Titolo: The generosity of strangers (venti passi)
Autore:
pojypojyFandom: Utena
Personaggio/Coppia: Wakaba/Saionji
Rating: R
Conteggio Parole: ~1700
Avvertenze: Spoiler vaghi per il finale della serie e specifici per l'episodio 20, La breve primavera di Wakaba, di cui questa fic è una specie di AU, o what if, o se proprio volete tutta 'sta roba potrebbe anche entrare a forza nelle pieghe del canon.
Note: prompt Utena, Saionji/Wakaba, tè al limone per il
p0rn fest di
fanfic_italia. Un altro prompt autarchico! Volevo farlo molto più fluffoso, e amando questa ship credevo mi sarebbe venuto facile, ma poi come al solito l'angst ha preso il sopravvento... Cambiando l'ordine degli addendi, eccetera eccetera.
Il titolo viene da
I'm not scared dei Ladytron.
. venti
Wakaba torna a casa facendo il conto alla rovescia dei passi che le mancano. Ventitré. Ventidue. Ventuno. Tenta sempre di arrivare prima dello zero.
. diciannove
"Bentornata."
Ogni volta, Wakaba deve mordersi il labbro per trattenere un urletto di gioia. Guarda Saionji, spogliato dell'aura dell'irraggiungibilità, finalmente vero e vicino a lei.
. diciotto
"Utena mi aveva chiesto di andare a casa sua a giocare ad Otello", dice Wakaba mettendo il suo gettone giallo nella griglia.
"Potevi andarci. Non si dovrebbero trascurare gli amici, anche se si tratta di Tenjo", commenta Saionji contrattaccando con un gettone rosso.
Wakaba arrossisce. "Ma anche tu sei... mio amico?"
"Quattro!", esulta Saionji, aprendo il fondo del giocattolo e facendo cadere tutti i gettoni.
. diciassette
Ci sono giorni in cui Wakaba reprime la propria naturale loquacità, e si limita a guardarlo mentre legge il giornale o le fa qualche lavoretto, ansioso di ricambiare l'ospitalità. C'è questo suo senso dell'educazione, un po' vecchio stampo, che per Wakaba è insieme una sorpresa e una conferma. Un pomeriggio Wakaba torna a casa, e Saionji le offre un tè freddo: "Magari alla pesca era più buono", dice "ma c'era solo limone in casa."
"Figurati, è buonissimo così, anzi lo preferisco" trilla Wakaba, e da allora c'è sempre tè al limone nel piccolo frigo a due piani.
. sedici
Altre volte, parlano del più e del meno. Wakaba lo aggiorna sugli eventi all'Ohtori; non che succeda mai molto, ma Saionji pende dalle sue labbra quando lo fa, come se si aspettasse di trovare un messaggio nascosto nelle sue parole. E' bello vederlo così interessato, ma ci sono aspetti della cosa che fanno sentire Wakaba a disagio. E' chiaro che gli manca il mondo esterno. Prima o poi questa situazione dovrà finire, e lei non potrà più tenerlo rinchiuso in questi pochi metri quadri. Sarà lo stesso, dopo? O si dimenticherà in fretta di lei?
E poi, deve stare attenta a non nominare Himemiya nemmeno di striscio, perché allora gli si illuminano gli occhi, e chiede dettagli, e Wakaba, nascosta dal tavolino da tè, si pianta le unghie nei palmi delle mani. Oppure, e questo è peggio, è lui a chiederle spontaneamente notizie di Anthy: è successo poche volte, ma sono bastate perché a Wakaba venisse voglia di mettersi ad urlare, o - ma è un desiderio talmente vergognoso che non ammette nemmeno di averlo - di prenderlo a calci e pugni, guardami, guardami, guardami.
. quindici
Solo una volta la loro conversazione è davvero rilevante, una notte in cui Wakaba lo sente rigirarsi al piano superiore del letto a castello.
"Saionji? Stai bene?", sussurra.
"Ti ho disturbata?"
"No." E' una mezza bugia. E' da quando Saionji abita con lei che Wakaba fa fatica ad addormentarsi, troppo eccitata di averlo lì.
"Tu hai detto... che siamo amici, vero?"
"Sì", risponde Wakaba trattenendo il fiato.
