevano approfittato della sua debolezza.
Strinse più forte il fucile, chiudendo gli occhi per non guardare, per isolarsi dal suono delle bombe e dalle raffiche di mitra sei militari che facevano fuoco su tutto, civili sani o i mostruosamente infetti.
Un gemito la costrinse a sollevare la testa, rannicchiata in un angolo stava una bambina malata. Il viso orribilmente deturpato dal virus, ma gli occhi piangenti. Gli infetti non facevano del male a nessuno, erano ancora coscienti, volevano solo essere curati.
“Pssss!”
Orenia girò il viso di scatto, Clark era strisciato fino alla sua postazione, si vedeva che era stanco di tutto quello che dovevano sopportare.
Dopotutto ormai Onolia era morta, che senso aveva continuare a rimanere lì? Che desiderio si poteva avere di rimanere in un posto del genere? Non era forse più semplice deporre le armi e andarsene?
“Andiamocene, ci stiamo ritirando.” le ricordò Clark, il suo ragazzo. Orenia annuì e si chinò, strisciando nella terra standogli dietro per raggiungere i sopravvissuti al massacro. Se ne andavano.
Orenia strinse i denti e di riflesso ancora le mani sul fucile. No, non si sarebbe davvero arresa.