Fan Fiction - Gil Grissom/Greg Sanders ("Le fantasie di Greg")

Feb 01, 2009 10:25

Fic scritta per il p0rn!fest di fanfic_italia.

Titolo: Le fantasie di Greg
Pairing: Gil/Greg
Fandom: "CSI: Las Vegas"
Rating: R
Disclaimer: I personaggi citati appartengono a Zuiker, io mi sono solo divertita a giocarci.



Il cuore batteva forte, troppo forte; se non si calmava, rischiava un colpo. La scelta era semplice: o superava la prova o se ne tornava dritto dritto in laboratorio, ad esaminare sangue e sperma.
Che culo…
Trattenne il fiato ed osservò il dottor Robbins che incideva il torace del cadavere, rivelando gli organi interni.
“Malgrado l’età, il cuore era in ottima forma. Come potete vedere…”
Greg portò la sua attenzione su quel muscolo rosso scuro e se lo immaginò ancora pulsante.
Chissà che sensazione si prova a risvegliarsi d’improvviso durante la propria autopsia… ritrovarsi con questo squarcio davanti. Ci sarà un risarcimento? Oppure si raccolgono le proprie frattaglie in un sacchettino e si va via?
Ma neanche l’umorismo riusciva ad allentare la tensione; Greg sentì il pranzo risalirgli pian piano lungo l’esofago e solo con un grande autocontrollo riuscì ad evitare di vomitare. Forse pranzare al McDonald’s prima di un’autopsia non era una grande idea…
“Devi uscire?”
Il ragazzo scosse la testa, evitando di incrociare lo sguardo dell’uomo che aveva appena parlato. Probabilmente erano proprio quegli occhi, che spiavano i suoi movimenti alla ricerca di un piccolo sbaglio, a causargli tutta quella tensione. Si bagnò le labbra con la punta della lingua. “Sto bene” pronunciò, e ogni parola gli ferì la gola.
Il medico legale continuò, descrivendo il modo in cui lo stomaco era stato infettato dal veleno ingerito. Quando il bisturi aprì quella sacca, mostrandone l’interno, Greg capì che doveva chiudere gli occhi e spostare la sua attenzione su qualcos’altro, altrimenti avrebbe sboccato sul tavolo dell’obitorio.
E di nuovo i suoi pensieri andarono a lui. Cristo, c’era qualcosa che non andava, ne era ogni giorno più sicuro. Un tempo faceva sogni erotici su Sara e Catherine, a volte su entrambe allo stesso tempo - oh, quella volta che avevano fatto una threesome selvaggia in mezzo a champagne e fragole con panna! - e adesso… lui e Gil Grissom! C’era di che preoccuparsi, in effetti.
Sentì su di lui ancora quello sguardo indagatore: aspettava un solo piccolo errore per buttarlo fuori. Insomma, Grissom non era male come persona, però sul lavoro era un rompipalle di prima categoria: voleva solo il meglio del meglio nella sua squadra e Greg… beh, lui si accontentava di essere quanto meno passabile.
Non sapeva quando era successo di preciso, solo… era successo e basta. Di colpo i suoi pensieri si erano concentrati sul suo capo, quell’uomo che sembrava non avere neanche una vita sessuale. C’era chi insinuava che fosse anche sprovvisto degli attributi. Beh, lui non ci aveva creduto, e una volta in bagno, senza che Gil se ne accorgesse, lo aveva spiato notando quanto invece fosse dotato… non solo intellettualmente.
Avrebbe voluto chiedere a Warrick e a Nick se anche a loro faceva questo effetto, lo avrebbe anche fatto se non avesse avuto paura di passare per un pervertito. E in effetti eccitarsi quando il proprio superiore lo riprendeva per una mancanza, era una patologia da manuale sulle devianze sessuali.
Grissom… Aprì leggermente un occhio per guardare quello che stava facendo: l’uomo non sembrava neanche notare la sua presenza, chino a controllare la flora intestinale del cadavere. Eppure Greg sapeva che era sempre attento, sempre pronto. Gil si accorgeva di tutto, anche delle cose nascoste… anzi, soprattutto di quelle.
Il ragazzo rabbrividì leggermente; se questo era vero, allora aveva notato di sicuro lo strano modo in cui lo guardava, cercando di imprimersi nella mente ogni singolo gesto o parola. In giro si diceva che Greg fosse affascinato dalla bravura del suo capo; come spiegare che l’unica bravura che voleva conoscere era quella tra le lenzuola?
Certo, lenzuola era un termine riduttivo. Negli ultimi mesi, Greg aveva pensato di farsi scopare da lui in tutti i posti, tranne che a letto. Il tavolo del suo laboratorio era il più inflazionato, seguito dalla scrivania del suo capo: tutti quegli insetti morti e quelle altre cose strane che li ‘osservavano’ mentre Gil affondava nel suo corpo con pazienza snervante. Sì, il ragazzo era sicuro che fosse un sadico, di quelli a cui piace far male al proprio partner. Una volta aveva anche sognato che se lo faceva sul lettino dell’obitorio; a Greg sembrava quasi di sentire il freddo del metallo sulla pelle nuda.
Poi c’era anche la scena del crimine, quella che doveva restare inviolata. Il giovane aveva spesso pensato di eccitare il suo superiore fino a fargli cadere qualsiasi remora. Grissom che contaminava col suo sperma le tanto amate prove? Ci sarebbe stato da ridere se la situazione non fosse stata così deliziosamente eccitante.
“Bene, direi che abbiamo finito.” Il dottor Robbins gli rivolse un sorriso mentre si sfilava i guanti.
“È stato molto bravo, signor Sanders. Non è vero, Gil?”
Per la prima volta Greg osò guardare il suo capo dritto negli occhi. Stava sorridendo! Gil Grissom stava sorridendo! A lui! Pazzesco!
“Sì, se l’è cavata bene” annuì avvicinandosi. Le suole delle sue scarpe rimbombavano sul pavimento, amplificate dalla stanza silenziosa. O era solo il ragazzo ad avere questa impressione?
Gli mise una mano sulla spalla e Greg fu sul punto di svenire.
Dio, se ci sei e se non sei troppo impegnato in cose più importanti, fai che non si accorga della mia erezione. Ti prego ti prego ti prego.
“Che ne dici di andare a festeggiare?” gli chiese Gil, cogliendolo alla sprovvista. “Solo io e te…”
Greg annuì in trance. Era solo una sua impressione o Grissom stava sorridendo in maniera maliziosa?

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