"Lo sai tenere un segreto?"
. tredici
"E il punto è che non mi pento di averlo fatto. Certe volte penso a Touga e mi domando perché non l'ho fatto a fette già da un pezzo."
Saionji adesso è seduto per terra, le spalle appoggiate alla sponda del letto e la testa reclinata all'indietro, con Wakaba che gli accarezza i capelli - potrebbe scriverci un romanzo, sui suoi capelli. Ascolta in silenzio, affascinata e anche un po' impaurita da questo lato violento di Saionji, una parte di lui che credeva essere solo una posa, e che invece ha radici profonde, nere di rabbia, rancore e chissà che altro.
"Ma è successo per sbaglio" continua lui, e la tensione è palpabile nella sua voce "non ci sarei mai riuscito di proposito. Perché è il mio migliore amico. E quindi alla fine torno sempre da lui. Ma non lo perdono mai. E intanto lui ne esce sempre alla grande; scommetto che adesso è nel suo ritiro dorato a leccarsi le ferite, anzi, a farsele leccare da qualcuna delle sue puttanelle."
"Ma tu sei molto meglio del senpai Kiryuu", dice Wakaba con una vocina piccola piccola.
Lo crede veramente. Non c'è paragone.
Guardami, guardami, guardami.
Saionji si gira verso di lei.
. dodici
E' il primo bacio che Wakaba dà così, con le labbra che si aprono, le lingue che si toccano. E' il tipo di bacio che ti far venir voglia di non smettere mai. Per cui non dice di no quando Saionji le chiede, esitante e speranzoso insieme: "Posso salire sul letto?"
E poco più tardi:
"Posso venire sotto alle coperte?"
E poi solo:
"Posso...?", la voce bassa, un po' affannata, a dividere lui e Wakaba solo il tessuto sottile degli indumenti da notte. Lei è sopraffatta dall'eccitazione - paura, felicità, oddio adesso cosa succede e sono a letto con Kyoichi Saionji, l'erezione di lui schiacciata contro la coscia, impossibile da ignorare. Ogni tanto lui, spostandosi, si preme contro il sesso di Wakaba, che è coperto solo dalle mutandine; la camicia da notte le si è raggrumata fino alla vita. Lui la sbottona da sopra e le accarezza i seni un po' goffamente, a tratti troppo forte, a tratti facendole reprimere un gridolino di piacere.
. undici
Fulmineo, un pensiero attraversa la mente di Wakaba: Saionji non l'ha mai fatto prima.
Sorride nel buio, mentre lui le prende un capezzolo in bocca. Wakaba gli accarezza la testa e se la stringe al petto, abbandonandosi a pensieri deleteri: magari è Himemiya che non gliel'ha mai lasciato fare, magari adesso è lei in vantaggio.
Se lo faccio, lo legherò a me.
Cose così.
. dieci
Quando la mano di Saionji arriva sotto alle mutande di Wakaba, è più l'adrenalina che il piacere a mandarla su di giri. Sono a letto con Kyoichi Saionji e mi sta facendo un ditalino. La parola la fa arrossire quasi più della situazione, e Wakaba Shinohara, la ragazza che tutti reputano "carina" come sono carine le paperelle di gomma e i gattini, cede alla curiosità e va a toccare il sesso di Saionji, che sussulta e pronuncia l'ultima domanda:
"Vuoi farlo?"
. nove
Più che vederlo, Wakaba lo sente aiutarsi con una mano; volenterosamente, lei ignora il cuore che le batte fortissimo, ai limiti del panico, e sposta il bacino per agevolarlo.
Quel momento interminabile prima che il trenino delle montagne russe superi l'apice della salita.
. otto
Con orrore, Wakaba si rende conto di non aver nessun potere sul proprio corpo. E' come se tutti i suoi muscoli si stessero chiudendo per sbarrare la strada all'intruso. Aveva sentito Kozue Kaoru dire qualcosa tipo "non è niente di che, lui ti dà una botta e lì per lì fa male, ma passa quasi subito"; d'altra parte, Kozue Kaoru è una poco di buono.
