Titolo: Il Profumo Dell’estate
Raccolta: A Song For The Fireflies
Autore: Vany (
vedova_nera)
Beta:
eowie e
cialy_girlFandom: Harry Potter
Personaggi: Bill Weasley, Charlie Weasley (nominato Percy)
Pairing: Bill Weasley/Charlie Weasley
Rating: Pg13
Prompt: 036. Olfatto
Conteggio Parole: 512 (W)
Avvertenze: Slash, accenni ad un interesse tra consanguinei.
Disclaimer: I personaggi appartengono a J.K. Rowling e a coloro che ne hanno acquistato i diritti. Io non traggo vantaggi dall'uso di essi e non li reclamo come miei.
Tabella:
QuiNote: • Raccolta epica, più per le tempistiche che non per l’effettivo valore. Basti dire che questa parte in particolare, la prima della raccolta, è stata scritta nell’Agosto 2009, rivista nell’Agosto 2012 e, infine, corretta nell’Agosto 2014 quando ho deciso che era veramente ora di levarsela di torno. Ma le basi e le prime bozze di alcune parti sono state gettate nel lontano 2007. Paura, eh?
• Prima parte della raccolta, ambientata nel 1983. E c’è poco da dire, a parte che Bill ha dodici anni e Charlie dieci ed è tutto molto tenero ma anche no, almeno per Bill. XD
• Io ce la farò a finire la BDT!!! *agita pugno in aria* A parte gli scherzi, con questa raccolta arrivo ad un buon punto e sono abbastanza contenta. Sono determinata a completarla altrimenti la passerò in gestione alla mia progenie.
• Ma si sarà capito che Bill/Charlie è uno dei miei OTP di questo fandom? No perché nel caso vi fosse sfuggito (e non so come sia possibile visto le tonnellate di fic che vi propino) ora lo sapete. *_*”
• Also, io vorrei ringraziare le mie beta che non so come hanno fatto a sopportarmi mentre scleravo su questa cavolo di raccolta. ♥♥♥
Il Profumo Dell’estate
Bill e Charlie corrono per i campi, giocando a nascondino per riempire di aria la noia dell’estate.
Si rifugiano dietro grandi alberi dalla corteccia ruvida e resinosa che macchia gli abiti e graffia la pelle, poi in mezzo all’erba alta, rimanendo sdraiati nella vastità dei prati che circondano la casa senza mai spingersi eccessivamente lontano, in modo da essere sempre trovati l’uno dall’altro.
Bill, ormai, si sente grande per questo tipo di passatempo, ma alla Tana non c’è molto da fare e nascondino è uno svago divertente, leggero.
Percy è ancora troppo piccolo per unirsi a loro, e comunque non lo farebbe - preferisce stare all’interno, benedetto dalla frescura del frutteto che adombra la cucina, tra libri polverosi e fratellini urlanti che sanno di latte e di pulito, dove il mondo esterno non riesce ad arrivare, ma si ferma sulla soglia a guardare, aspettando.
Questa volta è il turno di Charlie di nascondersi e lo fa sorprendentemente bene. Se non fosse per quell’orgoglio che spesso lo domina e condiziona nelle sue scelte, Bill gli griderebbe di venire fuori e si dichiarerebbe sconfitto in bocca al vento, la voce portata lontano, in alto, oltre il cielo.
Tuttavia, suo fratello compie un lieve movimento, forse cercando di individuare la sua posizione, e lui gli piomba addosso mentre il più giovane tenta di fuggire, coprendo il suo corpo col proprio, impedendogli di scappare via.
Il ragazzino non prova a divincolarsi, resta semplicemente lì, rilassato sotto il peso del fratello, una risata che gli nasce in gola.
Poi ridono entrambi e Bill, il viso a pochi centimetri da quello dell’altro, rimane stordito dal suo profumo. Charlie sa di estate - cieli azzurri sopra distese immense di terreni verdi, sole che scalda la pelle e la fragranza di frutta e fiori che si spande nella brezza calda -, di felicità e di spensieratezza, sa di tutta la loro vita messa insieme. È quasi sul punto di posare la propria bocca sulla sua, bloccandone il riso, ma la gravità di quel pensiero lo colpisce come uno schiaffo troppo forte, che gli fa perdere la voglia di baciarlo e quella di continuare a giocare, di stare a contatto con quel bambino che odora di sole.
Senza dire una parola si alza, abbandonando il calore del suo corpo contro il proprio, e si dirige verso casa, l’espressione seria e spaventata, il cuore che batte a mille.
Charlie si alza a sua volta e lo segue cercando di raggiungerlo, ma Bill ha due anni e una spanna abbondante in altezza più di lui, così per non perderlo è costretto a mantenere una leggera corsa.
Col fiato che inizia ad ingrossarsi, più per lo spavento e la confusione che non per lo sforzo fisico, gli chiede cos’è successo, se ha fatto qualcosa di sbagliato, ma tutte le parole finiscono perse nell’aria e non ottiene alcuna risposta dal maggiore, solo un “vattene” appena sussurrato, come un sibilo nel vento.
E Charlie allora lo lascia andare, rimanendo in mezzo ai fiori e all’erba alta, osservando la sua schiena farsi sempre più piccola e sparire in lontananza.