Guida propagandistica ad un’estate movimentata.

Jun 17, 2009 01:12



Odio che le mie estati siano senza senso. Odio in generale non avere nulla da fare. Lo so, potrà sembrare strano ad alcuni, ma non mi piace restare senza niente da fare. Io devo agire. Devo fare qualcosa. Ne ho bisogno. Altrimenti cado in una specie di depressione che assume la forma di un apatia senza precedendenti, con picchi di ore passate spaparanzata, se mi concedete il termine, fra computer, televisione e contemplazione del vuoto, ovviamente con l’onnipresente snack.

Insomma cado una spirale di tristezza, autocommiserazione, musica malinconica e cazzeggio internettiano, di solito caratterizzato da film e telefilm in abbondanza.

Nemmeno l’ombra di attività intelligenti e salutari quali lettura, studio di lingue, ascolto di musica rock, uscite con persone in carne ed ossa, bagni al mare e sana attività fisica.

Questa estate dico NO a queste giornate. Ci sono già ricaduta la scorsa settimana, e non voglio più che si ripeta per l’intero corso della mia estate. Sono depressa? Esco in bici e mi sparo la musica più movimentata che conosco nelle orecchie. Sono stanca? Dormo e poi ascolto un po’ di inglese. Non ho voglia di vedere gente? Esco da sola, mi prendo un gelato e mi metto a leggere. Oppure mi vedo un film, oppure ascolto inglese o tedesco. Oppure leggo, oppure scrivo. Insomma ce ne sono di cose da fare. Perché perdere tempo? Ci lamentiamo tanto di non avere tempo di fare quello che vogliamo durante l’anno scolastico per via dello studio, e ora che è estate ci limitiamo a poltrire tutto il giorno? Voi fate pure, ma una tale ignobile e inutile attività non fa per me. No grazie.

Basta alzarsi la mattina a mezzogiorno, non ne ho bisogno. Basta vita sedentaria e pancetta fastidiosa. Basta mangiare a tutte le ore del giorno e della notte. Basta giornate intere perse davanti al computer, completamente dissociata dal mondo fuori. Basta non uscire, sperando (inutilmente) che qualcuno di interessante si connetta. Basta essere tristi e malinconici aspettando un segno da persone lontane. Basta aspettare (invano) che il cellulare squilli o che msn trilli. Prendi quel dannato telefono e chiama, organizza, vedi chi è vivo e chi è morto. Dì basta a quella brutta abitudine che a poco a poco diventa droga, chiamata pigrizia. So che sembra uno slogan anti droga, o anti fumo, o comunque legato a qualcosa di serio e di politico. So che molte delle persone che conosco mi giudicheranno completamente fuori di testa ma, sinceramente, non mi interessa. Ci sono molte cose di me per cui non mi sento soddisfatta. E questa estate ho intenzione di risolverle, almeno per quanto riguarda quelle che dipendono strettamente da me. Per le altre, I’ll do my best.

La mia situazione è diventata inaccettabile, e non me ne starò con le mani in mano.

Questa estate cercherò di raggiungere degli obiettivi impegnandomi seriamente, in quanto, data la mia natura competitiva, è l’unico modo per ottenere qualcosa.

Voglio migliorare in inglese. Voglio iniziare ad ascoltare(=studiare) tedesco. Voglio davvero davvero davvero trovare lavoro, perché lavorare mi da soddisfazione, specialmente lavorare con i bambini. Voglio guadagnare soldi miei, e rifarmi un guardaroba con vestiti che mi stanno realmente bene; non voglio sembrare una scema quando vado in giro per strada. Voglio tornare in forma, senza più complessi quando sono in spiaggia. Voglio andare in palestra e fare spinning. Voglio abbronzarmi per bene. Voglio mettere le lenti a contatto. Voglio leggere tanto tanto tanto tanto.

Voglio tagliarmi i capelli, o trovare un modo decente in cui metterli. Voglio uscire almeno tre sere a settimana con gente con cui mi diverto. Voglio andare al mare con le mie amiche, o da sola a farmi un bagnetto veloce dopo i miei 10 kilometri in bici quotidiani. Voglio conoscere nuova gente, possibilmente simpatica. Voglio provare veramente a rispettare una parvenza di dieta. E voglio che mi torni l’ispirazione. E non ditemi che l’erba voglio cresce solo nel giardino del re, perché non ci ho mai creduto. Non sto dicendo che non toccherò più il computer, o che casa mia diventerà un posto di passaggio. L’importante è non eccedere. Potete dire quello che volete, cultori dell’eccesso, ma non sempre esso è adatto. Io posso eccedere nella stranezza del vestirmi, posso eccedere nel numero di bagni da fare al mare. Posso eccedere un po’ nel comportamento con le altre persone. Non devo essere miss perfezione e serietà. Ma l’importante è che ci sia un equilibrio di fondo dietro, l’importante è essere coscienti di stare eccedendo. Perché la vera sfida qui non sta in quanto più oltre riesci ad arrivare, ma se riesci a stare in equilibrio sul limite, oltrepassandolo e al contempo trattenendosi. Essere un minimo equilibrati non equivale ad essere noiosi o seri. Puoi uscire e fare tutte le pazzie che vuoi, ma quando sei da sola con te stessa, devi semplicemente essere cosciente di tutte le azioni fatte, e rimpiangerne il minor numero possibile. Questo è avere equilibrio: Tornare a casa e dormire sonni tranquilli. Questo è quello che voglio ottenere questa estate: miglioramento totale su tutti i fronti. Perché ho scoperto finalmente qual è il problema, e non ha nulla a che fare con il mondo: il problema sono io. Non mi sento a mio agio con me stessa. Punto. E quindi, a costo di riecheggiare ancora una volta slogan politici o pubblicitari, io dico:

Le cose non vanno? Alziamoci e cambiamole. E’ il mio turno di giocare adesso.

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