. sette
Saionji spinge e Wakaba stringe i denti, ma è come quel gioco per bambini, quello della scatola con dei buchi dove puoi mettere solo l'oggetto con la sagoma giusta. Lui esce di quel poco che era riuscito ad entrare, per cambiare angolazione, ma Wakaba gli preme le mani sul petto:
"Scusa", dice, con le lacrime agli occhi. "Scusa, non ce la faccio. Non sono pronta."
"Oh. Va... va bene" dice Saionji col fiatone, incapace di mascherare la delusione, e Wakaba d'istinto dice:
"Non te ne andare."
. sei
Se lo faccio, lo legherò a me; allora mette in pratica un'altra cosa sentita dire da Kozue Kaoru (non è che origli, no, è che ogni tanto passa di là), e striscia giù giù, lungo il corpo del ragazzo che ha sempre voluto amare, e al contrario dei racconti di Kozue lui non fa nulla di prepotente tipo premerle giù la testa, al massimo le accarezza i capelli, e il suo sapore non è male, davvero.
. cinque
Finisce in una cosa appiccicosa, e le pare, le sembra solo, di sentire un suono da gelare il sangue nelle vene:
"Anthy."
Wakaba si alza, va a lavarsi i denti, e non dice più nulla fino al mattino seguente.
. quattro
"Wakaba, io-"
"Faccio tardi per la scuola."
"- è meglio così, non so cosa mi sia preso -"
"Saionji -"
"- non sono quel tipo di ragazzo, cioè, noi non stiamo insieme e stavo per dison -"
"Saionji. Va bene così. Non parliamone più, okay?" dice Wakaba, forzando sul suo volto un sorriso finto che sente schifosamente vicino a quello di Himemiya. Poi esce.
. tre
Sulla via del ritorno, vede una coppia di tazze a forma di pecorella. Un maschio e una femmina. Le soppesa, tocca la ceramica a buon mercato. Forse deve solo avere pazienza. Essere tenace nella sua gentilezza. Dopotutto, i sentimenti negativi hanno cominciato a sbollire non appena aveva messo piede fuori di casa, e una volta arrivata a scuola già sentiva la mancanza di Saionji. Era così dispiaciuto, stamattina, pensa. Un ragazzo qualsiasi sarebbe stato semplicemente contento di averci rimediato un pompino.
Di nuovo, sono le parole a darle un brivido di imbarazzo. La realtà della notte passata ha già i contorni indistinti di un sogno, di quelli che non sai se siano belli o brutti.
. due
"Bentornata a casa."
Sì. E' così che deve essere.
. uno
- più a fondo -
(tradita tradita tradita)
- più a fondo -
(muori ladra Himemiya MUORI)
- più a fondo -
(GUARDAMI GUARDAMI GUARDAMI)
. zero
"Se faccio questo, lo legherò a me?"
***
. numeri negativi
"Aspetta, hai una foglia in mezzo ai capelli", dice Tatsuya. "E' arrivato l'autunno."
"Era ora. Quest'estate sembrava non finire mai", gli fa eco Reika.
Wakaba lascia che l'amico le sciolga i capelli per togliere la foglia secca che ci si è impigliata. Seduta sul prato, guarda l'Istituto Ohtori e per la prima volta pensa che, in fondo, non dovrà passare tutta la sua vita lì.
In quel momento, passano i senpai Kiryuu e Saionji, portando a mano due biciclette. Touga passa avanti, emanando la sua solita aura di soffice distacco, e a Wakaba non sfugge come Reika lo segua con lo sguardo.
Anche Saionji li stava oltrepassando, ma ha un attimo di esitazione, si volta, e fa un cenno di saluto a Wakaba.
Wakaba lo ricambia perplessa, senza sorridere. Si domanda se loro due abbiano mai parlato insieme; le capita spesso di sentirsi sempre sul punto di ricordare qualcosa di importante, ma di non riuscire ad arrivarci mai. Per esempio, non saprebbe veramente dire cosa è successo di particolare l'ultimo semestre.
Ma no, sicuramente lui l'avrà scambiata per qualcun'altra. Se si fossero conosciuti, lo ricorderebbe. E' così carino.
Tatsuya le mette in mano la foglia che le ha tolto dai capelli. Wakaba la guarda per un attimo, e poi la sbriciola tra le dita. La primavera arriverà in fretta, comunque.